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Mai
23
Fabio, Sport Masseur
Il segreto per dormire meglio: Allenarsi di sera!
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Il segreto per dormire meglio: Allenarsi di sera!  Allenarsi prima di dormire non causa difficoltà nel sonno, anzi: secondo le ricerche sarebbe un toccasana per dormire di più e meglio! All’università di Basilea in Svizzera hanno condotto uno studio per capire se l’esercizio fisico serale vada scoraggiato o no. Anche perché la maggior parte di chi si allena, tra gli adulti ma anche tra i giovani, lo fa alla sera per ragioni dettate dalla routine quotidiana.

IL TEST

  • Lo studio ha coinvolto52 studenti di scuola superiore, di età media intorno ai 19 anni, che praticavano sport 2-3 volte a settimana
  • I partecipanti seguivano la loro normale routine di allenamento, inclusi 65-90 minuti di esercizio alla sera, terminando circaun’ora e mezza prima di andare a dormire
  • Prima di andare a dormire gli studenti dovevanomisurare il loro umore e il loro appetito, e compilare un questionario sull’intensità dell’esercizio eseguito
  • Di notte hanno indossato unmisuratore del sonno

Il segreto per dormire meglio: Allenarsi di sera!

Il team di ricercatori ha di conseguenza rilevato che gli studenti che si sono esercitati più intensamente si sono addormentati prima, risvegliandosi meno durante la notte e dormendo più intensamente rispetto a chi si era esercitato meno intensamente.

Un alto livello di fatica è stato relazionato con una stanchezza maggiore, miglior umore e meno appetito nelle ore serali.

Gli stessi risultati sono stati confermati quando gli studenti hanno ripetuto la valutazione alla mattina successiva.

Lo studio ha centrato la sua casistica solo su giovani studenti, perciò non è chiaro se i risultati sarebbero gli stessi anche in persone adulte o in là con gli anni.

In qualunque caso, sembra che allenarsi di sera non influisca sul benessere del sonno, ma sarebbe auspicabile non allenarsi troppo tardi, poiché se il cervello e il fisico vengono impegnati in uno sport, hanno bisogno di un po’ di tempo per giungere a un punto di rilassamento tale da favorire il sonno.

Tiriamo le conclusioni, allora:

Allenarsi di sera è meglio che non allenarsi affatto.

L’orario dell’allenamento va scelto in base alla vostra tipologia fisica ed emotiva (siete mattinieri? siete più energici in pausa pranzo, o nel tardo pomeriggio?) e in base ai vostri impegni.
Perciò, cercate di ritagliarvi del tempo per allenarvi e se vi allenate di sera fatelo almeno un paio di ore prima di dormire.

 

Il segreto per dormire meglio: Allenarsi di sera!

Tratto da: http://www.deabyday.tv/sport-e-fitness/whatsnew/guide/10911/Il-segreto-per-dormire-meglio–Allenarsi-di-sera-.html

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Mai
18
Carla T. Fit. + pesistica
Qual è il miglior momento della giornata per allenarsi?
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Qual è il miglior momento della giornata per allenarsi? È abbastanza inevitabile che chiunque si preoccupi minimamente di ottenere risultati si sia chiesto: qual è il miglior momento della giornata per allenarsi e il miglior modo di trarne vantaggio?

È un fatto che tendiamo ad allenarci a seconda della nostra disponibilità e dei nostri piani, quando ci fa più comodo, per così dire. Ma se mettiamo da parte questi fattori, potrebbe essere interessante scoprire se è meglio allenarsi la mattina o la sera. Ci sono elementi collegati ai vari tipi di allenamento che sono evidentemente soggettivi:

Qual è il miglior momento della giornata per allenarsi?

 

Qual è il miglior momento della giornata per allenarsi?

 

Allenarsi di mattina:

– secondo alcuni sondaggi i soggetti che si allenano regolarmente preferiscono farlo al mattino piuttosto che di sera per evitare di perdere l’allenamento a causa della stanchezza, della mancanza di tempo o di eventuali imprevisti;

– fare cardio per 30-45 minuti prima di colazione può aiutare a bruciare più grasso rispetto alla stessa attività fatta di sera;

– l’allenamento di mattina potrebbe far ingranare il metabolismo e mantenerlo alto per diverse ore;

– molte persone che si allenano di mattina riferiscono di sentirsi meglio durante l’arco della giornata e che farlo li aiuta a controllare l’appetito.

Allenarsi di sera:

– alcuni studi hanno dimostrato che è meglio allenarsi di sera per una performance ottimale, poiché la temperatura corporea è più alta di pomeriggio;

– lo sforzo è inferiore poiche la forza raggiunge l’apice di pomeriggio e i muscoli sono più flessibil;

– allenarsi di sera permette di recuperare dallo stress accumulato durante il giorno.

Cosa dice la scienza

Secondo studi recenti, la sera è il miglior momento per allenarsi. Ricercatori australiani hanno misurato i livelli ormonali in atleti giovani e forti e sono giunti alla conclusione che l’allenamento di sera è strettamente collegato alla crescita muscolare.

In questo studio i ricercatori hanno suddiviso 30 culturisti in 2 gruppi. Il primo gruppo i allenava al mattino e il secondo di sera. L’obiettivo era verificare se l’allenamento di mattina (quando i livelli di testosterone sono più alti) funzionava meglio dell’allenamento di sera. D’altra parte è al mattino che i livelli di cortisolo sono più alti (motivo per cui i culturisti preferiscono in genere allenarsi la sera).

I risultati di tale studio non sono stati conclusivi per poter supportare l’una o l’altra ipotesi, nonostante il secondo gruppo abbia riportato risultati decisamente migliori. Dopo un’attenta analisi dei livelli di cortisolo e di testosterone prima, durante e dopo l’allenamento, i ricercatori australiani sono giunti alla conclusione che il miglior momento della giornata per fare bodybuilding è il pomeriggio o la sera. In questo arco di tempo il rapporto fra l’ormone anabolico e l’ormone catabolico è tale da favorire di più l’anabolismo.

Allenarsi di notte per aumentare i muscoli e perdere grasso

Uno studio non pubblicato si è basato su un gruppo di 16 culturisti per cercare la connessione fra il momento della giornata dedicato all’allenamento e i cambiamenti del corpo. Metà del gruppo si allenava di giorno (prima delle 10) mentre l’altra metà si allenava la sera (dopo le 18). Dopo 10 settimane i risultati hanno mostrato che il gruppo che si era allenato di sera aveva aumentato la massa muscolare del 3% e perso il 4% di grasso, mentre il gruppo che si allenava di mattina non aveva sostanzialmente ottenuto aumenti di massa magra, né perdita di grasso.

Il leader della ricerca ha ipotizzato una spiegazione per questi risultati che si potrebbero spiegare con il livello del metabolismo. Ha suggerito che poiché il metabolismo inizia a rallentare la sera, se si fa esercizio a quell’ora viene obbligato a lavorare di più per bruciare più energia.

Allenamento di forza la sera per un’ulteriore crescita

Se ti alleni per aumentare forza e potenza, potresti trovare particolarmente interessante la ricerca condotta dal laboratorio francese INSERM. In questo studio sono stati eseguiti test ogni 4 ore (dalle 6 alle 22) su 10 uomini in perfetta salute per determinare i muscoli ed i meccanismi neurali che influenzano la forza muscolare.

Il massimo livello di contrazione volontaria (forza muscolare) è stato registrato alle 18 ed il più basso alle 6. I ricercatori hanno inoltre individuato un legame fra la temperatura corporea e i massimi liveli di forza muscolare. In genere si crede che sia il metabolismo che la temperatura corporea ragiungono il livello più alto dopo le 16 e questo spiegherebbe il perché le cellule muscolari sono a livelli ottimali durante l’allenamento serale.

Nonostante i risultati di cui sopra, le differenze fra l’allenamento di mattina e quello di sera non è sufficiente ad affermare che gli allenamenti di sera siano meno efficaci.

Ci sono anche studi che dimostrano che è possibile controllare e gestire questi “picchi” controllando il nostro ritmo circadiano (o ciclo circadiano) in modo da allenarsi al miglior orario possibile. Il ciclo circadiano regola le routine quotidiane su cui si basa il ciclo biologico del corpo umano. Agendo come una sorta di orologio biologico, questo ciclo controlla tutti i ritmi psicologici e materiali dell’essere umano.

Uno studio realizzato nel1989 se n’è occupato. L’obiettivo dello studio era determinare se gli adattamenti cardiorespiratori e metabolici all’allenamento fisico fossero superiori durante l’allenamento che in qualsiasi altro momento. Ventisette individui sono stati testati su un cicloergometro (usato per studiare la funzione anaerobica) di mattina e di sera.

Per 6 settimane 10 persone si sono allenate regolarmente al mattino, 7 alla sera ed altri 10 non si sono allenati affatto. I risultati hanno dimostrato che, eccezion fatta per la variabile VO2 della soglia ventilatoria, tutte le altre variabili sono state in qualche modo condizionate dall’orario della giornata in cui avveniva l’allenamento. Quando si è andati a verificare i risultati, si è potuto osservare che i soggetti che si erano allenati al mattino avevano ottenuto una soglia anaerobica più alta al mattino e i soggetti che si erano allenati di sera avevano ottenuto una soglia anaerobica più alta di sera.

Una questione che potrebbe venire in mente quando si cerca capire se il mglior momento per allenarsi sia o no sia la sera, è se farlo potrebbe in qualche modo disturbare il sonno. Per poter rispondere a questa questione, è stato condotto uno studio su 16 ciclisti in buona salute.

Il risultato ha fatto crollare il mito che se ci si allena intensamente prima di andare a dormire, non si riesce poi a riposare correttamente.

Alla luce delle informazioni che abbiamo raccolto, la verità sembra essere che il fisico e il metabolismo variano da soggetto a soggetto. Il miglior momento per allenarti è quello che meglio si adatta a te.

http://www.warmfit.com/it_IT/groups/sport-official-page/forum/

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Mai
16
Carla T. Fit. + pesistica
BENEFICI DEL MASSAGGIO SPORTIVO
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I BENEFICI DEL MASSAGGIO SPORTIVO; Tra i benefici del massaggio sportivo il defaticamento muscolare, l’attenuazione dello stress mentale e la prevenzione dagli infortuni.

Il massaggio sportivo, come suggerisce il nome, consiste in tecniche eseguibili su specifiche regioni corporee per migliorare le performance sportive e atletiche. Diverse le finalità del massaggio, sebbene tutte fondate su presupposti scientifici.

BENEFICI DEL MASSAGGIO SPORTIVO

 

BENEFICI DEL MASSAGGIO SPORTIVO

 

Quali? L’aumento del flusso ematico con la relativa ipertermia locale e la stimolazione del sistema nervoso parasimpatico.

In genere, nei massaggi che precedono la gara si usano creme per riscaldare i muscoli, mentre in quelli post gara olii e lozioni con azione defatigante o anche antinfiammatoria. Il massaggiatore evita accuratamente di trattare alcune zone come: tibia, rotula, pube, zona epatica, sterno, capezzoli, clavicola, colonna vertebrale, tendine d’Achille.

Esistono varie tecniche del massaggio sportivo come la battitura, la frizione (dinamica o statica), l’impastamento, il rotolamento, lo scuotimento, la percussione e il pizzicamento. La durata della seduta è variabile, poiché dipende dal tipo di sport e dalla preparazione atletica di chi lo riceve.

Vediamo ora quali sono i benefici del massaggio sportivo.

 

I benefici del massaggio sportivo

Il massaggio sportivo è indicato per gli atleti che intendono mantenere l’organismo in salute, accelerare il processo di defaticamento dopo lo sforzo o vogliono intervenire su muscoli o tendini. Lo si può ricevere prima di una gara, come preparazione, durante le pause della competizione o dopo, per attenuare la stanchezza.

Di solito, il massaggio sportivo viene praticato in concomitanza con lo stretching, per attenuare le conseguenze dovute a produzione di acido lattico, sciogliere crampi e tensioni muscolari, risolvere problemi di fibrosi muscolare e stiramento.

Tra i benefici del massaggio sportivo troviamo dunque la riduzione delle tensioni muscolari, la diminuzione dei livelli di cortisolo, e quindi di ansia. Un aumento delle endorfine provoca una riduzione della sensazione dolorifica.

Altri benefici del massaggio sportivo sono rappresentati dalla riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, dalla stimolazione locale, dal drenaggio per la rimozione dell’acido lattico e dal decongestionamento dei tessuti.

Infine, un altro beneficio di questo tipo di massaggio è la prevenzione dagli infortuni.

 

Tratto da : http://www.cure-naturali.it/massaggio-tecniche/1934/massaggio-sportivo-benefici/1716/a

Mai
13
Carla T. Fit. + pesistica
Qualche informazione sulla iperlordosi lombare
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Qualche informazione sulla iperlordosi lombare; L’ iperlordosi lombare è una deformazione della colonna vertebrale che si manifesta attraverso un’accentuazione della curva lordotica, ovvero della parte inferiore della spina dorsale. Chi soffre di questa patologia si riconosce perché presenta:

Qualche informazione sulla iperlordosi lombare

Descrizione

  • – il bacino inclinato verso l’esterno;
  • – l’addome sporgente;
  • – i glutei portati eccessivamente all’indietro;
  • – spesso si manifesta anche una rotazione lieve o accentuata del bacino (stessa sintomatologia della scoliosi).

L’ iperlordosi lombare è un disturbo della schiena molto comune che è legato soprattutto all’assunzione di posture sbagliate e di unportamento scorretto del corpo; alcune volte può derivare anche da cause congenite.

Altre patologie comuni che colpiscono la colonna vertebrale sono:

  • – la scoliosi: è una deformità della colonna vertebrale che si presenta con una curvatura laterale e una rotazione dei corpi vertebrali che è più evidente nella zona costale;
  • – la lombo-sciatalgia: è un dolore del nervo sciatico che colpisce la zona lombare e si estende fino negli arti inferiori fino ai piedi;
  • – la lombo-cruralgia: è una patologia che si manifesta attraverso un dolore che parte dalla colonna vertebrale e accompagna tutto il nervo crurale;
  • – la protusione discale: è una discopatia che consiste nello schiacciamento del disco invertebrale e colpisce soprattutto il tratto lombare e il tratto cervicale della colonna vertebrale.

Qualche informazione sulla iperlordosi lombare

2. CAUSE

L’ iperlordosi lombare è una malformazione della colonna vertebraleche può essere aggravata da diversi fattori di rischio:

  • – assunzione di una postura scorretta durante la giornata, solitamente dovuta ad una vita lavorativa sedentaria;
  • – gravidanza: soprattutto negli ultimi mesi quando il peso della gestante è aumentato;
  • – alterazioni congenite del bacino;
  • – fratture;
  • – lussazioni;
  • – traumi di vario genere alla colonna vertebrale;
  • – rachitismo;
  • – ernia del disco: indica la fuoriuscita di materiale del nucleo polposo del disco intervertebrale causata dalla rottura delle fibre dell’anello fibroso che formano la parete del disco;
  • – osteoporosi;
  • – artrosi;
  • – sovrappeso: il peso corporeo in eccesso è causa di stress ulteriore sui dischi nella regione lombare;
  • – muscolatura lombare debole.

3. SINTOMATOLOGIA

La patologia si manifesta attraverso una sintomatologia ben definita e visibile nel corpo di chi ne soffre:

  • – bacino inclinato verso l’esterno;
  • – addome sporgente;
  • – glutei portati eccessivamente all’indietro;
  • – rotazione lieve o accentuata del bacino (cambia in base alla gravità della patologia);
  • – dolori vertebrali;
  • – lombalgie acute che tendono ad aumentare quando si resta molte ore in piedi.

I sintomi dell’ iperlordosi lombare variano in base al grado dell’accentuazione della curva lordotica che può essere ampia o ristretta; nel primo caso i sintomi tendono ad essere più acuti mentre nel secondo caso la malattia può essere anche asintomatica.

 

4. RIMEDI

La patologia della iperlordosi lombare viene diagnosticata dall’ortopedico a seguito di una visita accurata e di una radiografia della colonna vertebrale. Tra i rimedi indicati nella maggior parte dei casi, ricordiamo:

  • – sedute di ginnastica posturale per correggere la postura;
  • – diminuzione del peso per i pazienti in sovrappeso;
  • – terapie della medicina olistica;
  • – sedute dall’osteopata;
  • – utilizzo di plantari ortopedici per alleviare il mal di schiena;
  • – intervento chirurgico: è indicato soltanto nei casi gravi e negli stadi avanzati in cui i rimedi precedentemente elencati risultano essere inutili.

Tratto da : http://www.noene-italia.com/iperlordosi-lombare/

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Mai
11
Carla T. Fit. + pesistica
Piede Piatto – Rimedi possibili
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Piede Piatto – Rimedi possibili  .   È una delle patologie più frequenti, può colpire dall’età infantile fino all’età adulta e fa riferimento    a una deformazione in valgismo del calcagno. Quali sono i rimedi alle diverse età?

Piede Piatto – Rimedi possibili

Il piede piatto o “pes planus” è considerato la più comune condizione dismorfica del piede in soggetti di ogni età.

Il termine “piatto” fa riferimento propriamente a una deformazione in valgismo del calcagno, associata a protrusione in direzione plantare e mediale della testa astragalica, la quale si manifesta clinicamente con l’assenza o con l’appiattimento dell’arcata plantare del piede e con il conseguente aumento della superficie di appoggio del medesimo al suolo. Nel passato il piede piatto era considerato un’affezione invalidante, ma oggi non è più così nella quasi totalità dei casi. Il “piattismo”, è una situazione del tutto fisiologica nel bambino al di sotto dei tre anni di età, in virtù della particolare conformazione delle ossa dello scheletro infantile, dell’incompleta maturazione muscolare e della presenza di un abbondante tessuto adiposo plantare. Il piede rimane piatto, infatti, fino a quando il bambino non inizia a camminare.

Piede Piatto - rimedi possibili

 

Ci sono diversi gradi

Il piede piatto rappresenta una delle patologie più frequenti che colpiscono dall’età infantile fino all’età adulta. Nella fascia di età da zero fino a tre/quattro anni il piede piatto non è considerato una patologia, bensì una condizione parafisiologica, che non va quindi considerata né trattata, a meno che non si tratti di piede piatto congenito (condizione che si verifica solo nell’1% dei casi). Nella fascia di età successiva, vale a dire dai quattro/cinque anni fino a nove/dieci anni circa, il piede piatto incomincia a rendersi evidente e deve essere trattato. Per questa ragione diventa importante eseguire la classificazione detta di Viladot, che distingue il piede piatto in quattro gradi, dal meno grave (il primo grado) fino al più grave (il quarto grado). Si tratta di una classificazione importante, in quanto serve all’ortopedico a guidare il trattamento. Normalmente, in questa fase il piede piatto, si tratta con esercizi di ginnastica (detti cavizzanti) che sviluppano la muscolatura della fascia plantare. Molto utile, per esempio, è camminare sulle punte o sui talloni o, ancora, afferrare oggetti con i piedi: tutti esercizi che si possono far eseguire al bambino a casa, sempre dietro indicazione dell’ortopedico. Anche la pratica di alcuni sport risulta utile, come giocare a minibasket, praticare la danza, il judo o il karate, perché sviluppano la muscolatura plantare. Si tratta di attività che sono indicate nei casi meno gravi (primo e secondo grado) e comunque sotto i dieci anni di età perché aiutano a stimolare la propriocettività, ossia la capacità del piede di adattarsi alle modificazioni del terreno o agli stimoli esterni. Servono quindi a sviluppare la muscolatura del piede.

I plantari ortopedici

I plantari ortopedici su misura sono indicati per il trattamento del piede piatto di terzo grado (secondo la classificazione di Viladot), nella fascia d’età compresa tra i 4 e i 9 anni. La funzione principale del plantare ortopedico su misura è quella di sostenere la volta mediale garantendo un miglior e maggior appoggio soprattutto durante la deambulazione. Il piede piatto è una patologia molto complessa e molto frequente nella prima fase dell’età evolutiva. L’utilizzo di un plantare ortopedico su misura, a partire dai 4-5 anni, è utile per formare la struttura fisiologia della volta plantare e per sostenerla. L’utilizzo del plantare ortopedico su misura deve essere accompagnato dall’utilizzo di una calzatura predisposta all’alloggiamento dello stesso, adeguata inoltre, per forma e rigidità. L’utilizzo contemporaneo di un plantare ortopedico su misura e di una calzatura predisposta al plantare, permette un miglioramento del piede piatto. I plantari sono molto utili perché, in questo stadio del problema, il piede piatto del bambino può essere ancora corretto e sostenuto. Il piede piatto flessibile nel bambino, infatti, di norma risponde con ottimi risultati al trattamento incruento; tuttavia ci sono casi in cui questo non avviene ed è necessario prendere in considerazione la risoluzione chirurgica del problema. Le metodiche di approccio al trattamento del piede piatto con plantare possono essere di vario tipo, le più utilizzate sono 3, quelle di “Lelièvre”, di “Martorell” ed il sistema di Gusci Varizzanti.

Tratto da: http://www.orthopharmagroup.com/index.php/news-e-articoli/139-arti-inferiori-anca,-ginocchio,-caviglia-e-piede/38-piede-piatto-i-rimedi-possibili.html

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Mai
6
Carla T. Fit. + pesistica
Sono iperteso: quale sport posso praticare?
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Sono iperteso: quale sport posso praticare?  L’esercizio deve essere di tipo aerobico (marcia, corsa, bici, sci di fondo) e può essere fatto sia all’aperto sia in palestra

Sono iperteso: quale sport posso praticare?

Da anni soffro di ipertensione arteriosa che sto curando con alcuni farmaci. Sono anche in sovrappeso e ho il colesterolo leggermente alto. Il medico continua a dirmi che, oltre alla dieta senza grassi, con poco sale e meno calorie, mi farebbe bene l’attività fisica. Sono un po’ pigro, ma cerco di sforzarmi; in estate gioco a tennis, mi sono iscritto in passato anche a una palestra dove però mi hanno detto che non posso sollevare pesi. Vorrei sapere che tipo di attività fisica è consigliata a chi soffre di ipertensione, quante volte a settimana andrebbe praticata e se ci sono sport o esercizi che andrebbero evitati.

Risponde Gianfranco Beltrami, docente Corso di Laurea in Scienze Motorie, Università Parma
Tantissimi studi clinici hanno dimostrato come l’esercizio fisico rappresenti per l’iperteso un vero e proprio farmaco in grado di ridurre sia i valori della pressione sistolica e diastolica in misura clinicamente rilevante, sia la mortalità per tutte le cause. Molto bene ha fatto quindi il suo medico a consigliarle un programma di attività fisica da abbinare alla terapia farmacologica, ad una corretta alimentazione, al controllo del peso e a un idoneo stile di vita. Come ogni farmaco che si rispetti, però, anche l’attività fisica deve essere prescritta in maniera corretta e, soprattutto, non deve essere sotto-dosata, perché risulterebbe poco efficace, e nemmeno sovra-dosata, perché potrebbe avere, come ogni medicina, effetti collaterali sfavorevoli. Prima di iniziare gli allenamenti è utile effettuare un elettrocardiogramma con un test da sforzo per evidenziare eventuali alterazioni o sintomi legati all’esercizio. Questo test andrà eseguito mantenendo il trattamento farmacologico di routine. L’attività fisica per i pazienti affetti da ipertensione lieve o moderata ben controllata dalla terapia prevede, per essere efficace, una frequenza di almeno tre volte alla settimana, ma meglio ancora se è quotidiana o quasi. L’esercizio deve essere di tipo aerobico (marcia, corsa, bicicletta, sci di fondo, ecc.) e può essere effettuato sia all’aperto sia in palestra per un tempo minimo variabile da 30 a 60 minuti nel corso della giornata (suddivisibili anche in periodi di 10- 15 minuti) a un’intensità abbastanza sostenuta, tale da portare la frequenza cardiaca dal 65 al 75 per cento del valore massimale raggiunto con la prova da sforzo. Non è vero che in palestra non si possono sollevare pesi. Anzi, se l’attività è correttamente eseguita, sono stati dimostrati benefici anche con esercizi comunemente usati per sviluppare la forza, che possono affiancare, ma non sostituire, l’esercizio aerobico. Consiglio di evitare però l’allenamento con pesi molto elevati o l’esecuzione di esercizi isometrici massimali (sforzi contro resistenza senza movimento delle braccia o delle gambe, che possono far rialzare bruscamente la pressione) ed esercizi in cui la posizione della testa è più bassa di quella del cuore. Al fine di tonificare i principali gruppi muscolari per ogni esercizio deve essere fatta almeno una serie da 12-15 ripetizioni eseguite abbastanza velocemente con non meno di un minuto di pausa tra una serie e l’altra. Anche se meno utili a ridurre i valori pressori, consiglio inoltre di eseguire esercizi per la flessibilità e la postura (bastano pochi minuti tutti i giorni, per migliorare la mobilità e favorire il rilassamento e il senso di benessere.

Tratto da: http://www.corriere.it/salute/cardiologia/12_dicembre_18/ipertensione-arteriosa-attivita-fisica_959e4606-45f6-11e2-9abc-e1073f0961e6.shtml

Sono iperteso: quale sport posso praticare?

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Août
10
Fabio, Sport Masseur
Fitness: considerazioni sui Benefici dello Sport
sport - official group
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  Fitness: considerazioni sui Benefici dello Sport.   I benefici dello sport sono moltissimi e chi fa sport vive di più perché protegge meglio la propria salute.

Un celebre studio dell’università di Harvard (poi ripreso in tutto il mondo e ormai universalmente accettato) su 17.000 allievi seguiti dal 1916 al 1950 ha mostrato come la curva di rischio cardiovascolare diminuisca all’aumentare dell’esercizio fisico praticato fino ad avere un minimo con 6-8 ore settimanali.
All’ aumentare dell’attività fisica il rischio di morte torna leggermente a salire.

Fitness: considerazioni sui Benefici dello Sport

Fitness: considerazioni sui Benefici dello Sport

 

Lo studio di Harvard dovrebbe aver convinto che non solo è consigliabile fare sport, ma è necessario. Perché perdere qualche anno della propria speranza di vita solo perché si ritiene che lo sport sia noioso o troppo faticoso?

Uno studio derivato dal campione italiano del Seven Countries Study su soggetti dai 40 ai 59 anni ha rilevato che chi pratica un’intensa attività sportiva da almeno dieci anni ha un indice di rischio cardio vascoclare uguale ai due terzi di chi la pratica moderatamente. E a un terzo rispetto a un sedentario. Riconfermando i risultati del campione di Harvard.

Vale la pena di citare anche uno studio condotto per oltre 20 anni (è iniziato nel 1984) dalla Stanford University School of Medicine. Coordinato da J. Fries e pubblicato su Archives of Internal Medicine) e che ha monitorato 538 runner che nel 1984 avevano almeno 50 anni, confrontandoli con uno statisticamente analogo gruppo di sedentari.

Al termine della ricerca, il 34% dei sedentari era morto, contro al 15% dei runner. Inoltre, dall’esame dei questionari annualmente compilati, era risultato che i runner erano meno soggetti alle malattie legate all’età, a malattie professionali e a molte altre patologie, a riprova di un fisico più forte. La disabilità collegata all’invecchiamento insorgeva più tardi nei runner.

Un dato interessante è che a 50 anni i runner correvano in media 4 ore alla settimana, contro i 76 minuti medi di vent’anni dopo.

http://www.warmfit.com/it_IT/groups/sport-official-page/forum/

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Juil
30
Fabio, Sport Masseur
Sport: Considerazioni sullo Squat
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Sport: Considerazioni sullo Squat   Lo squat è con tutta probabilità l’esercizio migliore per tonificare e rinforzare la muscolatura degli arti inferiori.

La semplicità del movimento è tale che lo eseguiamo, inconsciamente, ogni volta che ci sediamo e solleviamo da una sedia.

Sport: Considerazioni sullo Squat

Sport: Considerazioni sullo Squat

 

La corretta esecuzione dello squat richiede una grossa sinergia tra numerosi gruppi muscolari, ognuno dei quali si rilassa e si contrae in specifiche fasi del movimento. Questo esercizio richiede inoltre una buona mobilità articolare, spesso del tutto inadeguata nelle persone sedentarie o decondizionate. Anche per questo motivo lo squat viene spesso considerato il principale responsabile di infortuni alle ginocchia e alla bassa schiena. Sebbene il pericolo di subire questi spiacevoli incidenti sia fondato, basta adottare semplici misure preventive per vederlo diminuire sensibilmente. In fin dei conti è piuttosto raro che una persona si infortuni mentre cerca di sollevarsi da una sedia!
Le sollecitazioni che lo squat esercita su articolazioni, ossa e tendini, se ben calibrate, sono inoltre il presupposto fondamentale per un adattamento che le rinforzerà, garantendo una maggiore efficienza nei movimenti e diminuendo significativamente il rischio di infortuni.

Un po’ come le  medicine lo squat, è dunque un esercizio straordinariamente efficace, che apporta enormi benefici pur avendo minimi effetti collaterali.

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