• 19/08/2016 alle 11:28

    La Nuova Medicina Germanica® è una scienza come la fisica, la chimica o la biologia. Pretende un lavoro diagnostico preciso, e questo in modo più esteso di quanto era d’abitudine nella medicina sintomatica fino ad ora conosciuta. La nuova diagnostica della medicina si sviluppa su tre livelli: nella psiche, nel cervello e nell’organo.

    Questi tre livelli hanno sempre un percorso sincrono.

    Hamer: naso sensibile e suoi conflitti di “puzza”

    Hamer: naso sensibile e suoi conflitti di "puzza"

    La regola ferrea del cancro ci dice che ogni cosiddetta malattia, cioè ogni programma speciale biologico sensato della natura, viene innescata da una DHS (sindrome di Dirk Hamer), cioè da uno choc conflittuale biologico specifico, che nell’istante stesso della DHS causa un focolaio di Hamer nel cervello, dimostrabile con una TAC, nel relè relativo all’organo, e alterazioni corrispondenti nell’organo in forma di tumori, ulcere o paralisi e deficit funzionali, ecc.

    Non si tratta di conflitti intesi come di solito finora, cioè conflitti psicologici che si sono evoluti dall’infanzia in poi, ma parliamo di conflitti biologici. Questo tipo di conflitto può essere vissuto in modo analogo da esseri umani, animali e perfino dalle piante.

    La DHS è il perno dell’intera Nuova Medicina Germanica®. Perciò è importante chiarire un’altra volta che nell’istante stesso della DHS, che coglie la persona improvvisamente “sul piede sbagliato”, non avviene solo un episodio scioccante, ma esso ha anche un determinato contenuto.

    Il naso come nostro organo di fiuto appartiene agli organi più sensibili.

    Riunisce la funzione delle vie respiratorie, cioè filtra, scalda, purifica ed umidifica l’aria per proteggere le vie respiratorie più profonde. Dotti e caverne collegano il naso con quattro seni paranasali, sistemati in coppia simmetricamente: seni frontali, seni mascellari, seni etmoidali, seni sfenoidali. Il naso arriva fino al labirinto dell’osso sfenoide, al cosiddetto 1° nervo cranico (nervus olfactorius), le fibre olfattive e nervose del quale si distribuiscono sul centro e sulla parte superiore della mucosa del naso. Esse sfociano direttamente nei bulbi olfattivi della corteccia cerebrale basale (foglietto embrionale esterno).

    Per logico troviamo anche qui l’epitelio pavimentoso tipico del neoencefalo, che forma la mucosa dello spazio naso faringeo.

    Tutte le superfici di epitelio pavimentoso sviluppano ulcere, cioè diminuzione di tessuto, nella fase di conflitto attivo. Nella fase di conflitto risolto la diminuzione di tessuti, quest’ulcera, viene riparata con nuove cellule, processo che comporta un forte gonfiore. In passato non sapevamo di questi meccanismi e consideravamo questa neoformazione di cellule, che dovevano riempire la precedente ulcera, come tumori in parte perfino molto maligni.

    Le ulcere della mucosa del naso hanno come contenuto del conflitto sempre da fare con l’interno del nostro naso e corrispondono ai cosiddetti conflitti di “puzza”.

    Esempio: ricercatori americani spruzzavano una soluzione di formaldeide mille volte concentrata, usato di solito per disinfettare, sul naso di ratti, il loro organo più sensibile. Normalmente i ratti evitano accuratamente il contatto con la formaldeide, questa volta veniva loro spruzzata sul naso più volte al giorno per un anno.

    Alcuni di questi poveri animali, torturati all’inverosimile subivano una DHS durante questa procedura e svilupparono un cosiddetto cancro della mucosa nasale.

    Risultato: la formaldeide è cancerogena, cioè provoca il cancro.

    Ogni essere umano avrebbe subito pure con grandissima probabilità un’ulcera nasale, se sottoposto allo stesso procedimento sperimentale, con qualsiasi sostanza concentrata e puzzolente.

    La guarigione di queste ulcere veniva poi “festeggiata” come carcinoma!

    Particolare nella situazione: gli animali hanno pure una psiche come noi umani.

    Questo significa che la sperimentazione su animali non è solo insensata ma è anche un crimine, in quanto non si possono comunque trasferire i risultati sull’essere umano. Il focolaio di Hamer si trova nella corteccia cerebrale, profondamente basale.

    Nella fase di conflitto attivo si formano ulcere nella mucosa nasale, che non sanguinano ma che formano croste. Più il conflitto dura a lungo più profonda e grande diventa l’ulcera.

    Nella fase pcl (fase di guarigione) le ulcere vengono riempite di cellule nuove, il che comporta una forte gonfiore della mucosa che chiamiamo rinite o anche “rinite allergica”. A volte possono presentarsi anche degli sanguinamenti. Se siamo venuti a contatto con dei virus, la guarigione non ha un percorso più forte ma anzi, è anche ottimizzata, in quanto i virus (se esistono!) agiscono (secondo il foglietto embrionale) solo nella fase di guarigione. I virus elaborano esclusivamente gli organi appartenenti al neoencefalo e migliorano il percorso della guarigione delle ulcere governate dal foglietto embrionale esterno, perciò anche della mucosa nasale. Non sono indispensabili per la guarigione ma la ottimizzano.

    Anche la mucosa dei seni paranasali crea ulcere nella fase di conflitto attivo. Anche qui si tratta di un conflitto di “puzza”: “tutta questa faccenda mi puzza” – anche in senso lato. Il focolaio di Hamer si trova pure in posizione fronto-basale. Nella fase di conflitto attivo si formano ulcere nei seni paranasali che praticamente non creano disturbi.

    Solo nella fase di guarigione, dopo la soluzione del conflitto, la mucosa nella zona ulcerata si gonfia fortemente, con o senza virus, con secrezione di liquido sieroso (il naso cola). Alla fine della fase di guarigione le ulcere sono state riempite di nuove cellule, sono guarite. La rinite purulenta si forma quando sono coinvolte parti della mucosa interstiziale (interna), che vengono poi riparate da batteri, che si trovano a volte anche nei seni paranasali.

    I cosiddetti conflitti di “puzza” fanno parte dei conflitti più frequenti e con più recidive della nostra vita. Ogni recidiva però non arriva in forma lenta ma sempre e solo con una nuova DHS. Lo chiamiamo anche binario.

    I binari sono aspetti conflittuali aggiuntivi o delle percezioni aggiuntive nell’istante della DHS. Se il paziente incontra più tardi un tale binario, può risultarne una recidiva dell’intero conflitto.

    Naturalmente la DHS recidiva, che ci riporta sul binario conflittuale, non necessita della stessa potenza emozionale come la prima volta. Si potrebbe anche chiamarla un “forte ricordo”. I binari, di solito più di uno, non sono un male, non sono continui errori della natura. Normalmente in natura, per esempio nell’animale, questo rinfrescare la memoria, addirittura salva la vita: “Attenzione, in una situazione simile è già capitata una DHS, stai attento di non farti cogliere un’altra volta sul piede sbagliato.”

    Questi binari li chiamiamo anche allergie.

    Nella Nuova Medicina Germanica® abbiamo imparato ad apprezzare ancora di più questi binari o allergie da quando conosciamo la 5° legge biologica della natura. Perfino questi binari, che ci hanno creato tanti fastidi, che ci disturbano e ci ostacolano a volte e che credevamo nella medicina ufficiale di dover insensatamente curare, estirpare, sono in fondo dei segnali d’allarme sensati biologici.

    Il raffreddore da fieno per esempio è un’infiammazione della mucosa nasale, che viene innestata allergicamente (con un binario). In passato la rinite da fieno era l’allergia più frequente, oggi non è più così. In tempi passati il primo amore tra due giovani avveniva molte volte nel fieno. Quando questo incontro veniva disturbato o presentava delle disarmonie, spesso avveniva una DHS. Il partner colpito della DHS, si ricordava più tardi involontariamente, senza sapere dei contesti, di questa catastrofe nel fieno, quando era esposto all’odore del fieno, cioè all’allergene del fieno (perfino anche se vedeva per esempio il fieno in televisione). Nella fase di guarigione avviene il gonfiore della mucosa, la cosiddetta rinite da fieno.

    Al paziente, la situazione inerente al fieno “puzzava”.Mentre gli organi governati dal neoencefalo fanno diminuzione di cellule in fase di conflitto attivo, gli organi governati dal cervello antico fanno aumento di cellule in fase di conflitto attivo. A questo secondo gruppo appartengono anche le vegetazioni adenoidali della faringe posteriore, governate dal tronco encefalico (foglietto embrionale interno). Nella fase ca si forma un adenocarcinoma con crescita a cavolfiore di qualità secretoria, i cosiddetti polipidello spazio naso faringeo, derivanti da residui dell’antica mucosa intestinale.

    Il contenuto del conflitto (lato sinistro): “non riuscire a liberarsi di un boccone”, o (lato destro) “non riuscire a captare un boccone”. Spuntano di solito come escrescenza a stelo, gelatinosa nella faringe superiore per crescere verso il basso, verso il naso.

    Nella fase di guarigione avviene di solito una caseificazione maleodorante dei polipi attraverso funghi (micosi) o batteri funghiformi (micobatteri) = tubercolosi dei polipi, se all’istante della DHS erano già presenti tali microbi.

    Inoltre conosciamo anche una diminuzione della capacità olfattiva.

    In questo caso si tratta di un cosiddetto oncoequivalente (foglietto embrionale esterno), cioè di una cessazione o diminuzione di funzionalità, senza diminuzione o aumento di cellule. Il contenuto del conflitto è di non voler sentire l’odore di qualcosa: “questo odore lo detesto”, “…non può essere vero”. I filamenti olfattivi, che sono parte del cervello, in questo caso non presentano nessuna alterazione (macroscopica). Riducono “solamente” man mano in base alla durata del conflitto la funzionalità, inerente ad un odore ben specifico (anosmia).

    Questo è anche il senso biologico, che si trova in questo caso in fase ca, cioè di “interrompere” l’odore insopportabile, di escluderlo.

    Nella fase di guarigione, simile alla sordità improvvisa, i pazienti subiscono una perdita improvvisa dell’olfatto, cioè non riescono più a sentire nessun odore (a destra o a sinistra), a causa del deposito di edema e glia nei filamenti olfattivi durante questa fase. Avviene un restringimento, quasi un’occlusione. Al termine della fase di guarigione la capacità olfattiva torna per la maggior parte.

     

     

     

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