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Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio

dottor g. r. Hamer - official group
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Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio; La Nuova Medicina Germanica è una medicina scientifica ed è valida per gli esseri umani, gli animali e le piante, perfino per gli organismi monocellulari, per l’intero cosmo. Essa ha scoperto che “malattie”, nel senso come si intendeva fino ad ora, non esistono, ma che i sintomi, che abbiamo chiamato “malattia”, sono una parte di un programma speciale biologico sensato bifasico.

 

Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio

La causa scatenante di ognuna di queste cosiddette malattie (non solo del cancro) è sempre un conflitto biologico, un evento altamente drammatico scioccante, una DHS. Esattamente con il momento della DHS inizia la fase di conflitto attivo (fase ca), cioè il sistema nervoso vegetativo cambia dal normale ritmo giorno/notte a simpaticotonia permanente o fase di stress permanente, il paziente pensa giorno e notte sempre solo al suo conflitto, non riesce più a dormire di notte, non ha più appetito, perde peso, l’organismo gira come un motore a pieno regime e i cambiamenti nell’organo cominciano il loro percorso. Questo choc inaspettato lascia tracce nel cervello che si possono vedere con l’aiuto della TAC, i cosiddetti focolai di Hamer (HH). Guardano questi focolai si riesce a comprendere con precisione di quale tipo di conflitto biologico si è trattato nel momento dello choc vissuto dal paziente, quale organo è colpito ed anche se si tratta di un aumento di cellule o di una diminuzione.

Tutti i conflitti, cioè tutti i programmi speciali biologici sensati, si evolvono in modo sincrono su 3 livelli: nella psiche, nel cervello e nell’organo.

Nel carcinoma delle ovaie dobbiamo differenziare tra il carcinoma dell’ovaio come tumore compatto, il cosiddetto teratoma ed una necrosi interstiziale dell’ovaio, una diminuzione di cellule (necrosi).

Dallo sviluppo embrionale conosciamo il tre differenti foglietti embrionali, che sono implicati in tutto lo sviluppo embrionale e dai quali si evolvono anche tutti gli organi: l’endoderma, il mesoderma e l’ectoderma. Ogni cellula e ogni organo del nostro intero organismo appartengono ad uno di questi foglietti embrionali.

Ad essi appartengono pure le varie parti del cervello (tronco cerebrale, cervelletto, sostanza bianca e corteccia cerebrale), un tipo ben preciso di contenuto di conflitto come anche una specifica localizzazione nel cervello, una particolare istologia e anche specifici microbi, inerenti al foglietto embrionale. Inoltre ogni cosiddetta malattia ha un senso biologico comprensibile seguendo la storia evolutiva.

– Il teratoma appartiene ancora, dal punto di vista evolutivo, al tronco cerebrale, anche se si trova nella parte superiore del mesencefalo, e con ciò copre una posizione d’eccezione, in quanto si tratta di un organo giovane governato dal tronco cerebrale. Il teratoma rappresenta qualcosa come la forma anacronistica di procreazione del tronco cerebrale. L’organismo cerca quasi di attingere ad un programma arcaico della procreazione.

Tutti gli organi governati dal tronco cerebrale creano in caso di conflitto tumori compatti del tipo adenoide. Il contenuto del conflitto nel caso del cancro alle ovaie è sempre un grave conflitto di perdita, per esempio di un figlio, una persona amata, ma anche di un animale.

Esempio: la madre di una paziente è morta improvvisamente in ospedale. La paziente ha amari rimorsi perché non era più andata a trovare sua madre in ospedale da un po’ di tempo.

Determinante per la DHS non è solo, cosa è successo (perdita della madre), ma l’evento deve essere stato conflittuale. Il normale lutto per la morte di un nostro caro senza DHS naturalmente non è una malattia, ma un processo normale. Nel caso si è verificata una DHS, il conflitto non è necessariamente un conflitto di perdita.

Il conflitto potrebbe essere per es. anche un conflitto di territorio o la situazione potrebbe essere stata vissuta non come un conflitto biologico. O se avviene la perdita in una lite, la donna può per es. sviluppare un cancro al seno invece del cancro alle ovaie. Il conflitto può anche essere sentito come un conflitto di separazione con una paralisi sensoria nella fase ca, e causare una carcinoma dei dotti lattiferi nel seno sinistro o destro, una carcinoma dei dotti lattiferi a secondo se riguarda bambino/madre o il partner. Solamente il sentito personale (contenuto del conflitto) definisce dove il conflitto biologico colpisce.

Nella fase di conflitto attivo il quasi embrione arcaico cresce come teratoma secondo lo schema del cervello antico (cioè in simpaticotonia). Ma questa forma arcaica di procreazione oggi non è più vitale e perciò viene demolita nella fase pcl (fase di guarigione) attraverso micobatteri.

Contemporaneamente con la crescita del teratoma nella fase ca si moltiplicano anche funghi e micobatteri (per es. Tbc, se già presente), ma solo tanti quanti saranno necessari più tardi per la demolizione del tumore.

Il senso biologico, che si trova nella fase ca, è la forma arcaica di procreazione dopo la morte del parente. Qualcosa di simile come le clonazioni dei tempi moderni.

Se alla paziente riesce la soluzione del conflitto biologico, comincia la seconda fase del “programma speciale”, la fase di guarigione. Il cancro si ferma, non cresce più, anche se l’arresto di crescita avviene un po’ in ritardo, poiché ogni tessuto embrionale possiede una “spinta di crescita embrionale”. Contemporaneamente si attivano i funghi ed i micobatteri, che si sono moltiplicati dalla DHS in poi secondo l’appartenenza al foglietto embrionale e in modo proporzionale al tumore, che demoliscono il tumore, diventato superfluo, attraverso caseificazione necrotizzante. Tutto quello che non è stato demolito fino alla fine della fase di guarigione resta presente e può, essere eliminato chirurgicamente, anche se non deve necessariamente in quanto non causa disturbi.

Mentre il teratoma non incrocia dal cervello all’organo, in quanto la lateralità non ha importanza nel tronco cerebrale, dal cervelletto in poi la situazione è diversa. In modo semplificato si può dire: la metà destra del cervelletto e del neoencefalo sono responsabili per il lato sinistro del corpo, la metà sinistra del cervelletto e del neoencefalo per il lato destro del corpo.

La lateralità ha inizio nel cervello, per essere precisi inizia solo con il cervelletto (mesoderma). Dal cervelletto in poi tutto è definito secondo la lateralità, cioè la correlazione dall’organo al cervello e dal cervello all’organo è sempre definita. Solo nella correlazione tra psiche e cervello o tra cervello e psiche è importante se uno è destrimane o mancino, in quanto decide la via tra conflitto e cervello e con ciò quale malattia si può sviluppare e con quale conflitto. La prova dell’applauso (battere le mani) è il metodo più sicuro per definire la lateralità: se la mano destra si trova sopra, si tratta di un destrimane, e se la mano sinistra si trova sopra, si tratta di un mancino.

– Nel caso di una necrosi (interstiziale) dell’ovaio il focolaio di Hamer si trova nella parte occipito-basale della sostanza bianca, in immediata vicinanza del mesencefalo, ma appartiene però ad un altro foglietto embrionale. Tutti gli organi governati dalla sostanza bianca del cervello creano in caso di conflitto necrosi, cioè una diminuzione cellulare.

Nella necrosi dell’ovaio esistono due aspetti di conflitto:

1. conflitto di perdita (figlio, moglie, marito, genitori, amici, animale) per morte o allontanamento.

2. conflitto brutto, semigenitale con un uomo o con una donna mascolina.

Semigenitale significa che il punto chiave del contenuto di conflitto non gravita solo sulla zona genitale in senso stretto (reale o in senso lato), ma che la tematica genitale si presenta come “musica di sottofondo”, e con questo si differenzia nettamente dal conflitto sessuale.

Esempio: La matrigna un molto mascolina di una giovane ragazza ha strappato tutti i fiori nel giardino ed anche sulla tomba della madre morta.

Nella fase di conflitto attivo non si notano le necrosi, se non capita per sbaglio un ovaio rimpicciolito sotto il microscopio di un’istologo. In questo caso le necrosi sono il “vero” cancro delle ovaie. Esse causano una diminuzione della produzione di estrogeni che può comportare un’amenorrea.

Nella fase di guarigione le necrosi vengono riempite con nuove cellule, esattamente come negli altri organi governati dal mesoderma e dal neoencefalo. E poiché non esiste una capsula delle ovaie, si formano cisti ovariche (che contengono liquido all’interno) di grandezza variabile che prima sono liquide e si induriscono (solidificano) più tardi, cioè si riempiono di tessuto interstiziale mesodermale. Queste cisti indurite di tessuto interstiziale sono erroneamente state chiamate “cancro” delle ovaie, perfino “cancro delle ovaie a rapida crescita, poiché le cellule di tessuto interstiziale si sono moltiplicate nella ciste che prima conteneva liquido.

All’inizio della fase di guarigione la ciste si aggrappa dappertutto agli organi interni, perciò si deduceva erroneamente una “crescita invasiva”. La causa era però la necessità della ciste di fornirsi di sangue dalla zona circostante, infatti, nell’arco di 9 mesi, lei forma un vero sistema sanguigno con arterie e vene, che diventa autonomo.

Non appena si è assicurata il rifornimento sanguigno autonomo (arterie e vene della ciste ovarica), le aderenze si staccano da sole. Adesso la ciste forma una capsula grossolana di circa 1 cm di spessore, in modo che può essere asportata chirurgicamente con facilità, se disturba meccanicamente. La ciste ovarica originaria ormai indurita produce più tardi tanto estrogeno che la donna appare di 10 – 20 anni più giovane.

Il senso biologico sta nell’aumento della produzione di estrogeno, che fa apparire la donna più giovane, che aumenta la libidine e esercita una forza di attrazione maggiore sugli uomini. Questo aumenta la possibilità di essere fecondata. Lo “stadio finale” di questo programma speciale è proprio ciò che si dovrebbe augurare ad ogni paziente.

Lo stesso processo vediamo nell’uomo nel caso di una necrosi interstiziale dei testicoli, nei quali il testicolo ingrossato produce tanto testosterone nella fase ca, che l’uomo diventa più mascolino di prima.

Anche nel rene, la ciste renale indurita produce alla fine urina e permette al rene di produrre l’urina meglio di prima della “malattia”, in modo tale che alla fine della fase di guarigione esiste una maggiorazione della funzionalità organica. Questo è il senso biologico che, per gli organi governati dalla sostanza bianca del cervello, si trova sempre alla fine della fase di guarigione.

Nei casi delle cisti oraviche o delle cisti renali, che si evolvono all’incirca con il ritmo di una gravidanza e impiegano nove mesi per indurirsi (solidificarsi) per prendere la funzione a loro destinata dall’organismo, non si deve operare prima del termine dei nove mesi. Nei casi di questi interventi precipitosi fino ad oggi si toglievano nella medicina ufficiale sempre anche tutti gli organi “infiltrati” (in quanto, come descritto sopra, in quel periodo di tempo la ciste aderiva agli altri organi del ventre per formarsi il proprio sistema sanguigno). Con un tale maxi-intervento l’addome molte volte restava molto mutilato.

Non vogliamo neanche parlare dei conflitti che la paziente subiva di conseguenza. Se invece si aspetta lo scadere dei nove mesi, in caso di cisti piccole fino ad 12 cm si evita preferibilmente di operare, in quanto le cisti compiono la funzione di produzione ormonale o nel caso della ciste renale (cosiddetto tumore di Wilms, chiamato nefroblastoma nella sua forma indurita) la secrezione d’urina, come è previsto dall’organismo.

Solo in casi estremi, quando le cisti creano forti problemi meccanici, per esempio quando sono molto grandi (6-8 kg), è indicato un intervento dopo lo scadere dei nove mesi, dopo l’indurimento della ciste.

Allora l’intervento è diventato tecnicamente facile, poiché nel frattempo si sono distaccate tutte le aderenze e la ciste è circondata da una capsula grossolana.

Questo processo biologico è stato mal compreso come “crescita tumorale maligna infiltrante”. L’errore si mostra subito per quello che era veramente: se colavano “parti tumorali” durante l’intervento da una ciste solo parzialmente indurita, loro crescevano per un tempo residuo di nove mesi e dovevano essere operate di nuovo. Venivano valutati come particolarmente maligni. Era un grosso errore, in quanto queste presunte “metastasi” producevano estrogeni esattamente come la “ciste madre”.

Nei casi dei tumori governati dal cervello antico abbiamo attualmente ancora bisogno dei chirurgi (come abbiamo bisogno dei cacciatori nelle foreste, da quando non ci sono più i lupi), in quanto abbiamo eliminato la tubercolosi, la quale eliminerebbe “chirurgicamente” i tumori del cervello antico (vedi 4° legge della natura).

Tutta la prognosi della medicina ufficiale era azzeccata solo apparentemente, come vediamo adesso, grazie al panico che creava, che causava nel paziente una nuova DHS e i conflitti che seguivano (cosiddette “metastasi”, che non esistono neanche in quel senso). In realtà era completamente sbagliata. In casi estremamente rari, animali sviluppano cosiddette metastasi, cioè carcinomi successivi e in gran parte sopravvivono. La piccola percentuale, che raggiunge nella medicina ufficiale la cosiddetta soglia dei cinque anni, sono coloro che hanno trovato la via d’uscita dal panico e hanno naturalmente risolto il loro conflitto.

Mentre nei casi dei tumori delle ovaie, governati dal cervello antico, il tumore, che non è più utile mentre prima lo era, viene demolito nella fase di guarigione, se al momento della DHS erano già presenti dei micobatteri (il senso biologico si trova in questo caso nella fase ca), nei casi delle necrosi delle ovaie governate dalla sostanza bianca del cervello la ciste si forma solo nella fase di guarigione, che poi si indurisce nel arco di nove mesi e produce estrogeno. Il senso biologico in questo caso sta nella fase pcl.

Qui si vede quanto necessita un dicitura nuova, quando la comprensione dei processi finora chiamati “malattia” sarà cambiata.

 Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio

Cosa erano allora le nostre cosiddette malattie? Solamente i sintomi che conoscevamo restano. Li dobbiamo considerare e valutare in modo completamente nuovo in quanto abbiamo raggiunto una nuova comprensione.

Guardando la 2° legge biologica della natura, la legge della bifasicità di tutte le cosiddette malattie, in caso di soluzione del conflitto, dobbiamo costatare, che pensavamo di conoscere molto più “malattie” di quanto esistono programmi speciali, in quanto avevamo considerato ognuna delle due fasi come una malattia a sé.

http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

 

 

Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  Hamer: Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio  

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Hamer: Carcinoma dei testicoli

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Hamer: Carcinoma dei testicoli;

Programmi speciali biologici sensati

Secondo la conoscenza della Nuova Medicina Germanica® del Dr. med. Ryke Geerd Hamer

Il Carcinoma dei testicoli

La scoperta della Nuova Medicina Germanica® ebbe inizio con la morte di mio figlio Dirk, che all’alba del 18 agosto 1978 fu colpito a morte dal principe ereditario italiano davanti all’isola mediterranea di Cavallo vicino alla Corsica, e morì fra le mie braccia 3 mesi più tardi, il 7 dicembre 1978, in circostanze terribili nella clinica universitaria di Heidelberg.

Hamer: Carcinoma dei testicoli

Io subii con questo evento scioccante un conflitto biologico, un cosiddetto conflitto di perdita con cancro ai testicoli. In quelle circostanze cominciai a pensare, in quanto non ero mai stato seriamente ammalato in precedenza, che questo cancro ai testicoli probabilmente aveva da fare con la morte di mio figlio.

Hamer: Carcinoma dei testicoli

Contro il consiglio dei professori di Tuebingen insistetti allora, che il testicolo gonfio venisse operato. All’esame istologico risultava un carcinoma del tipo teratoma.

Dopo la guarigione decisi di approfondire questa mia supposizione non appena mi si offrisse l’occasione. Questa arrivò nel 1981 quando lavoravo come primario di medicina interna in una clinica oncologica. Da allora cominciai a chiamare quell’evento scioccante DHS (sindrome di Dirk Hamer), in memoria di mio figlio morto Dirk. La DHS nel frattempo è diventata punto chiave dell’intera Nuova Medicina Germanica®.

Questa DHS contiene non solo uno choc conflittuale acuto drammatico, che ci ha colto sul piede sbagliato, ma anche il contenuto del conflitto, che determina la localizzazione del cosiddetto focolaio di Hamer nel cervello e la localizzazione dei tumori o della necrosi nell’organo.

Esattamente con la DHS il paziente ha una cosiddetta simpaticotonia permanente, uno stress permanente; cioè ha mani e piedi freddi, non ha più appetito, perde peso, non riesce più a dormire di notte, pensa quasi sempre giorno e notte al suo conflitto e questo cambia solamente quando il paziente risolve questo conflitto. È sempre un evento conflittuale, non un colpo del destino o un avvenimento, che il paziente non avrebbe potuto cambiare comunque. Perfino la morte di qualcuno, anche di una persona amata, è conflittuale solo se ci si fanno degli rimproveri per questo.

Personalmente ho risolto il mio conflitto di perdita, il quale contenuto conflittuale consisteva nel fatto che mi facevo gravissimi rimproveri di non aver tolto mio figlio Dirk, quando c’era ancora tempo, dalla clinica universitaria di Heidelberg, parlando intensamente con mia moglie, che era un medico con esperienza e di buon cuore; questo lo so oggi. Allora sono stato operato, oggi non mi farei operare di sicuro, alla luce della conoscenza della regola ferrea del cancro. Con l’applicazione della regola ferrea del cancro l’intera medicina e anche la biologia trovano una sistemazione automatica.

La regola ferrea del cancro, scoperta nell’estate del 1981, sembrava essere valida inizialmente solo per i cancri del tipo ginecologico. Ma in fretta si è visto che poteva essere applicata a tutti i tipi di cancro. Alla fine ho costatato che in fondo tutte le cosiddette malattie erano o cancro o oncoequivalenti, cioè qualcosa di simile al cancro.

Perciò era soltanto logico che la regola ferrea del cancro dovesse trovare applicazione in tutte le malattie dell’intera medicina.

La scoperta delle correlazioni è talmente drammatica come solo la vita può scrivere. Senza la morte di mio figlio Dirk e la mia successiva malattia di cancro probabilmente le correlazioni del cancro non sarebbero ancora state scoperte per molti decenni, in quanto la medicina tradizionale o cosiddetta medicina ufficiale si muoveva allontanandosi dal “segreto”.

La Nuova Medicina Germanica® include non solo la relazione tra psiche, cervello ed organi ma fornisce anche spiegazioni embriologiche ontogenetiche per la sua comprensione, perché i singoli relè sono localizzati esattamente nelle zone dove ne troviamo le corrispondenze . Ad ogni contesto d’immaginazione appartiene uno specifico relè nel cervello, che in caso di malattia chiamiamo focolaio di Hamer (HH). Questo HH segna nel secondo stesso della DHS la zona, l’area, la regione o il punto nel cervello, dove ha colpito la DHS, cioè che l’individuo associa in quel momento al contenuto del conflitto.

La Nuova Medicina Germanica® spiega in modo esemplare anche le correlazioni tra i vari foglietti embrionali e le varie formazioni istologiche dei tumori da loro provenienti, come anche dei tessuti normali. In ogni zona del cancro troviamo disegni istologici di tessuto che devono trovarsi lì per motivi embriologici. Perciò tutto il tessuto derivante dal foglietto embrionale interno è tessuto adenoidale, che crea in caso di una malattia di cancro un adenocarcinoma, mentre tutto il tessuto derivante dal foglietto embrionale esterno (con eccezione del cervello, che non può creare tumori cerebrali) crea come cancro tipico un carcinoma di epitelio pavimentoso, in quanto il tessuto originale ha epitelio pavimentoso.

Tra questi due si trova il tessuto del foglietto embrionale medio che crea un “calo” nella fase di conflitto attivo, cioè osteolisi, necrosi del tessuto connettivo, depressione dell’ematopoiesi, ecc., e nella fase di guarigione crea eccesso di cicatrizzazione nei tessuti ossei e connettivi, che viene poi denominato insensatamente “sarcoma”, nonostante sia in fondo completamente innocuo.

Esistono due tipi di carcinomi dei testicoli, che derivano da diversi foglietti embrionali: il teratoma e la necrosi interstiziale dei testicoli.

Il teratoma, situato nella parte craniale del mesencefalo (eccezione), crea nella fase di conflitto attivo (fase ca) tumori compatti.

Se il conflitto perdura anche il focolaio di Hamer nel cervello aumenta, cioè l’area si ingrandisce o si altera più intensamente, contemporaneamente anche il tumore nell’organo va avanti, cioè il tumore aumenta di massa grazie ad una mitosi cellulare vera. La causa è sempre un grave conflitto di perdita, quasi sempre la morte di una persona amata, il figlio, il migliore amico ma anche un animale.

Nella fase di conflitto risolto, la crescita del cancro si ferma, anche se solo lentamente, in quanto ogni tessuto embrionale possiede una “spinta di crescita embrionale” (eccezione).

Il senso biologico del teratoma è la capacità arcaica dell’essere umano di partenogenesi (gemmazione di un individuo da un altro) in caso di emergenza biologica, cioè l’organismo tenta in caso di una perdita di un parente stretto di innescare questo programma biologico arcaico.

Il carcinoma interstiziale del testicolo è in realtà una necrosi del tessuto dei testicoli, il suo relè si trova nella sostanza bianca cerebrale. Può avere oltre al conflitto di perdita per una persona, che muore o sene va, anche un aspetto brutto, semigenitale, riguardo ad una donna, anche se questo viene osservato più di rado.

Nella fase di conflitto attivo si formano necrosi, cioè deficit di tessuto nei testicoli. Tranne la sensazione di sentire “tirare” leggermente, non si osservano sintomi esterni.

Nella fase di guarigione, cioè dopo la soluzione del conflitto, si forma una ciste testicolare, un aumento del tessuto interstiziale del testicolo, che produce ormoni. Il senso biologico si trova nella fase di guarigione, in quanto la ciste indurita del testicolo produce notevolmente più ormoni sessuali maschili (testosterone), e con ciò stimola la capacità e la voglia di procreare nel maschio per poter in quel modo sostituire la perdita del figlio o del partner.

Si contrappone a questo l’idrocele, che è causato quasi sempre dal peritoneo: o dal peritoneo addominale in caso di ascite con il canale inguinale aperto, o dal peritoneo proprio del testicolo, preceduto da un conflitto di attacco contro il testicolo.

Visto che il testicolo è migrato tardi, dal punto di vista evolutivo, nella borsa scrotale e appartiene in fondo ai segmenti superiori della colonna vertebrale lombare, in passato si trovavano spesso più tardi dei linfonodi ingrossati a livello di L1 o L2, che si credevano cellule metastatiche migrate. In realtà il paziente subisce di frequente un conflitto di crollo dell’autostima a causa del testicolo mancante, che si manifesta a livello L1, L2. Ma anche l’annuncio di un intervento può causare un conflitto d’attacco nel paziente e comportare un mesotelioma nel peritoneo, come è successo a me, e del quale sono quasi morto, cioè per una peritonite purulenta (fase pcl dopo un conflitto di attacco al ventre).

Sono possibili anche altre combinazioni: per esempio teratoma e necrosi del testicolo, o a causa di due conflitti di perdita (per es. moglie e figlio) una necrosi in entrambi i testicoli. In questo caso il paziente avrebbe una costellazione schizofrenica della sostanza bianca con un sensazione di super valutazione sessuale maniacale. Possiamo anche dire: mania di grandezza sessuale, con contemporanea diminuzione di capacità procreativa.

La visita al bordello il più delle volte non è altro che il seguire istintivamente i programmi speciali biologici arcaici e le combinazioni speciali di madre natura, per tentare di ripristinare il branco perduto. Naturalmente non è accettabile per il moralista cristiano, che non dovrebbe essere “peccaminoso” e cattivo.

Un tale evento drammatico, come un conflitto di perdita, può comprendere le persone intorno a noi come un evento scioccante. Ma la maggior parte di questi o simili eventi scioccanti avvengono, senza essere notati dal circondario, nell’intimità del paziente. Non per questo è meno drammatico o meno efficace sull’organismo del paziente; importa unicamente come il paziente sente o ha sentito. Di solito non riesce a parlarne con nessuno, nonostante che lo farebbe più che volentieri, vorrebbe liberarsi l’anima parlandone.

Da allora la storia dell’evoluzione mi è rimasta come consigliere fidato. Credo che non si può comprendere profondamente niente nella medicina, se non ci si mette davanti agli occhi sempre di nuovo la storia evolutiva dell’essere umano e dell’animale. Solo se si guarda con curiosità sopra la spalla del grande maestro del creato, si comincia a comprendere, non solo cosa c’è, ma anche perché è cosi.

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Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  Hamer: Carcinoma dei testicoli  

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Hamer: carcinoma della prostata

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Hamer: carcinoma della prostata;

Programmi speciali biologici sensati

Secondo la conoscenza della Nuova Medicina Germanica® del Dr. med. Ryke Geerd Hamer

 

Carcinoma della prostata – un tumore compatto adenoidale

 

Hamer: carcinoma della prostata

 

La causa di ogni cosiddetta malattia è sempre un conflitto biologico, un evento estremamente drammatico scioccante, chiamato DHS. Nel secondo stesso della DHS viene marcato un relè competente nel cervello, una cosiddetta configurazione a bersaglio (focolaio di Hamer = HH), che corrisponde ad un organo ben preciso. Più è esteso il focolaio di Hamer, più è esteso anche il tumore, o la necrosi od il cambiamento delle cellule nell’organo.

 

Il DHS è il fondamento della regola ferrea del cancro, la base di una comprensione rivoluzionaria dell’intera medicina. La maggior parte dei pazienti sanno indicare con precisione il momento della DHS, in quanto è sempre stato un momento molto drammatico.

 

Nella Nuova Medicina Germanica® ogni cosiddetta malattia è composta di due fasi: una prima fase fredda ed una seconda fase calda, se il conflitto viene risolto. Se il conflitto non può essere risolto, la malattia rimane nella prima fase, cioè l’individuo rimane nella fase di conflitto attivo, dimagrisce sempre di più e può alla fine morire per esaurimento di forze o cachessia. Fino ad oggi avevamo sempre dimenticato di vedere la parte complementare di ogni malattia, perciò l’intera medicina era sbagliata dalla base.

 

Secondo il sistema ontogenetico dei tumori e delle malattie oncoequivalenti esistono due tipi di aumento cellulare. Il primo tipo crea aumento di cellule nella fase di conflitto attivo, la fase di simpaticotonia; l’altro tipo fa aumento di cellule nella fase vagotonica di guarigione, cioè nel caso delle malattie che fanno diminuzione di cellule, buchi, necrosi o ulcere, nella fase di conflitto attivo. Tutti i tumori, che si formano con aumento di cellule in fase di conflitto attivo, hanno i loro relè vicini, appartengono dal punto di vista evolutivo allo stesso foglietto embrionale ed hanno oltre a questo anche un particolare senso biologico. Ad ogni foglietto embrionale appartiene una parte specifica del cervello, un contenuto di conflitto particolare, una particolare forma istologica di cellula ed anche specifici microbi. Questo schema fondamentale è valido per tutti e tre i foglietti embrionali o per le cosiddette malattie degli organi a loro appartenenti. Tutte le malattie di cancro, che fanno aumento di cellule nella fase di conflitto attivo, hanno i loro relè, dai quali vengono governati, nel tronco cerebrale e nel cervelletto, cioè nel cervello antico.

Hamer: carcinoma della prostata

 

La prostata appartiene agli organi governati dal tronco cerebrale e perciò crea nella fase di conflitto attivo tumori compatti di cellule adenoidali.

 

Il contenuto del conflitto è sempre un conflitto brutto, semigenitale; semigenitale significa che il punto chiave del contenuto di conflitto non gravita solo sulla zona genitale in senso stretto (reale o in senso lato), ma che la tematica genitale si presenta come “musica di sottofondo”, e con questo si differenzia nettamente dal conflitto sessuale.

 

 

Alcuni esempi tipici dei contenuti conflittuali della prostata:

– La figlia preferita fa causa a suo padre per essere mantenuta o per ricevere in anticipo la sua parte di eredità.

– L’uomo sorprende sua moglie/amante in flagrante con un amante più giovane.

– Durante un divorzio affiorano delle storie molto brutte.

– Un uomo, avanti con gli anni, viene abbandonato dalla sua partner più giovane a favore di un uomo più giovane.

 

Nella fase di conflitto attivo cresce una tumore compatto di cellule adenoidali. Nello stesso ritmo si moltiplicano, come in tutti i tumori degli organi governati dal cervello antico, anche i micobatteri (se sono presenti), nonostante si attiveranno i loro compiti solo nella fase di conflitto risolto.

 

Più è forte il conflitto più rapidamente cresce il tumore, e più a lungo dura il conflitto più grande diventa il tumore. Oltre i parametri vegetativi come insonnia, inappetenza, perdita di peso ecc. il paziente non ha altri disturbi o dolori, tranne in quei casi (circa 10%) dove il carcinoma della prostata preme casualmente sull’uretra. In quel caso si osserva un deflusso di urina ostacolato (getto d’urina più debole).

 

Il carcinoma della prostata non crea dolori né nella fase ca né nella fase pcl (fase di guarigione).

 

Se viene risolto il conflitto, tutto cambia: il paziente dorme di nuovo, mangia di nuovo, aumenta di peso. Adesso si attivano i micobatteri, che si sono moltiplicati nella fase di conflitto attivo, e demoliscono il tumore. Questa è la chirurgia della natura.

 

L’urina è maleodorante, torbida (tubercolotica), a volte mescolata a sangue.

 

Il paziente suda di notte, è molto stanco. Ha febbre, non di rado fino a 40°C, ma tutto ciò non è pericoloso. Il paziente deve solo nutrirsi bene, con abbondanza di proteine. Durante la fase di guarigione l’uretra può essere compressa in modo passeggero a causa dell’edema. In questo caso si dovrebbe mettere un catetere permanente per un mese o due, fino a quando il tumore è tubercoloticamente demolito e l’ostruzione del deflusso d’urina risolto. Dopo tutto funziona come prima.

 

La guarigione tubercolotica della prostata (eventualmente con un catetere permanente per un periodo circoscritto) è senza nessun pericolo e anche indolore, fino a quando è assicurato il deflusso dell’urina. Non può nemmeno risultare un’impotenza. È pericoloso invece il cosiddetto “piallare” la prostata attraverso l’uretra, in quanto il paziente diventa di solito impotente a causa della lesione dei nervi.

 

Anche nel caso di assenza di micobatteri nel 90% dei casi non succede niente di importante, tranne che può essere rallentato il deflusso d’urina a causa di un’edema generale della prostata. Anche in questo caso quando alla fine si è sgonfiato, tutto torna alla normalità.

 

In quei casi (10%) nei quali l’aumento di cellule aveva causato pressione sull’uretra, e che adesso non può essere demolito perché mancano i micobatteri, si deve eventualmente valutare un intervento. Alla fine però sono solo circa 5% dei casi, nei quali deve essere preso in considerazione un intervento e questo solo perché si tratta di un decorso non biologico, cioè in assenza di micobatteri durante la fase di conflitto attivo.

 

I microbi, che avevamo considerati come “nemici cattivi”, un’armata di “avversari virulenti” che ci volevano annientare e perciò volevamo estirpare, si scoprono adesso come i nostri migliori amici ed aiutanti, quasi spazzini buoni e restauratori del nostro organismo. Loro lavorano diligentemente e lo fanno solo quando il nostro organismo ha dato loro un ordine esplicito da parte del cervello, sempre precisamente all’inizio della fase di guarigione, cioè quando l’organismo cambia da simpaticotonia permanente a vagotonia (di guarigione) permanente.

 

Nella medicina ufficiale l’unica terapia, alla quale si mirava, era di eliminare il tumore o ciò che veniva considerato tale, indipendentemente se era cresciuto nella fase di conflitto attivo o se si trattava di una crescita di cellule in fase di guarigione: tutto veniva tagliato via. Si partiva sempre dal presupposto che l’escrescenza cancerogena fosse partita da una cellula impazzita, che poi nuotava attraverso il sangue arterioso verso altri organi per causare nuovi cancri, le cosiddette metastasi. Se delle cellule cancerogene però, fossero in grado di nuotare verso organi lontani, questo dovrebbe avvenire per forza attraverso il sangue arterioso in quanto il sistema venoso ed anche i vasi linfatici portano solo verso il centro, cioè verso il cuore. Ma mai un ricercatore ha potuto trovare una cellula cancerogena nel sangue arterioso.

 

Quando troviamo allora una diagnosi che dice: “metastasi”, è implicita un’ipotesi non dimostrata, addirittura falsa, che questi sarebbero un qualche carcinoma secondario, i cosiddetti tumori figli del carcinoma primario. Non si nega il fatto che esistano un secondo o magari perfino terzo carcinoma, ma si discute sul significato del fatto in se e sulle sue implicazioni. Come potrebbe per esempio un carcinoma della prostata, che crea tumori compatti nella fase di conflitto attivo, migrare nell’osso e lì creare diminuzione di cellule?

 

La Nuova Medicina Germanica® non è una medicina di ipotesi ma si basa solamente su 5 leggi biologiche della natura ed è ogni volta senza eccezione dimostrabile con precisione e severamente riproducibile su tutti e tre i livelli (psiche, cervello ed organo).

 

A causa delle nuove conoscenze della Nuova Medicina Germanica® dobbiamo riflettere attentamente:

– è proprio necessario fare qualcosa?

– cosa è sensato?

– che cosa non dobbiamo più fare?

 

Il senso biologico nel carcinoma della prostata si trova nella fase ca ed è il seguente:

 

Con diminuzione di sperma, per compensare si produce più secreto di prostata. Dopo la soluzione del conflitto, che consiste per esempio nel fatto che il paziente riconquista la sua giovane amica o compensa la perdita con la nuova conquista di una donna (giovane), l’eiaculato torna a livello di prima, poiché adesso è sufficiente la stessa quantità di sperma di prima. La formazione maggiorata di cellule (cosiddetto tumore della prostata = ipertrofia prostatica = ingrossamento della prostata) è diventata superflua e può essere di nuovo demolita tubercoloticamente.

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Hamer: Alterazioni della cute

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Hamer: Alterazioni della cute;

· Il melanoma

· Il neo

· La tubercolosi cutanea

· L’acne

· La dermatite atopica

· L’eczema / l’esantema

· La vitiligine

· Il basalioma

· La neurofibromatosi

· Il noduli di Recklinghausen

 

Secondo le conoscenze della Nuova Medicina Germanica®, che si fonda sul sistema ontogenetico dei tumori e delle malattie oncoequivalenti, esistono due tipi di cute, che poggiano l’uno sull’altro, ma sono di formazione istologica differente.

In origine avevano ed in parte ancora oggi hanno scopi molto differenti e sono governati da differenti zone cerebrali.

 Hamer: Alterazioni della cute

 

Il cosiddetto corion o derma:

Anche chiamato sottocute, è governato dal cervelletto.

Una delle appendici del corion è per esempio il seno femminile, in principio era tutta la cosiddetta plica mammaria, come si forma negli animali in due file dal petto fino all’inguine.

Il melanoma / il melanoma amelanotico

In caso di una DHS con uno choc conflittuale biologico di sentirsi insudiciato o di sentirsi menomato, il corion forma un melanoma o un melanoma amelanotico nella zona, dove l’individuo si sente insudiciato o menomato.

Melanomi che non contengono pigmento sono chiamati melanomi amelanotici. Il cancro adenoidale del seno femminile lo possiamo anche chiamare melanoma amelanotico.

Sono chiamati semplicemente melanomi quando contengono un pigmento che li rende neri o blu.

In origine il melanoma aveva il senso e il compito contemporaneamente di delimitare l’integrità individuale nei confronti degli altri ma anche di far comunicare con gli altri (figlio o partner). (“In origine” si riferisce evolutivamente ai nostri avi, quando non avevano oltre al corion nessun altra cute.)

Se l’integrità dell’individuo veniva sminuita con un attacco od una menomazione in modo talmente forte di causare un conflitto biologico, l’individuo formava in quel punto, dove era stato attaccato, una specie di “muro di protezione” (carcinoma adenoidale = governato dal cervello antico). E’ come se rinforzasse il muro verso l’esterno.

Questo muro di protezione locale l’abbiamo chiamato fino ad ora melanoma o melanoma amelanotico. I melanomi si formano quando per caso nella localizzazione del sentirsi menomato è inserito un neo.

I nei sono isole residue della nostra cute che contengono melanofori, che in tempi arcaici coprivano tutto il corpo con un pigmento contro l’eccesso di esposizione al sole. Questo è il caso che vediamo ancora oggi nelle persone di colore, le quali rispecchiano senz’altro meglio quel che era lo stato arcaico umano di quanto non faccia il cosiddetto uomo bianco o senza pigmenti. Secondo queste conoscenze la patria dell’umanità si sarebbe dovuta trovare in un clima subtropicale dove non necessitavano vestiti.

I melanomi crescono, come già detto, con aumento di cellule nella fase di conflitto attivo. Nella fase di conflitto risolto, di guarigione, normalmente vengono demoliti ed assorbiti attraverso caseificazione con l’aiuto di funghi o batteri fungiformi.

Tubercolosi cutanea

Abbiamo per esempio una cosiddetta tubercolosi cutanea, cioè la caseificazione di un melanoma in fase di guarigione, quando l’epidermide esterna non mostra alcun segno, resta intatta ed il melanoma si scioglie da sotto.

Questo significa che la tubercolosi cutanea è una tubercolosi esclusivamente del corion.

L’acne

Succede anche che per esempio una persona durante la pubertà si senta insudiciata, specialmente nel viso, e subisce cosi un’acne: piccole isole di melanomi del corion, che può spremere verso l’esterno.

La medicina ufficiale non aveva notato che il corion e l’epidermide si comportano in modo opposto riguardo all’aumento di cellule ed alla loro diminuzione a seconda se si trovino nella fase di conflitto attivo o di conflitto risolto.

A causa della mancanza di comprensione delle correlazioni, descritte solo dalla Nuova Medicina Germanica®, un dermatologo non poteva fare altro che vedere il comportamento sintomatico. Perciò anche la sua terapia era solamente sintomatica, cioè prevedeva pomate, polveri, tinture o nel peggior caso di operare fino abbondantemente ai tessuti sani.

L’epidermide

L’epidermide ha un lato superiore ed uno inferiore. Il lato inferiore confina con il corion. Il lato superiore è ciò che possiamo palpare come cute esterna. Questa cute esterna consiste di cellule di epitelio pavimentoso e viene governata dalla nostra corteccia cerebrale.

La dermatite atopica

Come conseguenza ad uno choc conflittuale di venir separati dal figlio o dal partner possiamo osservare delle ulcere nella cute, che si possono vedere di solito solo sotto microscopio.

Tuttavia questa situazione la possiamo palpare: in quelle zone la cute non è più morbida e vellutata ma ruvida. Questa malattia viene chiamata dermatite atopica (conflitto attivo!).

L’eczema / l’esantema

Nella fase di guarigione, dopo la soluzione del conflitto biologico di separazione, la cute si gonfia con formazione di edema, e le ulcere si riempiano di nuovo partendo lentamente dal fondo con nuove cellule di epitelio pavimentoso. Questo è ciò che chiamiamo esantema.

La vitiligine

Lo stesso processo osservato verso l’esterno possiamo trovarlo anche verso l’interno, cioè verso il corion: quando troviamo in questo strato delle ulcere, cioè lesioni della cute, esse si manifestano sempre come cosiddetta vitiligine, in quanto lì viene smantellato l’epitelio pavimentoso contenente i pigmenti con delle ulcere quasi invisibili e ciò causa la formazione delle macchie bianche. In altre parole abbiamo uno strato di melanofori con forte contenuto di pigmenti nel corion e uno strato di melanofori con poco pigmento nel lato inferiore dell’epitelio pavimentoso.

Il conflitto biologico della vitiligine è sempre una separazione brutale da una persona, con la quale si aveva un legame emozionale molto forte, e la separazione avviene in un modo molto brutto, per esempio quando si dice ad una ragazza giovane che suo padre ha avuto un incidente in moto ed il suo cervello è stato trovato per strada.

Hamer: Alterazioni della cute

Entrambi i tipi di ulcere hanno come cause di conflitto biologico un conflitto di separazione. Nel mondo animale la separazione ha un forte impatto, perfino nel cervello umano copre un’area 4-5 volte maggiore della zona della motricità, in quanto regola l’intero comportamento sociale degli individui.

Varie zone della cute:

La localizzazione delle ulcere è determinata dal tipo di conflitto o dal contenuto del conflitto: per esempio quasi tutti i nostri poppanti sono vestiti praticamente in tutto il corpo e reagiscono quasi tutti con una dermatite atopica delle guance, perché si interrompe in quella zona il contatto con la madre quando si presenta un conflitto biologico di separazione.

L’alopecia

I capelli sono quasi epitelio pavimentoso elaborato della cute. Esempio: Una persona giovane, alla quale la nonna passava sempre con la mano sopra i capelli, reagì, quando la nonna morì improvvisamente, con una alopecia aretata, cioè con la formazione di una calvizie rotonda al centro della testa. Solo quando ha potuto risolvere il conflitto i capelli hanno ripreso a spuntare.

La neurofibromatosi / i noduli di Recklinghausen

Oltre il conflitto di separazione esiste nell’essere umano un altro conflitto inerente al contatto: il non voler essere toccato da qualcuno. In quel caso reagiamo con una cosiddetta neurofibromatosi, cioè con dei noduli sotto la cute. In questo caso nessuno sa con precisione se si tratta all’origine di un aumento del epitelio pavimentoso o di un cosiddetto neurinoma (tumore delle cellule di Schwann), cioè un aumento di cellule della guaina mielinica dei nervi. Questo quadro viene definito dagli istopatologi come neurofibromatosi.

Il senso biologico: Il corpo vorrebbe quasi inghiottire il contatto fisico non desiderato e non condurlo neanche fino al cervello.

Esempio: Un padre, che aveva abusato di sua figlia per anni, la toccava sempre con una mano sulla parte posteriore della testa con l’altra sulla coscia. Esattamente in questi punti si sono manifestati dei noduli di neurofibromatosi (chiamati anche noduli di Recklinghausen).

Il basalioma

Il basalioma è un cosiddetto carcinoma corneificato dell’epitelio pavimentoso. Secondo la nostra nomenclatura lo definiremo come una guarigione pendente di un processo ulceroso circoscritto.

Definiamo come guarigione pendente un processo che viene risolto, ma non riesce mai a terminare la guarigione, in quanto prima della fine avviene sempre una piccola recidiva del conflitto, per esempio in forma di un sogno ricorrente. Con ciò rimane presente una certa spinta di guarigione con neoformazione di cellule di epitelio pavimentoso corneificate. Un tale processo lo chiamiamo basalioma della cute, il che, è evidente, non ha niente a che vedere con irradiazioni solari o alimentazioni errate.

Un esempio particolare era sempre il basalioma del fumatore di pipa. Il nonno per esempio veniva sempre continuamente separato dalla sua pipa, quando la dimenticava da qualche parte, e cosi sviluppò questo basalioma.

Intanto si può dire: l’intera dermatologia deve orientarsi diversamente visto che non possedeva una base scientifica fino ad oggi, ma era una specialità orientata solo più o meno secondo i sintomi. In questo modo perfino i sintomi venivano considerati in modo errato, in quanto la guarigione o il fiorire dell’esantema, dell’eczema o della dermatite atopica erano sempre considerati una malattia a se od un peggioramento di una malattia, mentre si credeva di vedere un miglioramento in caso di un conflitto attivo con ulcere; è vero invece l’esatto contrario.

Secondo la Nuova Medicina Germanica® tutto si riordina in un modo molto sensato e logico, in quanto possiamo comprendere e curare adesso le “malattie” orientate secondo la loro causa, imparando contemporaneamente a comprendere l’intero percorso sistematicamente.

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