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Giu
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Fabio, Sport Masseur
Pesistica e luoghi comuni: Sfatiamo 10 falsi miti
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Pesistica e luoghi comuni: Sfatiamo 10 falsi miti; Il mondo dell’allenamento in palestra vive ancora troppo spesso di infondati luoghi comuni. Vediamo di sfatare 10 falsi miti, cercando di capire perché non sono veritieri.

Pesistica e luoghi comuni: Sfatiamo 10 falsi miti

Pesistica e luoghi comuni: Sfatiamo 10 falsi miti

 

1) ESISTONO GLI ADDOMINALI ALTI E BASSI

Pesistica e luoghi comuni: Sfatiamo 10 falsi miti

Assolutamente NO!
Il muscolo che viene chiamato in gergo “tartaruga” è il muscolo retto dell’addome, che origina dal processo xifoideo dello sterno e dalle cartilagini costali della quinta, sesta e settima costa, e si porta verso il basso ad inserirsi sul margine superiore del pube. La sua funzione, contraendosi, è quella di avvicinare lo sterno al pube, flettendo il tronco.
Il retto è un muscolo unico, non esistono gli addominali alti e bassi, esiste soltanto questo muscolo.
La differenza che c’è tra gli esercizi erroneamente considerati per gli addominali “alti” o “bassi”, è il punto fisso. Se il punto fisso è il pube, sarà lo sterno a muoversi e ad avvicinarsi (come nei crunch), mentre se al contrario si prenderà lo sterno come punto fisso, il retto farà avvicinare ad esso il pube (come nei crunch inversi).
Per approfondire il discorso sugli addominali e capire come andrebbero allenati vi invito a leggere quest’altro mio articolo, che fa una analisi più approfondita:
Addominali: tra speculazioni e falsi miti, cerchiamo di capire come andrebbero veramente allenati

2) I DOLORI MUSCOLARI CHE AVVERTIAMO NEI GIORNI SUCCESSIVI ALL’ALLENAMENTO SONO COLPA DELL’ACIDO LATTICO

Pesistica e luoghi comuni: Sfatiamo 10 falsi miti

L’acido lattico è un prodotto di scarto del metabolismo anaerobico lattacido (per approfondire i sistemi energetici vi rimando a questo articolo: I sistemi energetici: cosa sono e come funzionano) ed è il responsabile della sensazione di bruciore che si sente quando si fanno serie lunghe con i pesi o sprint superiori ai 20 secondi.
Senza entrare nel merito della biochimica dello smaltimento di questa “sostanza”, basti sapere che i soggetti allenati lo smaltiscono in tempi minori, ma che comunque per tutti non vanno oltre un’ora dalla fine dell’attività.
I dolori muscolari che si avvertono nei giorni successivi sono invece i DOMS ( delayed onset muscle soreness ), che sono dovuti a delle “microlesioni” delle fibre muscolari ed ai processi infiammatori che ne conseguono e che sono utili alla loro riparazione.

3) QUANDO SI FA “DEFINIZIONE” BISOGNA FARE SERIE PIÙ LUNGHE DI QUANDO SI FA MASSA

Pesistica e luoghi comuni: Sfatiamo 10 falsi miti

Questa è una pratica molto usata nelle palestre, ma non è particolarmente efficace.
Quando si fa “definizione” solitamente si è a dieta, e molto probabilmente in regime di bassi carboidrati.
Le serie lunghe sono molto “glicolitiche”, cioè consumano il glicogeno (la forma sotto la quale il glucosio, zucchero, viene immagazzinato nei muscoli e nel fegato) stivato nei muscoli.
Sappiamo però che bassi livelli di glicogeno sono uno dei fattori che inibiscono la sintesi proteica, cioè quando le riserve di glicogeno sono scarse, il corpo non “costruirà” più nuove proteine, cioè non costruirà più muscolo.
E’ risaputo come durante l’allenamento con i pesi si producano delle piccole lesioni a livello delle fibre muscolari, che devono successivamente essere riparate (meccanismo che è alla base della crescita muscolare).
Come abbiamo detto, però, se il livello di glicogeno immagazzinato è basso, la sintesi proteica è inibita, ed il corpo non “riparerà” quindi i muscoli “danneggiati”.
Quando dopo l’allenamento ci alimenteremo, il corpo darà la priorità al ricostituire le risorse energetiche, e soltanto successivamente penserà alla costruzione muscolare.
Considerando, come abbiamo detto prima, che in definizione è probabile trovarci in un regime di “bassi carboidrati” il corpo dovrà usare a scopo energetico anche le proteine che introdurremo con l’alimentazione.
L’ovvia conseguenza delle cose che abbiamo visto è che con serie molto lunghe si rischia di “bruciare” la massa muscolare faticosamente costruita nelle fasi precedenti.
Inoltre mantenere una buona base di forza (cosa che non si fa con le serie lunghe), non vi farebbe male.

4) SI DIMAGRISCE SOLO CON IL “CARDIO”

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L’attività di tipo “cardio” è una di quelle che si usano per dimagrire, ma non è l’unica valida (e, a parer mio, nemmeno la più efficace).
Tipicamente poi si fa cardio in “fascia lipolitica”, cioè con una frequenza cardiaca compresa tra il 65% e il 75% della massima.
Questo tipo di allenamento è spesso giustificato da chi lo pratica ( e soprattutto da chi lo “prescrive”) con la seguente argomentazione “Per lavori in cui la frequenza cardiaca rimane tra il 65% e il 75% della massima si bruciano principalmente acidi grassi, mentre ad intensità più alte si consumano carboidrati”.
Tutto vero, ma si cade nell’errore di pensare che i sistemi energetici funzionino a “comparti stagni”, che nel momento in cui si attiva uno si spengano gli altri.
Questo è decisamente errato, infatti i sistemi energetici sono complementari, sono attivi contemporaneamente, e danno il loro contributo alla sintesi di ATP (energia, banalmente) in diverse percentuali.
C’è da considerare il fatto che per un’attività blanda (quindi in fascia lipolitica) il consumo calorico sarà molto basso, per cui anche se l’energia è ricavata per una gran parte dall’ossidazione di acidi grassi, questo “dispendio” non sarà gran cosa, a meno di non protrarre molto a lungo l’allenamento.
Invece nel lavoro ad intensità più elevate, che può essere un “interval trainng” nella corsa, ma anche lavoro con i pesi, anche se è vero che il contributo dato dall’ossidazione degli acidi grassi sarà minore, il dispendio calorico sarà di gran lunga maggiore, per cui anche se gli acidi grassi vengono utilizzati percentualmente in misura minore, si avrà un consumo assoluto maggiore.
Per fare un esempio pratico: se per un’attività “aerobica” di 20 minuti si consumano 250 Kcalorie (i numeri non sono indicativi, è solo per fare un esempio comprensibile) di cui l’80% proveniente dall’ossidazione degli acidi grassi e il 20% dai carboidrati, avrò consumato 200 Kcalorie provenienti da grassi (l’80% di 250).
Invece se per un’attività di 20 minuti ad alta intensità con i pesi di Kcalorie ne consumerò 600, di cui solo il 50% proveniente dagli acidi grassi, avrò consumato 300 calorie provenienti da grassi, per cui in assoluto di più rispetto a quelle “bruciate” con l’attività aerobica.
Inoltre attività ad alta intensità contribuiscono a creare un quadro ormonale favorevole al dimagrimento anche nelle ore successive all’allenamento.

5) SE IL PESO SULLA BILANCIA NON SCENDE NON STO DIMAGRENDO

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L’obiettivo di chi vuole “dimagrire” in realtà è la “ricomposizione corporea”, cioè perdere la massa grassa in favore di quella magra.
Mi è capitato più volte di sentir dire (soprattutto dalle donne, che si fanno maggiori paranoie sulla bilancia): “Ho iniziato ad andare in palestra ma invece di perdere peso sono aumentata!”. La risposta solitamente è: “Butta via la bilancia!”.
Il peso è infatti soltanto un numero, che se preso singolarmente non ha alcun significato.
Sappiamo che il grasso ha un minor peso specifico rispetto al muscolo … Per cui il fatto che il vostro peso sia stabile o addirittura aumenti non vuol necessariamente dire che non stiate perdendo grasso!
Molto più probabilmente l’aumento di peso è dovuto all’aumento del tessuto muscolare. E ricordiamoci che il muscolo a riposo “consuma” di più rispetto al grasso … Per cui se si è più muscolosi sarà più facile dimagrire.

6) PER FARE FORZA BASTA ABBASSARE IL NUMERO DI RIPETIZIONI

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Questa è un’altra cosa che si sente spesso dire nelle palestre:
“Faccio serie da 6 perchè sto facendo forza”.
Ecco, chi utilizza i classici programmi da “body building”, considera le serie da 6 già a basso numero di ripetizioni, abituato com’è a serie lunghe, dalle 8 ripetizioni in su.
Tralasciando il fatto che una serie da 6 è già lattacida, e che la forza massima andrebbe allenata con un numero di ripetizioni ancora più basso, è importante capire come non basti abbassare semplicemente il numero di ripetizioni per aumentare la propria forza.
In realtà il discorso è troppo complesso per essere affrontato bene in poche righe, ma proviamo a gettare le basi.
E’ vero che abbassando semplicemente il numero di ripetizioni inizialmente si otterranno degli adattamenti e la propria forza aumenterà, però senza una buona programmazione lo stallo arriverà presto.
Le tipologie di programmi per la forza sono molteplici e anche molto diverse tra loro.
Il concetto comune a tutti però, è che è necessaria una progressione ben strutturata per per ottenere risultati degni di nota.
In questo mio articolo troverete un esempio di progressione di base: Crescita muscolare: linee guida per un allenamento intelligente.
Insomma, il messaggio che deve passare in questa sede è che non basta diminuire il numero di ripetizioni per “fare forza” ma che è importante impostare una progressione logica.

7) UN MUSCOLO NON VA ALLENATO PIÙ DI UNA VOLTA A SETTIMANA

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Anche questo è un discorso molto complesso per essere affrontato in poche righe, ma ci sono cose importanti da dire: l’allenamento in mono-frequenza (cioè in cui si allena ogni gruppo muscolare una sola volta a settimana) è uno dei più usati nelle classiche schede da “fitness” o da “body building”.
Ci si rifà al concetto della super-compensazione, secondo il quale è necessario fare un allenamento pesante per un muscolo per poi lasciarlo riposare per giorni in modo che il corpo abbia il tempo di riparare i danni e ripristinare le riserve energetiche depauperate.
E siccome il corpo è “furbo”, si prepara a resistere qualora intervenisse di nuovo lo stressor (allenamento), e dunque si setta su un livello di base più alto di quello precedente, per cui si “cresce”.
Questo metodo presenta però varie problematiche:
Per crescere c’è bisogno di un certo volume di lavoro. Perciò un gesto va ripetuto molte volte in modo da essere acquisito perfettamente, per essere capaci di reclutare tutte le unità motorie disponibili.
Solo gli atleti molto avanzati hanno però un’ottima capacità di attivazione e reclutamento, perciò per i principianti l’allenamento di un muscolo una sola volta a settimana non è sufficiente a generare abbastanza volume allenante.
Inoltre, se si allena un muscolo con una frequenza bassa (cioè una sola volta a settimana) sarebbe necessario “spingere alla morte”, perché se gli allenamenti sono rarefatti, se fossero anche “leggeri” non avremmo adattamento.
E’ però dimostrato che se lo stress indotto dall’allenamento è troppo intenso non si produce una “reazione di allenamento” che quindi porta a migliorare il nostro livello, ma appunto una “reazione da stress” che manda in crisi tutto il sistema che si adopererà semplicemente per sopravvivere.
E l’ipertrofia muscolare, per quanto concerne la sopravvivenza, è molto in basso nella scala delle priorità.
Attenzione, non sto dicendo che la mono-frequenza sia sbagliata sempre o che sia il male assoluto: su certe persone, in alcuni contesti può andare bene. Ma molto spesso non è la soluzione ottimale.
Vi invito nuovamente a leggere questo articolo: Crescita muscolare: linee guida per un allenamento intelligente, in cui questi concetti sono spiegati in modo più approfondito.

8) FACENDO MOLTI ADDOMINALI FACCIO ANDARE VIA LA PANCIA

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Chiunque abbia provato a fare per mesi centinaia e centinaia di addominali, senza ottenere il risultato sperato, sa già cosa sto per dire.
Per gli altri: mi spiace deludervi, ma il dimagrimento localizzato non esiste (alcuni sostengono che ci sia, ma non esistono studi che indichino che sia di entità rilevante), per cui non funziona che facendo lavorare un determinato muscolo venga magicamente bruciato il grasso che lo ricopre.
Purtroppo ci sono zone in cui si tende ad accumulare maggiormente grasso (per la maggior presenza di recettori alfa-adrenergici sulle cellule adipose), ed una di queste zone, per gli uomini, è proprio l’addome!
Per perdere la pancia prima di tutto mangiare bene, e poi fare attività che portino ad un dimagrimento globale (qui rimando al punto 4, e vedrete che anche la fastidiosa pancetta se ne andrà!

9) LE DONNE NON DEVONO FARE PESI PER NON INGROSSARE TROPPO

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Una delle principali paure delle donne che vanno in palestra è di ingrossare troppo usando i pesi.
Bene, se il modello che avete in mente di “donna che fa pesi” è quelle delle “donnone” sui palchi nelle gare di body building potete stare tranquille: quelle sono così soltanto grazie all’uso massiccio di steroidi anabolizzanti.
A voi, invece, fare pesi può fare solo bene, perché come ho spiegato nel punto 5, avere un po’ di tessuto muscolare in più fa in modo che voi “consumiate di più” anche a riposo, quindi sarà più facile dimagrire e restare magre.
Inoltre sarete anche più “toniche”, cosa che male non fa … oppure avete il coraggio di dire che la ragazza nella foto qui sotto è troppo muscolosa? No, solo così per sapere …

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Per indicazioni su come una donna dovrebbe allenarsi in palestra rimando a questo articolo: La mia idea di allenamento al femminile.
Poi, se siete tra quelle che hanno paura di mettere su troppa massa muscolare, vi invito a leggere anche questo bell’articolo (che dice cose importanti con toni anche un po’ goliardici) di Marco Santini, pubblicato su Project Invictus: La donna il sogno e il grande incubo.

10) FACCIO GLI ESERCIZI AL MULTI-POWER PERCHÉ SONO PIÙ SICURI

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In quasi tutte le palestre trovate questo macchinario, il multi-power o smith machine, in cui il bilanciere è vincolato a delle guide:
Se da un lato è vero che fare gli esercizi al multi-power vi darà una (falsa) sensazione di sicurezza perché non correte il rischio di rimanere schiacciati sotto al peso, ed è più facile “impostare” gli esercizi, c’è un lato che non state considerando: nel multi-power non è il bilanciere che si adatta alla vostra linea di movimento, ma voi che vi adattate alla sua: per cui sarà molto facile seguire traiettorie innaturali, che rischiano di essere pericoloso.
Quindi una raccomandazione: se per motivi “logistici” siete costretti ad usare il multi-power, cercate di farlo mantenendo l’impostazione tecnica dell’esercizio la più simile possibile a quella della versione con bilanciere libero!

di Marco Testa
Laureato in Scienze Motorie e Sportive

http://www.warmfit.com/it_IT/groups/sport-official-page/forum/

 

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Fabio, Sport Masseur
DOTT. HAMER - BIOGRAFIA E DATE IMPORTANTI
dottor g. r. Hamer - official group
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DOTT. HAMER – BIOGRAFIA E DATE IMPORTANTI;

 

DOTT. HAMER – BIOGRAFIA E DATE IMPORTANTI

 

1935 – Il dott. Ryke Geerd Hamer nasce il 17 maggio 1935 ed è allevato in Frisia, in Germania.

A 18 anni consegue la maturità ed inizia gli studi di medicina, teologia e fisica all’università di Tübingen dove conosce Sigrid Oldenburg, anche lei studentessa di medicina, di cui si innamora e che sposa due anni dopo.

A 22 anni supera l’esame di teologia. La giovane famiglia ha una figlia ed un figlio, Dirk, che in futuro giocherà un ruolo determinante, ed in seguito altri due figli.

A 24 anni supera l’esame di stato di medicina a Marburg .

1961 – Termina il periodo di assistente e riceve l’abilitazione alla professione di medico. In seguito lavora nelle cliniche universitarie di Tűbingen e Heidelberg per diversi anni.

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1972 – Consegue la specializzazione in medicina interna . Nella clinica universitaria di Tübingen si occupa, quale primario in ginecologia, di molti malati di cancro collaborando con la moglie, anch’essa medico, nello studio privato. Inoltre è anche inventore. Sono sua creazione lo scalpello Hamer per chirurgia plastica, a taglio atraumatico, con lama 20 volte più affilata della lametta da barba; la sega speciale per ossa utilizzato sempre in chirurgia plastica, il lettino da massaggio che si adatta automaticamente alla forma di qualsiasi corpo, come pure un apparecchio per eseguire diagnosi del siero in via transcutanea.

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1976 – Il dott. Hamer, con la moglie ed i loro quattro figli, va a vivere in Italia. Qui si organizzano, facendo la spola col lavoro tra l’Italia e la Germania, per mettere in atto il loro sogno, cioè poter un giorno curare gratuitamente le persone bisognose sostenendosi magari con l’aiuto di contributi (questo sogno resterà tale, perché, proprio quando la banca concede un contributo così che tutto si potesse realizzare, è capitato il tragico evento).

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1978 (18 agosto) alle tre del mattino il principe Vittorio Emanuele di Savoia, all’Isola di Cavallo, spara dei colpi con un fucile da guerra contro un medico e colpisce il figlio del dott. Hamer, Dirk, che stava tranquillamente dormendo in una barca vicina. Dirk non viene subito soccorso e si dissangua per circa 4 ore. Per oltre tre mesi Dirk lotta tra la vita e la morte, subisce l’amputazione della gamba e 19 interventi operatori, mentre il padre veglia angosciato al suo capezzale giorno e notte.

1978 (7 dicembre) Dirk muore. Questa perdita inaspettata cambia per sempre la vita del dott. Hamer e della sua famiglia. Poco dopo la morte di suo figlio lui si ammala di cancro ad un testicolo.

1979 – Marzo. Il dott. Hamer giace a letto gravemente malato, dopo due interventi chirurgici e una TAC addominale che mostrava un addome pieno di metastasi. Riesce a riprendersi grazie alle intense conversazioni con sua moglie, Sigrid, medico amorevole ed esperto, e risolve il suo conflitto vissuto per il figlio.

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1981 – Lavorando come primario in ginecologia nella clinica oncologica universitaria di Monaco, gli viene il dubbio che la sua malattia possa essere in rapporto allo shock per la morte del figlio e non causata da una “cellula impazzita”.

Inizia a chiedere alle sue pazienti se anch’esse avessero avuto qualche trauma, qualche shock, qualche sofferenza e scopre che tutte, senza eccezioni, avevano subito un evento traumatico prima di ammalarsi. Così capisce che lo shock della perdita del figlio vissuto tre anni prima, era l’origine del suo cancro al testicolo. Si trattava di uno shock biologico, drammatico, inaspettato, al quale era assolutamente impreparato e che l’aveva colto “in contropiede”.

Volendo capire di più, ha fatto fare la TAC cerebrale alle sue pazienti ed ha visto che nelle sezioni dei vari strati del cervello si evidenziavano dei cerchi concentrici che venivano confusi, dai radiologi, con “artefatti” della macchina. Ha il sospetto che non siano artefatti perché nota una loro evoluzione nel tempo.

Settembre. Il dott. Hamer individua per la prima volta un sistema riguardo la genesi del cancro, cioè la SINDROME DI DIRK HAMER. Aveva esaminato finora 170 pazienti.

Ottobre. Gira un piccolo filmato andato in onda in Baviera e viene riportato dalla RAI.

Il dott. Hamer spiega la sua scoperta, ma viene richiamato dal direttore della clinica in cui opera e posto davanti alla scelta di negare le sue scoperte o di lasciare la clinica. Non potendo certo rinnegare tale scoperte, e conscio di quale immenso beneficio avrebbero portato a chi è malato, decide di lasciare la clinica.

Prima di partire, lavorando giorno e notte, riesce a raccogliere i dati delle cartelle cliniche di tutti i pazienti affetti da cancro che aveva in cura.

Presenta la sua ricerca, sotto forma di tesi d’abilitazione, all’università di Tübingen, ma questa si rifiuta di eseguire la verifica e non accetta il documento.

1982 – Raggiunge la certezza che la Tac mostri inequivocabilmente il segno di un trauma subito e la correlazione con un certo organo e con una ben precisa emozione.

I decani dell’università respingono in circostanze misteriose le sue teorie sulla correlazione tra cancro e psiche, senza nemmeno verificarne l’esattezza su di un solo paziente! A oltre 20 anni di distanza , nonostante la stessa Università abbia ammesso che una verifica sarebbe facilmente fattibile in 2-3 giorni, la verifica non è ancora state eseguita.

Dopo questi avvenimenti il dott. Hamer è preso di mira dai tirapiedi al servizio della casa Savoia, dalla loggia P2, con attentati alla sua vita, tentativi d’internamento psichiatrico coatto, calunnie…, ma lui continua la sua ricerca e verifica, su migliaia di pazienti, delle leggi biologiche scoperte trovandone sempre l’esatta corrispondenza.

1983 – Il dott. Hamer annuncia le sue scoperte sul 1° canale della televisione tedesca.
Negli anni successivi cerca di aprire delle cliniche per i suoi pazienti. Vengono chiuse causa la complicità tra uffici, tribunali, stampa e associazioni oncologiche. I pazienti sono buttati in strada dalla polizia. Lettere scritte dai pazienti agli enti pubblici chiedendo la verifica della Nuova Medicina rimangono senza risposte. È sorvegliato dall’Interpol.

Il Dott. Hamer cerca di aprire delle cliniche per i suoi pazienti. Viene tutto bloccato sistematicamente, ed i pazienti sono buttati in strada dalla polizia.

1985 – La moglie, dott.sa Sigrid Hamer, muore di dolore per la morte del figlio Dirk e per le continue paure causate dalla famiglia Savoia.

1986 – Il governo del distretto di Koblenz intenta un processo con lo scopo di vietargli l’esercizio della professione medica, con la motivazione seguente: “non vuole abiurare la legge ferrea del cancro” e “non si vuole riconvertire alla medicina ufficiale”. Tale condanna è stata confermata dall’alto tribunale amministrativo di Koblenz in un’udienza nel 1990 dove gli viene anche vietata la possibilità di ricorso adducendo tra l’altro che al dott. Hamer manca la “capacità di autocontrollo” e inoltre ha “una scarsa capacità di comprensione riguardo alla terapia necessaria per il cancro”. Dal 1986 dunque non gli è più consentito parlare con nessun paziente.

Tutto ciò senza che le sue scoperte siano mai state contraddette!

Un tribunale condanna l’università di Tübingen a procedere alla verifica del documento d’abilitazione per la libera docenza richiesto dal dott. Hamer, ma non accade nulla fino al 1994. Ciò nonostante , a porte chiuse, il consulente legale della stessa Università abbia rilevato in modo confidenziale che già nel 1986, i professori l’avevano verificata analizzando 100 casi e si erano completamente convinti della validità della NMG.

1988 – A Vienna è verificata la Legge ferrea del cancro su 7 pazienti dal professore universitario dott. Birkmeyer e dalla dott.ssa Rozkydal sotto la supervisione di altri 5 medici. Il risultato raggiunto corrispondeva al 100% con le affermazioni del dott. Hamer.
14 giorni più tardi il dott. Birkmeyer trovò l’arredamento della sua casa devastato…

1989 – In una conferenza medica a Monaco venne presa in esame da 16 medici la Legge ferrea del cancro con 27 pazienti scelti a caso, che il dott. Hamer non conosceva precedentemente. Risultato: 100% di corrispondenza per tutti i casi.
Molteplici tentativi di ricoverare il dott. Hamer in un manicomio, con la motivazione: “Affetto da paranoia, manie di persecuzione”.

Un’ennesima richiesta di verifica ufficiale della Nuova Medicina è rifiutata con la motivazione: “Il dott. Hamer si rifiuta di sottomettersi ad una perizia psichiatrica”.

1990 – Fondazione del centro per la Nuova Medicina in Austria (Burgau).

A Namur, durante una conferenza medica, la Legge ferrea del cancro viene esaminata da 17 medici, su 6 pazienti sconosciuti dal Dott. Hamer. Risultato: 100% di concordanza.
Il dott. Hamer si lascia visitare in Belgio da una dottoressa, specialista in psichiatria, all’università di Louvain. Essa costata quanto segue: “Le sue argomentazioni sono logiche e coerenti, se lui ritiene di sollecitare un’altra diagnosi ed un altro trattamento, lo fa, in ogni modo, basandosi su analisi e ricerche fondate sulla filogenesi che sono derivate dagli elementi fondamentali della medicina accademica. Non trovo in lui nessun sintomo di paranoia”.
Petizione del dott. Hamer, con tutta la documentazione, al parlamento europeo a Lussemburgo. Nessuna risposta.

Conferenza medica a Burgau, sono esaminati 20 pazienti in presenza di 30 medici provenienti da vari paesi. Risultato: 100% di concordanza con le leggi biologiche della Nuova Medicina.

1991 – Un giudice, presidente del tribunale di Colonia (Liptov), consigliò ufficiosamente di non occuparsi più di medicina e di cercarsi un altro lavoro che non avesse nulla a che fare con la salute. Solo così avrebbe potuto evitare l’arresto… solo così gli si sottraeva ogni possibilità di fare ricerca scientifica.

1992 – Il dott. Pfitzer della facoltà di medicina all’università di Düsseldorf incarica il prof. dott. Stemmann, primario della clinica pediatrica di Gelsenkirchen, e la dott.ssa Elke Mühlpfort, medico legale, di esaminare 24 pazienti affetti di cancro, i quali, oltre al cancro e leucemia presentavano almeno quattro o cinque ulteriori affezioni gravi come: diabete, allergie, epilessia, tumori al cerebrali, malattie infettive, TBC, sarcomi.

Scopo dell’esame: verifica della legge ferrea del cancro.

Risultato: “Nei 24 casi, considerando che ogni paziente presentava più di un’affezione, abbiamo trovato le leggi biologiche delle Nuova Medicina corrispondenti, esattamente e senza eccezioni, per ogni singola malattia, e ciò su tutti tre i livelli (psichico, cerebrale, organico). Secondo le precise tecniche di verifica scientifica che esigono la riproducibilità, l’ipotesi che le leggi biologiche della Nuova Medicina siano esatte, deve essere sin d’ora seriamente considerata con la massima probabilità”. Nessuna reazione dall’università di Düsseldorf.

1993 – Si richiede al dott. Stemmann di astenersi dalle cure psichiche e gli viene assegnato a tale scopo uno psichiatra infantile nel proprio reparto!

Il dott. Willibald Stangl, medico legale, presidente dei medici legali dell’Austria meridionale, in seguito ad un processo in cui era stato citato in giudizio da un paziente per la non osservazione della legge ferrea del cancro, ne esamina personalmente la corrispondenza su 250 pazienti. Risultato: 100% di concordanza.

Scrive in seguito all’università di Vienna: “Quale presidente della nostra società scientifica, le chiedo, egregio decano, di provvedere alla verifica della legge ferrea del cancro nell’ambito della vostra università”. Reazione: per 14 giorni la famiglia Stangl è terrorizzata telefonicamente e il dott. Stangl è convocato al tribunale di prima istanza, dove gli viene insistentemente “consigliato” di ritirare la sua richiesta presso l’università sotto pena di vedersi revocato il diritto di esercitare la professione di medico. Il dott. Stangl fu costretto a ritirare la sua richiesta di verifica.

Il dott. Hamer ed alcuni pazienti scrivono al cancelliere austriaco: nessuna risposta. La stampa resta muta. Il presidente austriaco, sig. Klestil, promette infine di provvedere ad una verifica. Nulla di fatto!
In Francia, nello stesso giorno, circa 1000 medici, formati dal dott. Hamer e che praticavano da diversi anni secondo i principi della Nuova Medicina, sono convocati alle loro rispettive sedi del Conseil Médical (ordine dei medici) e posti davanti alla scelta di sottoscrivere che accettavano di abiurare la Nuova Medicina e di tornare alla pratica della medicina accademica oppure di essere espulsi dall’albo dei medici!

1994 – L’università di Tübingen viene condannata dal tribunale amministrativo a procedere finalmente alla verifica dei lavori del dott. Hamer (il documento di abilitazione era stato presentato già 13 anni prima!): evento unico nella storia dell’università. L’università risponde che ormai la tesi era troppo vecchia e quindi decaduta. Il dott. Hamer la riscrive.
Aprile, l’Università risponde con un comunicato: ” Non è prevista l’esecuzione di un esame di verifica nell’ambito della procedura per l’abilitazione alla libera docenza “. Su quale base allora sono nominati i professori, se le tesi non vengono prese in esame?

Settembre: 4 medici belgi sono convocati davanti al tribunale per rispondere della loro terapia in accordo con le tesi del dott. Hamer, due di loro proprio nel giorno in cui partecipavano ad una conferenza sulla Nuova Medicina.

1995 – Il caso Olivia suscita interesse internazionale. Alla bambina di 8 anni viene diagnosticato dai medici un tumore di Wilms.
I genitori rifiutano la chemio proposta dalla medicina ufficiale e si rivolgono al dott. Hamer. Sono costretti a scappare dall’Austria a causa della minaccia di vedersi togliere la patria podestà della bambina.

Benché ai genitori fosse stato promesso dalle autorità austriache di non intervenire sulla bambina con cure mediche senza il loro esplicito consenso, qualora avessero accettato di tornare in patria, ad Olivia viene somministrata la chemio, contro la volontà dei genitori, in terapia coatta.
Lei riesce a sopravvivere, soffre però ancora oggi delle conseguenze della terapia coatta e degli effetti collaterali della chemio. La stampa poté deformare, in maniera meschina, questi fatti, per sostenere la medicina ufficiale: il dott. Hamer era diventato un ciarlatano ed i genitori degli irresponsabili. Le leggi biologiche della Nuova Medicina spesso non erano state nemmeno citate, figuriamoci spiegate!

1996 – I genitori di Olivia sono condannati ad 8 mesi di carcere con condizionale. Essi permangono tuttora convinti della veridicità della Nuova Medicina e si attivano a propagare le conoscenze delle leggi biologiche scoperte dal dott. Hamer.(vedi sito: http://www.pilhar.com/).

1997 – In base alle osservazioni di oltre10.000 casi, il dott. Hamer amplia il suo sistema a 5 leggi biologiche valide per tutte le malattie e per tutta la medicina.

Maggio 1997/ maggio 1998 – il dott. Hamer viene incarcerato per un anno e mezzo nella prigione di Colonia per aver informato gratuitamente tre persone ammalate sulla Nuova Medicina. Questo nonostante che in numerose occasioni, in presenza di medici ed oncologi, si sia proceduto alla verifica delle leggi biologiche da lui scoperte su pazienti scelti a caso e che il dott. Hamer non conosceva, trovandole sempre confermate!

1998 – Presso l’istituto oncologico S.Elisabetta a Bratislava e il Dipartimento Oncologico dell’ospedale di Trnava, l’8-9 settembre, si è proceduto alla verifica delle cinque leggi biologiche della Nuova Medicina a livello universitario da parte di medici e professori nazionali e internazionali, trovandole perfettamente confermate.

2001 – Il dottor Hamer viene condannato, per l’ennesima volta, da un tribunale in Francia a 1 anno e mezzo di reclusione per aver “istigato alla Nuova Medicina”!

2003 – Il divieto all’esercizio della professione gli è stato nuovamente confermato dal tribunale amministrativo di Francoforte con la motivazione della sua “inconciliabilità con la medicina ufficiale”! Il dott. Hamer si trova quindi costretto all’esilio in Spagna per la sola colpa di aver scoperto queste leggi biologiche della natura che sono in netto contrasto con gli enormi interessi finanziari legati alla medicina ufficiale!

2004 – Il dott. Hamer intenta una causa presso il tribunale di Stoccarda per riavere l’abilitazione quale medico, dove viene chiesta che la Nuova Medicina venga ufficialmente riconosciuta. La sentenza è negativa.

Decide di proteggere le sue scoperte registrandole sotto il nome di NUOVA MEDICINA GERMANICA ® e pubblica il nuovo testo “Introduzione alla Nuova Medicina Germanica ® ” che riscontra subito un grande successo.

2004 (9 Settembre)Il dottor Hamer viene prelevato da casa sua ed incarcerato a Madrid in attesa di essere estradato in Francia per il processo in corso del 2001. La condanna passa da 1 anno e mezzo a 3 per ragioni poco chiare se non per permettere alla Francia di chiederne l’estradizione immediata.

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L’avvocato spagnolo scopre che si tratta di una incarcerazione preventiva perché il processo in cassazione non è ancora finito, ed inoltre scopre ulteriori gravi vizi di forma, ma quando chiede alle autorità competenti quanto tempo gli rimanga per fare ricorso e chiederne la scarcerazione immediata, questi gli rispondono 11 giorni e immediatamente dopo lo trasferiscono in Francia dove resta segregato per quasi due mesi senza incontrare né gli avvocati né i suoi famigliari. I suoi avvocati possono fargli visita per la prima volta solo dopo la scadenza del tempo disponibile per presentare il ricorso in cassazione!

2006 – 16 febbraio – Il dottor HAMER è libero!

2006 – La commissione internazionale di verifica del “Thing Scientifico”svoltosi dall’8 al 10 settembre 2006 a Coìn (Spagna), conferma che tutti i 14 casi clinici presentati sono stati rigorosamente rispondenti al 100% alle 5 Leggi Biologiche della Nuova Medicina Germanica con le correlazioni sincrone dei 3 livelli psiche-cervello-organo.

2006 – dicembre – Ha forti sospetti sull’operato di alcuni suoi stretti collaboratori. Indaga come sempre in modo criminalistico. Firma un documento col presidente dell’associazione ALBA dove vengono ribaditi i concetti fondamentali della NMG.

2007 – 13 febbraio – Costretto dalle circostanze e dalle prove ineluttabili di tradimento che gli stessi sospettati gli hanno fornito col loro comportamento, scrive suo malgrado una lettera di protesta contro i dirigenti dell’associazione alba e soprattutto contro M.P. e S.C. (vedi lettera). L’accusa palese è quella di lavorare da anni contro la divulgazione corretta della NMG.

Inoltre li accusa di:

– rilasciare “diplomi teorici” di NMG,mentre lui che è lo scopritore non ha mai voluto che si rilasciassero diplomi o si facessero esami;

– chiedere ai soci dell’associazione di firmare un documento dove si ribadisce che la NMG è solo un “metodo diagnostico”;

– indottrinare chi frequenta i corsi per terapeuti, da lui non autorizzati, affinché usino come terapie: le costellazioni familiari di Hellinger, da lui ritenute pericolose per le recidive di conflitto che possono causare, la terapia breve di Nardone, definita da lui terapia o la va o la spacca, l’ipnosi, utilizzata come mezzo di controllo delle menti, PNL, e affini.

Vieta a M.P. ogni utilizzo e diffusione commerciale della NMG, tanto più a suo nome.

Infine, si dimette dalla carica di presidente onorario di ALBA ed invita gli altri associati ad imitarlo al più presto.

2007 – marzo – E’ costretto a scappare dalla Spagna verso un nuovo esilio: la Norvegia. L’accusa, per cui sa di poter essere arrestato solo per aver detto come stanno realmente le cose, “dato nome a cavallo e cavaliere”, da un momento all’altro è “istigazione di popoli”, pena minima 5 anni di reclusione.

2007 – 16 marzo – Scrive di nuovo agli italiani per ribadire che la posizione assunta dall’associazione ALBA di M.P. e S.C. (vedi lettera) per una NMG “senza terapia” è assurda, visto che la “Germanica” è terapia dalla A alla Z, dolosa ed atta al tentativo di renderlo un “buffone” di fronte all’opinione pubblica.

2007 – agosto – Ulteriore inespugnabile prova del tradimento di M.P. (vedi lettera). Egli ha organizzato un seminario in Austria con due esponenti della metamedicina europea, sotto il segno dei nemici giurati della NMG e del Dott. Hamer.

2007 – settembre – Viene registrato un video in cui il dott. Hamer risponde a 10 domande sulla NMG nell’attuale situazione politica mondiale.

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Cancro al seno - il cancro più frequente nelle donne
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Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne;

Facciamo presente che in questo contesto il tema non può essere trattato in modo esauriente e rimane perciò incompleto.

La donna localizza a livello emozionale il legame con il bambino e con il partner prevalentemente nel seno. Per questo motivo la malattia del seno è la più frequente nelle donne.

Secondo la Nuova Medicina Germanica ® distinguiamo due tipi di cancro al seno:

1.    Il cosiddetto cancro della ghiandola mammaria, dai medici chiamato adenocarcinoma mammario, palpabile come nodulo solido compatto.

2.    Il cancro dei dotti lattiferi, dai medici chiamato carcinoma intraduttale, che non è palpabile nella fase di conflitto attivo. La paziente sente al massimo un leggero fastidio (tirare) nella zona colpita del seno.

Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne

 

Inoltre esistono naturalmente i normali carcinomi cutanei sulla cute esterna del seno come anche esistono sulla cute del resto del corpo.

Fondamentalmente il conflitto per il carcinoma della ghiandola mammaria è sempre un conflitto di disputa o accudimento, per il carcinoma duttale è sempre un conflitto di separazione.

Ormai sappiamo che esistono persone destrimani e mancine.

Cancro al seno - il cancro più frequente nelle donne

Ognuno può accertarsi da se: battete le mani come al teatro. La mano soprastante è la dominante, cioè determina la lateralità. Troviamo la mano destra sopra, significa che siamo destrimani. Troviamo la mano sinistra sopra siamo cerebralmente mancini. Questa prova è molto importante per stabilire su quale emisfero lavora la persona interessata, in quanto esistono tanti mancini trasformati per educazione, che perciò si considerano destrimani, e viceversa.

Detto in modo semplificato, le metà destre del cervelletto e del cervello sono prevalentemente responsabili per il lato sinistro del corpo, le metà sinistre del cervelletto e del cervello per il lato destro del corpo.

Nella donna destrimane si può dire in forma abbreviata:

Il seno sinistro è responsabile per il bambino, la madre della donna e per il nido, e il seno destro per il o i partner; contano come partner tutte le altre persone, tranne bambini piccoli o persone o animali sentiti come bambini.

Se una donna destrimane ha un cancro della ghiandola mammaria nel seno sinistro, lei ha un conflitto di accudimento per il suo bambino, per sua madre o per il suo nido oppure lei ha una disputa con il suo bambino, con sua madre o per il suo nido.

D’altra parte se si tratta di un carcinoma del dotto lattifero, la donna ha un conflitto di separazione dal suo bambino, da sua madre o dal suo nido.

Nella donna mancina la faccenda si inverte:

Il seno destro è per il bambino, la madre della donna e per il nido, il seno sinistro per il o i partner.

Cioè se lei ha un cancro alla ghiandola mammaria nel seno destro, lei ha un conflitto di accudimento per il suo bambino, sua madre o per il suo nido. Nel caso che lei abbia un carcinoma dei dotti lattiferi nel seno destro, lei ha un conflitto di separazione dal bambino, da sua madre o dal nido.

Come i contenuti dei conflitti per i due tipi di cancro al seno sono differenti, lo sono anche i loro relè, cioè le zone nel nostro computer cervello che si trovano in zone differenziate.

I relè per il cancro alla ghiandola mammaria si trovano lateralmente nella zona più esterna del cervelletto e appartengono al foglietto embrionale medio.

I relè per il carcinoma dei dotti lattiferi si trovano nel centro sensorio della corteccia cerebrale e come già detto all’inizio, si trovano sul lato opposto dell’organo.

Il cancro della ghiandola mammaria appartiene ai cancri governati dal cervello antico, che crea aumento di cellule nella fase di conflitto attivo, secondo il sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti.

Il carcinoma dei dotti lattiferi invece è un carcinoma governato dal neoencefalo, che crea ulcere nella fase di conflitto attivo, cioè deficit di cellule.

Nella fase di guarigione il processo è il seguente:

Il tumori compatti, cresciuti con aumento di cellule nella fase di conflitto attivo, vengono caseificati e demoliti nella fase di guarigione, risolti attraverso microbi, se presenti, come per esempio funghi o batteri funghiformi, come la tubercolosi.

Mentre nei deficit di tessuto (ulcere), governati dal neoencefalo,  avviene un ripristino strutturale attraverso l’aumento di cellule in fase di guarigione. Per questo vengono utilizzati come microbi d’aiutano esclusivamente i virus (se esistono).

Questa è la chirurgia della natura!

Nella medicina ufficiale non si conoscevano queste implicazioni, non si sapeva neanche distinguere tra attività di conflitto e fase di guarigione, e si chiamava maligno semplicemente tutto quello che era aumento di cellule o cambiamento di tessuto. Le ulcere invece, che fanno diminuzione cellulare in fase di conflitto attivo, venivano considerate benigne.

Esempio: Il neonato, in braccio alla madre, le sfugge dalle mani, batte la testa per terra e rimane incosciente per un po’ di tempo. La madre come destrimane subisce un conflitto biologico di accudimento madre/bambino nel seno sinistro con una DHS (sindrome di Dirk Hamer).

Dalla DHS in poi nel seno sinistro della madre cresce un cancro adenoide della ghiandola mammaria, cioè il tessuto della ghiandola mammaria aumenta.

Quando l’organismo della madre forma tessuto della ghiandola mammaria in più non è una cosa insensata. Il senso si trova evidentemente nel fatto di dare aiuto al neonato, che ha subito un disturbo di sviluppo a causa dell’incidente, dandogli adesso più latte. L’organismo della madre cerca di compensare il danno causato.

L’effetto: la madre produce molto più latte sul lato presunto come ammalato, nonostante si trovi in simpaticotonia, cioè in fase di conflitto attivo.

Per tutta la durata del conflitto il cosiddetto tumore della ghiandola mammaria cresce, cioè l’aumento della produzione di latte persiste. Solo nel momento in cui il neonato è di nuovo del tutto sano, avviene la soluzione del conflitto, cioè la crescita della ghiandola mammaria si ferma.

Con questo vediamo che i cambiamenti organici da noi considerati come malattie sono fondamentalmente il contrario di malattia: sono un processo sensato nel gioco della natura, per esempio tra madre e bambino o madre e partner.

Un’altra donna, aveva un conflitto con il marito e aveva sviluppato un cancro alla ghiandola mammaria destra, antecedentemente allo scadere del primo trimestre gravidanza (simpaticotonia). Questo conflitto si è riattivato dopo la fine della gravidanza, quindi lei ha avuto per molto tempo latte sul lato destro del seno (seno per il partner), mentre sul lato sinistro il latte si era già esaurito da un po’.

Alla fine del periodo di allattamento il cancro della ghiandola mammaria si è caseificato attraverso una tubercolosi, con le consuete sudorazioni notturne, ed è stato demolito. Questo processo può, ma non deve, eventualmente comportare dolori, il cosiddetto dolore del cervelletto, che troviamo anche nel restante corion umano (cute), particolarmente forte per esempio nel caso del “fuoco di san Antonio”. Le donne in quel caso parlano di forti dolori, come stilettate, nella zona del nodulo: il cosiddetto dolore da cicatrizzazione.

Nella TAC al seno troviamo, alla fine, una caverna nella zona in cui si trovava prima il nodulo della ghiandola mammaria. Questo è per esempio il processo biologico, com’è di regola, nei popoli che vivono ancora oggi allo stato naturale.

Nelle donne dei cosiddetti paesi civilizzati, questi processi avvengono quasi sempre al di fuori del periodo di allattamento. Se una donna nella civiltà subisce un conflitto di accudimento madre/bambino mentre non allatta, cresce allora un tale tumore della ghiandola mammaria ed imita lo scopo di “voler dare più latte” al lattante, che esiste come bambino ma nella maggior parte dei casi non come poppante. Questo ha indotto i nostri medici moderni a considerare questo tumore come una cosa completamente insensata, malata, una degenerazione della natura, poiché avevano perso la comprensione del senso originario.

Ma anche in una donna della nostra civiltà questi processi si evolvono analogamente, nonostante la donna non stia allattando, e nella fase di guarigione, se si arriva ad essa, il tumore viene caseificato con l’aiuto dei batteri fungiformi della tubercosi (se questi sono presenti) e viene demolito. Se non sono presenti batteri fungiformi (Tbc), il nodulo resta costantemente presente, incapsulato, ma naturalmente non può essere caseificato.

Ma come si può morire di cancro al seno, mi domanderete?

Ad esclusione dei processi conflittuali rari molto, molto lunghi, che possono in rari casi portare alla morte, purtroppo bisogna dire che oggi come oggi sono di regola i conflitti iatrogeni, cioè  conflitti di panico provocati dalla sconsideratezza medica come conseguenza di una diagnosi di cancro al seno (panico da paura del cancro, panico da paura di morire, crollo della stima di se (autostima), ecc, i quali provocano poi un nuovo cancro, secondo la medicina ufficiale: “metastasi”) e dei quali  si può morire molto facilmente. Ma tutto ciò non ha più niente a che fare con la malattia iniziale.

Mentre vediamo allora nel cancro della ghiandola mammaria un aumento di tessuto nella fase di conflitto attivo, vediamo nei cancri dei dotti lattiferi delle ulcere, cioè diminuzione delle cellule nel rivestimento dei dotti lattiferi.

Dal punto di vista psichico si tratta sempre di un conflitto di separazione, o madre/bambino o donna/madre o dal partner. Bisogna immaginare questo processo molto realisticamente, come se questi individui fossero incollati insieme e durante la separazione un pezzo della cute esterna fosse strappato via, come avviene solitamente nel quadro clinico della neurodermite per quanto concerne l’epidermide del corpo.

Queste ulcere sono un aspetto dei sintomi. L’altro sintomo è la paralisi sensoria dei dotti lattiferi. Se la paralisi sensoria raggiunge la cute esterna del seno, la paziente non ha più nessuna sensibilità nel capezzolo. Questo processo viene osservato raramente, mentre nei casi dei carcinomi della ghiandola mammaria a seconda della grandezza del seno e della localizzazione della zona colpita si può palpare il nodulo già dopo poche settimane.

Nel caso del cancro dei dotti lattiferi il cosiddetto nodo cirrotico forma un’eccezione; si forma quando il conflitto dura quasi all’infinito. Si potrebbe chiamare anche cancro di retrazione della cicatrice. Un tale cancro cirrotico si può osservare a volte nella mammografia come addensamento. Segni tipici sono anche piccoli spruzzi calcificati.

Se avviene una soluzione del conflitto di separazione, vediamo apparire in questo caso una complicazione che biologicamente non era prevista, in quanto durante la fase di guarigione normalmente il poppante succhierebbe il latte. In questo nostro caso non viene prodotto del latte ma del secreto da ferita, che spesso non riesce a defluire e ristagna nel seno, il quale diventa caldo e molto rosso e si gonfia in breve tempo. Cioè il seno ingrossa solo dall’inizio della fase di guarigione, mentre nel caso del cancro alla ghiandola mammaria è al contrario.

Il seno sgocciolante è un buon segno e significa, che il secreto viene svuotato attraverso il capezzolo verso l’esterno o addirittura sgocciola, cioè i dotti lattiferi colpiti non sono chiusi completamente dall’edema, ma riescono a svuotare il secreto verso l’esterno. È antipatico il fatto che adesso  torni la sensibilità, quasi sempre in modo eccessivo e si può parlare di iperestesia. A volte la paziente sente un regredire interno del volume del seno, quando il conflitto è durato a lungo.

Si dovrebbe operare solamente quando sembrerebbe la soluzione più sensata, cioè quando la guarigione spontanea durerebbe troppo a lungo o se si sono presentati ulteriori conflitti. Per esempio quando la paziente si sente sfigurata dal nodulo, e a causa di una DHS, si è formato un melanoma e/o quando per un motivo qualsiasi si rompe l’epitelio pavimentoso soprastante: allora abbiamo un seno aperto, burroso, maleodorante, che può creare problemi. La stessa cosa succede anche quando il seno viene aperto con un taglio o con una puntura.

http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

 

Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il cancro più frequente nelle donne  Hamer: Cancro al seno – il

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Hamer: Carcinoma della vescica - tumore o ulcera
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Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera;     La seconda legge della natura della Nuova Medicina Germanica®, la legge della bifasicità di tutte le cosiddette malattie dice che tutte le cosiddette malattie cioè i programmi speciali biologici della natura si evolvono in due fasi: con una

1)    fase di conflitto attivo, fredda, simpaticotonica (fase ca) a partire dalla DHS ed una

2)    fase di guarigione, di conflitto risolto o vagotonica, in breve fase pcl, nel caso avvenga una soluzione del conflitto.

Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera

La Nuova Medicina Germanica® è il catalogare secondo la storia evolutiva o l’embriologia e spiega la correlazione tra i vari foglietti embrionali e le varie formazioni istologiche da essi risultanti o masse cancerogene e tessuti normali. Cataloghiamo tutti i vari tumori e gonfiori secondo la storia evolutiva, o secondo i criteri dei vari cosiddetti foglietti embrionali e troviamo un ordine meraviglioso.

In ogni zona tumorale troviamo:

–    il disegno istologico del tessuto che deve esserci per motivi embriologici,

–    i conflitti imparentati per foglietto embrionale,

–    i relè cerebrali imparentati per foglietto embrionale, i cosiddetti focolai di Hamer (HH),

–    organi imparentati per foglietto embrionale che li riguardano,

–    microbi imparentati per foglietto embrionale,

–    anche il senso biologico di ogni cosiddetta malattia dipende dal foglietto embrionale.

Le cosiddette malattie, cioè le parti dei programmi speciali biologici sensati che appartengono al foglietto embrionale interno o endoderma, vengono governate dal tronco encefalico, ed hanno lì una localizzazione ordinata, in quanto iniziano nel tronco encefalico dorsalmente a destra con le malattie della bocca, si posizionano in senso antiorario seguendo il tratto digerente e finiscono con il sigma e la vescica dorsalmente a sinistra.

Dal punto di vista istologico tutti i carcinomi governati dal tronco cerebrale diventano adenocarcinomi e questo senza eccezione. Crescono tutti nella fase di conflitto attivo con aumento di cellule e nella fase di guarigione vengono di nuovo demoliti attraverso funghi e batteri fungiformi (se sono presenti). I micobatteri però cominciano a moltiplicarsi già dalla DHS in poi, con la stessa velocità degli adenocarcinomi, ma solo tanto quanto necessiterà poi per la demolizione del tumore. Questo significa che tra la sistemazione dei relè cerebrali e gli organi esiste un ordine ben comprensibile. Vediamo inoltre che i conflitti inerenti sono simili, cioè si tratta sempre del fatto di “afferrare” il boccone, per esempio di inghiottire il boccone, trasportarlo oltre, digerirlo ed infine poterlo eliminare. Questo ordine su tutti e 3 i livelli e specialmente anche sotto il punto di vista istologico, sarà in futuro un aiuto diagnostico, perché per esempio non ci sarà più bisogno di fare biopsie, se non in rari casi eccezionali, quando non sarà chiara l’appartenenza anatomica del tumore.

La DHS (Sindrome di Dirk Hamer), lo choc conflittuale, è l’inizio dell’attività conflittuale e contemporaneamente l’inizio di ogni cosiddetta malattia, non solo del cancro. Nella prima fase, che chiamiamo simpaticotonia permanente, abbiamo le mani fredde, la periferia fredda, insonnia, diminuzione di peso, fin quando il conflitto è attivo. Inoltre viene segnato il relativo centro di relè nel cervello con la cosiddetta configurazione a bersaglio (focolaio di Hamer). “Bersaglio” significa, che il focolaio di Hamer (HH) si trova in fase di conflitto attivo. I conflitti biologici sono tutti conflitti arcaici, che coincidono in modo analogo sia nella persona che nell’animale.

I contenuti dei conflitti richiedono un certo impegno nell’occuparsi della storia evolutiva e la dicitura è scelta in modo tale da essere valida sia per noi esseri umani che anche per l’animale, in quanto questi conflitti devono essere quasi “inter – animale”, almeno per noi mammiferi. Perciò risultano termini come “conflitto brutto”, “conflitto brutto indigeribile”, “brutto conflitto semigenitale” ecc.

Fino ad ora si sosteneva erroneamente l’opinione che sostanze chimiche, specialmente le cosiddette amine industriali portavano al cancro della vescica, perciò questa forma di cancro veniva spesso nominata come cancro di anilina. La Nuova Medicina Germanica invece ha acquisito tutt’altre e dimostrabili conoscenze.

Il conflitto nell’(adeno)carcinoma della vescica è un conflitto brutto: “porcheria”.

Esempio: una donna incinta viene picchiata brutalmente da suo marito.

In questo momento della DHS il contenuto del conflitto è già definito nella comprensione della paziente. Nella fase di conflitto attivo si formano o adenocarcinomi con crescita a cavolfiore di qualità secretoria, cosiddetti polipi della vescica, o adenocarcinomi con crescita piatta di qualità assorbente, specialmente nel trigono della vescica, il triangolo tra l’ingresso degli ureteri  e l’uscita dell’uretra, che si espandono fino a quando il conflitto è attivo.

Di qualità secretoria significa, che il boccone viene sminuzzato, diviso o digerito con succo digestivo, per esempio nel caso dei tumori con crescita a cavolfiore = polipi.

Di qualità assorbente significa che sostanze nutritive vengono assorbite dall’intestino nel circolo sanguigno e linfatico, come nel caso dei adenocarcinomi a crescita piatta.

Fino a quando il conflitto è ancora attivo, il tumore cresce. Nella vescica troviamo prevalentemente o quasi esclusivamente il tipo assorbente, che ha una funzione quasi come il carcinoma dei tubuli collettori renali, cioè si dovrebbe riprendere (= riassorbire) una parte dell’urina.

Dopo la soluzione del conflitto inizia la fase di conflittolisi o fase di guarigione o vagotonia permanente. Adesso il tumore viene demolito (cistite tubercolotica) con necrotizzazione caseificante attraverso funghi o batteri fungiformi (micobatteri); questo processo comporta sempre sudorazioni notturne e anche febbre.

Anche i microbi possono essere attribuiti ad uno dei tre foglietti embrionali, ed essi lavorano solo su comando del nostro cervello, e sempre solo dopo la soluzione del conflitto. Se però non erano presenti dei micobatteri già all’inizio della malattia (DHS), avviene solo un incapsulamento del tumore, cioè il tumore rimane presente (incapsulato). In questo caso la diagnostica ed anche l’intera terapia cambiano totalmente.

Il senso biologico si trova nella fase ca e significa che nel caso dei carcinomi a crescita piatta, cioè di tipo assorbente, si continua a riassorbire più urina per risparmiare acqua.

Grazie alle conoscenze acquisite della Nuova Medicina Germanica® sulla demolizione spontanea di questi carcinomi del cervello antico durante la fase di guarigione, in futuro si renderà superfluo l’intervento chirurgico in quasi tutti questi carcinomi, naturalmente con la premessa che avvenga una soluzione del conflitto e che il paziente abbia  già all’inizio della malattia funghi o batteri fungiformi, cioè tubercolosi (bastoncini acidoresistenti).

Hamer: Carcinoma della vescica - tumore o ulcera

Nella medicina ufficiale, oggi, la vescica viene asportata in modo chirurgico quasi sempre per intero ed eventualmente anche il tessuto circostante, e l’urina viene evacuata con un dotto artificiale. Questo comporta frequenti conflitti correlati, poiché i pazienti, quando si svegliano dall’anestesia, subiscono spesso immediatamente un’altra DHS. In passato chiamavamo questi nuovi cancri, in perfetta ignoranza, “metastasi”, le quali però secondo l’attuale conoscenza non esistono. Le cosiddette metastasi sono nuovi cancri, che derivano da nuovi choc conflittuali, principalmente causati da choc di diagnosi e prognosi o conseguenze di interventi o di torture terapiche ed inoltre da preoccupazioni e paure sociali. Con questo, molte volte, il destino prende la sua strada. Ma ci sono anche casi che finiscono in modo letale perché i pazienti non riescono a superare il conflitto. Questo può essere insito sia nella personalità che anche nel circondario del paziente.

Esempio: una paziente, che era stata abbandonata da suo marito, col quale aveva costruito ogni cosa, a causa di un’altra donna, non poteva e non lo voleva accettare. Lei sentiva il comportamento di suo marito, che in più voleva anche divorziare da lei, come una porcheria e si ammalò di un (adeno)carcinoma della vescica. Quando lei si trovò nella clinica, suo marito, che probabilmente aveva la coscienza sporca, veniva spesso a trovarla. Questo le fece riprendere speranze. Ma il marito non mostrava più nessun interesse nei suoi confronti, e così i suoi pensieri giravano in tondo: “che schifezza, non me lo merito, dove ho sbagliato?”

Mentre gli organi governati dal cervello antico fanno un aumento di cellule in fase di conflitto attivo, vediamo negli organi governati dal neoencefalo una diminuzione di cellule: ulcere o necrosi. L’ulcera è un difetto di sostanza che troviamo in tutti i carcinomi di epitelio pavimentoso, cioè anche nella mucosa della vescica. Il contenuto del conflitto è qui un cosiddetto conflitto di marcare il territorio con un carcinoma ulceroso della vescica. In queste cuti e mucose di epitelio pavimentoso, durante la fase ca, si ha una diminuzione di tessuto cioè un’ulcera.

I focolai di Hamer si trovano a sinistra o a destra temporo-occipitale nel centro della corteccia postsensoria. Qui esistono una metà destra (femminile) ed una metà sinistra (maschile) della vescica. Poiché dal punto di vista della storia evolutiva la cosiddetta vescica urinaria in tempi remoti era istallata bilateralmente. Esistevano allora una vescica destra ed una sinistra, come oggi esistono ancora due reni e due ureteri. Le due vesciche si sono unite evolutivamente.

I contenuti del conflitto per la metà femminile (destra) rappresentano un conflitto di determinazione della posizione, è quasi un conflitto di marcare il territorio del territorio interno, cioè un conflitto di non poter riconoscere il confine del territorio (per esempio non sapere dove o a cosa si appartiene).

Per la metà maschile (sinistra) della vescica si tratta di un conflitto di confine, cioè di un conflitto di marcare il territorio per il territorio esterno (in quanto il mammifero marca il territorio con l’urina). Dal punto di vista biologico gli individui colpiti non riescono più a marcare il territorio.

Esempio: il marito torna a casa inaspettatamente prima del previsto da un viaggio d’affari e sorprende la moglie con un comune amico nel letto matrimoniale.

Mentre negli organi governati dal tronco encefalico la lateralità non ha ancora nessuna importanza, negli organi governati dal neoencefalo essa è di importanza fondamentale. Bisogna differenziare, specialmente nei conflitti della corteccia cerebrale, tra i relè cerebrali associati in modo definitivo al lato per il/la partner o al lato bambino/madre e i relè associati in modo variabile nella zona del territorio. Ogni persona è: o mancina o destrimane. Nel caso di gemelli monozigoti sempre uno è mancino e l’altro è destrorso. Se si applaude come al teatro, la mano superiore determina la lateralità. Oltre alla lateralità anche la situazione ormonale determina dove il conflitto colpisce, in quanto un cambiamento della situazione ormonale cambia anche la sensazione del conflitto e l’associazione del conflitto.

Una donna destrimane per esempio, che prende la pillola o è in menopausa, sente il conflitto di marcare il territorio per il territorio interno come maschile, cioè come conflitto di confine in senso maschile, cioè cambia l’emisfero (lato del cervello).

Ma anche la donna mancina, senza pillola, cambia il lato del cervello, in quanto i conflitti a causa dell’essere mancina colpiscono per principio sempre il lato controlaterale dell’emisfero del cervello.

Altrettanto nell’uomo mancino che reagirebbe, nel caso di un conflitto di marcare il territorio, sull’emisfero sinistro femminile, invece che sul lato destro maschile, con un focolaio di Hamer, in quanto tra destrimani e mancini la relazione tra livello psichico e cervello è invertita nei lati.

Dal cervello verso l’organo invece la relazione è sempre costante.

Quando si è verificata una DHS, si forma un’ulcera nella fase di conflitto attivo, che non sanguina o lo fa solo minimamente, e causa eventualmente leggeri dolori. Più antipatici invece sono i cosiddetti spasmi della vescica (una contrazione a modo di crampo, estremamente dolorosa della muscolatura della vescica urinaria), in quanto la mucosa della vescica è molto sensibile, poiché fornita di sensibilità dal centro corticale postsensorio. Il senso biologico si trova anche qui nella fase ca e significa che la parete della vescica diventa più sottile. Grazie a ciò la vescica può contenere una quantità maggiore di liquido e con ciò marcare meglio il territorio (con più urina).

Dopo la soluzione del conflitto, nella fase di guarigione, quest’ulcera viene ripristinata con nuove cellule con l’aiuto di virus (che sono responsabili esclusivamente per gli organi appartenenti al foglietto embrionale esterno). Visto che in passato non lo sapevamo, abbiamo considerato la neoformazione delle cellule, che nella fase di guarigione fanno un vero aumento cellulare (soltanto per riempire l’ulcera), come tumori a volte molto maligni. Durante questo processo si forma un forte edema nella zona dell’ulcera, con eventuale sanguinamento della vescica, e può avvenire anche un impedimento meccanico passeggero del deflusso delle vie urinarie uscenti. Però il paziente non ha più spasmi, eventualmente solo leggeri dolori da cicatrizzazione. Invece ha la sensazione di pressione e urgenza di urinare con bruciore e dolore durante la minzione.  Lo svuotamento avviene solo con piccole quantità d’urina. L’urina può essere torbida, mescolata con muco o con piccole quantità di sangue prendendo un colore rossiccio.

I cosiddetti papillomi sono già i residui corneificati, guariti delle precedenti ulcere, che ritenevamo erroneamente dei carcinomi, ma in fondo erano verruche innocue.

Se si presentano frequenti brevi recidive parliamo di cistite cronica. Il paziente possiede nella cicatrice psichica del conflitto qualcosa come un suo tendine d’Achille psichico, un suo punto debole. Lo stesso conflitto lo attira quasi magicamente, si può anche dire che cade sempre di nuovo nella stessa trappola (binario), perfino quando lo sa. Ma non ha niente a che fare con i cosiddetti “raffreddamenti”, come si credeva in passato.

Se il nostro cervello è il computer del nostro organismo, lo è per tutto! Non ha senso immaginare che alcuni processi di questo organismo possono succedere aggirando il computer. In fondo non eravamo in grado di valutare in modo giusto neanche una singola  malattia, poiché o abbiamo visto solo la fase di conflitto attivo, e l’abbiamo chiamata malattia fredda,

o abbiamo visto solo la fase di guarigione e l’abbiamo chiamata malattia infettiva. Adesso sappiamo che niente di tutto questo era giusto. In quanto ogni cosiddetta malattia è parte di un processo bifasico (se avviene la soluzione) con una fase di conflitto attivo e una fase di guarigione di conflitto risolto.

 

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Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  Hamer: Carcinoma della vescica – tumore o ulcera  

Giu
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Fabio, Sport Masseur
Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme;

Nella Nuova Medicina Germanica® è assurdo domandare se processi psichici possono “scatenare” processi fisici. Nella Nuova Medicina Germanica® i processi psichici sono equivalenti, paralleli e sincroni ai processi cerebrali e fisico/organici.

Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme

In questo si differenzia fondamentalmente da tutte le direzioni della medicina conosciuta fino ad ora, specialmente dalla cosiddetta medicina ufficiale. Si basa su 5 leggi biologiche, le quali possono trovare applicazioni in ogni singolo caso di una cosiddetta malattia nell’essere umano e nel mammifero.

Tutte queste nuove possibilità di conoscenza e possibilità del guarire si deducono dalla comprensione della regola ferrea del cancro e della cosiddetta DHS che ormai sono diventati termini medici usuali.

Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme

Quasi nessuno si può immaginare quanto la regola ferrea del cancro cambierà l’intera medicina. Il punto chiave di questa regola è la DHS (sindrome di Dirk Hamer)! Nel momento stesso della DHS si decide dove il paziente assocerà il suo choc conflittuale.

La DHS è un episodio conflittuale di choc, grave, estremamente acuto / drammatico e psichicamente isolante che coglie l’individuo “sul piede sbagliato”. Il modo inaspettato dell’essere colpito ha un significato più grande della “valutazione psicologica del contenuto” del conflitto. Si tratta sempre di un episodio vissuto in modo conflittuale, non magari un colpo del destino o un evento, al quale il paziente non avrebbe potuto cambiare niente in ogni caso.

Gli psicologi cercano sempre questi conflitti che sembrano psicologicamente rilevanti, conflitti latenti, che si sono costruiti in tempi lunghi, e derivano spesso già dall’infanzia o dall’adolescenza. Non avevano mai considerato l’aspetto “di non esserselo aspettato”. Perciò tutte le statistiche di natura psicosomatica non avevano senso, in quanto non avevano imparato a “pensare biologicamente”. La causa si trova nel fatto che gli psicosomatici hanno preso troppo la strada degli psicologi invece di basarsi su un fondo di biologia, ricerca comportamentale e ricerca dei primati. Si discuteva senza fine di potenziale stressante o di ricerca sullo stress, senza rendersi conto che lo stress era solo una conseguenza della DHS, un sintomo della fase di conflitto attivo.

Quando siamo colpiti da un tale enorme choc conflittuale, una DHS, che ci giunge contemporaneamente anche in isolamento psichico, allora non si programma solo il conflitto stesso nel momento della DHS ma nello stesso istante si forma anche il focolaio di Hamer (HH), che segna una determinata zona nel cervello. Ad ogni tipo particolare di choc conflittuale, che chiamiamo conflitto biologico corrisponde un’area particolare nel nostro cervello e contemporaneamente anche una zona organica specifica. L’essere umano e l’animale nel momento stesso della DHS “prendono nota”, senza esserne consapevoli, anche di tutte le circostanze concomitanti alla DHS. Queste circostanze concomitanti provocano più tardi la cosiddetta allergia.

Un professore di allergologia, compreso il concetto, una volta si è espresso cosi:

Se tu subisci una DHS con un conflitto biologico di separazione durante un commiato e nel mentre passa una mucca, in seguito avrai una “allergia alla mucca”, hai appena dato un morso ad un’arancia, svilupperai una “allergia all’arancia”. È espresso in modo un po’ sciatto, ma fondamentalmente è corretto.

Se si presenta più tardi una di queste circostanze concomitanti, tutto il conflitto si può ripresentare come cosiddetta recidiva. Il quadro è che da un tale binario laterale uno si ricongiunge sempre sullo stesso binario principale.

I binari venivano considerati in passato nella Nuova Medicina Germanica® come molto interessanti, anche di una certa importanza, ma non come processi centrali. Questa considerazione è cambiata drasticamente, da quando abbiamo compreso sempre meglio, quale funzione elementare e centrale riveste la DHS. In quanto la DHS ha in confronto ad altri momenti e tempi della vita una qualità molto specifica: l’individuo non memorizza solamente ogni minimo dettaglio nel momento della DHS, come in una fotografia momentanea con il flash, includendo anche suoni o rumori, odori e sensazioni di ogni tipo, anche sensazioni gustative, ma l’individuo ricorderà a vita tutte queste registrazione. Questo ci dimostra che questi eventi sono di qualità differente rispetto ad altri che viviamo comunemente e che ricordiamo poi, più o meno.

In passato il primo amore avveniva quasi sempre nel fieno. Spesso questo primo atto d’amore intimo comportava complicazioni o piccole catastrofi. Se questa catastrofe era una DHS, questo odore del fieno si imprimeva come  “binario” nel complesso conflittuale. Ogni volta, quando l’interessato avvertiva l’odore del fieno, perfino senza pensarci, si ritrovava di nuovo sul “binario”. Quasi sempre l’interessato aveva subito la prima volta un conflitto biologico “questa cosa mi puzza”. Durante le recidive, che chiamiamo allergie e che possiamo testare con i nostri cerottini, il paziente manifestava nella fase di guarigione regolarmente una “rinite da fieno”. Il paziente avrebbe potuto manifestare naturalmente questa rinite da fieno (senza fieno) anche se avesse subito con la stessa o con un’altra donna, di nuovo nello stesso modo, una paragonabile catastrofe, durante il rapporto intimo.

Si tratta in questo caso di un sistema d’allarme dell’organismo molto valido, molto attendibile. Se l’individuo ha percorso già in passato una DHS in una faccenda uguale o simile, l’organismo è più attento verso quel tipo di conflitto biologico. Espresso in modo negativo si potrebbe dire: il paziente cade sempre di nuovo nella stessa trappola. Espresso in modo positivo si potrebbe dire: il paziente sta estremamente attento e reagisce immediatamente con un programma speciale.

Un’allergia nel modo come l’immaginavamo fino ad ora non esiste. Tutte le allergie, che possiamo comprovare con i nostri test allergici, sono sempre “tratti di binari secondari” in relazione con una  DHS.

Perciò dobbiamo sviluppare una comprensione nuova delle cosiddette allergie.

Le allergie sono segnali d’allarme del nostro organismo nel senso: “Alt, in una tale situazione è capitata una DHS, stai attento, a non esser colto sul piede sbagliato un’altra volta!”

Specialmente per gli animali queste “allergie” sono segnali d’allarme molto importanti per la sopravvivenza secondo i concetti della Nuova Medicina Germanica®.

Dobbiamo renderci conto chiaramente, che i nostri antenati ed anche gli animali selvatici, che non hanno un’abitazione che si può chiudere, non hanno un letto, non hanno un frigorifero pieno e non hanno un telefono, devono stare all’erta giorno e notte da diversi nemici, predoni, concorrenti ecc. E se adesso un animale ha subito una DHS perché non aveva sentito i richiami d’allarme degli uccelli, e solo grazie alla fortuna e con l’ultima forza è scampato alle grinfie di un leopardo, allora in futuro tutte questi binari concomitanti della DHS servono come utili segnali d’allarme: ”Attenzione, anche allora gli uccelli facevano richiami d’allarme così … dopo poco è apparso il leopardo!”

Noi esseri umani abbiamo sempre la tendenza ad escludere questi segnali d’allarme, cioè il comportamento istintivo. Questo è un errore. Certamente esistono dal punto di vista biologico delle possibilità di sopraffare l’organismo, come lo conosciamo per esempio dalla cosiddetta “desensibilizzazione”. Con ciò viene segnalato artificialmente all’organismo, che il pericolo di prima non è più tale. Fondamentalmente la desensibilizzazione veniva tentata senza senso e senza conoscenza del conflitto originale; a livello sintomatico ha anche funzionato spesso, dal punto di vista biologico però era insensata. La maggior parte dei sintomi, che intendiamo come allergie, come eritemi cutanei, riniti allergiche, sono sempre eventi già in fase di guarigione, dopo una breve recidiva di conflitto.

Con questi esempi si può comprendere quanto è importante risalire alla DHS, per rendersi conto dell’esatta situazione che era presente nel momento della DHS.

Un approccio del tutto differente avviene da parte della medicina tradizionale, la cosiddetta medicina moderna, che considera le malattie come maligne, nemici dell’uomo, simili a batteri, virus, pidocchi, pulci ecc.

Un cancro secondo la comprensione della medicina ufficiale è una cellula impazzita, che si moltiplica senza senso e tenta di rovinare l’organismo, distruggendo prima il sistema immunitario e dopo “sbranando” l’intero organismo. Storie biologiche di predatori senza senso e senza comprensione.

Se il nostro cervello è il computer del nostro organismo, lo è in tutto. Non ha senso immaginarsi che alcuni processi dell’organismo succedono aggirando il computer.

Veramente strano che nessuno ha avuto l’idea che il cervello, come computer del nostro organismo, potesse essere responsabile anche per tutte le cosiddette “malattie”.

L’intera medicina deve cambiare radicalmente!

http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

 Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme   Hamer: Le allergie sono segnali d’allarme  

Giu
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Fabio, Sport Masseur
Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Già nel 1987 quando l’invenzione del panico dell’”AIDS” andava a gonfie vele scrissi nel mio libro “Testamento di una Nuova Medicina”, come l’”AIDS” fosse il più grande imbroglio del nostro secolo e questo per vari motivi!

L’argomento principale contro L’AIDS come “malattia” a se stante, sono le cognizioni sul sistema ontogenetico dei tumori e sul derivante sistema ontogenetico dei microbi (funghi, batteri, virus).

Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!

Come dimostrano le mie ricerche empiriche su più di 15.000 pazienti, è completamente impensabile, eaddirittura molto semplice da confutare, che sia l’agire di un virus “cattivo”, a vuoler distruggere per così dire le difese dell’organismo, indipendentemente dai processi psichici e cerebrali, come presupposto in provetta.

La regola ferrea del cancro dice che ogni cosiddetta malattia, cioè programma speciale biologico sensato della natura (non solo cancro), viene causata da una DHS  (Dirk-Hamer-Syndrom), cioè da uno choc conflittuale biologico molto specifico, che nel momento stesso causa un focolaio di Hamer, verificabile con la TAC cerebrale, nel relè del cervello (HH) inerente all’organo e nell’organo causa cambiamenti corrispondenti come tumori, paralisi, disturbi funzionali, ecc.

Il sistema ontogenetico dei tumori, che trovai nel 1987, pone ogni malattia oncologica o malattia oncoequivalente secondo la sua appartenenza agli foglietti embrionali, cioè secondo i foglietti embrionali, che si evolvono già nelle prime settimane dello sviluppo embrionale umano: endoderma, mesoderma ed ectoderma.

Ad ognuno di questi foglietti embrionali appartiene dal punto di vista della storia evolutiva, una parte cerebrale specifica, un determinato tipo di contenuto conflittuale, come anche una specifica formazione cellulare istologica.

Il sistema ontogenetico dei microbi attribuisce i microbi ai tre foglietti embrionali, questo comporta:

  1. che i microbi più antichi (funghi e batteri fungiformi: micobatteri) sono responsabili per l’endoderma, in parte anche per il mesoderma del cervelletto, ma in ogni caso solo per gli organi governati dal cervello antico,
  2. che i microbi antichi, cioè i batteri, sono responsabili per il mesoderma e per tutti gli organi da esso formati,
  3. che i giovani, cosiddetti microbi, cioè i virus, che nel senso stretto non sono veri microbi, cioè non sono esseri viventi, sono responsabili esclusivamente per l’ectoderma o per gli organi governati dalla corteccia cerebrale.

Essere “responsabile” in questo contesto significa che ogni gruppo di microbi “elabora” solo determinati gruppi organici, che hanno appartengono allo stesso foglietto embrionale, cioè che derivano dallo stesso foglietto embrionale.

Un’eccezione forma la zona limitrofa degli organi mesodermali, governati dal cervelletto, che vengono “elaborati” sia (prevalentemente) dalle micosi e dai micobatteri sia anche (meno frequentemente) dai batteri, che normalmente sono responsabili per gli organi governati dalla sostanza bianca cerebrale del foglietto embrionale medio (mesoderma).

Il momento, da cui i microbi possono iniziare ad “elaborare”, non dipende, come fino ad ora tutti noi presumevamo erroneamente, da fattori esterni, ma viene comandato esclusivamente dal nostro computer: il cervello. Si tratta sempre dell’inizio della fase di soluzione del conflitto, cioè della fase di guarigione.

La bifasicità delle malattie durante la soluzione del conflitto:

Fino ad ora la cosiddetta medicina moderna conosceva circa 1.000 presunte malattie, di cui circa la metà considerate “malattie fredde” come per esempio il cancro, l’angina pectoris, la sclerosi multipla, l’insufficienza renale, ildiabete, ecc. e l’altra metà “malattie calde” come per esempio il reumatismo articolare, l’infiammazione renale, la leucemia, l’infarto cardiaco, le malattie infettive ecc.

Nelle “malattie fredde” i microbi si trovavano sempre come apatogeni, cioè non causavano sintomi. Nelle “malattie calde” invece gli trovavamo sempre “altamente virulenti”, cioè abbiamo sempre creduto che essi “attaccavano” un organo.

Allora credevamo che fosse importante mobilitare l’armata di difesa del nostro corpo, il cosiddetto “sistema immunitario”, contro l’armata attaccante maligna dei microbi o anche contro le cellule cancerogene, che volevano annientarci. Questa idea era errata, niente di tutto ciò era vero. Dobbiamo iniziare la “Nuova Medicina” tutta da capo!

Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!

Cos’ha tutto ciò a che fare con “l’AIDS”?

Nel caso dell’AIDS il nostro interesse è rivolto ai virus. Abbiamo appreso dal sistema dei microbi causato ontogeneticamente, che anche i virus hanno un loro posto stabile in questo sistema: essi sono responsabili per tutti gli organi derivanti dall’ectoderma (foglietto embrionale esterno) e che vengono governati dalla corteccia cerebrale. Essi “elaborano” questi organi, come già detto, esclusivamente nella fase di guarigione. I loro sintomi collaterali sono: vagotonia, di solito febbre, gonfiori dell’epidermide o della mucosa, cioè tra le diverse qualità di mucose esclusivamente gonfiore della mucosa di epitelio pavimentoso! Che tali sintomi evidenti comportino senza eccezione tutta una serie di reazioni del sangue e del siero, si comprende da se.

Per quanto concerne il “sistema immunitario”, questa parola spugnosa, poco definita, che viene usata dappertutto, indistintamente nella fase di conflitto attivo e nella fase di conflitto risolto, in caso di cancro, sarcomi e leucemia, indistintamente in tutte le “malattie infettive”, la completa non conoscenza sulla natura delle malattie corrispondeva ad una completa incapacità di valutare e classificare correttamente la moltitudine di fatti e sintomi del settore ematologico e sierologico.

Con il cosiddetto virus dell’HIV si intendeva principalmente, se esso esiste come virus ( è stato chiamato dai suoi “scopritori” “virus dell’immunodeficienza”), che le persone colpite “dall’epidemia mortale di AIDS” morivano nella fase finale di cachessia e di panmieloftisi, cioè non potevano più produrre sangue.

Lo stesso processo troviamo nel cancro osseo o per meglio dire nel cancro di diminuzione ossea, cioè l’osteolisi nel sistema scheletrico, che comporta sempre una panmieloftisi (anemia), e il conflitto appartenente è sempre secondo la localizzazione della parte di scheletro colpito un conflitto specifico di crollo dell’autostima.

La guarigione di un tale conflitto di crollo dell’autostima sarebbe sempre la neoformazione del callo nelle osteolisi (ricalcificazione) con il sintomi della leucemia.

Se un ammalato di “AIDS” dovesse farcela a ripristinare la sua autostima contro ogni aspettativa, cade “dalla padella alla brace”, se è in mano ai medici della medicina ufficiale, viene pseudo curato a morte con la chemio.

Per la completezza dovrei nominare a fondo molti argomenti contro l’”AIDS”, ma in questo trattato breve non è possibile. Ne nomino solo alcuni che mi sembrano importanti.

– Nessuno ha mai osservato una sintomatologia specifica dopo una cosiddetta infezione di HIV come viene osservato per esempio in caso di morbillo o rosolia.

– Virus di HIV non vengono mai trovati nei pazienti di AIDS.

– Nella “sindrome da immunodeficienza acquisita, AIDS” è presunto un coinvolgimento dei linfociti T, dei quali solo uno ogni 10.000 avrebbe fagocitato “un frammento del virus”, del quale non esistono neanche esemplari interi nei pazienti di “AIDS”.

– In quanto non esiste una vera sintomatologia dell’”AIDS”, si è in balia della diagnostica medica: se una persona non ha il test dell’HIV positivo e si ammala per esempio di cancro, reumatismo articolare, sarcoma, polmonite, diarrea, demenza, micosi, tubercolosi, febbre, herpes o ogni possibile sintomatologia neurologica o manifestazioni di deficit, allora si tratta di normali malattie secondo le idee correnti. Se la stessa persona però ha il test dell’HIV positivo, tutti questi sintomi sono immediatamente sintomi maligni dell’”AIDS”, quasi viene da dire “Metastasi da AIDS”, i quali segnalano la morte imminente e penosa del paziente di “AIDS” da compatire.

– È altrettanto strano che l”AIDS” come presunta malattia virale debba comportarsi in modo completamente diverso da tutte le altre malattie virali, le quali sono ritenute superate quando il test degli anticorpi risulta positivo.

– La cosa più strana però è il fatto, nominato da tutti i ricercatori solo casualmente e che non ha spinto nessuno ad una qualsivoglia reazione: si ammala di “AIDS” solo chi sa di essere HIV positivo o chi crede di esserlo!

Strano che nessuno ha seguito questi sorprendenti fenomeni? Conosciamo interi popoli che sono al 100% HIV positivi e non gli succede niente. Gli scimpanzé, nonostante siano HIV positivi, non si ammalano di nessun sintomo che potrebbe assomigliare all”AIDS”.

Tutta la faccenda deve aver a che fare con la psiche. O meglio: Se le persone si ammalano in modo evidente solo se viene loro detto di essere HIV positive, è ora di immaginare cosa succede nella psiche di un paziente al quale è stata comunicata una tale diagnosi annientante con la prognosi del 50% di mortalità!

Sono i nostri medici talmente privi d’animo da non essersi potuti immaginare finora, cosa avviene nel paziente messo di fronte ad una tale diagnosi annientante?

Il paziente non sa che tutto ciò è campato in per aria. Il poveretto lo prende molto sul serio, anche perché tutta la messinscena avviene in un ambito molto professionale.

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Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   Hamer: AIDS – Come una diagnosi può uccidere!   

Giu
1
Fabio, Sport Masseur
Hamer: Disturbi vari degli occhi - come si sviluppano
dottor g. r. Hamer - official group
0

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Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano;  La medicina moderna ha disimparato ad esaminare realmente il singolo paziente, non solo i suoi organi ma anche la sua psiche ed il suo cervello. Perciò non ha mai potuto trovare il nesso tra psiche ed organi, in particolare quello tra conflitti biologici ed organi.

 

Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano

Con gli “attrezzi del mestiere”, cioè la conoscenza delle 5 leggi biologiche della Nuova Medicina Germanica® e la conoscenza dei sintomi tipici del percorso sui tre livelli, psiche, cervello, e organo, adesso si può lavorare per la prima volta nella medicina in modo sensato, causale e quasi riproducibile. È un sistema che segue la storia evolutiva o embriologica!

Se riordiniamo tutti questi diversi tumori, gonfiori, ulcere o disfunzioni secondo questa storia evolutiva o secondo i criteri dei vari foglietti embrionali, improvvisamente tutto si sistema ci appare da se. Secondo la cosiddetta Regola Ferrea del Cancro e la legge della bifasicità di tutte le malattie in caso di soluzione del conflitto, questa è la primissima divisione sistematica dell’intera medicina.

La DHS (choc conflittuale) è diventata il punto chiave dell’intera Nuova Medicina Germanica®. È meraviglioso che adesso possiamo calcolare e comprendere. Con il pensiero dobbiamo quasi metterci nella “pelle” del paziente, in quel momento della DHS, ed immaginarci com’era stata l’intera situazione del conflitto nel momento della DHS.

Il contenuto del conflitto in quell’istante determina sia la localizzazione del focolaio di Hamer (HH) nel cervello (cosiddetta configurazione a bersaglio) sia la malattia oncologica o oncoequivalente, cioè una malattia che si comporta in modo simile al cancro, nell’organo.

I conflitti biologici sono tutti conflitti arcaici, colpiscono l’essere umano e l’animale analogamente. In passato ritenevamo importanti solo i cosiddetti “conflitti psicologici” o per meglio dire i problemi psicologici. Questo è stato un errore. Solo i conflitti biologici creano alterazioni nel cervello, nell’essere umano come nell’animale.

La legge della bifasicità di tutte le malattie dice che ogni malattia ha una fase di conflitto attivo (fase ca) ed una fase di conflitto risolto (fase pcl), ammesso che il conflitto venga risolto.

Grazie al sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti sappiamo che tutti gli organi governati dal cervello antico fanno aumento di cellule (tumori) nella fase di conflitto attivo, mentre tutti gli organi governati dal neoencefalo fanno diminuzione di cellule (necrosi, ulcere, buchi o deficit funzionale) nella fase di conflitto attivo.

A queste appartengono fra altro anche i disturbi visivi.

In un conflitto di paura alla nuca, che ha il suo HH nella corteccia visiva del cervello, abbiamo certe difficoltà di definizione, parlando di oncoequivalenti, in quanto i neurologi ci spiegano che i bastoncelli ed i coni della retina appartengono in fondo ancora al cervello. È in ogni caso è sicuro che a livello psichico e cerebrale tutte le 5 leggi della Nuova Medicina Germanica® sono esatte.

Notoriamente una parte delle fibre del nervo ottico incrociano. Con ciò la corteccia visiva sinistra riceve tutti i raggi luminosi che provengono da sinistra (e cadono sulle metà destre della retina di entrambi gli occhi), la corteccia visiva destra riceve tutti i raggi luminosi che provengono da destra (e colpiscono le metà sinistre della retina di entrambi gli occhi). Le fibre che partono dalla fovea centralis in poi appartengono alla metà laterale e conducono le immagini prevalentemente sulla corteccia visiva del lato opposto.

Per comprendere il lato psichico dei conflitti biologici bisogna saperle ricondurre, inclusa la manifestazione organica, al senso evolutivo. Tutte le definizioni di questi conflitti biologici sono scelte in modo tale da poter essere valide contemporaneamente per il mammifero (reali) e per l’essere umano (sia reali che eventualmente anche in senso lato).

– Conflitto di paura alla nuca (per una cosa) significa un pericolo, che non si può guardare in faccia, che minaccia o incombe da dietro e che non si riesce a togliersi di dosso.

Nella fase di conflitto attivo troviamo un HH nella corteccia visiva destra per la metà della retina sinistra o uno nella corteccia visiva sinistra per la metà della retina destra. Risulta una diminuzione crescente della capacità visiva del relè della retina interessata.Nella fase di guarigione non si forma un’edema solo nell’HH della corteccia visiva, ma anche tra sclera e retina si forma un’edema di guarigione che comporta il cosiddetto distacco di retina. Nonostante questo sia un sintomo buono di guarigione, e in caso di un conflitto di durata non troppo lunga sia anche reversibile, cioè regredisce da solo, si presenta inizialmente un drammatico peggioramento della capacità visiva proprio a causa di questo distacco di retina.

In caso di distacchi di retina laterali, con recidive multiple, che comportano un prolungamento ottico del bulbo oculare, per il fatto che i distacchi di retina si fissano per l’ispessimento fibroso tra retina e sclera, risulta la miopia.

-In caso di distacchi di retina dorsali, con eventuali recidive, e dell’ispessimento tra retina e sclera da loro causato, che fa sembrare il bulbo oculare più corto, risulta la presbiopia.

Quando sono colpite entrambe le corteccia visive, cioè i due HH nella corteccia visiva destra e sinistra sono attivi (corrispondente a due conflitti di paura alla nuca), il paziente si trova in una cosiddetta costellazione schizofrenica ed ha una mania di persecuzione, ma non è così pazzo come si pensava in passato, piuttosto ciò dimostra il tentativo di liberarsi della paura nella nuca, cioè di risolvere i conflitti. Il paziente evita tutti gli assembramenti, anche quelli più banali, a causa della sua mania, cosa che prima non capivamo.

– Il conflitto di paura alla nuca con un aspetto particolare, nel quale è colpita la parte paramediana della corteccia visiva, implica che la paura viene avvertita dietro all’occhio e con ciò coinvolge il centro di orientamento della coscienza.

Nella fase di conflitto attivo avviene un offuscamento parziale del corpo vitreo. Il senso biologico è che negli occhi dell’animale da preda, che normalmente guardano di lato, il pericolo che minaccia da dietro viene quasi coperto o annebbiato; ma la vista in avanti sulla via di fuga resta libera in modo che l’animale da preda trova la via di fuga con sicurezza, senza mettere il piede in fallo, senza dover continuare, pieno di panico, a guardare indietro verso il predatore. Avviene quasi un “annebbiamento” della visuale all’indietro, un offuscamento parziale del corpo vitreo. Viene offuscato però solo una parte del corpo vitreo (fenomeno dei paraocchi). I predatori possono permettersi di guardare in avanti con tutti e due gli occhi in quanto possono aver paura in misura minore di un altro predatore.

Nella fase di guarigione l’offuscamento del corpo vitreo regredisce comportando un edema nel corpo vitreo, la formazione di un glaucoma, cioè l’aumento di pressione all’interno dell’occhio. Spesso l’edema preme attraverso l’apertura d’ingresso del nervo ottico verso dietro. Né nella fase ca né nella fase di guarigione si deve lavorare con il laser, il quale distruggerebbe irreparabilmente il corpo vitreo.

Esempio: Una paziente ha vissuto un’aggressione, durante la quale un uomo nel buio sulla strada dalla metrò a casa ha cercato di violentarla. Lei ha subito contemporaneamente diversi conflitti. Quando ha tentato di scappare e l’uomo l’ha inseguita da dietro, lei ha subito un conflitto di paura alla nuca per il bandito (il violentatore). La paziente ha subito recidive per anni, cioè il conflitto è rimasto attivo per anni, perché doveva andare a lavorare sempre con la stessa metrò e tornare a casa per la stessa strada. Anche in inverno, quando faceva buio presto, lei vedeva un violentatore dietro ad ogni cespuglio. Lei non aveva idea che questo era un binario di conflitto che portava all’offuscamento di entrambi i corpi vitrei (glaucoma).

Quando è coinvolto il cristallino, che non ha niente a che fare con la corteccia visiva, il contenuto del conflitto riguarda un conflitto visivo di separazione molto forte (perdere d’occhio qualcuno), nella fase di conflitto attivo vediamo una necrosi del cristallino. Il focolaio di Hamer si trova nella corteccia sensoria del N. trigemino, del primo ramo (oftalmico), nel cervello latero temporale.

Il senso biologico consiste nel fatto, pur strano che possa sembrare, che con un cristallino necrotizzato si riesce a seguire meglio con gli occhi una persona, che si allontana da noi, di quanto fosse possibile con un cristallino intatto. In quel modo il coinvolto riesce a vedere meglio in lontananza. Durante la fase di guarigione, quando l’individuo (uomo o animale), che avevamo perso di vista, è tornato, il cristallino si offusca in modo passeggero (segno di guarigione). Questo lo chiamiamo cataratta.

Se il conflitto si presenta solo una volta, il cristallino torna a schiarirsi. In caso di diverse recidive l’offuscamento aumenta man mano. Nella medicina sino ad ora conosciuta questo non era capito tanto più che il paziente poteva diventare cieco. Aspettando sufficientemente il cristallino si schiarirebbe spontaneamente, premesso che il conflitto rimanga risolto definitivamente.

Il cosiddetto glaucoma, cioè la pressione interna dell’occhio elevata, può presentarsi sia nella fase di guarigione dell’offuscamento del corpo vitreo sia nella fase di guarigione della necrosi del cristallino.

Ma il glaucoma è sempre un segno della fase di guarigione.

– La causa dell’ulcera della cornea è un forte conflitto visivo di separazione (perdere d’occhio qualcuno). Nella fase di guarigione avviene un riempimento delle ulcere della cornea con passeggero offuscamento della cornea: cheratite.

– L’ulcera dell’epitelio delle palpebre e della congiuntiva corrisponde pure ad un conflitto di separazione. Nella fase di conflitto attivo si formano ulcere delle palpebre e della congiuntiva. Nella fase di guarigione avviene un arrossamento delle palpebre (blefarite) ed arrossamento della congiuntiva (congiuntivite).

– Nel caso del carcinoma, dell’ulcera del dotto escretore della ghiandola lacrimale, troviamo sempre un conflitto del voler essere visto o del non voler essere visto con un HH fronto medio latero basale.

Nella fase di conflitto attivo si formano ulcere nei dotti ectodermali escretori delle ghiandole lacrimali.

Nella fase di guarigione la mucosa nei dotti escretori si gonfia e può portare ad un ristagno ed ad un forte edema della ghiandola lacrimale. Questo può sembrare un tumore della ghiandola lacrimale che fondamentalmente non è.

– Il carcinoma della ghiandola lacrimale (parte acinosa), invece ha un relè nel tronco cerebrale (ponte), appartiene allora al cervello antico (foglietto embrionale medio) e crea perciò, come tutti gli organi governati dal cervello antico, aumento cellulare (tumori) in fase di conflitto attivo. Causa è il conflitto di non raggiungere il boccone perché non si è stati visti e si è stati tralasciati.

Esempio: un pittore non trova un gallerista, i suoi quadri non vengono visti, non riesce a vendere niente, e perciò non riesce ad ottenere il boccone (il ricavo dalla vendita). Biologicamente significa: parlando dell’animale il boccone è realmente un pezzo di cibo che non riesce ad ottenere. Nell’essere umano, invece, può anche essere il ricavo di una vendita, che servirebbe come fine ultimo per procurarsi il cibo.

Se nessuno si interessa ai suoi quadri, non riesce ad ottenere soldi e non riesce a comprare cibo.

Nella ghiandola lacrimale esistono acini che producono liquido lacrimale. In caso estremo questi possono alterarsi come un tumore compatto che spinge la palpebra verso l’esterno.

In fase di guarigione è possibile sia l’incapsulamento sia la caseificazione con svuotamento maleodorante (ascesso freddo), lacrime purulente (a causa di funghi e batteri fungiformi, micobatteri).

In caso di caseificazione totale (recidive) delle cellule ghiandolari, risulta una mucoviscidosi delle ghiandole lacrimali, cioè un esaurirsi del liquido lacrimale.

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Hamer: Disturbi vari degli occhi - come si sviluppano

 

Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  Hamer: Disturbi vari degli occhi – come si sviluppano  

Giu
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Fabio, Sport Masseur
Hamer: Carcinomi dell’utero
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Carcinomi dell’utero;   Programmi speciali biologici sensati ;  secondo la conoscenza della Nuova Medicina Germanica® del Dr. med. Ryke Geerd Hamer

 

Carcinomi dell’utero

 

– al collo dell’utero o all’orifizio uterino

– al corpo uterino con tube ovariche

– alla muscolatura dell’utero (nota: abbiamoapportato delle modifiche in seguito alle più recenti scoperte del Dott. Hamer).

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Hamer: Carcinomi dell’utero

 

Noi medici abbiamo sempre desiderato avere una scienza che funzioni secondo metodi e leggi scientifiche. In senso stretto credevamo di poterci sentire per la maggior parte come scienziati. Ma la realtà era diversa. C’erano troppe ipotesi a cui eravamo costretti a credere. Spesso si trattava di prove apparenti, non avevamo vere leggi biologiche come nelle scienze. L’intera medicina aveva un orientamento puramente sintomatico. Tutto veniva trattato con infusioni e scalpello. La psiche veniva considerata “non scientifica”. La psiche ed il cervello, che governano tutto nel nostro organismo, non erano interessanti. Grazie a questo approccio non abbiamo mai potuto trovare il nesso tra psiche ed organi, ed in particolare tra conflitti ed organi.

Hamer: Carcinomi dell’utero

 

Nella Nuova Medicina Germanica® l’unico sistema sensato dell’intera medicina si presenta seguendo la divisione evolutiva secondo l’appartenenza ai foglietti embrionali:

il foglietto embrionale interno = endoderma,

il foglietto embrionale medio = mesoderma,

il foglietto embrionale esterno = ectoderma,

dai quali derivano tutti gli organi.

L’utero si compone fondamentalmente di due parti: il collo e l’orifizio dell’utero ed il corpo uterino con le tube. Queste due parti differenti si sono apparentemente unite in un singolo organo: l’utero. Per quanto riguarda le loro mucose però, esse provengono da differenti foglietti embrionali ed anche i loro relè si trovano in differenti parti del cervello.

 

– Il relè per il collo e l’orifizio uterino si trova nella zona perinsulare del neoencefalo, il relè per la mucosa del corpo dell’utero si trova nel ponte del tronco cerebrale. Di conseguenza anche le formazioni istologiche si differenziano completamente. Il collo e l’orifizio uterino hanno epitelio pavimentoso, il corpo dell’utero invece epitelio adenoidale (epitelio cilindrico). Si aggiunge inoltre la muscolatura dell’utero appartenente al mesoderma che ha il suo relè nel mesencefalo (tronco cerebrale) per la muscolatura del corpo uterino, e nella sostanza bianca cerebrale per la muscolatura del collo e dell’orifizio uterini, i quali hanno naturalmente contenuti di conflitto differenti.

 

Per comprendere i contenuti dei conflitti è necessario occuparsi della storia evolutiva. Solo allora possiamo apprendere cosa significa un “conflitto biologico di territorio”, il conflitto sessuale femminile biologico “di non essere fecondata/posseduta”, il conflitto di “marcare il territorio” (= ulcera della vescica, in quanto il mammifero segna il territorio con l’urina).

 

Nella Nuova Medicina Germanica® tutte le malattie esistenti si svolgono secondo le 5 leggi biologiche della natura. Se ci fosse anche solo una singola malattia che non seguisse anche una singola legge della Nuova Medicina Germanica®, allora la Nuova Medicina Germanica® sarebbe errata.

 

Ogni malattia di cancro inizia con una DHS (sindrome di Dirk Hamer), un evento scioccante acuto drammatico conflittuale. Non si tratta di conflitti che cominciano pian piano per poi causare una malattia di cancro, ma è sempre e solo un colpo di fulmine improvviso e scioccante, la cosiddetta DHS, che coglie la persona “sul piede sbagliato”, impreparata, lo impietrisce, lo rende incapace di spifferare parola, lo lascia costernato. Una situazione conflittuale alla quale la persona si può preparare non provoca nessuna DHS. La maggioranza dei pazienti sa indicare con l’esattezza quasi del minuto l’istante della DHS, perché è stato sempre un momento molto drammatico. Il contenuto del conflitto definisce nel momento della DHS la localizzazione del focolaio di Hamer (HH) nel cervello (= cosiddetti cerchi a bersaglio, che possiamo vedere nello stesso secondo nella TAC del cervello) come anche la localizzazione del cancro o della malattia oncoequivalente nell’organo.

 

Esempio: una donna sorprende suo marito a letto con la sua migliore amica. Subisce un conflitto di frustrazione sessuale. Nel linguaggio biologico: un conflitto “di non essere fecondata/posseduta”, a livello organico provoca un carcinoma del collo dell’utero nella donna destrimane.

 

Nella stessa situazione però non necessariamente in tutte le persone risulta lo stesso conflitto. Per esempio se la donna non era già più innamorata di suo marito e aveva già pensato al divorzio, lei sente il fatto di averlo colto in flagrante non come un conflitto sessuale ma al massimo come un conflitto umano di mancanza di solidarietà in famiglia. Questo conflitto sarebbe un conflitto di disputa con il partner e potrebbe causare un cancro al seno destro, se la donna è destrimane. Dal punto di vista psichico gli stessi risultati con diverse costellazioni psichiche sono solo apparentemente uguali, ma in realtà sono molto differenti.

 

È decisivo non solo che cosa ha vissuto il paziente ma anche come ha vissuto l’episodio nel momento della DHS a livello psichico. Lo stesso evento potrebbe in questo caso anche provocare un conflitto di paura/schifo con ipoglicemia nel sangue della donna, se lei avesse scoperto suo marito in una brutta situazione per esempio con una prostituta. O avrebbe potuto causare un conflitto di crollo dell’autostima con o senza conflitto sessuale, se la donna avesse scoperto suo marito con una ragazza 20 anni più giovane. La sensazione potrebbe essere stata all’incirca: “non posso concorrere, non gli posso offrire questo.” In tal caso sarebbe colpito l’osso pubico del bacino, dove si manifesterebbero osteolisi, cioè decalcificazioni dell’osso come segno di crollo dell’autostima sessuale. Bisogna sapere tutte queste cose per poter scoprire come il paziente ha vissuto il momento della DHS. Ma non necessariamente la donna deve aver subito un conflitto, solo se ha dovuto affrontare la situazione, in un senso o in un altro, improvvisamente.

 

Altrettanto importante il fatto che la localizzazione dei focolai di Hamer nel cervello è predefinita. Significa che il relè (uno su centinaia) è determinato in partenza. E questo relè (in caso di malattia, HH) deve avere adesso l’esatta formazione richiesta della fase corrispondente.

 

Ogni malattia che ha una soluzione di conflitto (cl), ha anche una fase ca (fase di conflitto attivo) e una fase pcl (fase di guarigione) secondo la legge della bifasicità di tutte le malattie in caso di soluzione del conflitto. E ogni fase pcl ha una crisi epilettoide (punto di svolta nella fase di guarigione) al punto più profondo della vagotonia, se non viene interrotta da una recidiva di conflitto attivo.

 

Nella fase di conflitto attivo, secondo l’istologia del foglietto embrionale esterno si formano ulcere del collo o dell’orifizio uterino e contemporaneamente ulcere nelle vene coronariche, con leggera angina pectoris. La destrimane ha inoltre un’immediata amenorrea, cioè rimane senza mestruazioni. Per tutta la durata del conflitto le ulcere si ingrandiscono e nel cervello si altera un’area sempre più grande.

 

Nella fase di conflitto risolto il carcinoma del collo e dell’orifizio uterino si ferma. Si manifestano sanguinamenti dal collo e dall’orifizio dell’utero come segno di guarigione. La mucosa delle vene coronarie si gonfia adesso e da 2 a 6 settimane più tardi avviene una crisi epilettica con un insufficienza cardiaca destra acuta, un infarto cardiaco sinistro, fino ad ora sempre erroneamente interpretato solo come “embolia polmonare”.

 

Dal momento della CL cominciano i processi riparatori nel cervello. Immediatamente dopo la CL si riconosce il cosiddetto HH nel suo posto ben definito nel cervello in quanto entrando nello stadio di riparazione diventa “caldo secondo il metabolismo”, cioè nella TAC si colora di bianco e se viene infelicemente scoperto, viene considerato erroneamente come “metastasi al cervello” o “tumore al cervello”.

 

L’accertamento della lateralità del paziente è di importanza fondamentale nella Nuova Medicina Germanica®, poiché a partire dal cervelletto tutti i processi sono definiti secondo la lateralità. La correlazione dall’organo al cervello è sempre ben definita. Solo per la correlazione tra psiche e cervello, e tra cervello e psiche è importante sapere se il paziente è destrimane o mancino. Questo significa:

 

Una donna destrimane sviluppa a causa di un conflitto sessuale un carcinoma del collo e dell’orifizio dell’utero, con ulcere delle vene coronariche, una’amenorrea e dopo la CL subisce una cosiddetta embolia polmonare.

 

Una donna mancina sviluppa a causa di un conflitto sessuale un carcinoma di ulcere delle arterie coronarie insieme ad una depressione. Le rimangono le mestruazioni. Ma dopo la CL, cioè nella fase di guarigione, subisce un infarto cardiaco.

Solo dopo la menopausa la donna mancina può sviluppare un carcinoma al collo e all’orifizio dell’utero con ulcere delle vene coronarie a causa di un conflitto di territorio, e poi nella fase di guarigione una cosiddetta embolia polmonare.

 

Anche la donna destrimane può avere un conflitto di territorio con un carcinoma di ulcere delle arterie coronarie, però solo dopo la menopausa, e anche lei subisce allora, nella fase di guarigione, un infarto cardiaco.

 

Cambiamenti ormonali, la pillola anticoncezionale o le costellazioni schizofreniche formano delle eccezioni.

 

Dal punto di vista evolutivo l’essere mancino deve essere stata la norma nelle donne. In quanto la donna mancina chiude nella fase ca il lato destro (maschile) del cervello, diventa depressa, ma sessualmente doppiamente attiva. Con questa ipersessualità ottiene quasi per forza la soluzione del conflitto di “non essere stata posseduta”.

 

Tutti questi sono fatti verificabili e in gran parte prevedibili, tranne la DHS naturalmente, che ci coglie “sul piede sbagliato”, improvvisamente. Da quando conosciamo il principio del percorso di una malattia di cancro abbiamo anche a livello terapeutico tutt’altre possibilità. Possiamo anche evitare tanti dei conflitti successivi, specialmente i conflitti di panico, in quanto il paziente, se ha compreso il sistema preferibilmente già all’inizio, sopporta serenamente i sintomi prevedibili, soprattutto della fase di guarigione.

 

– Il carcinoma del corpo dell’utero dal punto di vista istologico è un adenocarcinoma, il HH si trova nel tronco cerebrale (centro del ponte) e i contenuti di conflitto sono i seguenti:

  1. un conflitto brutto, semigenitale, quasi sempre con una persona maschile.
  2. un conflitto di perdita, specialmente conflitto nonna/nipote.

 

Semigenitale significa che il punto chiave del contenuto di conflitto non gravita solo sulla zona genitale in senso stretto (reale o in senso lato), ma che la tematica genitale si presenta come “musica di sottofondo”, e con questo si differenzia nettamente dal conflitto sessuale.

 

Nella fase di conflitto attivo nel cavum uteri cresce un tumore compatto, in quanto l’endometrio dell’utero è una mucosa intestinale evolutasi (adenocarcinoma).

 

Nella fase di conflitto risolto ci sono due possibilità di percorso di guarigione:

 

  1. in postmenopausa: il tumore necrotizza caseificando, perdite vaginali con eventualmente leggero sanguinamento.
  2. in premenopausa o con mestruazioni regolari: il tumore viene espulso sotto sanguinamento molto forte con la membrana decidua.

 

– Il carcinoma delle tube pure è un adenocarcinoma, il HH si trova anche qui nel tronco cerebrale (nel ponte, ventrale a sinistra mediale), si tratta di un conflitto brutto, semigenitale, quasi sempre con una persona maschile.

 

Esempio: una fabbricante, già avanti con gli anni, viene a sapere che un suo impiegato del quadro superiore è stato colto in flagrante con una ragazza minorenne. Per liberarsi di lui deve anche pagargli un indennizzo alto.

 

Nella fase di conflitto attivo cresce un adenocarcinoma compatto della mucosa delle tube con quasi regolarmente una totale otturazione della tuba.

 

Nella fase di guarigione avviene una necrotizzazione caseificante del tumore attraverso funghi o batteri fungiformi (se presenti), perdite vaginali. A volte anche deflusso di pus nella cavità addominale.

 

– Il carcinoma della muscolatura dell’utero invece appartiene al mesencefalo. Il conflitto è tale da far si che il feto sia trattenuto nell’utero e poi più facilmente espulso durante il parto.

 

Nella fase di conflitto attivo si ha rinforzo della muscolatura dell’utero.

 

Nella fase di guarigione il cosiddetto mioma rimane e si possono avere episodi di ipertonia.

 

Quando un paziente riesce a comprendere con l’aiuto della Nuova Medicina Germanica® cosa succede nel suo corpo e perché, non ha più motivo per farsi prendere dal panico da questa massa spaventosa di ipotesi su processi incomprensibili, insensati ed irreversibili. E nella gran parte dei casi non svilupperà carcinomi successivi, sopravvivrà a questi programmi speciali della natura e lo farà grazie a loro.

 

Dopo la scoperta della regola ferrea del cancro e dei focolai di Hamer nel cervello la comprensione dell’evoluzione è stata per me la chiave per l’ordine supremo che include l’intera medicina e biologia. Questo ordine si estende sul comportamento umano ed animale come anche sulla localizzazione dei focolai di Hamer nel cervello e la sistemazione dei tumori secondo la loro appartenenza agli organi.

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Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’utero  Hamer: Carcinomi dell’u

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Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio
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Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio; La Nuova Medicina Germanica è una medicina scientifica ed è valida per gli esseri umani, gli animali e le piante, perfino per gli organismi monocellulari, per l’intero cosmo. Essa ha scoperto che “malattie”, nel senso come si intendeva fino ad ora, non esistono, ma che i sintomi, che abbiamo chiamato “malattia”, sono una parte di un programma speciale biologico sensato bifasico.

 

Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio

La causa scatenante di ognuna di queste cosiddette malattie (non solo del cancro) è sempre un conflitto biologico, un evento altamente drammatico scioccante, una DHS. Esattamente con il momento della DHS inizia la fase di conflitto attivo (fase ca), cioè il sistema nervoso vegetativo cambia dal normale ritmo giorno/notte a simpaticotonia permanente o fase di stress permanente, il paziente pensa giorno e notte sempre solo al suo conflitto, non riesce più a dormire di notte, non ha più appetito, perde peso, l’organismo gira come un motore a pieno regime e i cambiamenti nell’organo cominciano il loro percorso. Questo choc inaspettato lascia tracce nel cervello che si possono vedere con l’aiuto della TAC, i cosiddetti focolai di Hamer (HH). Guardano questi focolai si riesce a comprendere con precisione di quale tipo di conflitto biologico si è trattato nel momento dello choc vissuto dal paziente, quale organo è colpito ed anche se si tratta di un aumento di cellule o di una diminuzione.

Tutti i conflitti, cioè tutti i programmi speciali biologici sensati, si evolvono in modo sincrono su 3 livelli: nella psiche, nel cervello e nell’organo.

Nel carcinoma delle ovaie dobbiamo differenziare tra il carcinoma dell’ovaio come tumore compatto, il cosiddetto teratoma ed una necrosi interstiziale dell’ovaio, una diminuzione di cellule (necrosi).

Dallo sviluppo embrionale conosciamo il tre differenti foglietti embrionali, che sono implicati in tutto lo sviluppo embrionale e dai quali si evolvono anche tutti gli organi: l’endoderma, il mesoderma e l’ectoderma. Ogni cellula e ogni organo del nostro intero organismo appartengono ad uno di questi foglietti embrionali.

Ad essi appartengono pure le varie parti del cervello (tronco cerebrale, cervelletto, sostanza bianca e corteccia cerebrale), un tipo ben preciso di contenuto di conflitto come anche una specifica localizzazione nel cervello, una particolare istologia e anche specifici microbi, inerenti al foglietto embrionale. Inoltre ogni cosiddetta malattia ha un senso biologico comprensibile seguendo la storia evolutiva.

– Il teratoma appartiene ancora, dal punto di vista evolutivo, al tronco cerebrale, anche se si trova nella parte superiore del mesencefalo, e con ciò copre una posizione d’eccezione, in quanto si tratta di un organo giovane governato dal tronco cerebrale. Il teratoma rappresenta qualcosa come la forma anacronistica di procreazione del tronco cerebrale. L’organismo cerca quasi di attingere ad un programma arcaico della procreazione.

Tutti gli organi governati dal tronco cerebrale creano in caso di conflitto tumori compatti del tipo adenoide. Il contenuto del conflitto nel caso del cancro alle ovaie è sempre un grave conflitto di perdita, per esempio di un figlio, una persona amata, ma anche di un animale.

Esempio: la madre di una paziente è morta improvvisamente in ospedale. La paziente ha amari rimorsi perché non era più andata a trovare sua madre in ospedale da un po’ di tempo.

Determinante per la DHS non è solo, cosa è successo (perdita della madre), ma l’evento deve essere stato conflittuale. Il normale lutto per la morte di un nostro caro senza DHS naturalmente non è una malattia, ma un processo normale. Nel caso si è verificata una DHS, il conflitto non è necessariamente un conflitto di perdita.

Il conflitto potrebbe essere per es. anche un conflitto di territorio o la situazione potrebbe essere stata vissuta non come un conflitto biologico. O se avviene la perdita in una lite, la donna può per es. sviluppare un cancro al seno invece del cancro alle ovaie. Il conflitto può anche essere sentito come un conflitto di separazione con una paralisi sensoria nella fase ca, e causare una carcinoma dei dotti lattiferi nel seno sinistro o destro, una carcinoma dei dotti lattiferi a secondo se riguarda bambino/madre o il partner. Solamente il sentito personale (contenuto del conflitto) definisce dove il conflitto biologico colpisce.

Nella fase di conflitto attivo il quasi embrione arcaico cresce come teratoma secondo lo schema del cervello antico (cioè in simpaticotonia). Ma questa forma arcaica di procreazione oggi non è più vitale e perciò viene demolita nella fase pcl (fase di guarigione) attraverso micobatteri.

Contemporaneamente con la crescita del teratoma nella fase ca si moltiplicano anche funghi e micobatteri (per es. Tbc, se già presente), ma solo tanti quanti saranno necessari più tardi per la demolizione del tumore.

Il senso biologico, che si trova nella fase ca, è la forma arcaica di procreazione dopo la morte del parente. Qualcosa di simile come le clonazioni dei tempi moderni.

Se alla paziente riesce la soluzione del conflitto biologico, comincia la seconda fase del “programma speciale”, la fase di guarigione. Il cancro si ferma, non cresce più, anche se l’arresto di crescita avviene un po’ in ritardo, poiché ogni tessuto embrionale possiede una “spinta di crescita embrionale”. Contemporaneamente si attivano i funghi ed i micobatteri, che si sono moltiplicati dalla DHS in poi secondo l’appartenenza al foglietto embrionale e in modo proporzionale al tumore, che demoliscono il tumore, diventato superfluo, attraverso caseificazione necrotizzante. Tutto quello che non è stato demolito fino alla fine della fase di guarigione resta presente e può, essere eliminato chirurgicamente, anche se non deve necessariamente in quanto non causa disturbi.

Mentre il teratoma non incrocia dal cervello all’organo, in quanto la lateralità non ha importanza nel tronco cerebrale, dal cervelletto in poi la situazione è diversa. In modo semplificato si può dire: la metà destra del cervelletto e del neoencefalo sono responsabili per il lato sinistro del corpo, la metà sinistra del cervelletto e del neoencefalo per il lato destro del corpo.

La lateralità ha inizio nel cervello, per essere precisi inizia solo con il cervelletto (mesoderma). Dal cervelletto in poi tutto è definito secondo la lateralità, cioè la correlazione dall’organo al cervello e dal cervello all’organo è sempre definita. Solo nella correlazione tra psiche e cervello o tra cervello e psiche è importante se uno è destrimane o mancino, in quanto decide la via tra conflitto e cervello e con ciò quale malattia si può sviluppare e con quale conflitto. La prova dell’applauso (battere le mani) è il metodo più sicuro per definire la lateralità: se la mano destra si trova sopra, si tratta di un destrimane, e se la mano sinistra si trova sopra, si tratta di un mancino.

– Nel caso di una necrosi (interstiziale) dell’ovaio il focolaio di Hamer si trova nella parte occipito-basale della sostanza bianca, in immediata vicinanza del mesencefalo, ma appartiene però ad un altro foglietto embrionale. Tutti gli organi governati dalla sostanza bianca del cervello creano in caso di conflitto necrosi, cioè una diminuzione cellulare.

Nella necrosi dell’ovaio esistono due aspetti di conflitto:

1. conflitto di perdita (figlio, moglie, marito, genitori, amici, animale) per morte o allontanamento.

2. conflitto brutto, semigenitale con un uomo o con una donna mascolina.

Semigenitale significa che il punto chiave del contenuto di conflitto non gravita solo sulla zona genitale in senso stretto (reale o in senso lato), ma che la tematica genitale si presenta come “musica di sottofondo”, e con questo si differenzia nettamente dal conflitto sessuale.

Esempio: La matrigna un molto mascolina di una giovane ragazza ha strappato tutti i fiori nel giardino ed anche sulla tomba della madre morta.

Nella fase di conflitto attivo non si notano le necrosi, se non capita per sbaglio un ovaio rimpicciolito sotto il microscopio di un’istologo. In questo caso le necrosi sono il “vero” cancro delle ovaie. Esse causano una diminuzione della produzione di estrogeni che può comportare un’amenorrea.

Nella fase di guarigione le necrosi vengono riempite con nuove cellule, esattamente come negli altri organi governati dal mesoderma e dal neoencefalo. E poiché non esiste una capsula delle ovaie, si formano cisti ovariche (che contengono liquido all’interno) di grandezza variabile che prima sono liquide e si induriscono (solidificano) più tardi, cioè si riempiono di tessuto interstiziale mesodermale. Queste cisti indurite di tessuto interstiziale sono erroneamente state chiamate “cancro” delle ovaie, perfino “cancro delle ovaie a rapida crescita, poiché le cellule di tessuto interstiziale si sono moltiplicate nella ciste che prima conteneva liquido.

All’inizio della fase di guarigione la ciste si aggrappa dappertutto agli organi interni, perciò si deduceva erroneamente una “crescita invasiva”. La causa era però la necessità della ciste di fornirsi di sangue dalla zona circostante, infatti, nell’arco di 9 mesi, lei forma un vero sistema sanguigno con arterie e vene, che diventa autonomo.

Non appena si è assicurata il rifornimento sanguigno autonomo (arterie e vene della ciste ovarica), le aderenze si staccano da sole. Adesso la ciste forma una capsula grossolana di circa 1 cm di spessore, in modo che può essere asportata chirurgicamente con facilità, se disturba meccanicamente. La ciste ovarica originaria ormai indurita produce più tardi tanto estrogeno che la donna appare di 10 – 20 anni più giovane.

Il senso biologico sta nell’aumento della produzione di estrogeno, che fa apparire la donna più giovane, che aumenta la libidine e esercita una forza di attrazione maggiore sugli uomini. Questo aumenta la possibilità di essere fecondata. Lo “stadio finale” di questo programma speciale è proprio ciò che si dovrebbe augurare ad ogni paziente.

Lo stesso processo vediamo nell’uomo nel caso di una necrosi interstiziale dei testicoli, nei quali il testicolo ingrossato produce tanto testosterone nella fase ca, che l’uomo diventa più mascolino di prima.

Anche nel rene, la ciste renale indurita produce alla fine urina e permette al rene di produrre l’urina meglio di prima della “malattia”, in modo tale che alla fine della fase di guarigione esiste una maggiorazione della funzionalità organica. Questo è il senso biologico che, per gli organi governati dalla sostanza bianca del cervello, si trova sempre alla fine della fase di guarigione.

Nei casi delle cisti oraviche o delle cisti renali, che si evolvono all’incirca con il ritmo di una gravidanza e impiegano nove mesi per indurirsi (solidificarsi) per prendere la funzione a loro destinata dall’organismo, non si deve operare prima del termine dei nove mesi. Nei casi di questi interventi precipitosi fino ad oggi si toglievano nella medicina ufficiale sempre anche tutti gli organi “infiltrati” (in quanto, come descritto sopra, in quel periodo di tempo la ciste aderiva agli altri organi del ventre per formarsi il proprio sistema sanguigno). Con un tale maxi-intervento l’addome molte volte restava molto mutilato.

Non vogliamo neanche parlare dei conflitti che la paziente subiva di conseguenza. Se invece si aspetta lo scadere dei nove mesi, in caso di cisti piccole fino ad 12 cm si evita preferibilmente di operare, in quanto le cisti compiono la funzione di produzione ormonale o nel caso della ciste renale (cosiddetto tumore di Wilms, chiamato nefroblastoma nella sua forma indurita) la secrezione d’urina, come è previsto dall’organismo.

Solo in casi estremi, quando le cisti creano forti problemi meccanici, per esempio quando sono molto grandi (6-8 kg), è indicato un intervento dopo lo scadere dei nove mesi, dopo l’indurimento della ciste.

Allora l’intervento è diventato tecnicamente facile, poiché nel frattempo si sono distaccate tutte le aderenze e la ciste è circondata da una capsula grossolana.

Questo processo biologico è stato mal compreso come “crescita tumorale maligna infiltrante”. L’errore si mostra subito per quello che era veramente: se colavano “parti tumorali” durante l’intervento da una ciste solo parzialmente indurita, loro crescevano per un tempo residuo di nove mesi e dovevano essere operate di nuovo. Venivano valutati come particolarmente maligni. Era un grosso errore, in quanto queste presunte “metastasi” producevano estrogeni esattamente come la “ciste madre”.

Nei casi dei tumori governati dal cervello antico abbiamo attualmente ancora bisogno dei chirurgi (come abbiamo bisogno dei cacciatori nelle foreste, da quando non ci sono più i lupi), in quanto abbiamo eliminato la tubercolosi, la quale eliminerebbe “chirurgicamente” i tumori del cervello antico (vedi 4° legge della natura).

Tutta la prognosi della medicina ufficiale era azzeccata solo apparentemente, come vediamo adesso, grazie al panico che creava, che causava nel paziente una nuova DHS e i conflitti che seguivano (cosiddette “metastasi”, che non esistono neanche in quel senso). In realtà era completamente sbagliata. In casi estremamente rari, animali sviluppano cosiddette metastasi, cioè carcinomi successivi e in gran parte sopravvivono. La piccola percentuale, che raggiunge nella medicina ufficiale la cosiddetta soglia dei cinque anni, sono coloro che hanno trovato la via d’uscita dal panico e hanno naturalmente risolto il loro conflitto.

Mentre nei casi dei tumori delle ovaie, governati dal cervello antico, il tumore, che non è più utile mentre prima lo era, viene demolito nella fase di guarigione, se al momento della DHS erano già presenti dei micobatteri (il senso biologico si trova in questo caso nella fase ca), nei casi delle necrosi delle ovaie governate dalla sostanza bianca del cervello la ciste si forma solo nella fase di guarigione, che poi si indurisce nel arco di nove mesi e produce estrogeno. Il senso biologico in questo caso sta nella fase pcl.

Qui si vede quanto necessita un dicitura nuova, quando la comprensione dei processi finora chiamati “malattia” sarà cambiata.

 Carcinoma delle ovaie – teratoma e necrosi dell’ovaio

Cosa erano allora le nostre cosiddette malattie? Solamente i sintomi che conoscevamo restano. Li dobbiamo considerare e valutare in modo completamente nuovo in quanto abbiamo raggiunto una nuova comprensione.

Guardando la 2° legge biologica della natura, la legge della bifasicità di tutte le cosiddette malattie, in caso di soluzione del conflitto, dobbiamo costatare, che pensavamo di conoscere molto più “malattie” di quanto esistono programmi speciali, in quanto avevamo considerato ognuna delle due fasi come una malattia a sé.

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Hamer: Carcinoma dei testicoli;

Programmi speciali biologici sensati

Secondo la conoscenza della Nuova Medicina Germanica® del Dr. med. Ryke Geerd Hamer

Il Carcinoma dei testicoli

La scoperta della Nuova Medicina Germanica® ebbe inizio con la morte di mio figlio Dirk, che all’alba del 18 agosto 1978 fu colpito a morte dal principe ereditario italiano davanti all’isola mediterranea di Cavallo vicino alla Corsica, e morì fra le mie braccia 3 mesi più tardi, il 7 dicembre 1978, in circostanze terribili nella clinica universitaria di Heidelberg.

Hamer: Carcinoma dei testicoli

Io subii con questo evento scioccante un conflitto biologico, un cosiddetto conflitto di perdita con cancro ai testicoli. In quelle circostanze cominciai a pensare, in quanto non ero mai stato seriamente ammalato in precedenza, che questo cancro ai testicoli probabilmente aveva da fare con la morte di mio figlio.

Hamer: Carcinoma dei testicoli

Contro il consiglio dei professori di Tuebingen insistetti allora, che il testicolo gonfio venisse operato. All’esame istologico risultava un carcinoma del tipo teratoma.

Dopo la guarigione decisi di approfondire questa mia supposizione non appena mi si offrisse l’occasione. Questa arrivò nel 1981 quando lavoravo come primario di medicina interna in una clinica oncologica. Da allora cominciai a chiamare quell’evento scioccante DHS (sindrome di Dirk Hamer), in memoria di mio figlio morto Dirk. La DHS nel frattempo è diventata punto chiave dell’intera Nuova Medicina Germanica®.

Questa DHS contiene non solo uno choc conflittuale acuto drammatico, che ci ha colto sul piede sbagliato, ma anche il contenuto del conflitto, che determina la localizzazione del cosiddetto focolaio di Hamer nel cervello e la localizzazione dei tumori o della necrosi nell’organo.

Esattamente con la DHS il paziente ha una cosiddetta simpaticotonia permanente, uno stress permanente; cioè ha mani e piedi freddi, non ha più appetito, perde peso, non riesce più a dormire di notte, pensa quasi sempre giorno e notte al suo conflitto e questo cambia solamente quando il paziente risolve questo conflitto. È sempre un evento conflittuale, non un colpo del destino o un avvenimento, che il paziente non avrebbe potuto cambiare comunque. Perfino la morte di qualcuno, anche di una persona amata, è conflittuale solo se ci si fanno degli rimproveri per questo.

Personalmente ho risolto il mio conflitto di perdita, il quale contenuto conflittuale consisteva nel fatto che mi facevo gravissimi rimproveri di non aver tolto mio figlio Dirk, quando c’era ancora tempo, dalla clinica universitaria di Heidelberg, parlando intensamente con mia moglie, che era un medico con esperienza e di buon cuore; questo lo so oggi. Allora sono stato operato, oggi non mi farei operare di sicuro, alla luce della conoscenza della regola ferrea del cancro. Con l’applicazione della regola ferrea del cancro l’intera medicina e anche la biologia trovano una sistemazione automatica.

La regola ferrea del cancro, scoperta nell’estate del 1981, sembrava essere valida inizialmente solo per i cancri del tipo ginecologico. Ma in fretta si è visto che poteva essere applicata a tutti i tipi di cancro. Alla fine ho costatato che in fondo tutte le cosiddette malattie erano o cancro o oncoequivalenti, cioè qualcosa di simile al cancro.

Perciò era soltanto logico che la regola ferrea del cancro dovesse trovare applicazione in tutte le malattie dell’intera medicina.

La scoperta delle correlazioni è talmente drammatica come solo la vita può scrivere. Senza la morte di mio figlio Dirk e la mia successiva malattia di cancro probabilmente le correlazioni del cancro non sarebbero ancora state scoperte per molti decenni, in quanto la medicina tradizionale o cosiddetta medicina ufficiale si muoveva allontanandosi dal “segreto”.

La Nuova Medicina Germanica® include non solo la relazione tra psiche, cervello ed organi ma fornisce anche spiegazioni embriologiche ontogenetiche per la sua comprensione, perché i singoli relè sono localizzati esattamente nelle zone dove ne troviamo le corrispondenze . Ad ogni contesto d’immaginazione appartiene uno specifico relè nel cervello, che in caso di malattia chiamiamo focolaio di Hamer (HH). Questo HH segna nel secondo stesso della DHS la zona, l’area, la regione o il punto nel cervello, dove ha colpito la DHS, cioè che l’individuo associa in quel momento al contenuto del conflitto.

La Nuova Medicina Germanica® spiega in modo esemplare anche le correlazioni tra i vari foglietti embrionali e le varie formazioni istologiche dei tumori da loro provenienti, come anche dei tessuti normali. In ogni zona del cancro troviamo disegni istologici di tessuto che devono trovarsi lì per motivi embriologici. Perciò tutto il tessuto derivante dal foglietto embrionale interno è tessuto adenoidale, che crea in caso di una malattia di cancro un adenocarcinoma, mentre tutto il tessuto derivante dal foglietto embrionale esterno (con eccezione del cervello, che non può creare tumori cerebrali) crea come cancro tipico un carcinoma di epitelio pavimentoso, in quanto il tessuto originale ha epitelio pavimentoso.

Tra questi due si trova il tessuto del foglietto embrionale medio che crea un “calo” nella fase di conflitto attivo, cioè osteolisi, necrosi del tessuto connettivo, depressione dell’ematopoiesi, ecc., e nella fase di guarigione crea eccesso di cicatrizzazione nei tessuti ossei e connettivi, che viene poi denominato insensatamente “sarcoma”, nonostante sia in fondo completamente innocuo.

Esistono due tipi di carcinomi dei testicoli, che derivano da diversi foglietti embrionali: il teratoma e la necrosi interstiziale dei testicoli.

Il teratoma, situato nella parte craniale del mesencefalo (eccezione), crea nella fase di conflitto attivo (fase ca) tumori compatti.

Se il conflitto perdura anche il focolaio di Hamer nel cervello aumenta, cioè l’area si ingrandisce o si altera più intensamente, contemporaneamente anche il tumore nell’organo va avanti, cioè il tumore aumenta di massa grazie ad una mitosi cellulare vera. La causa è sempre un grave conflitto di perdita, quasi sempre la morte di una persona amata, il figlio, il migliore amico ma anche un animale.

Nella fase di conflitto risolto, la crescita del cancro si ferma, anche se solo lentamente, in quanto ogni tessuto embrionale possiede una “spinta di crescita embrionale” (eccezione).

Il senso biologico del teratoma è la capacità arcaica dell’essere umano di partenogenesi (gemmazione di un individuo da un altro) in caso di emergenza biologica, cioè l’organismo tenta in caso di una perdita di un parente stretto di innescare questo programma biologico arcaico.

Il carcinoma interstiziale del testicolo è in realtà una necrosi del tessuto dei testicoli, il suo relè si trova nella sostanza bianca cerebrale. Può avere oltre al conflitto di perdita per una persona, che muore o sene va, anche un aspetto brutto, semigenitale, riguardo ad una donna, anche se questo viene osservato più di rado.

Nella fase di conflitto attivo si formano necrosi, cioè deficit di tessuto nei testicoli. Tranne la sensazione di sentire “tirare” leggermente, non si osservano sintomi esterni.

Nella fase di guarigione, cioè dopo la soluzione del conflitto, si forma una ciste testicolare, un aumento del tessuto interstiziale del testicolo, che produce ormoni. Il senso biologico si trova nella fase di guarigione, in quanto la ciste indurita del testicolo produce notevolmente più ormoni sessuali maschili (testosterone), e con ciò stimola la capacità e la voglia di procreare nel maschio per poter in quel modo sostituire la perdita del figlio o del partner.

Si contrappone a questo l’idrocele, che è causato quasi sempre dal peritoneo: o dal peritoneo addominale in caso di ascite con il canale inguinale aperto, o dal peritoneo proprio del testicolo, preceduto da un conflitto di attacco contro il testicolo.

Visto che il testicolo è migrato tardi, dal punto di vista evolutivo, nella borsa scrotale e appartiene in fondo ai segmenti superiori della colonna vertebrale lombare, in passato si trovavano spesso più tardi dei linfonodi ingrossati a livello di L1 o L2, che si credevano cellule metastatiche migrate. In realtà il paziente subisce di frequente un conflitto di crollo dell’autostima a causa del testicolo mancante, che si manifesta a livello L1, L2. Ma anche l’annuncio di un intervento può causare un conflitto d’attacco nel paziente e comportare un mesotelioma nel peritoneo, come è successo a me, e del quale sono quasi morto, cioè per una peritonite purulenta (fase pcl dopo un conflitto di attacco al ventre).

Sono possibili anche altre combinazioni: per esempio teratoma e necrosi del testicolo, o a causa di due conflitti di perdita (per es. moglie e figlio) una necrosi in entrambi i testicoli. In questo caso il paziente avrebbe una costellazione schizofrenica della sostanza bianca con un sensazione di super valutazione sessuale maniacale. Possiamo anche dire: mania di grandezza sessuale, con contemporanea diminuzione di capacità procreativa.

La visita al bordello il più delle volte non è altro che il seguire istintivamente i programmi speciali biologici arcaici e le combinazioni speciali di madre natura, per tentare di ripristinare il branco perduto. Naturalmente non è accettabile per il moralista cristiano, che non dovrebbe essere “peccaminoso” e cattivo.

Un tale evento drammatico, come un conflitto di perdita, può comprendere le persone intorno a noi come un evento scioccante. Ma la maggior parte di questi o simili eventi scioccanti avvengono, senza essere notati dal circondario, nell’intimità del paziente. Non per questo è meno drammatico o meno efficace sull’organismo del paziente; importa unicamente come il paziente sente o ha sentito. Di solito non riesce a parlarne con nessuno, nonostante che lo farebbe più che volentieri, vorrebbe liberarsi l’anima parlandone.

Da allora la storia dell’evoluzione mi è rimasta come consigliere fidato. Credo che non si può comprendere profondamente niente nella medicina, se non ci si mette davanti agli occhi sempre di nuovo la storia evolutiva dell’essere umano e dell’animale. Solo se si guarda con curiosità sopra la spalla del grande maestro del creato, si comincia a comprendere, non solo cosa c’è, ma anche perché è cosi.

http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

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