• 18/08/2016 alle 09:43

    Hamer: Come mia moglie ha affrontato il tumore; Non avremmo potuto fare, io e mia moglie, un meraviglioso viaggio di oltre due mesi in Norvegia nell’estate 2007, se non ce lo avesse suggerito il medico, in circostanze impensabili.

    La Norvegia è un posto ideale per chi cerca un intimo contatto con la natura. Qui la natura è esplosa mostrandosi in tutta la sua bellezza e la sua forza. Qui regna l’armonia, la tranquillità e la calma. La gente del posto è riservata, semplice e rispettosa della natura. L’ospite si sente sicuro e a proprio agio. Quassù non ha ancora messo radice, fortunatamente, il turismo chiassone, disordinato e invadente, grazie al grande rispetto che i norvegesi hanno per le loro tradizioni.

    Ma non voglio qui parlare del nostro viaggio in Norvegia. Per quello ho scritto una cronaca a parte.

    Hamer: Come mia moglie ha affrontato il tumore

    Stavo dicendo che non avremmo mai pensato di poter effettuare un così favoloso viaggio in camper, seppure desiderato da tempo, perché, dopo sedici ininterrotti mesi di pesanti “cure” chemioterapiche, già a fine aprile 2007 i devastanti effetti dei farmaci sul fisico di Maria, questo è il nome di mia moglie, erano ben evidenti. Le estremità del suo corpo, mani e piedi, erano diventati neri, cute cadaverica con grosse ferite che stentavano a rimarginare, unghie nere cadenti. L’aspetto generale non era rassicurante. Grande stanchezza, dolori di stomaco ed intestinali, dolori di testa, alle ossa e disturbi di vario genere la affliggevano quotidianamente. I valori del sangue erano molto alterati.

    C’è da aggiungere, in proposito, che Maria ha continuato a sopportare pazientemente i disturbi che la affliggevano senza assumere i calmanti che le venivano prescritti per ogni sintomo, altrimenti le sue condizioni fisiche sarebbero peggiorate ancor prima, a causa della maggiore intossicazione da ulteriori farmaci.

    La fortuna vuole che a questo punto ci viene segnalata l’esistenza della ” Nuova Medicina Germanica “ del dott Hamer e fornito il nome di un medico in zona che la pratica.

    Ci precipitiamo da questo medico, il quale, dopo avere ascoltato e conversato con mia moglie per un paio d’ore, le illustra le 5 leggi biologiche della natura secondo la ” Nuova Medicina Germanica”, individua con lei i conflitti biologici che le hanno procurato il tumore, tranquillizzandola in ordine al processo della sua guarigione. Il medico le suggerisce, infine, di prendersi in mano la propria vita, magari, con una bella vacanza.

    Maria risponde che desidererebbe tanto andare per due mesi in Norvegia col camper, visto che siamo amanti della vita all’aria aperta.

    Bene, fa il medico: “forse per domani non farà in tempo a preparare il necessario, ma le assicuro che già da dopo domani può partire tranquillamente”.

    Dopo due giorni di sconvolgimento psicologico per il cambiamento di rotta suggeritole, Maria decide di buttare via le medicine e di accingersi ai preparativi per la Norvegia.

    Segue un mese di ferventi preparativi, e a fine giugno si parte con grande entusiasmo.

    I primi dieci giorni sono stati duri, a seguito della profonda “vagotonia” a cui mia moglie è andata incontro, come previsto anche dal dott Hamer nel suo libro “Testamento per la Nuova Medicina Germanica“.

    Grazie alle spiegazioni del dott Hamer riesce a superare, senza allarmarsi, queste crisi – che si sono manifestate con grande sonno, dolori alla testa, palpitazioni cardiache e affanno – stando calma, perché era certa che tutto ciò faceva parte del programma biologico relativo alla riparazione del male. Seguendo l’esempio degli animali, i quali in fase di riparazione se ne stanno molto tranquilli, dormono molto e aspettano con calma che tornino le forze.

    Meno tranquillo ero io, invece, seppure lo nascondevo in tutti i modi, perché, stimolato, nonostante tutto, da mia moglie, avevo proseguito il viaggio verso la Norvegia, e la distanza dal nostro medico si era fatta sempre più grande.

    Fortunatamente, dopo una decina di giorni impegnativi, lei rifiorisce e il nostro viaggio verso le isole Lofoten norvegisi procede in grande forma fisica e psicologica.

    C’è da dire che se non avesse avuto conoscenza della medicina del dott Hamer, Maria non avrebbe potuto mantenere la calma; in dette circostanze si sarebbe spaventata enormemente, i dolori si sarebbero manifestati conseguentemente in maniera più acuta e avremmo dovuto ricorrere al pronto soccorso. In ospedale essa sarebbe rientrata nel vortice, con varie TAC, diagnosi di metastasi al cervello, somministrazione di chemioterapici, cortisone e intossicanti vari sino alla morfina.

    Sarebbe stata la sua rovina!.

    Sono trascorsi, invece, oltre nove mesi da quando ha troncato con la chemioterapia e sta bene! Se avesse proseguito con le terapie oncologiche, come richiesto dalla medicina ufficiale, a quest’ora non avremmo potuto raccontare queste cose, e per di più non avremmo fatto un così magnifico viaggio che è proseguito attraverso i più begli angoli di tutto il nord della Norvegia.

    A quest’ora sarebbe già morta, come sta a dimostrare anche la documentazione clinica accumulatasi in tutto questo tempo!

    Ovviamente non è che per superare il tumore bisogna necessariamente intraprendere un viaggio, e per di più impegnativo come il nostro.

    Ma lo stacco totale dal vissuto, per un periodo così prolungato, come questo viaggio ci ha permesso di fare, ritengo sia stato un ingrediente essenziale per la ripresa dalla malattia.

    Per Maria i guai erano incominciati cinque anni prima, dopo che, a seguito di uno dei controlli periodici che vengono consigliati, le avevano riscontrato un piccolo nodulo al seno. Ne è seguito un urgente intervento chirurgico con connesse terapie, che l’hanno sconvolta soprattutto psicologicamente.

    A cosa siano serviti ventotto giorni di intossicanti trattamenti di radioterapia sulla parte malata me lo debbono ancora spiegare, visto che, trascorso appena un anno e mezzo, il “tumore” è ritornato nello stesso identico punto. ….Altro intervento chirurgico, altri farmaci, controlli sempre più ossessivi e conseguente panico. Panico, …si! Perché, anche se i notabili dell’oncologia asseriscono e scrivono che il tumore è un male curabile, ciò che invece i malati percepiscono dal sistema oncologico è che di tumore si muore; ed in effetti ne muoiono troppi con la chemioterapia, e per di più attraversando un terribile stadio terminale.

    Ed è questo stato di panico che crea le cosiddette “metastasi”..!, come asserisce il dott. Hamer nel suo trattato.

    Non basta confondere la mente con l’aiuto dello psicologo per tranquillizzare l’ammalato, come ci consigliano nei reparti di oncologia, dopo averci fatto intuire o dato la notizia che per noi non c’è più nulla da fare. ……Non è una questione psicologica, e lo psicologo può farci ben poco ridotti in tale stato!

    Tornando a mia moglie, trascorsi due anni dal secondo intervento al seno, le scoprono delle “metastasi” al fegato in occasione di un controllo. La notizia produce su di lei lo stesso effetto che può produrre una sentenza definitiva di condanna a morte. Seguono ulteriori cure farmacologiche e controlli più serrati. Fino a che, dopo alcuni mesi, l’oncologo curante decide per la chemioterapia, seppure in pillole. Terapia che è proseguita per sedici ininterrotti mesi, di cui gli ultimi sei con due tipi di pasticche di chemio somministrate contemporaneamente, perché lo “specialista” vedeva un progredire del tumore; …sino a quando lei non si è decisa, anche se in ritardo, a troncare tutto. Ho già detto sopra che se avesse continuato ora sarebbe già morta.

    Ci dicono che la chemioterapia serve per allungare la vita del paziente. Penso invece che siano maggiori i casi in cui la chemioterapia accorci la vita, piuttosto che allungarla. Il caso di Maria lo testimonia palesemente!

    Lei è riuscita a tenere duro aggrappandosi alla lettura e rilettura di libri scritti da studiosi che trattano di tumore senza il ricorso a medicine “velenose”, fino a quando non è venuta a conoscenza della “Nuova Medicina Germanica” del dott Hamer.

    Conoscere le tesi del dott. Hamer è stato per noi la conferma di ciò che in un certo senso avevamo già intuito sulla base della nostra esperienza, e cioè che il tumore è generato da un conflitto biologico, vale a dire da un evento scioccante, inaspettato, drammatico, estremamente acuto, che dà sensazione di isolamento psicologico, vissuto contemporaneamente su tre livelli : PSICHE –CERVELLO – ORGANO.

    In sostanza, come afferma lo stesso Hamer “il cervello, in quanto computer del nostro organismo, è preposto anche a tutte le cosiddette “malattie”.

    Contrariamente alla medicina ufficiale che considera il tumore e le altre malattie come una degenerazione di cellule che aggrediscono negativamente il nostro organismo, il dott. Hamer ha scoperto che le “malattie” non rappresentano degli errori insensati della natura che vanno combattuti, bensì costituiscono parte di uno o più programmi speciali, biologici e sensati della natura stessa, alla luce della storia dell’evoluzione.

    In natura la vita è basata su processi biologici (che hanno milioni di anni di sperimentazione e che dovremmo rispettare di più), secondo i quali in ogni “malattia” ad una prima fase di insorgenza segue una seconda fase di recupero, che avviene solitamente in maniera spontanea e che solo raramente, nei casi più acuti, questa seconda fase necessita di adeguati interventi farmacologici e/o chirurgici e che altrettanto raramente può portare alla morte, a patto che si arrivi alla soluzione del conflitto.

    Ciò che dimostra il dott Hamer può risultare di non immediata intuizione, in quanto è difficile sbarazzare la nostra mente da tutto ciò che abbiamo assimilato attraverso le svariate fonti di pubblicità diretta e indiretta, comprese quelle istituzionali.

    E’ altresì utile farsi seguire nell’apprendimento da un medico della ” Nuova Medicina Germanica“, anche per ricercare ed eliminare insieme a lui le cause che hanno dato origine alla nostra malattia.

    Non basta aver capito ciò che il dott. Hamer dice. E’ necessario che l’ “ammalato” giunga a “sentire” di aver assimilato ciò che Hamer sostiene, e riesca a superare il proprio “conflitto” o “conflitti biologici” , anche con la partecipazione di tutti i familiari che gli stanno intorno.

    Maria ha superato i “conflitti” che le avevano procurato i tumori. E’ riuscita ad abbandonare ilpanico in cui viveva, sente intimamente di essere guarita e il suo atteggiamento verso le cose della vita è diverso.

    In questo percorso io e le nostre tre figlie le siamo stati e le siamo molto vicino.

    Entrambi continuiamo a studiare i testi di Hamer e consultiamo anche libri di altri studiosi di cure naturali, dai quali traiamo conferme alle tesi dello stesso Hamer.

    L’esperienza da noi vissuta ci ha fatto capire che se la persona non riesce a risolvere il conflitto e si affida alle cure oncologiche della medicina ufficiale, può ritrovarsi facilmente in un vortice senza via di uscita. Appena le trovano una seconda macchia da qualche parte del corpo, attraverso l’abbondanza di radiografie, tac, scintigrafie, prelievi, ecc, gli “esperti” parlano di “metastasi”, ed iniziano i guai…! Da quel momento i trattamenti chemioterapici si fanno pesanti ed i controlli sempre più ossessivi, alla ricerca di ulteriori “metastasi”..!

    Infatti, durante i sedici lunghi mesi di chemioterapia, il medico oncologo dell’ospedale al quale Maria doveva ricorrere per visite quindicinali, ogni tanto ripeteva che era giunto il momento di fare la scintigrafia ossea, i raggi al torace, ecc. Al che, un giorno, in assenza di mia moglie, gli faccio: “scusi dottore ma se le trovano qualche altra metastasi cosa potete farle di più, visto che sta già assumendo il massimo di chemioterapici che l’hanno quasi distrutta e che le alterano i valori del sangue oltre il limite”? Nessuna risposta, se non una impercettibile alzata di spalle….. Infatti non c’è una risposta, se non quella di aumentare la somministrazione di farmaci sempre più letali.

    Non intendo criminalizzare la medicina ufficiale, la chirurgia o le terapie, che ritengo abbiano fatto anche scoperte fondamentali ed importanti.

    Il fatto è che, negli ultimi decenni, l’intero settore è stato sempre più inquinato dagli ingenti interessi delle compagnie farmaceutiche, il cui principale scopo è quello di incrementare i propri profitti e cioè vendere più farmaci. Gli unici investimenti di dette Compagnie sono quelli destinati al marketing per convincere la gente che le medicine servono e che vanno prese.

    La popolazione è indotta a credere di potersi assicurare il proprio benessere mediante l’assunzione di medicine su medicine alla comparsa di ogni sintomo di malessere, e ancora medicine per correggere gli effetti collaterali procurati dalle medicine stesse

    La stessa diagnosi precoce, che viene propagandata a dismisura, induce paura e sensi di colpa tra la gente, la quale si riversa in massa nei laboratori e nei centri diagnostici procurando, innanzi tutto, enormi affari al settore.

    Molto spesso viene diagnosticato come malattia grave e incurabile ciò che costituisce un sensato processo biologico messo in atto dalla natura nel nostro corpo, che si sarebbe concluso in una guarigione spontanea.

    Succede così che, malattie risolvibili con rimedi naturali, attraverso una coscienziosa analisi delle cause e non dei soli effetti, vengono trattate con inopportuni medicinali, interventi chirurgici, terapie, che servono solo a procurare inutile sofferenza umana e smisurati affari economici al settore farmaceutico e settori ad esso connessi.

    Ho sin qui letto anche libri e articoli di medici e farmacisti, i quali attraverso i loro scritti hanno lanciato, già decenni or sono, accorati appelli per metterci in guardia dall’ingerenza del profitto nei settori della medicina, avvertendoci che il 90% dei medicinali in circolazione è inutile e dannoso per il nostro corpo. E che in campo sanitario non sono solo le medicine ad essere in eccesso.

    Onesti appelli, rivolti anche e soprattutto alle istituzioni, che sono stati prontamente messi a tacere dai potenti mezzi di ” informazione”.

    Sono convinto che le ricerche sul cancro e su molte altre malattie sinora ritenute incurabili non daranno alcun risultato positivo fino a quando gli studiosi non saranno liberi nelle loro ricerche dal potere economico e politico. E la chemioterapia è proprio il penoso risultato di una ricerca medica orientata dagli interessi economici…!

    Chi si oppone al sistema viene emarginato. Tanto è vero che al dott. Hamer, appena si è dissociato dalla medicina ufficiale, gli hanno tolto l’abilitazione all’esercizio della professione medica e successivamente lo hanno accusato di esercizio abusivo della professione, spedendolo in galera per diverso tempo.

    Si sostiene che la vita media delle persone in questi ultimi decenni è aumentata sensibilmente grazie alla medicina ufficiale.

    Ammessa l’affidabilità di questo dato statistico, ritengo che la durata media della vita sia incrementata innanzi tutto perché sono migliorate le condizioni generali di vita della gente. C’è anche da notare che a formare la statistica contribuiscono troppi casi di prosecuzione della vita in penose ed inaccettabili condizioni esistenziali, a seguito di accanimenti terapeutici.

    A questo punto mi si permetta una riflessione che mi passa per la mente già da tempo. Ebbene, porto rispetto alla convinzione religiosa circa le guarigioni miracolose che ogni tanto avvengono presso i vari santuari. Mi lasciano, invece, molto perplesso le desolate conclusioni del settore medico scientifico, per lo più ateo, il quale continua ad affermare che questi sono fenomeni inspiegabili. A me pare sorprendente, e non senza sospetto, che la scienza medica non riesca ad ammettere che il corpo possa guarire spontaneamente attraverso processi biologici stimolati dalla mente e messi in atto da madre natura, anche senza uno sfrenato – e il più delle volte improprio – uso di medicine, interventi chirurgici e altre terapie .

    febbraio 2008, Lorenzo

    Vedi anche:

    SBS: Le medicazioni

    SBS: La terapia

     

    http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

     

     

    Hamer: Come mia moglie ha affrontato il tumore