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Mag
25
Fabio, Sport Masseur

Hamer: La fortuna della leucemia

dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: La fortuna della leucemia; Nella Nuova Medicina Germanica® la leucemia non è una malattia ma una fase di guarigione dopo una malattia del midollo osseo il quale è responsabile per la formazione del sangue. Fondamentalmente esistono due tipi iatrogeni (dovuti a fattori esterni) di danno del midollo osseo: uno è del tipo generalmente tossico e l’altro per esempio a causa di irradiazioni radioattive (Tschernobyl). La reazione di guarigione del midollo osseo si chiama reazione leucemica, nella quale il midollo osseo produce molte cellule immature sia della linea rossa che di quella biancha, cioè eritrociti e leucociti immaturi. I leucociti più immaturi sono chiamati (leuco-)blasti.

Nella medicina ufficiale aveva preso piede la mania che questi blasti fossero maligni, in quanto vengono prodotti in grande numero. Ma essi non sono per niente maligni e nessuno ha mai osservato che si possono dividere, al contrario dopo pochi giorni vengono demoliti (nel fegato), sono quasi come “macchine del lunedì”, che vengono tolte dal traffico in modo da non poter recare danno.

In passato si pensava erroneamente che questi blasti, che sono più grandi degli eritrociti, avrebbero potuto ostruire i vasi sanguigni. Ma questa è un’opinione errata in quanto durante la fase di guarigione leucemica (vagotonica) i vasi sanguigni sono mediamente dilatati tre o quattro volte del lume normale (diametro dei vasi), tanto che non esiste nessun pericolo. Nessun istopatologo ha mai potuto osservare al microscopio una tale ostruzione causata da blasti.

Hamer: La fortuna della leucemia

Anche l’opinione, secondo cui nella fase leucemica no si trovano sufficientemente leucociti, non è azzeccata: indipendentemente da quanti leucociti normali immaturi o blasti si trovano, il paziente ha sempre da 5 a 10.000 leucociti “normali”, il che è più che sufficiente rispetto alla diluizione.

Nella fase di guarigione dopo esposizione tossica o radioattiva il numero di leucociti, che può superare anche un milione, si regola da se dopo un certo lasso di tempo a seconda del grado di danneggiamento.

Questo tipo di danneggiamento non si osserva praticamente mai in biologia. Ma essa non si differenzia nell’ematogramma dal quadro che vogliamo spiegare adesso: causato da un conflitto biologico del crollo dell’autostima.

Anche qui la fase leucemica è la fase di guarigione. La fase che causa il danno è la precedente fase di conflitto attivo.

La fase di conflitto attivo è la fase di cancro. Durante la fase di conflitto attivo si formano osteolisi, cioè buchi nel tessuto osseo causati dalla diminuzione di cellule ossee. In questa fase il corpo produce sempre meno globuli rossi e bianchi del sangue. Lo chiamiamo anemia. Anemia (carenza di sangue), cancro osseo e fase di conflitto attivo di un crollo biologico di stima di se sono di regola la stessa cosa.

Nel cervello troviamo nella fase di conflitto attivo, nella zona appartenente della sostanza bianca dell’encefalo, una cosiddetta “configurazione a bersaglio”.

Una parte di questi crolli dell’autostima, che forse sono i più frequenti nel mondo umano che in quello animale, non possono essere risolti in realtà. L’individuo muore di anemia o diminuzione di cellule ossee.

Se il conflitto è durato a lungo ma alla fine viene risolto, la fase leucemica si distingue con un numero alto di leucociti. L’edema di guarigione nel cervello in questo caso è relativamente grande e può causare complicazioni (pericolo di coma cerebrale), se non si presta attenzione, come quasi sempre nella medicina ufficiale, e non si contrasta con l’aiuto di farmaci.

I sintomi della leucemia sono tipici, come tutte le fasi di guarigione dopo una malattia di cancro: il paziente è stanco e affaticato, spesso ha febbre, ha fame e nella prima fase della guarigione una diminuzione numerica degli eritrociti e dei leucociti a causa della dilatazione dei vasi (tipica per la fase di guarigione vagotonica) e della diluizione del sangue attraverso il siero. Contemporaneamente il paziente ha spesso forti dolori a causa dello stiramento del periostio in quella zona dove sotto il periostio si erano formate osteolisi, le quali cominciano adesso a ricalcificare.

Con la fase della stanchezza e dei dolori madre natura ha voluto causare qualcosa di sensato: l’individuo, uomo o animale, dovrebbe riposare il più possibile e star fermo, poiché a causa del distacco del periostio dall’osso (causato dall’edema nell’osso) in questa fase l’osso a volte non ha più stabilità, mentre prima la funzione del raggrinzire del periostio garantiva stabilità maggiore all’osso.

Perciò in questa fase: attenzione alle fratture ossee, specialmente nell’adulto e specialmente nel caso di osteolisi del collo del femore!

Quando si tratta di bambini piccoli la decalcificazione ossea è di solito generalizzata in quanto avevano subito un crollo generale dell’autostima (“mamma non mi vuole più bene, presta attenzione solo al fratellino”). Perciò il pericolo di frattura non esiste quasi mai nei bambini piccoli.

La medicina ufficiale non presta attenzione né al cervello né alla psiche dei suoi pazienti (professore pediatra Niethammer: ” Bambini, specialmente poppanti, non hanno ancora conflitti”). Loro partono con la follia di dover normalizzare artificialmente il numero aumentato dei leucociti, e questo subito, una cosa che fa anche madre natura ma solo quando le osteolisi si sono di nuovo calcificate, cioè quando sono guarite. Naturalmente si intende che nel mentre guariscono anche la psiche ed il cervello.

Se i medici della medicina ufficiale trovano una osteolisi, che si trova in guarigione con la fase leucemica, allora parlano di osteosarcoma. Praticamente ogni fase di guarigione leucemica corrisponde ad un osteosarcoma più o meno grande o ad osteosarcomi multipli. Questi per la fortuna del paziente non vengono quasi mai diagnosticati.

I vari tipi di leucemia:

Leucemia mieloide, linfatica e leucemia monocitica. In passato venivano rigorosamente differenziate. Da quando sappiamo che durante la stessa fase di guarigione molte volte la leucemia cambia da un tipo all’altro, e non si da più la stessa importanza alla differenziazione.

In passato la cosiddetta leucemia cronica o della vecchiaia e la leucemia linfatica nei bambini piccoli erano considerate particolarmente insignificante. Entrambe di solito non venivano considerate come leucemie vere. In questo grande errore però si trovavano due piccole scintille di verità.

Tragicamente oggi si diagnosticano 30 o 40 volte più leucemie che in passato (in realtà sarebbero ancora molte di più). Fondamentalmente ogni lombaggine (colpo della strega) è una piccola leucemia.

In passato nessun pediatra avrebbe avuto l’idea di fare un prelievo di midollo osseo in una leucemia linfatica infantile. Si controllava dopo 3 e 6 mesi e si costatava che si era risolta.

Leucemie acute e croniche si differenziano per il fatto che il percorso del conflitto si presenta per la prima volta o si ripresenta per l’ennesima volta.

Sapendo tutte queste cose nessuno dovrebbe più morire di leucemia, tanto meno un bambino.

Parliamo, anche se il paziente è momentaneamente stanco ed affaticato e sente dolori, della “fortuna della leucemia”.

Sia la chemio che anche la morfina contro i dolori ossei sono un follia assurda che si contrappongono a tutto quello che madre natura ha inventato con questi sintomi sensati.

La stupidità della medicina ufficiale del momento si trova nel fatto, che si danneggia ulteriormente il midollo osseo, che è già danneggiato e sta riprendendosi in quel momento, e spesso in modo definitivo, in modo che non riesce più a riprendersi.

La coronazione della follia è il cosiddetto trapianto del midollo:

con esso il midollo osseo del paziente viene completamente distrutto con chemioterapia e radiazioni. Poi gli vengono iniettati cellule di midollo osseo di un donatore estraneo (a volte anche del proprio midollo osseo prese nella cosiddetta fase di remissione piena) nel circuito sanguigno con la speranza che le cellule attecchiscano come ravanelli in terra nel midollo osseo di prima, ormai distrutto.

Nessun ricercatore ha mai potuto osservare, che una cellula di midollo osseo marcata con radioattività sia migrata dal sangue nel midollo osseo per attecchire lì. Le cellule estranee vengono al contrario demolite rapidamente ed in breve non sono più rintracciabili.

Solo una piccolissima percentuale di questi pazienti sopravvive, quella in cui la radiazione non è stata completa per un qualsiasi motivo, tanto che il proprio midollo osseo abbia potuto rigenerarsi.

Hamer: La fortuna della leucemia

Se avete compreso la portanza di queste cose, sapete il perché nessun professore osi confrontarsi con Hamer e quasi nessun professore adopererebbe questo non-senso sui propri famigliari.

Tono originale della medicina ufficiale, professor Winkler del centro per la leucemia in Muenster: Già dopo quattro settimane di cura di chemio non si rintracciano più cellule cancerogene al microscopio. “Ciò nonostante dobbiamo praticare altri 5 mesi di terrore in volo cieco”, dice l’oncologo Winkler. A questo trattamento intensivo segue una fase di 18 mesi di pastiglie (Spiegel (rivista tedesca) , 47/1991, pagina 336).

Aiutate a finire questa follia!

http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

 

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Mag
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Fabio, Sport Masseur

Hamer, Il sistema immunitario – di cosa si tratta?

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Hamer, Il sistema immunitario – di cosa si tratta?    Nella medicina ufficiale che regna, la “malattia” in generale viene considerata un “errore della natura”, come un crollo del cosiddetto “sistema immunitario”, come qualcosa di “maligno”, che cerca di distruggere l’organismo e perciò deve essere combattuto ed eliminato con tutti i mezzi a disposizione di una strategia medica militare. E così si era creduto che nella formazione del cancro il sistema immunitario, – qualsiasi cosa ci si immaginasse, comunque una specie di armata a difesa del corpo, – fosse indebolito, tanto che le piccole cellule maligne del cancro o dei microbi potessero trovare una breccia, invadere il tessuto ed espandersi. E perciò era importante mobilitare la nostra armata di difesa del corpo, il cosiddetto “sistema immunitario”, contro l’armata maligna degli aggressori, dei microbi o anche delle cellule cancerogene, che volevano distruggerci.

Hamer, Il sistema immunitario – di cosa si tratta?

La Nuova Medicina Germanica® invece ha scoperto che non si tratta di “malattie” nel senso che si credeva fino ad ora, ma che i sintomi, che avevamo chiamato “malattie”, sono “programmi speciali biologici sensati” della natura bifasici, nei quali la presunta malattia rappresenta solo una delle due fasi.

In passato nella nostra ignoranza abbiamo visto grossolanamente circa 1.000 malattie. 500 di esse erano malattie fredde, nelle quali il paziente aveva i vasi sanguigni cutanei ristretti, era pallido, e perdeva peso. Le altre erano circa 500 malattie calde, con febbre, vasi sanguigni dilatati, buon appetito, ma grande stanchezza. Tutte queste presunte malattie erano considerate malattie a se stanti. Erano descritte nei nostri testi di studio e le dovevamo imparare a memoria per l’esame di stato. Adesso sappiamo che non era corretto così. Si trattava ogni volta solo di metà di una malattia e di conseguenza conosciamo adesso grossolanamente all’incirca 500 programmi speciali biologici sensati (SBS) che sono bifasici: la 1° fase è sempre la fase fredda, di conflitto attivo, simpaticotonica, di stress. La 2° fase è, se avviene la soluzione del conflitto, sempre una fase di guarigione, calda, di conflitto risolto, vagotonica.

La 4° legge della natura riordina tutte le cosiddette malattie secondo la loro appartenenza ai foglietti embrionali, che si formano fin dall’inizio dello sviluppo dell’embrione: il foglietto embrionale interno, quello medio e quello esterno. Non solo si possono associare ogni cellula od ogni organo del corpo ad uno di questi foglietti embrionali, ma oltre a ciò, ad ognuno di questi foglietti embrionali appartiene anche, secondo l’evoluzione, una specifica parte del cervello, un determinato tipo di contenuto conflittuale, una determinata localizzazione nel cervello, una determinata istologia e specifici microbi a seconda del foglietto embrionale. Oltre a questo ogni SBS ha anche un senso biologico specifico.

 Hamer, Il sistema immunitario – di cosa si tratta?

I microbi, li avevamo intesi fino ad ora come se causassero le cosiddette malattie infettive, e sembrava sensato in quanto nelle cosiddette malattie infettive si trovavano sempre questi microbi. Ma in queste presunte malattie infettive avevamo solo dimenticato o non osservato la prima fase del processo. A queste presunte malattie infettive precedeva sempre una fase di conflitto attivo. Solo con la soluzione del conflitto questi microbi possono diventare attivi. Allora non sono nostri nemici ma ci aiutano, lavorano su nostro comando, su comando del nostro organismo, diretti dal nostro cervello.

Cerchiamo di immaginarci i microbi come tre tipi di lavoratori:

1. Quelli che devono eliminare le immondizie (spazzini), i micobatteri tubercolotici, che per esempio eliminano i tumori intestinali (del foglietto embrionale interno) nella fase di guarigione (solo diminuzione di cellule!). Vogliamo subito menzionare che i micobatteri, allo stesso ritmo dei tumori degli organi governati dal cervello antico dell’endoderma e (della parte antica) del mesoderma, si moltiplicano durante la fase di conflitto attivo, ma diventano attivi ed eseguono il loro lavoro solo nella fase di conflitto risolto.

2. Quelli che devono risistemare un cratere provocato da una bomba (lavoratori di terreno), i virus che riempiono le ulcere, cioè le ri–elevano a livello del tessuto circostante (ricostruzione di cellule). I virus si trovano sempre solo in fase di guarigione e solo negli organi governati dalla corteccia cerebrale appartenenti al foglietto embrionale esterno. I sintomi concomitanti sono: vagotonia, di solito febbre, edemi dell’epidermide o della mucosa, però solo della mucosa di epitelio pavimentoso.

3. Quelli che elaborano solo i difetti (osteolisi, necrosi) degli organi del foglietto embrionale medio, i batteri, che sono da paragonare a degli scavatori, che puliscono il campo dalle macerie per poterci costruire una nuova casa, cioè per permettere all’organismo di riempire il difetto come si deve (demolizione e ricostruzione di cellule!). Anche qui avviene la moltiplicazione delle cellule esclusivamente nella fase di guarigione o dopo lesioni, dove sono presenti batteri.

Se non sono presenti “microbi specifici” la fase di guarigione si svolge naturalmente lo stesso, ma non in modo biologicamente ottimale, per esempio: epatite non A, non B, non C. I dotti epatici, che sono coperti di epitelio pavimentoso e che si alterano ulcerandosi in caso di conflitto biologico di disputa di territorio, per migliorare il deflusso di bile con un lume maggiorato (= senso biologico), si chiudono a causa dell’edema. Conseguenza: la bile ristagna, non riesce a defluire. Se sono coinvolti contemporaneamente molti dotti epatici il paziente diventa giallo: ittero, urina scura, feci giallo chiare a causa della mancanza della sostanza che colora la bile. Ma non sono i virus a causare l’epatite, come credevamo noi medici intelligenti nella nostra ingenuità, piuttosto, il nostro organismo si serve di loro, se sono presenti, per ottimizzare il percorso di guarigione. Comunque decide sempre il nostro cervello su quale tipo di microbo, in quale tipo di lavoro e quando ci debba aiutare; solo un determinato tipo, che il nostro cervello lascia lavorare a seconda del caso. Lo stesso su comando del nostro cervello, i presunti microbi patogeni si trasformano di nuovo in microbi benigni, apatogeni, e si ritirano in qualche parte del nostro organismo dove non disturbano, ma da dove possono sempre essere riattivati quando necessitano di nuovo. Visto che non lo sapevamo in passato, non solo avevamo male interpretato tutte le presunte malattie (SBS), ma non abbiamo neanche potuto trattare un solo paziente in modo corretto, secondo le cause.

Ma se i microbi non erano armate di nemici ma armate di amici, controllati e governati in modo sensato dall’organismo come simbionti, che cosa era allora il cosiddetto “sistema immunitario”? un’armata di cellule assassine, fagociti, linfociti T ecc., aiutato da uno squadrone di reazioni del siero? In altre parole: cosa resta del cosiddetto “sistema immunitario”?

Risposta: solo i fatti, non il presunto sistema, in quanto il “sistema immunitario” non esiste come concetto indefinito, spugnoso, che viene utilizzato indistintamente nella fase di conflitto attivo come nella fase di conflitto risolto, nel cancro, nei sarcomi, nella leucemia o nell’AIDS, attraverso tutte le cosiddette “malattie infettive”.

Anche nella cosiddetta “malattia da immunodeficienza AIDS” dicono siano coinvolti virus e linfociti T. I virus dell’HIV però non vengono mai trovati nei pazienti con AIDS. Nessuno ha mai osservato una sintomatologia precisa dopo una cosiddetta infezione con HIV, come si è abituati per esempio con la rosolia o con il morbillo. Pure è molto strano che l’”AIDS”, come presunta malattia virale, si comporti in modo del tutto differente dalle altre malattie virali, le quali vengono considerate superate quando il test degli anticorpi risulta positivo, cioè quando la “malattia” è superata. Che tali sintomi eclatanti comportino senza eccezione una serie di reazioni del sangue e del siero dovrebbe essere sottinteso. Ma dato che non esiste una specifica sintomatologia per l’”AIDS” si aprono le porte ad atti medici e diagnostici arbitrari.

Se una persona ha il test dell’HIV negativo e si ammala per esempio di cancro, reumatismo articolare, sarcoma, polmonite, diarrea, demenza, micosi, tubercolosi, febbre, herpes o tutti i possibili sintomi neurologici o di deficit, allora si tratta di normali “malattie” nel senso comune del termine, secondo la comprensione del passato. Se la stessa persona però ha il test dell’HIV positivo, subito tutti questi sintomi sono sintomi maligni dell’AIDS, viene quasi da dire metastasi dell’AIDS, che segnano già l’imminente e penosa morte del paziente di AIDS da compatire.

Per virus HIV, che non esiste (il presunto scopritore del AIDS, il Signor Montagnier, ha dichiarato in un’intervista ad un giornale spagnolo nel 1995 di non aver mai visto il virus HIV!), si intendeva fondamentalmente che il colpito “dall’epidemia mortale di AIDS” moriva infine di cachessia e panmieloftisi, cioè era incapace di produrre sangue.

Lo stesso processo lo troviamo anche in caso di cancro osseo o meglio dire in caso di cancro con diminuzione ossea, cioè osteolisi del sistema scheletrico, che comporta sempre una panmieloftisi (anemia) ed il conflitto correlato, secondo la locazione della parte scheletrica colpita, è sempre uno specifico conflitto di crollo dell’autostima. La guarigione di un tale conflitto di crollo dell’autostima sarebbe la formazione di callo osseo dell’osteolisi (ricalcificazione), con il segno della leucemia. Si ammala di “AIDS” solo chi sa o chi crede di essere HIV positivo!

Strano che nessuno abbia mai notato questo strano fenomeno. Tutta questa faccenda deve avere a che fare con la psiche. Per essere più precisi: se le persone si ammalano gravemente solo quando viene loro detto che sono HIV positivi, è urgente immaginare cosa succeda nella psiche di un tali pazienti ai quali viene comunicata una diagnosi annientante con la prognosi del 50% di mortalità!

Esattamente come ci fanno sempre paura con il cancro, in quanto è maligno, anche con i microbi maligni ci facevano paura.

Anche se la paura in caso di epidemie non è del tutto infondata, questo non è colpa dei microbi ma della civiltà, ed anche qui, dei molteplici errori della civiltà.

In fondo esistono solo due possibilità riguardo ai microbi: o i microbi sono endemici (per una zona), cioè tutti li hanno, quindi nessuno può avere “nuovi” microbi, in quanto ha tutti quelli che si possono avere in quella zona. O si impedisce con “l’igiene”, separazione e vaccini, che le persone entrino in contatto coi microbi o le loro conseguenze, come le tossine. La nostra civiltà tenta quest’iltima strada. Nella natura, negli animali e nei popoli naturali questo non esiste.

Per quanto riguarda il “pericolo di infezione”, specialmente con i microbi esotici, possiamo dire: esattamente come il nostro organismo o il nostro cervello computer non ha un programma per automobili, aerei o televisione, il nostro computer cervello non è neanche predisposto ad una cambiamento di territorio di migliaia di chilometri in poche ore, tanto meno in altre zone climatiche con altri microbi. Ciò che è del tutto normale per gli abitanti che vivono lì, poiché sono nati e cresciuti lì e si sono adattati, non è per niente normale per il visitatore. Un esempio è il morbillo per noi innocuo che superiamo di solito da bambini. Quando si è importato il morbillo in America, morirono molte migliaia di indiani adulti miseramente, ma non un singolo bambino. Ogni medico in Europa sa che anche da noi un’infezione primaria con il morbillo nell’adulto può essere mortale. Nel bambino invece è sempre innocuo. Si trasmette si il virus, ma si ammala solo colui o il bambino che ha vissuto precedentemente il conflitto correlato e si trova al momento in fase di guarigione. Nel caso del morbillo si tratta di un conflitto che ha da fare con il cavo orale o con i seni paranasali (per esempio “questa cosa mi puzza”).

Il cosiddetto sistema immunitario, che avevamo immaginato come una specie di armata del nostro organismo, che annientava cellule cancerogene maligne o microbi maligni come in una grande battaglia, non esiste in questo senso. Corrisponde alla precedente completa ignoranza sulla tipologia della “malattie” e la completa incapacità di valutare e classificare gli innumerevoli fatti e sintomi della sierologia e dell’ematologia.

La nostra odierna medicina ufficiale con le sue innumerevoli ipotesi non dimostrate e non dimostrabili è un errore continuo e brutale. Avevamo trovato fatti veri da esami nella medicina ufficiale, come l’ematogramma, parametri di laboratorio o cambiamenti nella ematopoiesi ecc. o immagini di TAC, ma le conclusioni che avevamo tratte e la terapia che ne risultava erano completamente sbagliate. Di conseguenza il tasso di mortalità della terapia nel cancro era del 98% dopo 5 anni. Nella Nuova Medicina Germanica® si verifica il contrario, il tasso di sopravvivenza si trova al 98%.

Una “malattia” in questo senso, come ci è stato insegnato all’università, non esiste in senso stretto. Avevamo presupposto, in ciò che chiamavamo “malattia”, un errore di “madre natura”, cioè che il presunto “sistema immunitario” (pensato come un’armata di difesa del nostro organismo) fosse diventato troppo debole.

“Madre natura” invece non fa errori, magari può apparire un errore a prima vista, ma ha un senso, anche se a volte con sintomi concomitanti negativi per l’individuo, ma sempre a favore del bene del gruppo più grande.

http://www.warmfit.com/wp-content/uploads/2016/01/presentazione20NMG.pdf

 

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Mag
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Hamer: Il carcinoma del pancreas

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Hamer: Il carcinoma del pancreas;  Nell’antichità erano i Greci ad aver sviluppato una cultura per superare i conflitti psichici con le loro Asclepiadi. I sacerdoti di Asclepio (Dio della medicina n.d.t.) domandavano a coloro, che venivano a chiedere consiglio, i sogni della notte appena passata e ne traevano informazioni riguardo ai loro problemi psichici ed alle loro malattie fisiche.

 

Hamer: Il carcinoma del pancreas

Anche se si può parlare solo in generale ed essere piuttosto imprecisi nel far riferimento ai tempi antichi e manchi del tutto un sistema, si era comunque più vicini allora a comprendere la correlazione tra psiche e malattia oncologica di quanto non lo siamo oggi nel 20° secolo, con la nostra fissazione sui presunti processi patologici e la ricerca di fatti a livello fisico.

Anche l’aspecifica ricerca sullo stress confonde il più delle volte causa ed effetto, in quanto tutti i pazienti di cancro sono sotto stress (stress permanente) nella fase ca.

Il contesto del cancro non si poteva comprendere fino in fondo, in quanto, non si differenziava tra la fase di conflitto attivo, di stress, con i suoi sintomi propri e la fase di conflitto risolto, vagotonica. Anche i “valori” psichici sono differenti nelle due fasi. Questo ha comportato che si cercasse di ridurre allo stesso denominatore fasi e sintomi completamente differenti, a causa dell’ignoranza del sistema ontogenetico dei tumori.

Si differenziava anche tra malattie primarie e secondarie o anche vecchi carcinomi, guariti, che si scoprivano solo per caso. Perciò molti risultati di queste osservazioni sono insensati. Prima della scoperta della Nuova Medicina Germanica® nel 1981 c’erano tante teorie sulla causa del cancro, ma nessuno riteneva possibile che il cancro potesse svilupparsi a causa di un conflitto biologico, cioè di un evento scioccante, drammatico, altamente acuto, vissuto con senso di isolamento psichico (DHS), che ci coglie “sul piede sbagliato”.

Un esempio: una paziente perdette in breve tempo 4 parenti molto stretti, ma non subì nessun conflitto biologico in quanto sapeva in partenza che padre, madre, fratello e zio non avevano nessuna possibilità di sopravvivenza. Ma quando lo zio, che aveva promesso di lasciarle in eredità un baule molto bello, lasciò nel testamento il baule alla sorella della paziente, ella perse la ragione e subì una DHS. Fu colta sul piede sbagliato poiché contava di ottenere il baule, gli aveva già preparato un posto d’onore in salotto. Ella subì un conflitto indigesto. Con il pensiero aveva già inglobato il “boccone” (baule) e doveva adesso con il pensiero ridarlo indietro.

Si ammalò di carcinoma al pancreas. Dal punto di vista “psicologico” avrebbe dovuto essere molto più importante la morte (“perdita”) di ognuno di questi parenti stretti, ma non lo era, poiché di ognuno di questi quattro parenti aveva saputo prima, per quanto fosse triste, che non c’era più niente da fare. Lei è stata in lutto come si deve per i parenti, era stato per lei un conflitto di perdita psichico o psicologico, ma non un conflitto biologico.

Il non ottenere il baule in eredità colpì la paziente a ciel sereno. Questo le causò un conflitto biologico ed un cancro al pancreas. Ma come andremo a vedere anche il carcinoma al pancreas non è un “errore” ma un processo biologico sensato. E’ importante comprendere in generale, che lo stesso identico avvenimento (per esempio un incidente), non deve necessariamente fare lo stesso conflitto in tutte le persone, o magari non causa nemmeno una DHS. Subire un conflitto è una cosa molto individuale ed è decisivo solo quello che ne racconta il paziente.

In caso di carcinoma al pancreas si tratta quasi sempre di un conflitto con parenti.

A. Conflitto di disputa “Lotta per un boccone”, per esempio conflitti di eredità.

Il focolaio di Hamer si trova nel tronco encefalico (ponte) lateralmente a destra.

Nella fase di conflitto attivo si forma un tumore compatto. Questo tumore ha il compito di produrre maggiormente succo pancreatico, che possa decomporre in particolar modo zuccheri e proteine. In questa fase il paziente sente solamente una certa pressione retroperitoneale, cioè dietro il peritoneo, in quanto il pancreas è retroperitoneale, dietro il peritoneo, come anche i reni.

Nella fase di guarigione il paziente ha il soliti sintomi da Tbc con sudorazioni notturne, ecc..

Il pancreas è un cosiddetto organo d’appendice all’apparato digerente, come anche lo sono il fegato o i polmoni (alveoli). Il senso biologico è, come già detto, di produrre maggiormente succhi digestivi nel pancreas, per cercare di inglobare (digerire) lo stesso il boccone (baule). Per esprimerlo diversamente: il tessuto aumentato del pancreas deve essere utilizzato per una miglior digestione del boccone con l’aiuto di un maggior versamento di succo pancreatico.

Oggi il boccone per noi non è più un boccone di cibo come invece lo è per l’animale, per il quale le 5 leggi biologiche della natura trovano applicazione in modo analogo (perdita del boccone).

La maggior parte degli adenocarcinomi del pancreas con crescita a cavolfiore di qualità secretoria non sono così pericolosi come sembrano.

Negli adenocarcinomi del pancreas troviamo due tipi di guarigione:

1. In caso di presenza di micobatteri (al momento della DHS): necrosi caseosa con demolizione tubercolotica con successiva formazione di caverne pancreatiche. La maggior parte degli adenocarcinomi pancreatici in questo caso non hanno quasi mai bisogno di essere operati (stato post tubercolotico del pancreas), in quanto se necessita si possono sostituire il fermenti digestivi.

2. Guarigione con incapsulamento quando non siano presenti micobatteri al momento della DHS: il paziente non ha quasi altri sintomi oltre ai normali sintomi vagotonici. Ma ha lo “svantaggio” che continua a versare più succo pancreatico anche se è biologicamente insensato.

B. Conflitto di disputa di territorio o d’identità (riguardante l’epitelio dei dotti pancreatici secondo la lateralità, il livello ormonale, la costellazione schizofrenica ecc.)

Il focolaio di Hamer si trova nel neoencefalo temporalmente a destra.

Il pancreas appartiene agli organi composti funzionalmente da parti provenienti da vari foglietti embrionali e perciò ha vari contenuti conflittuali.

L’ulcera dell’epitelio pavimentoso dei dotti pancreatici per esempio appartiene al foglietto embrionale esterno e corrisponde a seconda della lateralità ad un conflitto di disputa di territorio o di identità.

Nei conflitti del cervelletto e del neoencefalo la lateralità è di fondamentale importanza, mentre nel tronco cerebrale non è ancora importante. Il test dell’applauso perciò è un criterio importante della Nuova Medicina Germanica®.

Se nell’applaudire la mano destra si trova sopra l’altra si è destrimani, viceversa si è mancini.

Nel conseguirsi dei conflitti oltre alla lateralità è determinante anche la situazione ormonale (pillola anticoncezionale, climaterio, assunzione di ormoni, estirpazione delle ovaie o radiazione, chemio ecc.). L’uomo mancino giovane non subisce per esempio nel caso del conflitto di disputa di territorio un’ulcera dell’epitelio pavimentoso dei dotti pancreatici ma un’ulcera rettale. La donna mancina invece subisce nel caso di un conflitto d’identità un’ulcera dei dotti pancreatici (o un’ulcera gastrica o un’ulcera dei dotti biliari).

Normalmente una giovane donna destrimane reagisce in caso di conflitto d’identità sul lato sinistro femminile della corteccia cerebrale. Se la stessa donna però prende per esempio la pillola, sente lo stesso conflitto in modo maschile e mostra un focolaio di Hamer sul lato destro maschile.

Dall’organo al cervello e dal cervello all’organo la correlazione è sempre chiara.

Solamente nella correlazione tra psiche e cervello e viceversa la lateralità è importante, in quanto determina la via conflitto/cervello e con ciò quale “malattia” può sviluppare il paziente a causa di un determinato conflitto.

Il conflitto d’identità femminile: contenuto del conflitto: “Non sapere dov’è il proprio posto o dove bisogna andare; anche non sapere quale decisione prendere”, corrisponde a livello organico ad un’ulcera della mucosa del retto, in caso di una destrimane.

Nella fase ca si formano ulcere rettali dolorose, che sanguinano di rado in questa fase, ma creano dolori e spasmi e vengono di solito confusi come “dolori da emorroidi”.

Il senso biologico sta nell’allargamento del retto per defecare meglio e definire meglio il proprio habitat (identità).

Nella fase di guarigione i pazienti non hanno più dolori ma un forte edema della mucosa e sanguinamento dall’ulcera che guarisce. Questa mucosa fortemente edematosa ed ulcerata secerne sangue chiaro che in passato veniva mal interpretato come “sanguinamento da emorroidi”, oggi altrettanto errata è l’interpretazione di carcinoma rettale, che purtroppo viene “curato” inutilmente ed insensatamente con estirpazione chirurgica del retto. Se oltre ad una terapia sintomatica per facilitare lo sgonfiamento non si interviene in alcun modo e si evitano recidive di conflitto, l’ulcera rettale guarisce senza problemi. Però anche qui vale la regola: attenzione in caso di sindrome, con contemporaneo carcinoma dei tubuli collettori renali, un cosiddetto conflitto del profugo o dell’esistenza, o conflitto di sentirsi lasciato solo, di non sentirsi accudito o sentirsi mal-accudito, o di paura dell’ospedale ecc..

Nella fase di guarigione il nostro organismo accumula edema nella parte interessata, per esempio nella guarigione dell’ulcera pancreatica, dell’epatite, della ciste renale, del carcinoma pleurico o anche dell’ulcera rettale. Se si aggiunge contemporaneamente un carcinoma dei tubuli collettori renali in fase attiva, il deposito d’acqua aumenta a dismisura, cioè la mucosa del retto può gonfiarsi più del doppio. Questo comporta problemi. Anche il focolaio di Hamer nel cervello si gonfia di più.

Nella donna mancina in caso di ulcera dell’epitelio pavimentoso dei dotti pancreatici durante la fase di conflitto attivo si formano ulcera nei rami dei dotti pancreatici e nel grande dotto pancreatico. Il senso biologico dell’allargamento dei dotti pancreatici sta nella necessità di espellere più succo pancreatico.

Durante la fase di guarigione i dotti pancreatici colpiti dall’ulcera si gonfiano; inoltre si alza l’amilasi nel siero. Di solito la diagnosi di tumore al pancreas avviene adesso, mentre si tratta solo di uno “pseudo” tumore (che sembra “otturare” i dotti), che dopo lo sgonfiamento dei dotti pancreatici colpiti torna di nuovo transitabile.

Anche qui: attenzione in caso di sindrome!

Non di rado questo conflitto si trova in compagnia dell’ulcera gastrica o dell’ulcera dei dotti biliari, che appartengono pure al foglietto embrionale esterno ed hanno un contenuto di conflitto simile.

Nella fase di conflitto attivo si forma una diminuzione di sostanza della mucosa gastrica lungo la piccola curvatura dello stomaco, nel piloro e nel bulbo duodeni, dov’è migrato l’epitelio pavimentoso, che è molto sensibile. Perciò si creano dolori o coliche gastriche. Il senso biologico stà nell’ingrandimento del passaggio gastrico, specialmente dell’uscita gastrica.

Nella fase di guarigione vediamo di frequente ulcere gastriche sanguinanti (ematemesi e feci nere). Nonostante sia un buon segno, ci hanno abituato ad considerarlo come cattivo. In questa fase il paziente non ha più dolori e neanche coliche, a volte presenta episodi di vomito. Attenzione in caso di sindrome!

 Hamer: Il carcinoma del pancreas

Anche in caso di ulcera dei dotti biliari intra o extra epatici si tratta di conflitti di disputa di territorio: i confini dei territori limitrofi sono stati violati, così che il “capo confinante” può fare incursioni.

Spesso anche dispute per soldi.

Nella fase di conflitto attivo si formano ulcere nei dotti biliari intra ed extra epatici e nella cistifellea, che creano dolori, anche coliche biliari o coliche biliari intra epatiche. Il senso biologico sta nell’allargamento ulceroso dei dotti biliari in modo che il deflusso di bile sia migliorato grazie al diametro maggiore.

Nella fase di guarigione vediamo l’epatite. A causa del gonfiore di guarigione delle ulcere della mucosa intracanulare, avvengono momentanee occlusioni dei dotti biliari con ristagno di bile, o nella maggioranza dei dotti biliari intra ed extra epatici (epatite itterica) o solo in una piccola parte (epatite anitterica). Ma non sono i virus a causare l’epatite, come avevamo creduto noi medici intelligenti nella nostra ingenuità, ma il nostro organismo si serve di loro, se sono presenti e caso mai esistano (non ne è stato ancora dimostrato neanche uno finora), per ottimizzare il percorso della guarigione.

Se non sono presenti i virus, la fase di guarigione avviene lo stesso, ma eventualmente non in modo biologicamente ottimale: per esempio epatite non A, non B, non C.

E’ sempre il nostro cervello a determinare quale tipo di microbo può aiutare, quando, in quale lavoro, ed è sempre solo un determinato tipo che ottiene il comando dal cervello per lavorare in una determinata zona. E’ sempre su comando del nostro cervello che i presunti microbi patogeni si trasformano di nuovo in microbi apatogeni, benigni, che si ritirano in qualche parte del nostro organismo, dove non disturbano, ma da dove posso essere riattivati in qualsiasi momento quando necessitano di nuovo. La cosa più temuta sia nel percorso di guarigione dell’ulcera gastrica sia nell’epatite non è ne il sanguinamento gastrico ne sono i valori epatici alterati (specialmente le gamma GT, la fosfatasi alcalina ed eventualmente la bilirubina nel percorso itterico), ma la crisi epilettoide, che si presenta quando i valori epatici cominciano a scendere di nuovo.

Richiede la massima attenzione il rischio di “coma epatico” (formazione di ammoniaca nel fegato), che fondamentalmente è un coma cerebrale, immediatamente dopo la crisi epilettoide. La terapia consiste in costante apporto di glucosio per os (bocca), poco o nessun apporto di liquidi attraverso infusione.

Attenzione in caso di sindrome che causa un’epatomegalia (forte edema epatico) con dolori causati dall’espansione della capsula epatica. Anche i valori epatici, specialmente le gamma GT, aumentano notevolmente nell’epatomegalia, fatto che avviene in forma molto minore senza la sindrome.

Ma nonostante tutte le complicazioni, per esempio in caso di durata di conflitto lungo ed intenso, che per fortuna non sono la regola, la maggior parte dei pazienti ce la fa a guarire. Da quando conosciamo la Nuova Medicina Germanica®, sappiamo secondo quale schema si manifesta il cancro, come si evolve e come può essere fermato e come possiamo possibilmente evitare o far terminare la sindrome.

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Mag
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Hamer: Alterazioni della bocca

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Hamer: Alterazioni della bocca;  con  aumento di cellule. Con  diminuzione di cellule. Nella medicina ufficiale regnante il “cancro” è considerato un “errore della natura”, un crollo del cosiddetto “sistema immunitario”, qualcosa di maligno, che cerca di distruggere l’organismo e perciò deve essere combattuto e annientato con tutti i mezzi a disposizione di una strategia medico militare.

Nella Nuova Medicina Germanica® le cosiddette malattie oncologiche sono solo delle fasi speciali:

· a volte di una fase di formazione di cancro, di conflitto attivo (fase ca),

· a volte di una fase di guarigione, di conflitto risolto (fase pcl).

 

Hamer: Alterazioni della bocca

Non sono più maligne, ma diventano comprensibili con l’aiuto della storia evolutiva dell’uomo come programma speciale biologico sensato della natura (SBS). Da quando conosciamo la regola ferrea del cancro, sappiamo secondo quale schema la malattia oncologica inizia, si evolve e come può essere bloccata.

Nella Nuova Medicina Germanica® è spiegato tutto si sistema secondo i criteri evolutivi e le 5 leggi biologiche, ascoltate da madre natura. È la prima catalogazione sistematica dell’intera medicina, è la sistemazione secondo l’appartenenza ai foglietti embrionali orientata all’evoluzione: il foglietto embrionale interno (endoderma), medio (mesoderma) e esterno (ectoderma), che si formano già all’inizio dello sviluppo embrionale. Ogni cellula ed ogni organo del corpo possono essere considerati secondo l’appartenenza ai foglietti embrionali, e ad ogni foglietto embrionale appartengono anche secondo l’evoluzione determinate parti del cervello e determinate formazioni istologiche.

Il punto cruciale della regola ferrea del cancro è la DHS (sindrome di Dirk Hamer), lo choc conflittuale. Nel momento stesso della DHS si decide con cosa il paziente associ lo choc conflittuale, si decide che ogni cancro si sviluppi da una determinata situazione psichica e che questa induca una determinata situazione cerebrale, un focolaio di Hamer (HH), una cosiddetta configurazione a bersaglio nel cervello, alla quale corrisponde un organo ben definito. In caso di DHS reagiscono le zone organiche correlate a questo HH con la corrispondente reazione del foglietto embrionale.

Questo significa che le cellule appartenenti al foglietto embrionale interno (tronco encefalico) producono aumento di cellule in fase di conflitto attivo, le cellule invece appartenenti al foglietto embrionale esterno (corteccia cerebrale) producono diminuzione di cellule in fase di conflitto attivo. Il foglietto embrionale medio si differenzia in mesoderma del cervelletto, che nella fase di conflitto attivo produce pure crescita da divisione cellulare, in mesoderma encefalico che produce necrosi nella fase di conflitto attivo.

Guardando le malattie o i programmi speciali governati dal tronco encefalico, vediamo che hanno una localizzazione sistematica, iniziando dorsalmente a destra con le malattie della bocca e finendo con il carcinoma del sigma e della vescica dorsalmente a sinistra, e tutti dimostrano lo stesso tipo di formazione istologica, cioè sono adenocarcinomi. Questo significa che tra la localizzazione dei relè del cervello e degli organi del tratto digerente, inclusi gli organi appendici, è ben visibile un ordine evidente.

Il sistema ontogenetico dei microbi decide sull’appartenenza dei microbi a questi tre foglietti embrionali. I microbi più antichi, funghi e batteri fungiformi (micobatteri) sono responsabili per l’endoderma, limitatamente anche per il mesoderma del cervelletto, in ogni caso comunque solo per gli organi governati dal cervello antico.

Tutti i relè del tronco encefalico contengono conflitti inerenti al “poter prendere un boccone”, poterlo inghiottire, poterlo digerire, poterlo espellere ecc.. Anche se i conflitti biologici sono da comprendere in senso evolutivo come conflitti arcaici, sono vissuti da parte degli animali quasi sempre ancora reali, ma anche le persone li vivono in fondo ancora in quel modo. Ad esempio un pacchetto d’azioni lo viviamo come un boccone, e subiamo un conflitto biologico, quando lo perdiamo.

In un contesto naturale un pacchetto di carte sarebbe senza nessun valore. Tutta la terminologia dei conflitti biologici è stata scelta in modo che possa essere valida contemporaneamente sia per il mammifero (reale) sia per noi esseri umani eventualmente in senso lato.

Hamer: Alterazioni della bocca

Nel caso di un carcinoma sottomucoso della bocca il contenuto del conflitto è sempre di “non riuscire ad afferrare un boccone”. E’ molto frequente in ammalati gravi, che non riescono a nutrirsi più bene, per esempio a causa dei dolori. Nella fase ca troviamo un adenocarcinoma a crescita piatta, di basso spessore sotto l’epitelio pavimentoso della bocca, che è praticamente invisibile. Essa appartiene dal punto di vista evolutivo all’antica mucosa della bocca, che oggi è in gran parte ricoperta. Nella fase di guarigione vediamo la cosiddetta stomatite aftosa o mughetto.

La stessa cosa avviene nel carcinoma della ghiandola salivare sottolinguale (parte acinosa). Nella fase ca forma un carcinoma compatto con aumento di cellule della ghiandola sottolinguale, degli acini che formano saliva. Nella fase pcl avviene una caseificazione maleodorante e demolizione del tumore attraverso funghi (micosi) o batteri fungiformi (micobatteri, per esempio Tbc). In caso di caseificazione totale delle cellule ghiandolari (dopo recidive multiple complete di soluzioni) risulta una mucoviscidosi, cioè un inaridirsi del liquido salivare della ghiandola sottolinguale.

In caso di un carcinoma del palato il contenuto del conflitto è “di aver già afferrato un boccone ma di non poterlo inghiottire”.

Esempio: un paziente crede di aver vinto alla lotteria, ma il suo biglietto è stato registrato erroneamente in modo sbagliato dalla ricevitoria. L’organismo sviluppa dopo la DHS delle cellule di adenocarcinoma altamente specializzate che producono succhi digestivi per demolire il boccone troppo grande, in modo che possa essere inghiottito; poter inglobare il boccone o no, in natura è questione di vita o di morte. Nella fase pcl avviene la caseificazione e la demolizione delle cellule speciali non più necessarie attraverso funghi o Tbc.

Il carcinoma delle tonsille contiene il conflitto di “non poter inghiottire un boccone”. Esempio: Un appartamento è stato promesso, ma all’ultimo momento non si riesce ad arrivare al contratto d’affitto, cioè un altro è sopraggiunto e ha afferrato il boccone prima (appartamento, casa, posto di lavoro ecc.).

Nella fase ca: iperplasia delle tonsille = tonsille ingrandite, spesso frastagliate.

Nella fase pcl si forma una tonsillite con pus o un ascesso. Anche qui aiutano i microbi speciali nella demolizione (micosi delle tonsille o batteri fungiformi (Tbc)).

I microbi erano considerati maligni e si cercava di sterminarli. Non aveva nessun senso! Abbiamo urgente bisogno dei microbi, di tutti i tipi di microbi che si trovano alle nostre latitudini. Se ci mancano per esempio “per motivi igienici” i micobatteri (Tbc), non riusciamo più nella fase di guarigione a demolire i nostri tumori. Per tutta una serie di tumori ha delle conseguenze catastrofiche: un carcinoma dell’intestino crasso per esempio può causare notevoli complicazioni e allora deve essere rimosso chirurgicamente. Nel caso di un carcinoma della tiroide significherebbe che si continua a produrre una grande quantità di tiroxina. In presenza dei micobatteri corrispondenti invece (nella fase di guarigione) i valori di tiroxina tornerebbero alla normalità.

Ma esistono anche organi che si formano funzionalmente da parti appartenenti a diversi foglietti embrionali. In questo campo la nostra embriologia ci ha abbandonati: non troviamo informazioni inerenti alla migrazione dell’epitelio pavimentoso ai tempi del neoencefalo. Esattamente da qui non si poteva più comprendere la natura dei tumori. Non avevamo compreso il cervello e non sapevamo nulla della migrazione evolutiva dell’epitelio pavimentoso, dell’ectoderma, del neoencefalo.

Secondo la 3° legge, il sistema ontogenetico dei tumori, sappiamo che tutte le cellule e gli organi, che si sono evoluti dal foglietto embrionale esterno, hanno i loro relè nella corteccia cerebrale e creano nella fase di conflitto attivo diminuzione di cellule in forma di tumori, ulcere o di diminuzione funzionale a livello organico (per esempio diabete).

Guardiamo la natura di un’ulcera, essa è di per se una difetto di sostanza. Questo processo lo troviamo in tutti i carcinomi dell’epitelio pavimentoso, anche nel carcinoma ulceroso della mucosa della bocca. Il conflitto è sempre un conflitto orale. Esempio: un automobilista deve fare il test dell’alcol e soffiare (con la bocca) nel palloncino e perde la patente a causa del suo tasso alcolico.

Nella fase di conflitto attivo le cellule funzionalmente inutili vengono rigettate, perché a causa della loro capacità funzionale inferiore non sono all’altezza dello strapazzo meccanico. Questo spiega il difetto di sostanza, “sostanza in meno”. Più a lungo dura il conflitto più grande e profonda diventa l’ulcera. Nella fase di guarigione avviene un forte gonfiore locale della mucosa della bocca. Nell’arco che va dalle 3 alle 6 settimane resta solo una piccola cicatrice dell’ulcera, che in questa fase può anche sanguinare.

Lo stesso processo lo troviamo nel carcinoma della lingua. Il contenuto del conflitto è qui l’essere senza parole. Esempio: un paziente è rimasto senza parole quando il suo capo lo ha aggredito: “Non hai una lingua in bocca per poter dire almeno una parola?”

Nel carcinoma ulceroso del dotto escretorio della ghiandola salivare sottolinguale abbiamo sempre un conflitto di “non poter, voler mangiare (insalivare)”. Nella fase ca si formano ulcere nei dotti escretori della ghiandola sottolinguale che creano solo un fastidio (spasmo) leggermente doloroso e passano di solito inosservate. Nella fase pcl avviene un gonfiore della mucosa intraduttale con occlusione. Questo causa un ristagno in tutta la zona. Non si tratta di un tumore ma di un’ulcera in fase di guarigione.

In tutti i carcinomi dell’epitelio pavimentoso, che grossolanamente hanno i loro relè perinsulari, troviamo un rigetto delle cellule cancerogene, specialmente quando la matrice dell’epitelio è ancora intatta, cioè quando si è trattato solo di un’ulcera superficiale. Visto che lo strato esterno dell’epitelio pavimentoso è voltato verso l’esterno, l’organismo rigetta il tessuto verso l’esterno e produce cellule pavimentose dallo strato inferiore come fa di solito. Cercate di immaginare quanti milioni di queste cellule di epitelio pavimentoso della mucosa della bocca di un cane vengono limate nell’attività di rosicchiare un osso. In questi casi il carcinoma ulceroso scompare completamente con restituito ad integrum, quando la matrice non è coinvolta, o con guarigione cicatrizzante.

Mentre i tumori governati dal cervello antico sono elaborati nella fase di guarigione da micobatteri, sono esclusivamente i virus a prendere questo impegno per i “tumori” governati dalla corteccia cerebrale (ulcere, tumori ecc.). I virus non sono esseri viventi in proprio, come i batteri, ma molecole proteiche complicate, che si moltiplicano, esclusivamente nella fase di guarigione dopo la soluzione del conflitto (CL), e aiutano al ripristino delle ulcere, della cute e delle mucose. Se avevamo creduto fino ad ora di dover sterminare i virus, adesso la situazione si presenta diversamente: dobbiamo provvedere a che in una fase di guarigione corrispondente si trovino sempre anche i microbi specifici per ottimizzare il processo di guarigione.

In passato non conoscendo la differenza tra alterazioni organiche governate dal cervello antico ed alterazioni organiche governate dal neoencefalo (vedi sistema ontogenetico dei tumori e della malattie oncoequivalenti) non potevamo trovare nessun fattore comune. Quando credevamo di aver trovato qualcosa, questo si dimostrava poi falso come per esempio i marker tumorali, che guardati col senno di poi erano completamente insensati e spesso avevano un significato contrario a quello che volevamo affibbiare loro.

 

 

 

 

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