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tutto quello che c’è da sapere
La Tonificazione muscolare e il dimagrimento sono due fattori legati all’allenamento che non possono essere considerati separatamente.
Fitness: tonificazione muscolare e dimagrimento
L’accoppiamento è necessario perché purtroppo ancora oggi si ritiene che dimagrire significhi perdere peso e basta. Un calo ponderale non è necessariamente sinonimo di diminuzione di grasso, soprattutto quando avviene in poco tempo, come ad esempio a seguito di una dieta incontrollata. In questo caso, per prima cosa, variano l’acqua corporea e la massa proteica, cioè la massa cellulare, e non la massa grassa.
Dimagrire in maniera corretta significa diminuire la massa grassa mantenendo o incrementando la massa magra. Viceversa, un incremento di peso successivo ad un periodo di allenamenti in palestra non è sempre correlabile ad un aumento di massa muscolare.
A differenza di quello che si può pensare, l’elemento al quale fare riferimento è sempre la massa magra non quella grassa, poiché il metabolismo è essenzialmente legato ad essa.E’ la massa magra che produce metabolismo e pertanto va controllata, ben alimentata e stimolata per non incorrere in casi di malnutrizione. E’ attraverso un’aumentata attività del metabolismo che si riesce ad ottenere la riduzione del grasso corporeo in eccesso, evitando che un sovrappeso degeneri in obesità. Spesso, invece, l’attenzione ricade erroneamente e in maniera ossessiva sulla massa grassa.
C’è da dire anche che adottare il modello classico “bi compartimentale” Massa magra/Massa grassa non dà alcuna indicazione sullo stato di nutrizione ed idratazione del soggetto: è possibile incontrare individui obesi sani, malati, scompensati, malnutriti, ben nutriti, disidratati o edematosi e dalla stima delle masse magra e grassa non è assolutamente possibile risalire né monitorare alcuno di questi stati.
Desiderando precisione nella stima, è necessario un modello di composizione corporea più adeguato, che divida il corpo in più compartimenti, sensibile all’idratazione e alla nutrizione, con il quale spiegare tutte le variazioni di peso, indipendentemente che avvengano nella massa grassa, nella massa muscolare o nei fluidi corporei.
A tale scopo il modello “tri compartimentale” al quale fa riferimento uno dei più sofisticati metodi di valutazione per la composizione corporea, la Bioimpedenziometria (BIA), è sicuramente più adatto.
Il modello è composto da:
1.Massa Grassa: Esprime tutto il grasso corporeo che va dal grasso essenziale al tessuto adiposo.
2.Massa Cellulare: Compartimento che contiene il tessuto interno alle cellule, ricco di potassio, che scambia l’ossigeno, che ossida il glucosio.
3.Massa Extracellulare: Componente che include i tessuti extra cellulari quindi il plasma, i fluidi interstiziali (l’acqua extracellulare), l’acqua transcellulare (fluido cerebrospinale, fluidi articolari), i tendini, il derma, il collagene, l’elastina e lo scheletro.L’acqua extracellulare rappresenta il compartimento volumetricamente più rilevante della Massa Extra Cellulare ed è lo spazio soggetto alle più rapide e significative variazioni.
La Massa Magra è la risultante della somma della Massa Cellulare con la Massa ExtraCellulare.
Dopo aver eseguito un’iniziale valutazione della composizione corporea, si procederà con l’impostare una programmazione di allenamenti, di periodo variabile. Nello specifico degli allenamenti andranno modulati fattori quali intensità, volume, carichi, serie, ripetizioni e recuperi, al fine di sviluppare adattamenti costanti e progressivi agli allenamenti.
Il rischio a cui si va incontro è di perdere kg di massa magra, che portano ad una riduzione del metabolismo basale, con conseguente rallentamento del processo di dimagrimento.
Per evitare questo spiacevole inconveniente, molto frequente purtroppo a causa di concezioni sbagliate sull’allenamento, verrà elencato di seguito alcune regole generali da seguire per impostare un programma di allenamento:
1.Allenarsi intensamente ma con moderazione: con questa affermazione intendo dire che non serve andare tutti i giorni in palestra, bastano 2-3 allenamenti settimanali, purché siano abbastanza intensi da stimolare il metabolismo e provocare degli adattamenti.
2.Allenarsi prima in sala pesi, poi passare al lavoro aerobico: La tipologia di sforzo richiesta in sala pesi è di tipo “anaerobico”, intensa e di breve durata. Pertanto la fonte energetica richiesta per assolvere a tali sforzi è prettamente di tipo “glucidico”. Per sfruttare al meglio le riserve glucidiche, il lavoro in sala pesi deve precedere quello aerobico.
3.Selezionare sempre esercizi che consentano di impiegare più gruppi muscolari contemporaneamente: Per cui, via libera a piegamenti sulle gambe, sulle braccia, movimenti di trazione, spinta ecc. Questi movimenti “globali” costringono il nostro corpo ad un dispendio calorico più elevato e inoltre incrementano la forza, la coordinazione e l’equilibrio maggiormente rispetto ai movimenti isolati.
4.Non esagerare con l’aerobica: L’attività aerobica (corsa prolungata, cyclette) dev’essere moderata, anche in questo caso non serve correre per ore sul tapis roulant, bastano dai 10 ai 20 minuti dopo l’allenamento. Non concordo molto con la teoria dell’attivazione del metabolismo dei grassi dopo i 30′-40′ di attività aerobica a bassa intensità. Se è vero che in questo modo si attiva il metabolismo dei grassi, è pur vero che si verifica un ingente perdita di liquidi e in rari casi di massa magra.
5.Evitare il sovrallenamento: Come detto sopra, allenarsi troppo provoca in molti casi perdita di tono muscolare. Questo è solo uno dei segnali del sovrallenamento. Ignorare ostinatamente i segnali dell’iperallenamento ha una sola conseguenza: rendere controproducente l’allenamento. Per questo è importante ascoltare il proprio corpo: ai primi sintomi di inappetenza, dolori articolari e sensazione generale di debolezza, è importante prendersi qualche giorno di recupero.Tonificare e dimagrire
Altre importanti regole da seguire riguardano l’alimentazione. Nessun programma di allenamento produce risultati significativi in poco tempo se non accompagnato da corrette abitudini alimentari. Pertanto alle regole sopra elencate vanno abbinati i seguenti consigli alimentari:
1.Suddividere i pasti in 5-6 giornalieri ogni tre ore: Aggiungere quindi ai tre pasti principali della giornata due spuntini, a metà mattina e a metà pomeriggio. Se necessario inserire anche un pasto prima di coricarsi.2.Aumentare il quantitativo proteico giornaliero se si pratica attività fisica moderata/intensa, è necessario per contrastare il catabolismo, quindi mantenere la massa magra; scegliere fonti proteiche come carne, pesce e latticini a basso contenuto di grassi.
3.Diminuire gli zuccheri, i carboidrati raffinati e i grassi saturi: l’assunzione di zuccheri crea un rapido aumento dei livelli di glucosio nel sangue (glicemia). Questo fenomeno stimola il rilascio di un ormone chiamato insulina, che favorisce l’assorbimento di glucosio nelle cellule. Quest’ultimo, se in eccesso, viene trasformato in grasso. I grassi saturi sono dannosi poiché aumentano i livelli di colesterolo.
4.Sostituirli con carboidrati a basso/medio indice glicemico, grassi mono e polinsaturi, come cibi integrali, frutta, verdure, olio extravergine d’oliva, noci o mandorle.
5.Bere almeno 1 ½ / 2 litri di acqua al giorno.
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