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May
25
Fabio, Sport Masseur

Hamer: Afta, ulcera dolorosa della mucosa della bocca

dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Afta, ulcera dolorosa della mucosa della bocca;  Le mie esperienze con la Nuova Medicina Germanica®

Una testimonianza di Ottilie Sestak.

Per quanto lontano arriva la mia memoria ho sempre sofferto di afta in bocca. Solo chi le ha avuto, queste “bestie”, può comprendere quanto facciano male. Due, tre o quattro, a volte grandi come l’unghia del mignolo, non erano una rarità.

Hamer: Afta, ulcera dolorosa della mucosa della bocca

Quando ero bambina il medico di famiglia a Oberndorf era convinto fosse mancanza di vitamina B, ma le gocce prescritte non facevano effetto. Più tardi, ormai abitavamo a Radolfzell sul lago di Costanza, mi veniva spiegato che era a causa della pubertà.

Mi procurai un appuntamento nella clinica dermatologica a Karlsruhe dal professor….(non ricordo più il nome). Gli spiegai il mio problema e lui mi chiese se poteva farmi vedere una cosa. Quando acconsentì, mi mostrò due afte sulla sua mucosa della bocca. Mi prescrisse una tintura blu, che venne preparata in farmacia. Aveva un gusto simile al Malabrin, che si usava per i gargarismi in caso di mal di gola. Dissi poi al professore che non volevo niente da spalmarci sopra ma qualcosa per non avere mai più queste cose.

In seguito mi raccontò che l’afta era probabilmente una malattia ereditaria con la quale avrei dovuto convivere. Inoltre mi chiese se qualcuno in famiglia ne soffrisse, cosa che potevo negare.

Aveva colpito solo me. Ma non ero tanto sicura e chiesi a mia madre se ricordava qualcuno in famiglia che aveva sofferto di afte. Lei lo negò e così il caso era chiuso un’altra volta.

Il massimo però fu quando qualche giorno dopo, mia madre mi chiamò al telefono, nel frattempo ella abitava solo due strade più in là di me, e mi chiese di passare un salto da lei.

Ci andai subito e mia grande sorpresa mi mostrò un’afta nella sua bocca. In quel momento ho creduto subito alla “malattia ereditaria”. L’11 di agosto del 1979 ho conosciuto mio marito Leo che ha sempre creduto che doveva esserci una soluzione per il mio problema con l’afta. Ma sembrava in errore. Tutto ciò che avevo provato, dal gel alla pomata, le gocce, i risciacqui con camomilla, salvia, mirra, erbe svedesi e non ricordo più quant’altro, niente, proprio niente mi era stato d’aiuto. Quando avevo tre o quattro di questi piccoli “diavoletti bianchi”, di solito mi aiutavano solo le pastiglie antidolorifiche, poiché lavoravo a tempo pieno come segretaria direzionale in una cassa malattia e dovevo parlare e telefonare molto durante il giorno.

Dal 29.03. al 16.04 1994 abbiamo fatto, mio marito ed io, un viaggio attraverso la China da Pechino a Hong Kong. Di nuovo a casa costatai di non avere nessuna afta. Che miracolo! Succedeva molto, molto di rado. All’improvviso mi venne l’idea che avesse a che fare con il cibo o il riso. Da quel momento in poi annotai con precisione che cosa mettevo in bocca. Dappertutto avevo distribuito i miei bigliettini, per non dimenticare niente.

Solo allora poi mi resi conto che la situazione era particolarmente grave quando mangiavo delle noci. Allora smisi immediatamente di mangiarne. Tutti i conoscenti e parenti preparavano dolci per me solo senza noci. Ho evitato del tutto con il passare del tempo perfino le nocciole o le mandorle macinate nell’impasto della torta, i semi di sesamo, di papavero o di girasole nel pane. Quando non stavo attenta, mi capitava di nuovo.

Evitai tutto ciò che avesse a che fare con noci o simili, convincendomi che si poteva vivere anche senza.

Per il 1° maggio invitai Heinz B. e la sua famiglia in quanto volevo fargli una sorpresa. Doveva collaborare alla festa del novantesimo compleanno di mia madre.

Mentre ci telefonavamo per accordaci, egli mi chiese, se avevo mai sentito parlare del Dr. Hamer, cosa che negai. Mi raccontò allora la storia della morte tragica di suo figlio Dirk. Inoltre mi disse di avere due libri che voleva portarmi, come poi fece. Lessi i libri e pensai. Non era del tutto nuovo per me, in passato avevo lavorato come segretaria di un primario di neurologia.

Dopo aver letto, come “comandato da Heinz”, per prima cosa entrambi i libri del dr. Hamer, mi buttai sulla tabella ripiegata (tabella: psiche – cervello – organo). Confesso che ci avevo buttato un occhio anche prima, ma mi sono ricordata che Heinz aveva detto che potevo comprendere le correlazioni solo dopo aver letto i libri. Spianai la tabella sul tavolo, mi misi in ginocchio su una sedia e iniziai il mio “studio”.

Al tema dell’allergia mi sonarono tutti i campanelli. Improvvisamente ero convinta che la faccenda delle noci doveva derivare dal passato. Ne parlai con il mio Leo che pure ne era convinto.

Ma da dove e da che cosa? Pensai e cercai senza risultato.

Hamer: Afta, ulcera dolorosa della mucosa della bocca

Una notte mi svegliai all’improvviso e sapevo. Ho fatto fatica ad aspettare che Leo si svegliasse. Avrei voluto svegliarlo io, ma ci rinunciai. Quando finalmente aprì gli occhi non potevo più aspettare e raccontai: a Oberndorf abitavamo nella casa dei nonni in una strada ripida (con 16% di pendenza). Nel terreno sotto di noi si trovava un albero di noci gigantesco (secondo me da bambina), del quale alcuni rami sporgevano nel nostro terreno. Era proibito con pene severe di raccogliere le noci cadute poiché la signora Fuoss era tremenda.

Era di nuovo autunno , forse del 1946 o ‘47. Le noci erano mature. Mia sorella, di 5 anni più grande di me, e io andammo di soppiatto nel giardino in direzione del noce, badando che né la signora, né la mamma, né la nonna stessero a guardare. Nessuno in vista. Staccavamo velocemente alcune noci della pianta, togliendo anche l’involucro verde, che buttammo nel giardino della signora. Improvvisamente la signora aprì la finestra e gridò: “Lasciate stare le mie noci altrimenti arrivo io.” Contemporaneamente anche la mamma guardò giù dalla terrazza, assistendo alla scena e gridò arrabbiata: “Regina, Ottilia venite subito qui.” Arrivate a casa ci aspettava con il battipanni in mano e ci picchiò, dicendo continuamente che ci avrebbe fatto passare la voglia di prendere le noci anche a costo di ammazzarci di botte.

Non riesco più a ricordare la signora Fuoss, ma la sua voce rabbiosa la ricordo ancora.

Se sono ancora andata a rubare noci, non lo ricordo, ma immagino di no.

In gennaio del 1951 siamo andati a vivere a Radolfzell.

Il divieto si è sciolto nell’aria e durante le ferie estive, che potevo passare tutti gli anni dai nonni, le noci non erano ancora mature. A questo punto mi sembra importante menzionare che mia sorella non ha mai avuto problemi con le noci.

Mio marito si convinse, dopo che gli avevo raccontato la storia, che le percosse a causa delle noci potessero esser la causa della mia intolleranza a tutto ciò che ha un guscio duro e contiene un seme. Alcuni giorni dopo raccontai la faccenda alla mamma e a mia sorella. Entrambe si ricordavano bene dell’episodio.

Iniziai a riflettere su cosa potevo fare.

Non sapevo da dove iniziare e non potevo chiedere aiuto a nessuno.

Circa due settimane dopo comprai una sacchetto di arachidi e le posai in una scodella. Tutto il pomeriggio adocchiai le arachidi. Di sera dissi a Leo: “Adesso mangio un po’ di queste arachidi, primo perchè mia madre non mi picchierà più e poi perché la vecchia Fuoss non è più viva da tanto tempo, quindi non può succedermi niente.”

Con sentimenti contrastanti aprii la prima arachide e ne mangiai i due semi. Ne mangiai altre due o tre pensando sempre che non poteva più succedermi niente. Circa 10 minuti più tardi mi resi conto che nella mia bocca sentivo pungere e bruciare. Corsi in bagno, abbassai il labbro e vidi un punto scuro e rosso. Guardai nello specchio e dissi alla mia immagine riflessa: “Cosa significa? Non può più succedermi niente.”

Il giorno dopo il punto era scomparso. Ho ripreso subito a mangiare di nuovo arachidi ed ho aspettato: non si sono più formati punti.

Da allora mangio tutti i tipi di noci e di semi anche in dolci e pani. Col passare del tempo ho informato tutti che potevo di nuovo mangiargli ed il perché.

Il nostro medico di famiglia non sapeva niente della mia allergia alle noci, perché lo conosciamo solo dal 1995. Gli raccontai una volta tutta la storia e egli ascoltò con cura, dicendo alla fine: “Molto interessante”.

Quasi 50 anni della mia vita ho dovuto soffrire di afte dolorose a causa delle terribili percosse con “minaccia di morte”.

Quando ripenso ai tentativi dei medici, dalla mancanza di vitamina B alla malattia ereditaria ecc., posso solo sorridere e dire: “Che follia!”.

Io so che devo ringraziare il dr. Hamer e la sua Nuova Medicina Germanica® per essermi liberata per sempre delle mie afte!

 

 

http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

 

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May
25
Fabio, Sport Masseur

Hamer: Il carcinoma dell’esofago

dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Il carcinoma dell’esofago;  In passato si credeva che le cosiddette malattie fossero guidate da coincidenze, deragliamenti, insufficienze ed alterazioni. La Nuova Medicina Germanica® ha scoperto invece che esiste una correlazione ben definita ed un sistema tra i nostri organi e determinati conflitti o gruppi conflittuali, e questo sistema si ritrova perfino nel cervello, il computer del nostro organismo, come nel cosiddetto focolaio di Hamer (HH). Era ben strano che nell’era del computer dovessero lavorare complicati meccanismi industriali secondo questo modello, ed il nostro organismo ben più complicato però dovesse produrre delle cosiddette malattie senza cervello e psiche, cioè senza programmatore e senza computer.

Hamer: Il carcinoma dell’esofago

 

Hamer: Il carcinoma dell’esofago

Inoltre la Nuova Medicina Germanica® ha scopeto che ogni malattia od ogni programma speciale biologico dell’intera medicina si evolve in due fasi, cioè una fase di conflitto attivo, simpaticotonica, ed una fase di conflitto risolto, se avviene la soluzione del conflitto, vagotonica o di guarigione. Ogni malattia che ha una soluzione di conflitto ha anche una fase ca ed una fase pcl (post conflittolisi =fase di guarigione), Ogni fase pcl ha, se non viene interrotta da un recidiva di conflitto attivo, una crisi epilettica od epilettoide nel punto più profondo della vagotonia.

Simpaticotonia e vagotonia sono meccanismi antichissimi dei quali si serve l’organismo per respingere i nemici e per la sopravvivenza la specie. Purtroppo i nostri odierni, moderni medici ufficiali, che guardano solamente i valori di laboratorio ed i risultati degli esami delle varie apparecchiature, hanno dimenticato o mai compreso queste semplici correlazioni della natura e della biologia, e sembra che non abbiano saputo ascoltare la lingua della natura.

Nell’ambito della psiche si cristallizza un nuovo tipo di conflitto: il conflitto biologico. Si tratta di un programma di risposta sensato dell’organismo come reazione ad uno choc acuto, la cosiddetta DHS (sindrome di Dirk Hamer).

Un cancro si forma sempre e senza eccezioni solo durante una DHS, uno choc conflittuale altamente drammatico ed vissuto con senso di isolamento, che coglie il paziente sul piede sbagliato. Il paziente con la DHS è come catturato in un incantesimo, in una fase di stress permanente (simpaticotonia), ha mani fredde, non riesce più a mangiare, perde peso, non riesce più a dormire di notte e continua a pensare sempre solo al suo conflitto.

La Nuova Medicina Germanica® spiega anche le correlazioni tra i diversi foglietti embrionali e le diverse formazioni istologiche dei tumori e dei tessuti normali che risultano da esse. In ogni zona di cancro troviamo il disegno istologico del tessuto che deve trovarsi in quella zona per motivi embriologici. Perciò ogni tessuto evolutosi dal foglietto embrionale interno (endoderma), è tessuto adenoidale che crea in caso di una malattia di cancro un adenocarcinoma, mentre tutto ciò che si è evoluto dal foglietto embrionale esterno (ectoderma), escluso il cervello che non può fare tumori di cellule cerebrali, fa come tipico cancro ulcere di epitelio pavimentoso. Nel mezzo si trova il tessuto del foglietto embrionale medio (mesoderma) che crea aumento di cellule nella fase di conflitto attivo, se governato dal cervelletto, come faceva il tessuto endodermale governato dal tronco encefalico. Invece il tessuto governato dalla sostanza bianca encefalica crea un “calo” di tessuto in fase di conflitto attivo, cioè osteolisi, necrosi dei tessuti connettivi, depressione dei valori del sangue ecc., e nella fase di guarigione sviluppa un eccesso di tessuto con ipertrofia delle cicatrici ossee e dei tessuti connettivi, che insensatamente veniva chiamato sarcoma.

Ma non è ancora tutto: anche i batteri fungiformi unicellulari, i più antichi microbi del nostro organismo ed i funghi, elaborano solo i tumori degli organi endodermici governati dal cervello antico ed eventualmente mesodermici governati dal cervelletto, cioè demoliscono i tumori in fase di guarigione, solamente però quando erano presenti (almeno uno) nell’organismo già all’inizio della DHS. Esattamente con la DHS cominciano a moltiplicarsi i micobatteri (Tbc), anche se diventano attivi solo dopo la conflittolisi. Vengono prodotti in “anticipo” solo il numero di micobatteri che serviranno poi dopo per demolire tutto il tumore.

I virus invece elaborano esclusivamente le ulcere degli organi governati dalla corteccia cerebrale dell’ectoderma.

Tra questi due grandi gruppi si trovano i batteri che elaborano in parte sia i tumori degli organi del mesoderma governati dal cervelletto, dove demoliscono cellule, sia le ulcere degli organi del mesoderma governati dalla sostanza bianca cerebrale, dove aiutano a ricostruire le cellule come per esempio nell’osso.

Perfino i contenuti dei conflitti hanno schemi conflittuali antichi derivanti dai tempi nei quali si sono evolute o differenziate le varie zone cerebrali, dove adesso troviamo l’HH appartenente al singolo contenuto conflittuale. Di conseguenza i contenuti conflittuali corrispondono ogni volta al livello evolutivo che aveva il cervello in quel periodo evolutiva, e la specifica problematica del conflitto si trova proprio a questo livello. Questo determina che ogni cosiddetta malattia ha un senso biologico che dipende dal foglietto embrionale.

Più è intenso il conflitto, più è esteso e consistente il cancro nell’organo, più è estesa la zona del focolaio di Hamer nel cervello e di conseguenza più sarà esteso lo stadio di riparazione. Prima della soluzione del conflitto (CL) il HH è presente ma non può essere reso visibile con un mezzo di contrasto nella TAC.

Dopo la soluzione del conflitto, quando il programma si evolve senza complicazioni, vediamo che l’HH nella fase di riparazione, di guarigione, si gonfia, viene circondato da edema perifocale e si colora man mano nella TAC con mezzo di contrasto a causa dell’aumento di attività metabolica, e dopo regredisce gradualmente.

La soluzione del conflitto è una pietra miliare nella terapia delle malattie oncologiche.

La malattia di cancro è terminata quando lo stadio di riparazione nel cervello è terminata. Si denota quando il HH non è più differenziato dal tessuto cerebrale circostante e l’edema perifocale è scomparso (riassorbito).

Il conflitto biologico si determina nell’istante stesso della DHS, cioè si determina il contenuto del conflitto e il binario sul quale si evolve il percorso del conflitto biologico. Il contenuto del conflitto determina nell’istante stesso della DHS sia la localizzazione del HH nel cervello sia la localizzazione del cancro o oncoequivalente nell’organo.

Il carcinoma dell’esofago.

Dal punto di vista evolutivo l’intero esofago era ricoperto di mucosa intestinale in passato, cioè derivava dal endoderma, il foglietto embrionale interno e appartiene al tratto digerente (tronco encefalico). Il terzo inferiore crea perciò adenocarcinomi compatti con crescita a cavolfiore di qualità secretoria o adenocarcinomi con crescita piatta di qualità assorbente.

Differenziamo allora in senso biologico dell’adenocarcinoma dell’esofago (terzo inferiore) due tipi di tessuti:

a) il carcinoma con crescita a cavolfiore di tipo secretorio: il suo senso sta nell’aumentata produzione di secrezione per poter digerire più facilmente un boccone troppo grande, incastrato, e rendere così il passaggio di nuovo pervio.

b) il carcinoma nel terzo inferiore dell’esofago con crescita piatta circolare di tipo assorbente: il suo senso biologico sta nella possibilità di poter assorbire cibo di facile digestione (per esempio zucchero d’uva) già in questo tratto.

Nel caso del tipo di carcinoma a cavolfiore di tipo secretorio, l’esofago si può chiudere apparentemente o realmente se il conflitto dura a lungo, ma del cibo liquido passa comunque quasi sempre. Naturalmente madre natura conta sul fatto che tutti, umani o animali, possiedano anche micobatteri, in modo tale che le occlusioni vengano completamente rimosse (tubercolosi dell’esofago) nella fase pcl (fase di guarigione).

Nell’adenocarcinoma dell’esofago (del terzo inferiore) si tratta di un conflitto di non poter inghiottire il boccone, del non poter inglobare qualcosa (anche in senso lato). Spesso si tratta di una casa, un’automobile o simili. Qualcosa che si vuole inglobare, cioè si vuole inghiottire un boccone, ma non si riesce. L’HH si trova nel tronco encefalico (ponte) lateralmente a destra.

Esempio: un paziente torna dalla vacanza di Pasqua e trova il suo posto di lavoro occupato da un giovane, al quale ha insegnato il mestiere lui stesso. Come se non bastasse, il capo che gli aveva promesso di poter conseguire la qualifica di mastro, alla quale mancava poco, adesso non è più dello stesso parere. Al contrario adesso avrebbe dovuto eseguire gli ordini di un giovane. E’ seguita una forte lite con uno spostamento punitivo ad un posto ancora peggiore nella stessa ditta.

Il paziente era fuori di se e diceva, che cercava di mandar giù e mandar giù. Per due mesi il conflitto è rimasto altamente attivo, poi il paziente è stato licenziato. La faccenda gli rodeva ancora fino a che un mese dopo è venuto a sapere che la ditta stava fallendo. Immediatamente si è sentito meglio. Nel frattempo aveva perso 20 kg di peso. Adesso aveva ritrovato la pace dell’anima, poteva di nuovo dormire di notte, mangiare e cominciò rapidamente a recuperare il peso. Il conflitto era definitivamente risolto.

Un altro paziente, alcolizzato, subì una DHS con adenocarcinoma dell’esofago quando venne sorpreso in fragrante a rubare in un supermercato. Aveva fatto sparire due bottiglie di Jaegermeister nelle tasche dei pantaloni che poi doveva restituire, cioè nel vero senso della parola non ha potuto inghiottire l’alcol.

Nella fase di conflitto attivo si crea un aumento di cellule, un tumore, che può portare gradualmente ad una stenosi dell’esofago a secondo la durata e l’intensità del conflitto (massa conflittuale).

Nella fase di conflitto risolto, fase di guarigione, i carcinomi del terzo inferiore dell’esofago guariscono anche spontaneamente caseificando e puzzando senza neanche essere diagnosticati. Naturalmente solo se sono presenti micobatteri, cosa naturale fino alla nostra ingenua campagna d’igiene contro i microbi. Se però non sono più presenti dei micobatteri (solo nella nostra civiltà) al momento della DHS, allora il tumore persiste anche dopo la soluzione del conflitto. I residui residui guariti vengono spesso mal interpretati come “varici esofagee“.

Anche i cosiddetti diverticoli dell’esofago sono molto rari poiché lo strato muscolare dell’esofago è molto forte e contemporaneamente molto elastico. Diverticoli vuol dire formazione di sacche e si trovano oltre che nell’esofago in tutto il tratto digerente e del sistema di condotti ureterali. Nell’esofago possono a volte depositarsi dei residui di cibo nei diverticoli che comportano poi alito cattivo o eruttazioni maleodoranti.

Mentre la lateralità del paziente non aveva ancora nessuna importanza nelle parti governate dal tronco encefalico, a partire dal cervelletto (mesoderma) riveste la massima importanza. Il test dell’applauso determina la lateralità, cioè determina su quale emisfero il paziente lavora di preferenza, e determina la via cerebrale e quale “malattia” sviluppa il paziente con un determinato conflitto.

Il carcinoma dell’esofago (2/3 superiori) è diviso per quanto riguarda l’innervazione, destro e sinistro sono innervati in modo incrociato. I due terzi superiori dell’esofago sono ricoperti di epitelio pavimentoso, appartenente all’ectoderma, al foglietto embrionale esterno, il cui relè si trova nel neoencefalo. Si tratta di epitelio pavimentoso (epitelio appiattito), invaginatosi dall’esterno, in altre parole mucosa “immigrata”.

Anche qui troviamo a volte isole residue di antica mucosa intestinale che può formare adenocarcinomi sottomucosi. Il contenuto del conflitto è che si deve inghiottire qualcosa che non si vuole inghiottire ma si preferirebbe sputare.

Esempio: un paziente, postino, viene sospettato, pur senza colpa, di aver sottratto un pacco ed in più una certa somma di denaro. Tutti gli indizi sono contro di lui, in più c’è un presunto testimone. Il postino, un brav’uomo profondamente onesto, restò senza parole e mandò giù e giù. Le indagini andavano per le lunghe ma dopo 6 mesi fu ormai chiaro che il paziente era del tutto innocente. Il testimone aveva ritirato il pacco e la somma di denaro e non li aveva consegnati al destinatario. Poco tempo dopo si diagnosticò il carcinoma all’esofago.

Esempio: una paziente subì una DHS con un carcinoma all’esofago quando aveva inghiottito un dente d’oro azzannando una mela.

Esempio: un’altra paziente venne colta sul piede sbagliato quando venne messa alla porta a casa dei suoceri in circostanze offensive. Anche lei doveva mandar giù la “messa alla porta”.

Il focolaio di Hamer si trova nel neoencefalo frontoparietale basalmente a sinistra.

Nella fase di conflitto attivo si formano ulcere nei 2/3 superiori dell’esofago (non tumori!). Poiché l’epitelio pavimentoso in questa zona è molto spesso ci vogliono da 6 a 10 mesi prima che siano visibili con la gastroscopia delle ulcere profonde. Il senso biologico sta nel rendere l’esofago più largo per poter risputare quello che è stato inghiottito per sbaglio o forzatamente. A volte l’esofago mostra crampi e crea la sensazione che il boccone resti incastrato in gola, cosiddetti spasmi di deglutizione.

Nella fase di guarigione si forma un forte gonfiore dell’esofago nella zona delle ulcere, una stenosi e stenosi di deglutizione molto leggere. Adesso avviene la diagnosi di “stenosi di deglutizione di pappa” visibile nella radiografia. In fondo si dovrebbe aspettare solo la conclusione della guarigione.

Se la guarigione ha un percorso forte, può avere una lunga durata, quando il conflitto è durato a lungo (fino a 6 mesi), il paziente non deve disperarsi, in quanto del cibo liquido con un po’ di pazienza passa sempre. Motivo per intervenire si trova fondamentalmente solo in presenza contemporanea di un conflitto attivo di ritenzione idrica, il cosiddetto conflitto del profugo o esistenziale.

A volte i pazienti subiscono un conflitto doppio con la prima DHS, così come il nostro postino, che si sentiva insudiciato perché i suoi colleghi lo credevano un ladro. Egli subì un conflitto di insudiciamento con un melanoma (foglietto embrionale medio). Alla comunicazione della diagnosi subì un’altra DHS, con conflitto di paura per il cancro, con un carcinoma dell’epitelio pavimentoso dell’arco branchiale (foglietto embrionale esterno), nella fase di guarigione chiamato “linfoma non Hodgkin”. Spiegandogli ciò, subì inoltre un conflitto di paura di morire con focolai rotondi (foglietto embrionale interno), nella medicina ufficiale tutte metastasi.

Nella medicina ufficiale le metastasi erano immaginate come delle cellule impazzite dal cancro che poi nuotavano attraverso il sangue arterioso verso altri organi per causare un nuovo cancro, cioè una metastasi. MAI però un ricercatore ha potuto scoprire una cellula cancerogena nel sangue arterioso. Si dovrebbero trovare lì però se si muovessero verso la periferia, cioè verso le zone esterne del corpo. Anche l’idea che le cellule cancerogene sulla loro via mai osservata attraverso il sangue si trasformano perfino ed una cellula di un melanoma, appartenente al mesoderma del cervelletto che fa aumento di cellule in fase di conflitto attivo, lascia improvvisamente il suo relè cerebrale d’origine, si collega al neoencefalo per creare prima diminuzione di cellule e produrre poi (nella fase di guarigione) un cosiddetto linfoma “non Hodgkin”, dopo ancora si muove di nuovo (attraverso il sangue) con direzione polmoni (appartenenti al tronco encefalico) per formare in loco dei focolai rotondi. Questo è pura follia e dogmatismo medioevale. Non si nega il fatto che siano presenti un secondo o perfino un terzo carcinoma, ma si discute sulla loro valutazione.

Nella Nuova Medicina Germanica® per “metastasi” si intende che la persona per esempio con la comunicazione della diagnosi va in panico (causato dal medico) e subisce una DHS nuova con un conflitto biologico nuovo.

La Nuova Medicina Germanica® con le sue 5 leggi biologiche della natura non è una dottrina di fede ma è una medicina dimostrabile in qualsiasi momento, riproducibile e verificata il 8/9 settembre 1998 secondo le regole delle categorie di pensiero scientifico, senza ipotesi (Università di Trnava).

http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

 

 

Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma dell’esofago  Hamer: Il carcinoma dell’esofago Hamer: Il carcinoma    

May
25
Carla T. Fit. + pesistica

Sport: Esercizi per Tricipiti

sport - official group
0

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Sport: Esercizi per Tricipiti;     Le donne sono spesso sorprese nel scoprire l’importanza di esercitare il dorso del braccio, un gruppo muscolare che viene spesso ignorato ma che, se non lavorato con costanza, può risultare  flaccido e decisamente brutto da vedere.

Lavorare i muscoli con i pesi ti aiuterà a raggiungere, anche nelle braccia, la tonicità che vuoi.

Ma vediamo quali sono i principali esercizi che devi fare:

Sport: Esercizi per Tricipiti

Tricipiti Dietro al Collo un Braccio alla Volta

Allenamento per le Braccia -Step 1
Stai dritta e prendi un manubrio in una mano. Alza il braccio con il peso verso l’alto fino sopra la testa, senza muovere il gomito dalla posizione di partenza.
Per aiutarti a mantenere il gomito immobile aiutati a tenerlo fisso con l’altra mano.

Allenamento per le Braccia – Step 2
Piega il braccio al gomito, abbassando il manubrio alla base del collo. Mantieni un movimento fluido pur rimanendo concentrata sul controllo del peso.

Ritorna in posizione verticale, e quindi esegui 2/3 serie da 12-15 ripetizioni con un peso adeguato.

 

Tricipiti Ercolina

Allenamento per le Braccia – Step 1
Posizionarti più vicina possibile alla macchina ed afferra la barra con entrambe le mani, alla stessa larghezza delle spalle.

Allenamento per le Braccia – Step 2
Mantieni i gomiti fissi ed aderenti al corpo, poi spingi la barra verso il basso, fino ad arrivare alla cosce.

Lentamente porta le braccia fino alla posizione di partenza e continua per il numero di ripetizioni.

Esegui 3 serie da 15 ripetizioni.

Tricipiti su Panca con Bilanciere

Allenamento per le Braccia – Step 1
Sdraiati su una panca piana e prendi un bilanciere, assicurando che le braccia siano verticali.

Allenamento per le Braccia – Step 2
Inspira mentre si abbassa il bilanciere, in modo che gli avambracci siano sempre immobili e orizzontali, paralleli al pavimento, mentre la parte superiore delle braccia rimanga sempre verticale.

Allenamento per le Braccia – Step 3
Espira e ritorna alla posizione di partenza e ripeti.

Fare 3 serie da 10 ripetizioni.

Sport: Esercizi per Tricipiti

Tricipiti su due Panche

Questo esercizio può essere eseguito con due panche oppure solamente con una (come nella foto) appoggiando i piedi a terra. Personalmente preferisco utilizzare due panche perchè è più faticoso se posizioni anche i piedi sopra ad una panca, e mi sento più stabile nell’esecuzione, ma è soggettivo.

Allenamento per le Braccia – Step 1
Posiziona le due panche parallele tra loro alla distanza preferita, maggiore sarà la lontananza tra le due e più sarà difficile l’esecuzione dell’esercizio.

Siediti su una panca e posiziona le mani sul bordo alla stessa larghezza delle spalle (quasi sotto il sedere) e posiziona i piedi sull’altra panca davanti a te, con le ginocchia diritte.

Allenamento per le Braccia – Step 2
Sposta il corpo leggermente avanti caricando tutto il peso sulle mani e da questa posizione porta il corpo verso il basso ricordandoti di non allontanare la schiena dalla panca su cui poggiano le mani, in quanto l’esercizio è fatto correttamente se la schieda sfiora il bordo della panca durante la discesa e la risalita.

Fai 3 serie da 10-15 ripetizioni o anche di più se riesci. Con il tempo cerca di aumentare il numero delle ripetizioni.

 

Tratto da: http://www.viveredonna.it/allenamento-per-tricipiti/

 

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May
23
Fabio, Sport Masseur

Hamer: Il mesotelioma

dottor g. r. Hamer - official group
0

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Hamer: Il mesotelioma; La regola ferrea del cancro dice che ogni cosiddetta malattia, cioè ogni programma speciale biologico sensato della natura (SBS), viene attivato da uno choc conflittuale biologico ben specifico, chiamato DHS, che nell’istante stesso causa un focolaio di Hamer, visibile nella TAC cerebrale, nel relè responsabile per l’organo, e alterazioni corrispondenti nell’organo stesso, cioè tumori, ulcere, paralisi motorie/sensorie, disfunzioni ecc..

Hamer: Il mesotelioma

Il sistema ontogenetico dei tumori riordina tutte le malattie di cancro ed oncoequivalenti secondo la loro appartenenza ai foglietti embrionali. Esistono tre foglietti embrionali: endoderma, mesoderma ed ectoderma, che si formano già all’inizio dello sviluppo embrionale. Secondo la storia evolutiva ad ognuno di questi foglietti embrionali appartengono una specifica zona cerebrale, un determinato tipo di contenuto conflittuale, come anche una determinata formazione istologica. Inoltre ogni programma speciale biologico (SBS) possiede un determinato senso biologico. Il sistema dei microbi, ordinato ontogeneticamente, definisce i microbi secondo la loro appartenenza specifica ad ognuno di questi foglietti embrionali.

Forma un’eccezione la “zona limite” dei organi mesodermali governati dal cervelletto, che vengono elaborati (prevalentemente) da micosi e batteri funghiformi ma anche (meno frequentemente) da batteri, che normalmente sono responsabili per gli organi del foglietto embrionale medio (mesoderma) governati dalla sostanza bianca del cervello.

Il momento nel quale i microbi possono iniziare a “lavorare” non dipende, come pensavamo in passato erroneamente, da fattori esterni ma viene determinato esclusivamente dal nostro computer, il cervello. I microbi allora non lavorano contro di noi ma per noi come aiutanti fedeli attraverso milioni di anni di storia evolutiva. Loro sono i chirurgi di madre natura, che ottimizzano la fase di guarigione.

Gli organi appartenenti al foglietto embrionale medio (nota bene: tutto dimostrato esattamente in senso evolutivo) vengono divisi in due grandi gruppi: il primo gruppo appartiene al cervello antico, contiene gli organi governati dai relè del cervelletto come il corion, il pericardio, la pleura e il peritoneo; il secondo gruppo comprende gli organi governati dalla sostanza bianca del cervello appartenente al neoencefalo.

Dal sistema ontogenetico dei tumori e oncoequivalenti sappiamo che tutti gli organi governati dal cervello antico creano aumento di cellule in fase di conflitto attivo, mentre tutti gli organi governati dal neoencefalo creano diminuzione di cellule, cioè necrosi, buchi ecc. nella fase di conflitto attivo.

Il mesotelioma appartiene al foglietto embrionale medio (mesoderma).

Appartiene alla “cute diretta dal cervelletto” (corion) anche la “cute interna” del corpo, per esempio nel ventre il peritoneo, nel petto la pleura, nello spazio mediastinale il pericardio. Differenziamo il peritoneo parietale e viscerale, se adeso alle pareti del corpo o agli organi, e altrettanto nella pleura e nel pericardio.

Le malattie oncologiche che colpiscono queste zone, le chiamiamo mesoteliomi. Questa “cute diretta dal cervelletto” nella fase di guarigione è responsabile degli edemi che vediamo come versamenti: versamento peritoneale o ascite, versamento pleurico o il molto temuto versamento pericardio con il tamponamento cardiaco! In fondo si tratta di segni buoni, che sono però temuti come complicanze del percorso della guarigione.

È importante sapere che tutti questi tumori governati dal cervelletto formano liquidi nella fase pcl sia durante la demolizione tubercolotica sia senza tubercolosi, quindi senza demolizione dei tumori. L’ascite, per esempio, ha il senso di far galleggiare l’intestino per impedire delle aderenze nella fase di guarigione.

Il contenuto del conflitto di tutti gli organi mesodermali governati dal cervello antico è sempre un conflitto di integrità:

attacco contro il petto (torace) = mesotelioma pleurico

attacco contro il ventre = mesotelioma peritoneale

attacco conto la zona del cuore = mesotelioma pericardio

attacco conto la cute esterna, cosiddetto conflitto di deturpamento o insudiciamento = melanoma del corion.

Questi tumori crescono in parte in forma di tubero, per esempio nel peritoneo, quando ad esempio il paziente ha ricevuto una pedata contro il ventre in un punto e con ciò ha subito come conflitto biologico un attacco contro il ventre, in altre parole un conflitto di attacco contro l’integrità della parte interna del corpo. Altrimenti i tumori possono crescere anche in forma di tappeto, quando il paziente ha vissuto l’attacco in generale.

Esempio: un radiologo mostra ad una paziente su una radiografia un tumore nel polmone a destra e dice: “Lo dobbiamo operare”. In quell’istante la paziente subisce una DHS, un attacco contro il torace, e più tardi nella fase di guarigione un versamento pleurico a destra, che nessuno poteva comprendere, in quanto il suo “tumore” era sul lato sinistro. Ma noi medici guardiamo le radiografie come se stessimo davanti al paziente e quindi capovolte. Per la paziente che non lo sapeva, nel momento della DHS era colpito il lato destro del torace. L’organismo cercava di proteggersi contro l’attacco, costruendo in rinforzo nella pleura, un mesotelioma pleurico, questo è anche il suo senso biologico. Anche la comunicazione “cancro al seno” o l’annuncio di un intervento al petto, cancro ai polmoni ecc. possono essere vissuti come attacchi contro il torace. O la diagnosi: “Il suo ECC non è apposto, il suo cuore ha un problema.” In questo caso il paziente può subire una DHS con un attacco mentale contro il cuore. Può darsi per esempio che immagina in quel momento un intervento al cuore per fare un bypass. Anche in questo caso l’organismo sviluppa come protezione contro l’attacco, un mesotelioma pericardio. Non di rado i pazienti subiscono un nuovo attacco contro il cuore con la diagnosi del cardiologo “insufficienza cardiaca” e non riescono più a liberarsi da questo circolo vizioso. Il circolo vizioso è sempre pericoloso, poiché può sempre sfuggire al controllo e portare alla morte del paziente.

In modo analogo l’annuncio di un intervento, necessario per l’intestino o qualche processo nel ventre, provoca in quasi tutti i pazienti un mesotelioma peritoneale, cioè un cancro del peritoneo, un attacco mentale contro il ventre, che deve essere aperto. Quando il paziente poi dopo l’intervento intestinale crede, di essersi liberato del suo problema, e come segno di soluzione del conflitto d’attacco contro il ventre sviluppa un’ascite come segno di guarigione, nella medicina ufficiale cade dalla padella alla brace. La diagnosi “cancro al peritoneo” (per la medicina ufficiale è adesso una metastasi) causa sicuramente un altro conflitto, che sia il chirurgo sia l’oncologo valutano come inizio della fine, in quanto entrambi non conoscono le correlazioni biologiche.

Ma anche la fase di guarigione, per esempio l’ascite, può causare da parte sua un circolo vizioso e collegarsi con il primo conflitto (c’era qualcosa da operare).

Allora l’ascite diventa punto di partenza per un circolo vizioso. A volte, quando il paziente arriva nella fase di guarigione, cioè quando ha un’ascite, si lascia prendere dal panico e grazie al panico l’ascite regredisce (conflitto attivo). Si risolve il panico, l’ascite torna come segno di rinnovata guarigione, e così si va avanti e indietro, e c’è il pericolo dell’escalation. Un tale circolo vizioso può essere anche la paracentesi dell’ascite. Quando il medico annuncia che deve togliere il liquido siringando il ventre, il paziente di solito lo vive come un nuovo attacco contro il ventre, cosa che corrisponde ai fatti.

Subisce una recidiva, che non si nota, in quanto sono stati appena tolti alcuni litri di liquido ascitico, ma se non fosse stato tolto il liquido, si noterebbe adesso, che l’ascite si riduce ed il volume del ventre diminuisce. Questo non a causa della guarigione ma a causa di una recidiva del conflitto. Quando il paziente si tranquillizza, la recidiva va in soluzione e di conseguenza l’ascite aumenta enormemente.

Questo brutto gioco può continuare così per mesi, fino a quando il paziente muore ad un certo punto di questo circolo vizioso, per esempio a causa dei valori di proteine nel siero estremamente bassi (es: albumina): ogni volta dopo una paracentesi, sostituisce il liquido dell’ascite attingendo al siero del sangue, con ciò muore per così dire di fame a causa delle paracentesi.

Hamer: Il mesotelioma

Nella Nuova Medicina Germanica® si esaminerebbe meticolosamente il paziente in senso clinico, psichico e cerebrale. Si farebbe la stessa diagnosi con molto minor dispendio economico, la si comunicherebbe con molto tatto al paziente spiegandogli bene la non drammaticità. Gli si spiegherebbe la formazione dell’ascite come soluzione del suo conflitto d’attacco contro il ventre. Il paziente ci si può preparare come per superare un lavoro impegnativo. Non si lascerebbe prender dal panico, al contrario, saluterebbe l’ascite come buon segno, come anche le sudorazioni notturne obbligatorie con temperature subfebbrili, caso mai sia in possesso di batteri tubercolotici. Quando il paziente può comprendere con l’aiuto della Nuova Medicina Germanica® cosa succede nel suo corpo e perché, non ha più motivo di panico per una marea di ipotesi su processi incomprensibili, insensati ed inarrestabili e perciò non subirà carcinomi secondari nella maggiorparte dei casi e sopravvivrà a questi programmi speciali della natura. Tutti questi processi molto logici ed i loro pericoli richiedono medici con buon senso, tatto e capacità d’immedesimazione ed un alto grado di conoscenza clinica. Nel sistema della Nuova Medicina Germanica® sia il medico sia il paziente assumono un ruolo del tutto nuovo. Il paziente non è più la parte passiva, che, interdetto, delega la responsabilità per i processi nel suo organismo a dei medici, i quali a loro volta non possono neanche assumersi questa responsabilità ma possono essere solo capi registi sul palcoscenico del processo di malattia e guarigione.

Il modo di pensare della Nuova Medicina Germanica® è diametralmente opposto a quello della medicina ufficiale. È affascinante che per la prima volta possiamo imparare a comprendere la causa del processo della malattia, comprenderla contemporaneamente su tutti e tre i livelli (psiche, cervello, organo) e costatare con meraviglia che madre natura ha sviluppato un sistema meraviglioso, che ci toglie il fiato, conservava ogni specie e la moltitudine delle specie, una accanto all’altra, … fino a quando non arrivò l’essere umano super furbo e si ritenne la coronazione del creato.

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