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Gli svantaggi dell'ipertrofia
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Gli svantaggi dell’ipertrofia. Quali sono gli svantaggi dell’ipertrofia muscolare? DOMS, viscosità, accumulo di cataboliti, sovrallenamento e disallenamento. Cos’è il DOMS, cosa succede in caso di sovrallenamento?
L’allenamento con i sovraccarichi risulta essere il più adatto e conveniente per stimolare l’acquisizione di massa muscolare, e quindi l’ipertrofia. Ma come ogni cosa, avendo a che fare con un organismo in continua mutazione com’è quello umano, possiamo rilevare sia svantaggi che vantaggi.
Gli svantaggi dell’ipertrofia
DOMS
Il primo effetto negativo dovuto ad un allenamentocon carichi elevati è l’indolenzimento e il dolore muscolare. Il dolore che insorge mentre ci si esercita o durante il recupero immediatamente successivo all’esercizio è definito dolore muscolare acuto. Questo è provocato da una riduzione del flusso sanguineo che arriva al muscolo e dall’accumulo di prodotti metabolici come gli ioni H+ dell’acido lattico. Passate 10-14 ore dalla fine di un work out intenso, insorge il dolore muscolare tardivo o DOMS (delayed-onset muscle soreness). Le cause sono da ricercare nel danneggiamento delle miofibrille e del tessuto connettivo.
Le ipotesi principali sono diverse. Il DOMS può essere dovuto ad un’ischemia insorta durante l’esercizio, la quale produce un accumulo di sostanze di scarto che generano spasmi e contrazioni muscolari riflesse che persistono da 12 a 48 ore dopo l’esercizio. Un’altra ipotesi è quella secondo la quale il dolore sia dovuto ad un trauma del tessuto connettivo muscolare e delle inserzioni tendinee. A sostenere questa teoria, studiosi hanno dimostrato che nell’urina, dei soggetti aventi DOMS, vi è un elevato tasso di idrossipolina. Esso è un metabolita prodotto dalla rottura del tessuto connettivo, o di creatinachinasi, enzima tipico delle lesioni muscolari.
Il DOMS è inoltre considerato un valido strumento per valutare l’efficacia di un work out e calcolare i giusti tempi di recupero per la fase di crescita.
Viscosità e accumulo di cataboliti
Un altro elemento da tenere sotto controllo è quello dell’accumulo di cataboliti e sostanze di scarto. Esse durante un allenamento vanno ad aumentare la viscosità del sangue.
Il sangue diventa viscoso quando la parte corpuscolare e più elevata della parte liquida. Se questo accade possono insorgere problemi a livello circolatorio, si possono formare trombi e alcuni tessuti non ricevendo più ossigeno vanno incontro a ischemia. Se è il muscolo cardiaco ad essere colpito da ischemia si può avere un infarto del miocardio e nel peggiore dei casi la morte.
Sovrallenamento e disallenamento
Spesso non si considera il distretto muscolare come parte di un sistema organico e, applicando giorno dopo giorno la medesima intensità di lavoro, non si rispettano i giusti e necessari tempi di recupero.
Alcuni soggetti diventano cosi ossessionati dall’allenamento che lavorano a livelli ai quali il corpo non riesce ad adattarsi. Si parla allora di sovrallenamento, che può essere definito come un volume o intensità eccessiva degli allenamenti che porta ad uno stato di affaticamento, caratterizzato da:
- cambiamenti dei parametri cardiologici
- disturbi alimentari
- disturbi del sonno
- perdita di peso
Inoltre possono verificarsi incrementi delle infezioni, cosi come tendiniti, fratture, anemie e disturbi dell’umore. La sindrome si manifesta dapprima con disturbi psicologici, quali:
- ansia
- rabbia
- depressione
- irritabilità
in seguito gli effetti fisici già citati.
Disallenamento
L’effetto opposto è definito disallenamento o de training. Se con il sovrallenamento la prestazione cala non volontariamente, nel disallenamento il decremento dei coefficienti muscolari e organici avviene volontariamente a causa di una cessazione dell’attività fisica. I primi decrementi colpiscono l’area aerobica, sia muscolare che generale. Oltre le quattro settimane si va incontro a veri e propri decrementi di adattamenti anaerobici, con riduzione della forza e dei volumi delle fibre. Occorre perciò allenarsi sempre, con i giusti tempi di recupero per sfruttare al meglio i vantaggi dell’attività fisica.
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