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Mag
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Fabio, Sport Masseur

Hamer: Testimonianza sull'infarto miocardico

dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico;

trasmetto la mia esperienza con una crisi epilettica, concretamente con un infarto miocardico.

Ho 43 anni e sono destrimane (donna).

Ormai 7 anni fa, poco tempo dopo aver sentito parlare per la prima volta di NMG, all’epoca ancora Nuova Medicina, e poco tempo dopo che mi avevano prestato i libri d’oro del Dr. R.G. Hamer, ho avuto una crisi epilettica molto forte (= metà della fase vagotonica).

All’epoca non sapevo che avevo risolto un conflitto per conto mio e che c’era da aspettarsi una crisi.

Il sistema fondamentale però l’avevo compreso dopo la lettura di questi libri molto interessanti: ci sono periodi che abbiamo sintomi più forti che però passano. Anche col senno del poi dovrebbe essere stata la conoscenza più importante che mi è servita durante la crisi epilettica stessa.

Un pomeriggio stavo seduta da sola tranquillamente in salotto leggendo.

La crisi epilettica ebbe inizio senza preavviso.

Improvvisamente c’era un dolore molto intenso e pungente al torace durante la respirazione (potrebbe essere definito come un crampo) che rendeva praticamente impossibile inspirare.

Perfino con un’ispirazione molto, molto, piatta il dolore era subito insopportabile, perciò cercai per prima cosa di non respirare, di trattenere il fiato nell’attesa che in qualche modo il dolore si calmasse; effettivamente tenendo il fiato non sentivo dolore.

Era molto strano: dall’inizio non avevo paura ma rimasi tranquilla per tutto il tempo! In qualche modo ero consapevole che stavo sperimentando qualcosa che era definito come una crisi epilettica nei libri. In quel lasso di tempo mi sono passate molte cose per la testa.

Dopo un breve lasso di tempo ho provato se mi fosse possibile inspirare molto lentamente in modo superficiale: il dolore era un po’ meno intenso ma era ancora molto forte.

Così ero sicura che il momento più intenso fosse già superato e sarei migliorata.

Potrebbero essere stati 2 minuti ma anche solo 30 secondi: il tempo mi è sembrato molto lungo.

Il respiro migliorava solo lentamente ma costantemente fino a quando non sono riuscita di nuovo a respirare normalmente e i dolori sono cessati un po’ alla volta.

Più tardi mi sono alzata dalla posizione seduta e ho camminato su e giù per la casa.

I dolori al torace sono rimasti presenti più a lungo e solo dopo circa 2 ore e mezzo dopo ero di nuovo completamente libera dal dolore.

Perché non ho avuto nessun tipo di paura non lo so proprio.

Uno dei possibili motivi potrebbe essere il fatto che mi ero occupata della materia molto intensamente solo breve tempo prima e avevo compreso intimamente che si potevano presentare episodi del genere.

Ma sono anche sicura che se fossi andata in panico il risultato avrebbe potuto essere ben diverso.

Solo più tardi ho compreso che questa crisi epilettica era stato un infarto del miocardio.

Per questa testimonianza il conflitto concreto non ha importanza. Conflitti si presentano sempre e spesso li risolviamo a volte spontaneamente senza darci peso: è così la vita!

Posso solo raccomandare a tutti di occuparsi in tempo intensamente con il tema della NMG.

 

Grazie dott. Ryke Geerd Hamer!

 

  1. A.

 

 

Annotazione:

Peccato che la signora A. non vuole confidarci il suo conflitto, ma bisogna rispettare anche questa scelta.

Volutamente o per caso ci ha confidato comunque alcune cose che si possono “leggere” se si conosce la NMG. …

Si è trattato di una crisi epilettica del miocardio destro (crampo) ed una crisi epilettica del diaframma sinistro (dispnea).

Per un destrimane significa che ha potuto risolvere  un conflitto delle  troppe pretese, un conflitto del “non potercela  fare” (viene a mancare il fiato) in confronto alla madre o al figlio.

Non conosco la signora  A. personalmente e non vorrei insistere. Forse un giorno ci racconterà la sua storia per intera.

 

In questo caso: l’infarto al miocardio non mostra coronarie occluse!

 

Vedi anche:

SBS: Il cuore

Hamer: Testimonianza sull'infarto miocardico

http://www.nuovamedicinagermanica.it/component/option,com_frontpage/Itemid,1/

 

Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico  Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico  Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico  Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico 

Mag
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Fabio, Sport Masseur

Hamer: Testimonianza sul tema Fibromialgia

dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Testimonianza sul tema Fibromialgia

02.04.2009

Mancina

Sintomi:

Dolori brucianti alle braccia e alle gambe, non come i dolori reumatici ma più come quelli conosciuti come dolori articolari che accompagnano l’influenza.

Debolezza crescente a causa degli stati dolorosi, inizialmente crampi e in parte inizi di paresi, limitazioni sensoriali.

Le varie diagnosi della medicina ufficiale come sclerosi multipla, ernia discale e sindrome del tunnel carpale non erano sostenibili a causa del perseverare dei sintomi o perché potevano essere esclusi grazie ad esami clinici.

L’avvenimento conflittuale:

nel 1998 è morto mio padre. È collassato nel bagno. Alla telefonata immediata di mia madre mi sono precipitata a casa dei miei genitori.

Ho tentato di tenere in vita mio padre applicando la respirazione ed il massaggio cardiaco o per meglio dire ho cercato di rianimarlo fino all’arrivo del medico del pronto soccorso.

Mia madre era sollevata all’idea che ci fossi anch’io e mi ha delegato sul da farsi. Purtroppo il medico ha potuto constatare solo delle fibrillazioni ventricolari e anche il defibrillatore non ha potuto riportarci mio padre.

Dopo la morte di mio padre hanno avuto inizio i dolori prima ad entrambe le mani che erano come intorpidite e formicolavano. Il sospetto era di un’altra ernia discale a livello cervicale (ne avevo avuta una a livello lombare durante la mia prima gravidanza).

Una risonanza magnetica della colonna vertebrale ha messo in evidenza una cosa terribile per me: l’infermiera in ospedale mi spiegò che era stato trovato un tumore nel midollo spinale cervicale e che bisognava eseguire un esame col mezzo di contrasto per il quale era necessario la presenza di un medico e perciò bisognava aspettare circa 45 minuti.

Ero seduta, da sola, nella sala d’attesa della clinica e avevo delle visioni orribili: “ I miei figli sono ancora troppo piccoli per crescere senza madre”, avevo d’avanti agli occhi l’immagine del mio deperire fino alla morte. Mi sono sentita malissimo e soprattutto molto sola.

L’indagine successiva poi ha mostrato una ciste,  una cosiddetta siringomielia. Non minacciava la mia vita secondo i medici ma forse era la causa dei sintomi alle braccia e dei mal di testa molto frequenti.

I disturbi alle braccia aumentavano, mi dolevano i polsi, portavo dei tutori per i tunnel carpali ad entrambi i polsi, di notte avevo crampi alle gambe. Si sono aggiunte le gambe agitate.

Dormivo circa 2 ore per notte, poi i disturbi arrivavano ad un livello tale che dovevo alzarmi. Durante il giorno lavoravo come una forsennata,  un modo per rimuovere i dolori durante il lavoro. Ufficio, bambini, casa, presidenza onoraria in due associazioni, consiglio parrocchiale: non tralasciavo niente.

Mi hanno mandato nella clinica universitaria di Tuebingen.

Dagli esami neurologici non risultava nessuna diagnosi, un’altra volta: non borreliosi, non sclerosi multipla, andavano ad esclusione, alla fine la diagnosi fu di fibromialgia.

Seguivano terapia con antidolorifici ed antidepressivi, abbiamo provato diversi farmaci per vedere se mi portavano sollievo.

La combinazione di antidepressivi, antiepilettici e antidolorifici davano un po’ di sollievo per un breve periodo.

Ci sono dei giorni in cui riesco superare la giornata solo con un dosaggio piuttosto alto di antidolorifici. La sensazione è come se stessi per covare un’influenza, tutte le articolazioni sono doloranti già al risveglio. Sento fortemente quando arriva un cambiamento di tempo.

Anche uno squilibrio psichico causato da tensione, dispiaceri o preoccupazioni si fa sentire subito. Nonostante le proteste del mio medico di antidepressivi non ne prendo più anche se a volte la tentazione di spegnere la coscienza è forte.

Contenuto del conflitto:

Dott. XY mi ha spiegato che la causa della mia malattia è il fatto di non essere riuscita di tenere in vita mio padre, perciò non la sua morte ma il mio fallimento dei tentativi di rianimazione.

Conflitto del “non poter trattenere”, dello “scivolar via”, del “non poter trattenere la vita nonostante tutti gli sforzi”.

Sono coinvolte anche le gambe poiché non “ero stata veloce abbastanza” o “non ero arrivata in tempo” (in senso sportivo). Perciò la base motoria. I dolori sono dolori del periostio. Sono in conflitto attivo.

Soluzione del conflitto:

La soluzione del conflitto è difficilmente possibile in quanto non posso annullare gli eventi riportando in vita mio padre.

Dott. XY ha proposto una eventuale soluzione cercando di rendere “immortale” mio padre creando per esempio una fondazione in suo onore. Non vedo questa possibilità come “cittadina normale”. Esercito la stessa professione di mio padre, sono architetto.

Potrebbe essere possibile elaborare il conflitto cambiando il mio stato di coscienza. Però bisogna farlo in modo biologico, a livello razionale riconosco che non è colpa mia che mio padre non è sopravvissuto.

P.F.

 

Annotazioni:

una testimonianza impressionante.

Può succedere talmente in fretta di subire un conflitto e ammalarsi. Non è possibile proteggersi dai conflitti.

Come si vede può anche succedere di conoscere il conflitto ma non trovare una soluzione.

“Rendere il padre immortale …” magari le riesce grazie a questa sua testimonianza!? Magari il suo caso diventa famoso … Glielo auguro.

http://www.nuovamedicinagermanica.it/component/option,com_frontpage/Itemid,1/

 

Hamer: Testimonianza sul tema Fibromialgia

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Fabio, Sport Masseur

Hamer: Paralisi infantile per un lettino a sbarre

dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Paralisi infantile per un lettino a sbarre;

Sono l’Ing. K. e ho conosciuto Lei questa primavera durante una conferenza.

Insieme a Heinrich H. e Hermann W. sono rimasta a lungo seduta a tavola con Lei in quanto loro mi avevano offerto un passaggio in macchina.

Sono molto contenta di poterle inviare una testimonianza, secondo me molto affascinante, della Nuova Medicina Germanica.

Si tratta della mia pronipote Joella di 14 mesi.

Due giorni fa capitò che Joella, che aveva imparato a camminare a 12 mesi scarsi, non riusciva più a reggersi in piedi.

Mia nipote (19), che conosce bene la NMG,  mi chiamò immediatamente per telefono per consultarsi con me ma non riuscì a rintracciarmi.

Soltanto la sera venni a sapere per telefono cosa era capitato alla piccola.

Nel frattempo tutta la famiglia era in subbuglio: Joella mostrava sintomi di paralisi nelle gambe.

Anche il pediatra, chiamato nel frattempo da mia nipote, non sapeva indicare una cause, la bimba non era neanche vaccinata.

Poiché aveva somministrato un farmaco omeopatico in alta potenza qualche giorno prima consigliò a mia nipote di stare ad aspettare.

Mia sorella, la nonna della piccola, era fuori di se per la preoccupazione ed immaginava già la sua nipotina su una sedia a rotelle.

Per evitare il realizzarsi di questo incubo voleva andare il prima possibile da un medico per accertare che non si trattasse di borreliosi.

Anche i vicini di casa erano stati affetti da boreliosi ed erano stati “guariti” con degli antibiotici.

A questo punto mia sorella non era più abbordabile con spiegazioni sulla non validità del test della borreliosi e sulla dannosità e insensatezza del trattamento con antibiotici.

Davanti ai suoi occhi mentali vedeva solamente la sua amata nipotina su una sedia a rotelle e programmava con cieco attivismo la corsa dal medico più vicino.

Fortunatamente avevo ben memorizzata la testimonianza “paralisi motoria nel neonato” del 12.12.08 e sapevo che doveva esserci un qualsiasi conflitto del “non poter scappare” dietro il quadro della paralisi. Sapevo anche che non mi restava molto tempo poiché mia sorella voleva andare con la nipotina per fare un prelievo del sangue.

Allora chiesi a mia nipote al telefono se qualcuno aveva tenuto ferma la bimba contro la sua volontà. Dopo aver negato improvvisamente le venne in mente: “ Zia, si, per insegnare a Joella ad addormentarsi da sola, era stata costretta, su consiglio del pediatra, a restare da sola nel suo lettino con le sbarre per due giorni e questo le veniva molto difficile.

Piangeva da far pietà, aveva una paura terribile, continuava a chiamare la mamma…”

Eccolo trovato lo choc conflittuale che non poteva essere più evidente: la piccola era da sola e (nonostante mia nipote si affacciasse ogni 5 minuti) sentiva il fatto di essere chiusa dentro il suo lettino a sbarre acutamente e drammaticamente come un conflitto gravissimo.

Da quel momento la soluzione del conflitto era letteralmente un gioco da bambini: consigliai a mia nipote di mostrare alla sua bambina che si poteva anche scendere dal lettino nonostante le sbarre, cosa che fece subito.

Più tardi mi raccontò come si erano svolti i fatti: fece vedere alla piccola come smontava le sbarre dal lettino, poi la invitò di salire nel lettino, cosa che fece immediatamente, topolino intelligente, per poi scappar fuori di nuovo immediatamente per CORRERE !

Da un minuto all’altro il tesorino riuscì di nuovo a correre per la grande gioia di mamma, nonna e bisnonna. Che  grande sollievo! Per mostrare bene il suo grande sollievo la piccola continuava a far vedere a tutti come riusciva ad entrare e uscire dal suo lettino, squittendo di piacere.

 

Pensiamoe alle conseguenze se la bambina fosse stata costretta al prelievo del sangue (per il test della borrelliosi): sarebbe stato un altro conflitto del “non poter fuggire”.

Spero che riesca a pubblicare anche questa testimonianza, forse aiuterà prima o poi qualcuno a comprendere una sua emergenza come noi siamo stati aiutati dalla testimonianza sopracitata.

Le auguro anche in futuro la forza di lavorare sempre per la realizzazione della NMG e Le mando gentili saluti

 

Inge K.

 

 

Annotazione:

è davvero una testimonianza commovente.

Con la NMG si riesce ad aiutare in modo molto efficiente. Nè medico nè farmaco si intromettono tra il paziente e la sua salute, solo l’individuo riesce a guarire se stesso.

Bisogna sapere come!

Presupposto è la conoscenza delle correlazioni biologiche, poi basta un po’ di buonsenso.

 

Caro lettore, cerca di metterti al posto della nonna di Joella.

Era comprensibilmente in apprensione per la sua amata nipotina e in questo stato d’animo si tende all’attivismo cieco: bisogna fare qualcosa! Non si può stare senza far niente! La domanda è solo che cosa bisogna fare?

Qual’è la causa della paralisi?

La medicina ufficiale lo sa?

 

Se fosse andata come voleva la nonna …. La zia di Joella indica cosa sarebbe successo.

http://www.nuovamedicinagermanica.it/content/view/188/52/

Hamer: Paralisi infantile per un lettino a sbarre

 

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Mag
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Fabio, Sport Masseur

Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo”

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Hamer:  Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo”

 

Buongiorno Fabrizio,

 

sono la mamma di un bambino meraviglioso la cui avventura vorrei raccontare perchè possa essere d’aiuto a qualcuno.

Mio figlio frequentava la quarta elementare con ottimo profitto quando ha avuto un diverbio con l’insegnante di inglese.

Tornava a casa ogni giorno che lo vedeva abbattuto e sempre meno voleva studiare l’inglese.

Peccato aveva un’ottima pronuncia e gli piaceva molto parlare in lingue straniere, avevamo infatti avuto varie occasioni di contatto con persone di altre nazionalità.

All’inizio io e mio marito non ci facemmo tanto caso, pensavamo che la cosa si sarebbe appianata da sola, ma col tempo, visto che lo stato d’animo di nostro figlio non cambiava, chiamava il suo insegnante, con un vezzeggiativo poco simpatico, decisi di andare a parlare personalmente con l’insegnante.

Come Lei sa, io e mio marito studiamo da diverso tempo la NMG e abbiamo studiato con Voi anche le costellazioni schizofreniche.

Quando sono andata dall’insegnante, mi sono trovata davanti un ragazzotto babyface, con fularino al collo, zazzera calata sugli occhi, e un’aggressività manifesta da sballo.

Inutile commentare ulteriormente: evidenti costellazione aggressiva, tipica di chi non sa che fare, e costellazione postmortale insorta in giovanissima età, che non permette una maturazione biologica.

Sono tornata a casa delusa e ne ho parlato con mio marito. Decidiamo che deve andare lui a parlargli. Occorre, a quell’uomo-bimbo, una figura maschile di capobranco per potersi mettere in ascolto e non sulle difensive.

Il giorno stesso del colloquio tra mio marito e l’insegnante nostro figlio è tornato a casa radioso.

I suoi compagni, perfino, si sono complimentati con lui perchè il cattivo maestro” era improvvisamente diventato buonino.

Mio marito valorizzando quest’uomo-bimbo lo aveva fatto sentire all’altezza e gli aveva “fatto venire in mente” come accattivarsi la classe senza tiranneggiarla.

Tutto perfetto quindi per l’inglese, ma…

 

Dopo due giorni nostro figlio aveva la febbre.

Non ci facemmo caso, era normale che risolvesse.

Ma la febbre continuò a lungo, erano comparsi anche dolori alle gambe, alle ossa in genere, una spossatezza impressionante, un pallore enorme.

Questo è durato tre settimane, poi, le febbre era solo al pomeriggio, durante il quale il nostro figlio, pallidissimo, dormiva in continuazione. Si svegliava all’ora di cena, mangiava pochino e poi ridormiva sfinito fino al tardo mattino seguente.

Non lo abbiamo mandato a scuola finché non si è messo a piangere che voleva i suoi amici.

Quindi lo abbiamo mandato solo alla mattina, nonostante le vivaci proteste delle insegnanti, che non capivano ed a cui non lo abbiamo mai detto.

 

Abbiamo taciuto con TUTTI!

Parenti, amici… siamo anche stati aggressivi con chi faceva qualche osservazione, pur di tenere tutti lontani.

Solo con un medico di NMG abbiamo parlato. E’ impallidito quando gli abbiamo raccontato i sintomi che presentava nostro figlio!

Ci ha confermato ciò che sapevamo di dover fare e di non dover fare.

 

Gli abbiamo cucinato cose nutrienti e golose allo stesso tempo, lo abbiamo fatto ridere, coccolato, massaggiato con delicatezza e amore a lungo finché gli dolevano le bambine.

Non abbiamo dormito per tante notti, tante. Questa storia è durata mesi e mesi.

Ha avuto anche piccole recidive quando c’erano i compiti d’inglese.

Dopo circa un anno e un po’ finalmente ci siamo sentiti fuori pericolo.

E’ stata dura, ma nostro figlio ora è un piccolo formidabile atleta, sanissimo e gioioso.

Non ha mai fatto terapie se non quella dell’amore della sua famiglia, non ha mai fatto analisi perchè sappiamo che in Italia, al solo sospetto di malattia oncologica, lo Stato toglie la patria potestà ai genitori che non acconsentono alle terapie di Stato.

 

La sorte di nostro figlio è stata legata alla nostra conoscenza, se non avessimo saputo della NMG la paura che avevamo ci avrebbe, prima o poi, fatto fare degli errori. Non oso pensare oltre…

 

Grazie dott. Hamer, grazie NMG, grazie Fabrizio che diffonde con Sua moglie queste cose. Noi siamo felici…

Che Dio vi benedica!

Marina

Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” ìHamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” ìHamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo” 

Hamer: Testimonianza: leucemia per il maestro “cattivo”

 

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