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Mag
5
Fabio, Sport Masseur

Le 5 Leggi Biologiche in breve

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Le 5 Leggi Biologiche in breve …

Le 5 Leggi Biologiche in breve

La Nuova Medicina Germanica (come si chiama adesso), che ho scoperto nel 1981, è una scienza severa che contiene solo 5 leggi biologiche della natura (e nessuna ipotesi), con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico.

La Nuova Medicina Germanica Biologica descrive esattamente il contesto medico biologico dell’organismo vivente come unità di psiche, cervello e organo.

Tutti i processi da psiche e organo sono connessi al cervello dove vengono coordinati.

Il cervello è per così dire il computer del nostro organismo, la psiche diventa il programmatore, corpo e psiche diventano l’organo esecutore del computer sia nella programmazione ottimale sia nella programmazione disturbata.

Questo naturalmente è valido anche per le cosiddette malattie, perché queste fanno parte di un programma Speciale Biologico Sensato della natura (SBS) che normalmente è bifasico.

Le 5 Leggi Biologiche in breve, contiene 5 leggi della natura, non ipotesi, con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico

La 1° Legge della Natura

La legge ferrea del cancro: i 3 criteri:

1° Criterio

Ogni programma speciale biologico sensato (SBS) nasce con una DHS (sindrome di Dirk Hamer), cioè con un singolo evento scioccante, conflittuale, che da la sensazione di isolamento psichico, molto grave, altamente acuto/drammatico, contemporaneamente sui tre livelli:
1. nella psiche
2. nel cervello
3. nell’organo

La DHS è uno shock conflittuale, vissuto con sensazione di isolamento, grave, altamente acuto/drammatico che coglie l’individuo “sul piede sbagliato”, ma contemporaneamente è una possibilità, un’occasione della natura di eliminare l’inconveniente che permette di superare la situazione improvvisamente sopraggiunta. Perché è in questo momento che si innesca un programma speciale, praticamente in sincronia nella psiche, nel cervello e nell’organo ed è constatabile in ognuno di essi, visibile e misurabile! E’ anche sempre un esperienza fulminante conflittuale e non invece un colpo del destino ne un evento che la persona colpita può in qualche modo cambiare.

Esattamente dalla DHS il paziente si trova sotto stress permanente: questo significa che ha mani e piedi freddi, continua a pensare giorno e notte al suo conflitto e tenta di risolverlo. Non riesce più a dormire di notte, e se ci riesce, solo nella prima metà della notte e solo per mezz’ora alla volta. Non ha più appetito, perde peso.

Questa è la fase del conflitto attivo.

In conclusione, al contrario dei conflitti normali e dei problemi, vediamo che nei conflitti biologici il paziente finisce in stress permanente e manifesta sintomi ben definiti che non si possono non vedere.

Questo stato cambia di nuovo quando il paziente ha risolto il conflitto.

Allora avviene una sedazione. La psiche deve riprendersi. Il paziente si sente spossato e stanco, ma è sollevato moralmente, ha buon appetito, il corpo è caldo, spesso c’è febbre, spesso mal di testa. Dorme di nuovo bene di solito però dalle tre del mattino in poi.

Questa è la fase di soluzione del conflitto.

2° Criterio

Il conflitto biologico determina all’istante della DHS sia la localizazione della SBS nel cervello, il cosiddetto Focolaio di Hamer, sia la localizzazione sull’organo come cancro o oncoequivalente.

Questo shock inaspettato lascia delle tracce nel cervello che possiamo fotografare con la TAC cerebrale. Un tale relè si chiama Focolaio di Hamer (FH).

Alla fine della fase di guarigione, la cosiddetta glia, viene depositata come tessuto connettivo cerebrale innocuo per riparare il Focolaio di Hamer.

All’inizio della guarigione il focolaio di Hamer è una cicatrice innocua di una cosiddetta malattia pregressa con deposizione di glia, i cosiddetti anelli di glia, che purtroppo vengono ancora erroneamente interpretati come tumori cerebrali e infelicemente asportati, per la sofferenza dei pazienti.

3° Criterio

Il percorso dalla SBS su tutti e tre i livelli, dalla DHS alla soluzione del conflitto e crisi epilettica/epilettoide al culmine della fase di guarigione e ritorno alla normalità, è sincrono!

La 2° Legge della Natura

La legge della Bifasicità di tutte i programmi speciali biologici sensati della natura se si arriva alla soluzione del conflitto.

Questa legge della natura capovolge profondamente tutto il nostro presunto sapere poiché tutte le malattie della medicina intera si evolvono in questa bifasicità. Nella nostra ignoranza dei contesti abbiamo descritto nei libri di medicina alcune centinaia di “malattie fredde” e altrettante centinaia di “malattie calde”. Le malattie fredde erano quelle nelle quali i pazienti avevano la cute fredda, le estremità fredde, si trovavano in stress permanente, perdevano peso, avevano problemi del sonno (difficoltà ad addormentarsi o risvegli frequenti). Le “malattie calde” dove i pazienti mostravano le estremità calde bollenti, quasi sempre avevano febbre, avevano buon appetito, ma grande stanchezza.

Nella Nuova Medicina Germanica viene considerato un grosso errore non aver chiesto la lateralità del paziente, cioè se è destrimane o mancino, poichè la coordinazione dei conflitti con i focolai di Hamer e i tumori o le necrosi dell’organo è di grandissima importanza, in quanto non decide solamente l’evoluzione del conflitto o del cervello, ma anche quale “malattia” o SBS subisce un paziente nei vari conflitti.

Le 5 Leggi Biologiche in breve, contiene 5 leggi della natura, non ipotesi, con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico

La 3° Legge della Natura

Il sistema condizionato ontogeneticamente dei programmi speciali biologici sensati del cancro e degli oncoequivalenti.

La 3° Legge della Natura della Nuova Medicina Germanica riordina tutte le cosiddette malattie secondo l’appartenenza ai vari foglietti embrionali.Collocando tutti questi vari tumori, gonfiori, ulcere secondo la storia evolutiva, rispetto ai diversi foglietti embrionali, si può constatare, che le “malattie” con appartenenza allo stesso foglietto embrionale dimostrano anche altre caratteristiche e peculiarità comuni (nel foglietto embrionale medio c’è ulteriormente da differenziare tra la parte diretta dal cervelletto e quella diretta dalla sostanza bianca cerebrale del mesoderma).

Ad ognuno di questi foglietti embrionali appartiene, secondo la storia evolutiva:

· una parte specifica del cervello

· un tipo specifico di contenuto conflittuale

· una localizzazione specifica nel cervello

· un’istologia ben precisa

· microbi specifici imparentati con il foglietto embrionale

e inoltre ogni cosiddetta malattia o SBS ha un senso biologico da comprendere secondo la sua storia evolutiva.

Le 5 Leggi Biologiche in breve, contiene 5 leggi della natura, non ipotesi, con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico

La 4° legge biologica della natura

Il sistema ontogeneticamente determinato dei microbi.

Il momento, dal quale possono iniziare a “lavorare” i microbi, non dipende, come avevamo presupposto erroneamente fino ad ora da fattori esterni, ma viene ordinato esclusivamente dal nostro computer cervello.

I microbi non sono nostri nemici ma ci aiutano, loro lavorano su nostro comando, su comando del nostro organismo, diretto dal nostro cervello, perché ad ogni gruppo di organi appartenente ad un foglietto embrionale appartengono specifici microbi tipici di quel foglietto embrionale.

Secondo la legge della bifasicità di tutte le malattie, nella soluzione del conflitto tutti i microbi “lavorano” – senza eccezione – esclusivamente nella seconda fase, la fase di guarigione, iniziando con la soluzione del conflitto e finendo con la fase di guarigione.

La 5° legge biologica della natura.

La legge sulla comprensione di ogni cosiddetta malattia come parte di un programma speciale biologico sensato della natura alla luce della storia dell’evoluzione

Le 5 Leggi Biologiche in breve, contiene 5 leggi della natura, non ipotesi, con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico

La quintessenza.

La 5° legge della natura è la vera quintessenza, perché ribalta l’intera medicina. Quando si guardano i singoli foglietti embrionali separatamente si può constatare che esiste evidentemente un senso biologico, che le cosiddette malattie non sono errori insensati della natura da combattere, ma che ogni malattia è un processo sensato. Da quando non intendiamo più le presunte malattie come “malignità”, guasti della natura o punizioni divine, ma come parti o singole fasi dei nostri programmi speciali biologici sensati della natura, da allora il senso biologico contenuto in ogni SBS acquista naturalmente un significato decisivo.

Le 5 Leggi Biologiche in breve, contiene 5 leggi della natura, non ipotesi, con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico

http://www.nuovamedicinagermanica.it/component/option,com_frontpage/Itemid,1/

 

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Mag
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Fabio, Sport Masseur

Nuova Medicina Germanica in breve

dottor g. r. Hamer - official group
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Nuova Medicina Germanica in breve… La N.M.G. in breve …

Nuova Medicina Germanica in breve

La Nuova Medicina Germanica (come si chiama adesso), che ho scoperto nel 1981, è una scienza severa che contiene solo 5 leggi biologiche della natura (e nessuna ipotesi), con le quali si può riprodurre in modo severamente scientifico ogni caso clinico.

La Nuova Medicina Germanica Biologica descrive esattamente il contesto medico biologico dell’organismo vivente come unità di psiche, cervello e organo.

Tutti i processi da psiche e organo sono connessi al cervello dove vengono coordinati.

Il cervello è per così dire il computer del nostro organismo, la psiche diventa il programmatore, corpo e psiche diventano l’organo esecutore del computer sia nella programmazione ottimale sia nella programmazione disturbata.

Questo naturalmente è valido anche per le cosiddette malattie, perché queste fanno parte di un programma Speciale Biologico Sensato della natura (SBS) che normalmente è bifasico.

La 1° Legge della Natura

La legge ferrea del cancro: i 3 criteri:

1° Criterio

Ogni programma speciale biologico sensato (SBS) nasce con una DHS (sindrome di Dirk Hamer), cioè con un singolo evento scioccante, conflittuale, che da la sensazione di isolamento psichico, molto grave, altamente acuto/drammatico, contemporaneamente sui tre livelli:
1. nella psiche
2. nel cervello
3. nell’organo

La DHS è uno shock conflittuale, vissuto con sensazione di isolamento, grave, altamente acuto/drammatico che coglie l’individuo “sul piede sbagliato”, ma contemporaneamente è una possibilità, un’occasione della natura di eliminare l’inconveniente che permette di superare la situazione improvvisamente sopraggiunta. Perché è in questo momento che si innesca un programma speciale, praticamente in sincronia nella psiche, nel cervello e nell’organo ed è constatabile in ognuno di essi, visibile e misurabile! E’ anche sempre un esperienza fulminante conflittuale e non invece un colpo del destino ne un evento che la persona colpita può in qualche modo cambiare.

Esattamente dalla DHS il paziente si trova sotto stress permanente: questo significa che ha mani e piedi freddi, continua a pensare giorno e notte al suo conflitto e tenta di risolverlo. Non riesce più a dormire di notte, e se ci riesce, solo nella prima metà della notte e solo per mezz’ora alla volta. Non ha più appetito, perde peso.

Questa è la fase del conflitto attivo.

In conclusione, al contrario dei conflitti normali e dei problemi, vediamo che nei conflitti biologici il paziente finisce in stress permanente e manifesta sintomi ben definiti che non si possono non vedere.

Questo stato cambia di nuovo quando il paziente ha risolto il conflitto.

Allora avviene una sedazione. La psiche deve riprendersi. Il paziente si sente spossato e stanco, ma è sollevato moralmente, ha buon appetito, il corpo è caldo, spesso c’è febbre, spesso mal di testa. Dorme di nuovo bene di solito però dalle tre del mattino in poi.

Questa è la fase di soluzione del conflitto.

2° Criterio

Il conflitto biologico determina all’istante della DHS sia la localizazione della SBS nel cervello, il cosiddetto Focolaio di Hamer, sia la localizzazione sull’organo come cancro o oncoequivalente.

Questo shock inaspettato lascia delle tracce nel cervello che possiamo fotografare con la TAC cerebrale. Un tale relè si chiama Focolaio di Hamer (FH).

Alla fine della fase di guarigione, la cosiddetta glia, viene depositata come tessuto connettivo cerebrale innocuo per riparare il Focolaio di Hamer.

All’inizio della guarigione il focolaio di Hamer è una cicatrice innocua di una cosiddetta malattia pregressa con deposizione di glia, i cosiddetti anelli di glia, che purtroppo vengono ancora erroneamente interpretati come tumori cerebrali e infelicemente asportati, per la sofferenza dei pazienti.

3° Criterio

Il percorso dalla SBS su tutti e tre i livelli, dalla DHS alla soluzione del conflitto e crisi epilettica/epilettoide al culmine della fase di guarigione e ritorno alla normalità, è sincrono!

La 2° Legge della Natura

La legge della Bifasicità di tutte i programmi speciali biologici sensati della natura se si arriva alla soluzione del conflitto.

Questa legge della natura capovolge profondamente tutto il nostro presunto sapere poiché tutte le malattie della medicina intera si evolvono in questa bifasicità. Nella nostra ignoranza dei contesti abbiamo descritto nei libri di medicina alcune centinaia di “malattie fredde” e altrettante centinaia di “malattie calde”. Le malattie fredde erano quelle nelle quali i pazienti avevano la cute fredda, le estremità fredde, si trovavano in stress permanente, perdevano peso, avevano problemi del sonno (difficoltà ad addormentarsi o risvegli frequenti). Le “malattie calde” dove i pazienti mostravano le estremità calde bollenti, quasi sempre avevano febbre, avevano buon appetito, ma grande stanchezza.

Nella Nuova Medicina Germanica viene considerato un grosso errore non aver chiesto la lateralità del paziente, cioè se è destrimane o mancino, poichè la coordinazione dei conflitti con i focolai di Hamer e i tumori o le necrosi dell’organo è di grandissima importanza, in quanto non decide solamente l’evoluzione del conflitto o del cervello, ma anche quale “malattia” o SBS subisce un paziente nei vari conflitti.

La 3° Legge della Natura

Il sistema condizionato ontogeneticamente dei programmi speciali biologici sensati del cancro e degli oncoequivalenti.

La 3° Legge della Natura della Nuova Medicina Germanica riordina tutte le cosiddette malattie secondo l’appartenenza ai vari foglietti embrionali.Collocando tutti questi vari tumori, gonfiori, ulcere secondo la storia evolutiva, rispetto ai diversi foglietti embrionali, si può constatare, che le “malattie” con appartenenza allo stesso foglietto embrionale dimostrano anche altre caratteristiche e peculiarità comuni (nel foglietto embrionale medio c’è ulteriormente da differenziare tra la parte diretta dal cervelletto e quella diretta dalla sostanza bianca cerebrale del mesoderma).

Ad ognuno di questi foglietti embrionali appartiene, secondo la storia evolutiva:

· una parte specifica del cervello

· un tipo specifico di contenuto conflittuale

· una localizzazione specifica nel cervello

· un’istologia ben precisa

· microbi specifici imparentati con il foglietto embrionale

e inoltre ogni cosiddetta malattia o SBS ha un senso biologico da comprendere secondo la sua storia evolutiva.

La 4° legge biologica della natura

Il sistema ontogeneticamente determinato dei microbi.

Il momento, dal quale possono iniziare a “lavorare” i microbi, non dipende, come avevamo presupposto erroneamente fino ad ora da fattori esterni, ma viene ordinato esclusivamente dal nostro computer cervello.

I microbi non sono nostri nemici ma ci aiutano, loro lavorano su nostro comando, su comando del nostro organismo, diretto dal nostro cervello, perché ad ogni gruppo di organi appartenente ad un foglietto embrionale appartengono specifici microbi tipici di quel foglietto embrionale.

Secondo la legge della bifasicità di tutte le malattie, nella soluzione del conflitto tutti i microbi “lavorano” – senza eccezione – esclusivamente nella seconda fase, la fase di guarigione, iniziando con la soluzione del conflitto e finendo con la fase di guarigione.

La 5° legge biologica della natura.

La legge sulla comprensione di ogni cosiddetta malattia come parte di un programma speciale biologico sensato della natura alla luce della storia dell’evoluzione

La quintessenza.

La 5° legge della natura è la vera quintessenza, perché ribalta l’intera medicina. Quando si guardano i singoli foglietti embrionali separatamente si può constatare che esiste evidentemente un senso biologico, che le cosiddette malattie non sono errori insensati della natura da combattere, ma che ogni malattia è un processo sensato. Da quando non intendiamo più le presunte malattie come “malignità”, guasti della natura o punizioni divine, ma come parti o singole fasi dei nostri programmi speciali biologici sensati della natura, da allora il senso biologico contenuto in ogni SBS acquista naturalmente un significato decisivo.

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Mag
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Carla T. Fit. + pesistica

Cifosi: esercizi e sport più adatti

sport
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Cifosi: esercizi e sport più adatti; Iniziamo dal principio; la cifosi o meglio l’ipercifosi è in parole povere la schiena curva in avanti. Si tratta di una deviazione del rachide sul piano sagittale che si vede di profilo.  Il classico gobbo (modello “gobbo di Notre Dame”, per intenderci) invece è una cifoscoliosi grave con tanto di gibbo che si vede di profilo ma che corrisponde alla rotazione delle coste  (in gergo costole) dovute ad una grave scoliosi che invece è una deviazione del rachide sul piano frontale complicata da una cifosi.

 

Cifosi: esercizi e sport più adatti

La prima distinzione da fare è tra l’atteggiamento cifotico e l’ipercifosi vera e propria. L’atteggiamento si corregge completamente o quasi completamente con un atto volontario di estensione attiva ovvero impegnando i muscoli estensori  del rachide, che sono in primis il gran dorsale e il trapezio che insieme a un elevato numero di muscoli più profondi agiscono dall’interno verso l’esterno per sostenere la schiena verso l’alto. La cifosi consolidata invece non si modifica in modo sufficiente con il semplice atto di raddrizzare la schiena.

L’ ipercifosi colpisce normalmente il tratto dorsale che nella assoluta normalità è già in leggera cifosi, può essere a piccolo raggio ovvero descrivere una piccola gobba oppure ad ampio raggio e coinvolgere anche il tratto lombare e cervicale che normalmente sono in lordosi. Un’alterazione in tal senso del tratto dorsale  si ripercuote funzionalmente sempre sugli altri due segmenti, cervicale e lombare, oltre che su entrambe le spalle determinando inevitabilmente un quadro di rigidità articolare.

La cifosi è solitamente  conseguenza di un atteggiamento protratto e consolidato nel tempo ma può anche insorgere a causa di uno stato infiammatorio che colpisce le cartilagini di accrescimento delle vertebre in età adolescenziale. Questa patologia si chiama “morbo di Sheuermann” e può causare  anche in pochi mesi una cifotizzazione del rachide dorsale sulla quale è necessario intervenire tempestivamente ed energeticamente con esercizi attivi e passivi, talora con busti rigidi estensori e, nei casi più gravi, anche con la chirurgia.

A parte questa particolare e specifica patologia, la cifosi normalmente peggiora gradualmente nel corso degli anni, esattamente come farebbe un piano inclinato di una qualunque mensola. La gravità, con il passar del tempo, prende il sopravvento a meno che non si produca un’azione muscolare contraria detta appunto antigravitaria. La cifosi quindi è in agguato come lo sono le rughe con l’invecchiamento.

Non tutti gli sport sono adatti a migliorare e  correggere questo atteggiamento patologico. Dobbiamo analizzare il rachide e capire quali specifici movimenti sono idonei e quali non lo sono  per una schiena già compromessa.

Le indicazioni motorie che seguono non sono quindi quelle classiche adatte a tutti ma sono indirizzate esclusivamente a quei  soggetti che tendono alla cifosi o che già ne soffrono. Ma attenzione: non sostituiscono una valutazione fisiatrica e tanto meno un trattamento fisioterapico o rieducativo personalizzato che sono sempre consigliati.

La caratteristica dei pazienti cifotici è quella di incurvare spontaneamente le spalle in avanti durante tutti i movimenti che coinvolgono le braccia, peggiorando così il problema. Il modo per riconoscere un dorso cifotico non è solo quello di misurare i gradi della sua gobba, ma di verificare quanto le spalle siano rigide in estensione, il che significa che il paziente supino o in piedi non riesce a sollevare le braccia oltre le orecchie  ma si ferma prima. Nei casi più gravi, molto prima.

A questi soggetti è controindicato ovviamente il sollevamento di pesi; fanno eccezione movimenti mirati fatti con piccoli pesi e con le braccia in apertura o in estensione eseguiti con cura e attenzione e meglio se da sdraiati.

Sono sconsigliati il golf,  la canoa,  il kajak, la boxe e tutti i tipi di combattimento dove la difesa sia in chiusura e l’attacco possa favorire la cifosi e tutti gli hobby che coinvolgono le braccia come il giardinaggio, la maglia, l’uncinetto.

Sono decisamente poco indicati il nuoto a stile libero e, anche se in minor modo, lo stile a rana, in quanto possono favorire la cifotizzazione soprattutto se fatti con poca attenzione e in soggetti già compromessi. Il nuoto quindi non è la panacea per tutte le schiene; è vero lo stile a dorso è un ottimo esercizio correttivo ma sfido chiunque a fare solo quello una volta in piscina, soprattutto se sono evidenti le sue difficoltà nell’eseguire questo stile, cosa praticamente garantita quando la schiena è già in cifosi. Infine è poco indicata la bicicletta e ancor peggio la mountain bike per la posizione statica che non corregge in nessun modo il difetto.

Passiamo agli sport di squadra: giocare a calcio, a pallavolo, a pallacanestro possono essere molto utili a socializzare e a sfogare le proprie tensioni emotive; sembrano non nuocere direttamente alla deformazione del rachide ma in realtà questi sport non sono indicati ai cifotici veri in quanto l‘attenzione non può essere rivolta a se stessi perchè focalizzata alla vittoria della squadra. Il proprio errore posturale quindi salterà automaticamente fuori senza essere corretto da un’opportuna consapevolezza. Cifosi: esercizi e sport più adatti

La corsa è un potenziale  pericolo per il rachide già curvo; le braccia e le spalle durante la corsa tendono a chiudersi senza correggere la schiena in modo efficace, inoltre quando arriva la stanchezza il corpo non allenato tende spontaneamente a portarsi in avanti, rischiando dipeggiorare il difetto; un vizio che purtroppo molti sportivi occasionali non si accorgono di avere.

Ma ancora non è tutto: anche i tanto amati  addominali, indispensabili per stabilizzare il rachide in senso antero posteriore se fatti in modo classico, ovvero con le macchine oppure eseguiti dinamicamente da sdraiati a pancia in su sollevando la testa, possono essere dannosi e francamente poco indicati per le schiene già deviate in cifosiCifosi: esercizi e sport più adatti

Gli addominali corretti in questi casi sono quelli isometrici eseguiti sempre mantenendo i tratti dorsale e cervicale allineati, meglio se mantenuti in modo statico. Possono essere fatti da sdraiati, meglio se  con braccia estese dietro il capo ma possono essere eseguiti  da seduti e in piedi anche durante tutti i movimenti di correzione attiva del rachide dorsale richiamando l’ombelico verso la colonna vertebrale.

Gli esercizi mirati alla correzione del rachide cifotico sono in realtà semplici e vertono su due principi base: estendere o iperestendere il tratto dorsale ed elevare ed extraruotare le spalle a fondo corsa.  Ci si può sbizzarrire con la fantasia oppure insistere sempre con gli stessi ma devono essere fatti in modo preciso e costante per ottenere una graduale correzione o perlomeno evitare un peggioramento della cifosi già consolidata.

Yoga e Pilates sono attività che prevedono svariati esercizi utilissimi al dorso ricurvo ma lezioni di gruppo non sono ancora sufficienti a correggere il problema quando questo sia serio; in questi casi è infatti necessario lavorare in modo mirato e personalizzato.

Ai giovani e giovanissimi che hanno solamente un atteggiamento scorretto del tratto dorsale e non consolidato, consiglio la danza, la ginnastica artistica o l’ equitazione; in tutti e tre questi sport  l’eleganza e la regalità dell’atteggiamento posturale sono il fulcro del lavoro e la parte alta del torace è costantemente in apertura.

Invece  per correggere veramente una postura cifotica già consolidata serve in primo luogo apportare modificazioni al modo in cui si dorme e ci si siede quotidianamente. E’ assolutamente indispensabile evitare di usare due cuscini per il riposo notturno oltre che  appoggiare costantemente la schiena da seduti. Sono utilissimi i cuscini lombari da spintaoppure ancora meglio sarebbe utilizzare sedie con appoggio sulle ginocchia utili a sostenere meglio il rachide a partire dal tratto lombare che ne costituisce la base di sostegno.

Sono altresì indispensabili l’apprendimento e l’esecuzione costante e corretta di tutti gli esercizi più utili ad aprire il petto e le spalle e ad allineare l’intero rachide. Infine  è necessario mantenere un’attenzione e una correzione posturale prolungate  nel tempo, conseguibili esclusivamente tramite una focalizzazione mentale e una volontà determinata. In questo caso diventa molto importante che la figura del coach sia non solo specializzata sulla conoscenza tecnica del corpo ma anche su motivazioni e significato emozionale profondo del movimento stesso.

Tratto da: http://www.unoduetre.eu/2011/12/15/cifosi-quali-sport-piu-adatti/

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Fabio, Sport Masseur

GOLFE: OS HÁBITOS ALIMENTARES DOS JOGADORES SÉNIORES

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GOLFE: OS HÁBITOS ALIMENTARES DOS JOGADORES SÉNIORES; INTRODUÇÃO O objectivo deste estudo é apresentar o contexto que justifica a ligação das performances dos jogadores de golfe com os seus hábitos alimentares. A alimentação influencia inequivocamente a saúde e o desempenho desportivo dos jogadores. Uma ingestão nutricional adequada contribui para optimizar a composição corporal e reservas energéticas em função do desporto. A ausência de estudos nesta área, despoletou o interesse da investigação, de forma a contribuir cientificamente para um aplanar de conhecimentos e uma abertura para a intervenção da abordagem por outras áreas científicas tais como a nutrição. O interesse do tema, surgiu da vivência com os jogadores de golfe e da modalidade em si, que embora sendo um tema importante no nosso estudo, poderá ser apenas um indicador da performance. METODOLOGIA Este estudo exploratório configurou- -se a partir da caracterização dos hábitos alimentares dos jogadores de golfe com idades iguais ou superiores a 50 anos, bem como em observações e medições directas dos campos e jogadores. Os jogadores foram avaliados momentos antes da competição e as seguintes variáveis determinadas: peso, estatura, envergadura, quatro pregas cutâneas (bicipital, tricipital, subescapular, supraespinal), conforme a metodologia proposta. Foram também mensurados os valores da bio impedância e aplicados cardiofrequenciométros durante a volta.

GOLFE: OS HÁBITOS ALIMENTARES DOS JOGADORES SÉNIORES

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Golf

No que concerne à constituição da amostra dos jogadores, esta foi do tipo aleatória por aglomerados e, por ser estrategicamente plausível, representativa e viável, optamos por uma população 160 de jogadores, de idade média de 58 anos, em 45 campos de golfe. Os critérios que estiveram subjacentes à selecção dos jogadores para objecto do estudo foram: – serem jogadores com idade igual ou superior a 50 anos. – serem sócios da Federação Portuguesa de Golfe e praticantes regulares de golfe. – terem Handicap homologado pelo respectivo clube. Procedimentos Estatísticos Variáveis descritivas e tabelas de frequência; Testes de independência do Qui – Quadrado; Ró de Spearman e R de Pearson – Medir o grau de dependência das variáveis; t de Student e Anova – Comparação de médias em cada nível de variável; Análise Factorial – Resumo de informação contida num conjunto mais lato de variáveis. RESULTADOS A alimentação pode influenciar positiva ou negativamente o rendimento de um jogador, devendo ser orientada de modo a melhorar a capacidade desportiva e uma boa saúde a longo prazo. Uma selecção adequada dos alimentos, quanto à quantidade, composição e momento de ingestão, influencia a saúde e performance dos jogadores (ADA et al., 2000; Maughan & Burke, 2000). A alimentação dos jogadores de golfe, deverá ser individualizada e adaptada a cada situação, proporcionando a satisfa- ção das necessidades energéticas e fisiológicas, através de um adequado fornecimento em calorias, hidratos de carbono, gorduras, proteínas, água, minerais e vitaminas e, por outro lado, um correcto enquadramento destes alimentos em: ração de treino, ração de competição e ração de recuperação. O gasto energético com o exercício depende da natureza, duração, intensidade e frequência deste, e das características do jogador (peso e composição corporal, altura, sexo e idade) (ADA et al., 2000). Uma correcta nutrição promove melhores adaptações ao estimulo do treino, diminui o risco de lesão ou de doença, uma vez que ao manter a função imunológica, colabora na obtenção e manuten- ção de um peso e composição corporais adequados, preservando as massas ósseas e musculares, modulando a disponibilidade dos substratos energéticos, contribuindo também para melhoria significativa da recuperação após o exercício (ADA et al., 2000). Analisando os dados que nos são dados a interpretar, deparamos que não diferem da normalidade, uma vez que 76,4% dos jogadores consideraram um factor determinante uma correcta alimentação. Assim e, considerando que um jogador deverá fazer 5-6 refeições diárias: pequeno-almoço, meio da manhã, almoço, lanche, jantar e eventualmente ceia, os nossos dados encontram similitudes, pois para 47,2% o número de refeições está distribuído pelas três principais, sendo a refeição fundamental o pequeno-almoço para 75,9%, situando-se para 43,5% dos jogadores entre as 7 e as 8 horas, em dias de treinos ou torneios. A alimentação condiciona o rendimento desportivo, para 84,9% dos jogadores.

 

A nível de consumo de lacticínios, podemos considerar dentro dos padrões normais, uma vez que os jogadores que não os consomem de uma forma, os ingere de outra. Assim, apenas 13,9% dos jogadores não tem hábito de ingerir leite e 25,8% não ingere iogurtes e apenas 3,8% não inclui nos seus hábitos alimentares o consumo de queijo. É factor de preocupação para 77,9% dos jogadores a selec- ção de meio gordo aquando da sua aquisição. Os jogadores, preferem as suas refeições confeccionadas de modo à obtenção de uma fácil digestão (cozidos e grelhados), promovendo o bom aproveitamento dos seus nutrientes, com pouca gordura (azeite), e que não provoque flatulência, evitando assim o feijão seco, o grão de bico, as favas e a batata. Fora das refeições, o consumo de bebidas alcoólicas é reduzido sendo a água a bebida de excelência para 87,3% dos jogadores, sendo que 91,7% dos jogadores considera fundamental uma correcta hidratação ao longo do dia, tendo de novo a primazia de 95,5%, para saciar a sede.

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A água é a bebida preferida por 48,4% dos jogadores, sendo o vinho o eleito de 34,6% dos jogadores. As bebidas alcoólicas, são consumidas com moderação ± 250 ml de vinho/2 cervejas. As bebidas brancas, são consumidas por vezes com o café, por 46,2% dos jogadores, porém 34,6% nunca as ingerem. Dois cafés são a quantidade ingerida por 30,2% dos jogadores e três cafés por 27%. A ingestão de uma bebida com cafeína em quantidade equivalente às perdas hídricas permite repor apenas 54% destas e aumentar a excreção de sódio e potássio (Gonzalez-Alonso et al., 1992). A sopa, é o alimento essencial e preferido por 77,4% dos jogadores e, 47,2% afirmam ingerir na maioria das refeições, carne e peixe, na sua dieta semanal. A carne é a preferida por 30,8% dos jogadores, sendo porém para 41,5% dos jogadores incluída tantas vezes carne como peixe nas refei-ções. Na confecção 48,4% dos joga-dores prefere os alimentos grelha-dos e 44% cozidos. O azeite é a gordura escolhida para 90,5% dos jogadores, para a confecção dos alimentos: – Nos grelhados de novo o azeite é o escolhido por 50,6% dos jogadores optando 21,8% pelo sumo de limão e manteiga. – Nas saladas, o tempero tradicional (azeite e vinagre) é utilizado por 63,5% dos jogadores e somente 34% utiliza azeite e limão, de referir que 45,6% dos jogadores ingerem a todas as refeições sala-das ou legumes, e 45% na maioria das refeições. A moderação do consumo do sal começa a ser notório, assim 82,5% dos jogadores não coloca sal após a confecção dos alimentos. A ingestão de fibras é fundamental para 82,4% dos jogadores. As leguminosas são consumidas frequentemente por 48,3% dos jogadores e 48,8% inclui por vezes na sua dieta mediterrânica. O arroz é ingerido na maioria das refeições por 41% dos jogadores. Apenas 1,2% dos jogadores ingerem massas alimentícias a todas as refeições, e os alimentos integrais, estão incluídos nos hábitos alimentares de 61% dos jogadores.

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O pão é excluído dos hábitos alimentares de 21,5% dos jogadores, sendo banido o pão com manteiga por 74,4% dos jogadores às refeições. Relativamente há existência de alimentos que procuram não ingerir antes da competição 88,3% dos jogadores, não apresenta qualquer impedimento alimentar no período pré competitivo. Antes da competição, um pequeno bife com pouco arroz e salada é a escolha de 58,5% dos jogadores, massa com bife 30,4%, e, um bom bife com pouco arroz e salada para 11,1% dos jogadores. Para 50,9% dos jogadores dá preferência à fruta relativamente ao doce, e 34,9% escolhe sempre fruta como sobremesa. Apenas 2,9% dos jogadores ingerem guloseimas diariamente fora das refeições. Entre a última refeição e a competição 94% dos jogadores não ingere alimentos. Durante a competição, nos tempos mortos, os abastecimentos são realizados por 78,9% dos jogadores. A toma do abastecimento, acontece sempre para 67,5% dos jogadores a qual, é executada a meio da competição por 85,7% dos jogadores, por 4,5% no final e apenas 1,3% não realiza qualquer toma. É inquestionável o beneficio da ingestão nutricional durante o exercício físico na melhoria da performance e/ou redução do stress dos sistemas cardiovascular, nervoso e muscular (Casa et al., 2000). Não há uma composição e taxa de ingestão ideais, uma vez que dependerá do stress fisiológico imposto, sendo este em função do exercício, das características do jogador, condi- ções climatéricas e do campo. A última refeição antes da competição deverá ser uma refeição hipo calórico. A refeição deverá ser ingerida no mínimo 3 horas e o máximo 4 horas antes da competição. Se o clima está quente, 86,6% dos jogadores procura beber mais líquidos. A ingestão voluntária de fluídos repõe apenas 30 a 70% das perdas hídricas (Hubbard et al., 1984), devendo assim os jogadores basear a sua hidratação em regras e não no seu impulso fisiológico de beber. Um jogador deve iniciar o exercício devidamente hidratados, particularmente quando é inevitável uma desidratação significativa, pelo que se recomenda a ingestão de 400- -600mL de fluídos antes do seu início (Shirreffs et al., 2004). Durante a competição os jogadores apresentam a necessidade de ingerir bebidas açucaradas, isotónicas e energéticas, com o objectivo de evitar hipoglicémias e proceder à reparação das perdas do organismo provocadas pelo esforço. A presença de concentrações adequadas de sódio numa bebida melhora o seu sabor e estimula a sede, sendo este facto benéfico para a promoção da ingestão voluntária (Wemple et al., 1997). A concentração de sódio habitualmente perdida pela transpiração (20- -80mmol/L) é superior à habitualmente encontrada nas bebidas desportivas (10-25mmol/L), devendo os jogadores ingerir um volume de fluido equivalente a 150% do peso perdido (Shirreffs et al., 2004). Uma boa hidratação não só é fundamental para o rendimento do jogador, mas também para prevenção de lesões desportivas. A quantidade de água a ingerir depende do trabalho muscular (tipo de campo, percurso a pé/buggy), temperatura, humidade e altitude, sendo considerado ideal 1,5L como bebida e 1,5L incorporada nos alimentos (sopa). Durante o exercício, os jogadores são encorajados a ingerir a máxima quantidade de fluidos que tolerem sem desconforto gástrico ate igualarem as perdas hídricas, tendo o cuidado de não as ultrapassarem para não aumentar o peso corporal (Coyle, 2004). O consumo de alimentos ou refeições ligeiramente salgadas com água, pode ser ainda mais eficiente para uma correcta rehidratação que a ingestão de bebidas desportivas, água ou ambas (Ray et al., 1998). Após a competição 43% ingere bebidas alcoólicas na refeição e 37%, exclui-as da mesma. Embora uma alimentação equilibrada deva fornecer as quantidades necessárias dos nutrientes básicos, os suplementos podem por vezes ser aconselhados, constatando-se que 82,2% de jogadores não toma medicamentos vitamínicos, apesar da suplementação pós-exercício de glícidos (1g/kg), diminuir a proteó- lise, tornando o balanço proteico mais positivo às 24h (Roy et al., 1997). Por atrasar a sensação de fadiga central e servirem como substracto energético, a suplementação com aminoácidos, apresentou resultados inconsistentes em humanos (Blomstrand et al., 1991). A toma produtos farmacêutica para melhorar o rendimento físico é realizada por 4,8% dos jogadores. A média do gasto energético numa volta de golfe situa-se entre 622 e 960 Kcal para os 18 buracos, dependendo do traçado do percurso (Magnusson, 1999), estando o valor do nosso estudo, dentro destes valores, uma vez que apresenta uma média de 821 Kcal. Os jogadores no nosso estudo indicam um valor de 104.5 b.p.m, o que nos permite concluir, que o traçado dos campos de golfe portugueses, reú- nem as características recomendáveis para a prática da modalidade.

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CONCLUSÃO A qualidade dos alimentos, é determinada pelos seus ingredientes químicos, uma vez que são necessários compostos e elementos específicos, para uma nutrição das células individuais. São pelo menos 45 compostos químicos e elementos encontrados nos alimentos sendo considerados essenciais para as células humanas, apesar de os mesmos não serem sintetizados pelo organismo, devendo como tal estarem presentes na dieta evitando assim a doença ou a morte provocada pela sua ausência. Os glícidos são um nutriente primordial para os jogadores, devendo estar presente em quantidades significativas na sua dieta alimentar (5-12g/kg/d). A nível proteico, os jogadores não necessitam de aumentar o seu consumo nos dias de competição, uma vez que os seus hábitos alimentares já superam as recomendações (1,2 a 1,4/7 g/kg/d). Relativamente aos lípidos, devem apresentar uma contribuição de cerca 20 a 25% da energia ingerida. Através de uma alimentação equilibrada, os jogadores ingerem as quantidades necessárias para assegurar as exigências energéticas de vitaminas e minerais. A suplementação não é considerada como factor preponderante não tendo justificação como factor ergogénico. A alimentação no dia da competição deve apresentar especificidades nutricionais, nomeadamente a nível de glícidos e fluidos visando beneficiar o desempenho e a recuperação dos jogadores. A ingestão nutricional durante o exercício físico promove a melhoria da performance uma vez que reduz o stress dos sistemas cardiovascular, muscular e nervoso. A alimentação dos jogadores, deve assim ter características nutricionais especificas, de acordo com o quadro competitivo, torneio, fase de competição, clima, momento de ingestão, entre outros, uma vez que a prioridade do jogador deverá ser a optimização da sua compo-sição corporal e reservas de substractos energéticos e não de um garantir de balanço energético. A superfície corporal e a actividade física de um indivíduo, determinam as suas necessidades calóricas reais, considerando que a massa magra corporal, a taxa metabólica em repouso e a actividade física, diminuem com o aumento da idade pelo que os jogadores seniores deverão reduzir a ingestão calórica, para compensar estas altera- ções, tendo em atenção que as necessidades dos nutrientes essenciais não diminuem com a idade. As necessidades calóricas, devem suprir a quantidade de energia necessária para a manutenção das funções fisiológicas do organismo, metabolismo em repouso e as consumidas através da actividade física. (Baker, 1983). Assim as doses diárias recomendadas de ingestão calórica, sugerem uma redução de 10% em indivíduos a partir dos 50 anos. (Schlienger et al, 1995).

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