Fabio, Sport Masseur, Author at warmfit - Pagina 16 di 22
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Mag
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Fabio, Sport Masseur
Hamer, Polmoni, bronchi, emottisi
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer, Polmoni, bronchi, emottisi;  bronchi), tosse con sangue (emottisi).

Testimonianza tradotta dal sito di Pilhar.                                                                                                31.01.2009

Nel mese di agosto del 2002 la nostra casa è stata gravemente minacciata da un’alluvione. Grazie al rapido e mirato intervento dei pompieri abbiamo potuto evitare l’allargamento della nostra cantina. In quell’epoca non lo sapevo ancora (ho conosciuto la “Germanica” solo un anno più tardi), ma da quel giorno in poi ho avuto un conflitto di territorio attivo. Il quadrimestre seguente ha continuato a piovere forte, fino a due giorni prima del capodanno 2003, perciò praticamente facevo continuamente recidive, poiché ogni pioggia mi riportava sul binario. (Mi rendo conto col senno del poi del perchè non avessi appetito, continuassi a pensare a delle soluzioni su come salvare la mia casa dalle inondazioni e non riuscissi a dormire. Se fossi stato informato già allora avrei senz’altro anche notato le mie estremità fredde.)

Circa il giorno dell’epifania le notizie meteo alla radio annunciavano un lungo periodo di bel tempo. Mi ricordo ancora di aver sentito la notizia con un certo sollievo, ma sono rimasto anche un po’ scettico. Quando dopo tre settimane di tempo splendido non erano ancora previsti dei peggioramenti, mi sono reso conto che io (e la mia casa) ero “fuori pericolo” per un po’ di tempo.

Due giorni dopo ho cominciato a tossire, avevo la febbre e mi sentivo tramortito. Per una settimana intera sono dovuto restare a letto. Il terzo giorno nel muco della tosse c’erano delle grosse macchie di sangue. Senza sapere il perché, l’ho taciuto sia a mia moglie sia al medico, avevo paura di dover andare in ospedale ed ero anche convinto che il mio corpo fosse abbastanza robusto per superare il tutto. Infatti così è stato. Dopo due giorni di emottisi tutto è tornato nella norma e circa una settimana dopo l’inizio della “malattia” ho potuto riprendere servizio a scuola.

Nell’ottobre del 2003 ho conosciuto la NMG e ne sono rimasto subito molto affascinato, così da partecipare regolarmente ai gruppi di studio e frequentare seminari e conferenze.

Nel gennaio del 2004 sono andato ad un corso di sci con la scuola. La notte prima della partenza aveva piovuto molto ed il fiume vicino casa si era ingrossato al mattino, ma non in modo preoccupante. Il giorno dopo l’arrivo nella località sciistica non potevamo sciare poiché pioveva perfino in cima alle montagne talmente si era alzata la temperatura. Alla sera chiamai a casa.

Rispose mio figlio di 9 anni. Alla mia domanda preoccupata se il fiume fosse in piena, sembrava sorpreso e rispose: “No, per niente.” Ero molto sollevato. Nello stesso momento mia moglie ha preso la cornetta del telefono protestando: “Non manca molto ed il fiume scavalcherà gli argini. Ha piovuto ininterrottamente tutto il giorno.” (Mio figlio non si era interessato al tempo, come fanno tutti i bambini.) Mi ricordo ancora con precisione: ho preso improvvisamente a tremare, mi si sono gelati mani e piedi, come avevo imparato nei gruppi di studio. Immediatamente il mio pensiero era occupato da misure di protezione per la mia casa. Mi moglie cercava di calmarmi, un vicino di casa l’aveva aiutata con le misure preventive e la faccenda non era così tragica visto che aveva smesso di piovere. Nonostante tutto, quella sera, io ero fuori fase, la mia testa era piena del pericolo dell’inondazione. Inutile dire che quella notte ho dormito male.

La mattina dopo ho chiamato subito mia moglie, che mi ha segnalato il cessato allarme. Tutto era passato, il fiume era tornato quasi a livello normale, non dovevo più preoccuparmi. Non mi sono fidato del tutto però fino quando non sono tornato a casa il venerdì seguente. Solo a mezzogiorno del sabato ho avuto la certezza che non c’era più pericolo per la mia casa.

Domenica sera mi sono ritrovato nella vasca da bagno e improvvisamente, a ciel sereno, ho iniziato a tossire. Ho rifatto il percorso di due anni fa che già conoscevo: la mattina dopo ero stanco, febbricitante e tossivo terribilmente. Da mercoledì avevo tosse con sangue, che nell’arco del giovedì passò. Il fine settimana ero di nuovo in forma.

Nessuno della mia famiglia è stato contagiato, nessuno ha sviluppato l’emottisi, tutti sono restati sani nonostante tutte le visite che ho ricevuto.

Nessuno ha neppure avuto un’influenza. Non mi è rimasta neanche un po’ di difficoltà respiratoria. Mi sento come prima della “malattia”.

Con la seconda volta sapevo già come funzionavano l’unità corpo-mente-anima. Sapevo che il mio corpo eliminava adesso attraverso le vie aeree le cellule che si erano formate nei polmoni e che adesso erano diventate inutili e che, non appena avesse concluso, sarei tornato sano come prima. Non avevo bisogno di farmaci. Ero costretto di consultare un medico per il certificato di malattia ma gli ho taciuto l’emottisi e non ho preso neanche i farmaci che mi ha prescritto. Sono guarito così esattamente come era prevedibile grazie alla conoscenza che avevo acquisito nel gruppo di studio.

Grazie di cuore, dr. Hamer!

Viva la medicina sagrada!

Johannes F.

Annotazione:

Una testimonianza molto dettagliata che dimostra come possiamo osservare la veridicità della Germanica nelle reazioni del nostro corpo. In questo racconto vediamo anche come colpisce individualmente una DHS secondo il contenuto del conflitto. Nonostante si trattava di un conflitto dell’acqua (l’inondazione del fiume) il nostro amico ha reagito con un conflitto di territorio, la casa era in imminente pericolo. Da allora il binario del tema “acqua alta” colpisce la mucosa dei suoi bronchi. Probabilmente resterà un binario per molto tempo. Ma anche se fosse così, il nostro amico ha imparato ad avere riguardo e a darsi il tempo necessario per la guarigione. Egli sa che, se ci sarà in arrivo un periodo di piogge forti, probabilmente reagirà di nuovo con i bronchi.

Sapendo il perché, si sa cosa fare. Conoscendo i tempi ci si può preparare anche ai tempi di guarigione. Se si sa inoltre che la reazione del corpo non è una cosa maligna ma sensata, si perde ogni paura e si rimane il “capo” delle proprie faccende. Non si corre più così facilmente il pericolo di diventare vittima della medicina ufficiale spesso radicale e brutale.

Vedi anche:

SBS: Il polmone

Hamer, Polmoni, bronchi, emottisi

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Mag
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Fabio, Sport Masseur
Hamer; Convulsione febbrile
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer; Convulsione febbrile:

estimonianza tradotta dal sito di Pilhar

02.02.2009

Leggendo volentieri le testimonianze, vorrei contribuire con l’esperienza di mio figlio di 4 anni.

F. aveva 4 anni quando un pomeriggio cadde dalla panca giocando. Per me era una caduta innocua, che avevo visto con la coda dell’occhio. Nostro figlio invece era spaventatissimo della caduta, probabilmente perché era avvenuta in modo del tutto imprevisto, visto che era concentrato a giocare e quindi strillò come se fosse gravemente ferito. Ma non era assolutamente così, il giorno dopo non aveva neanche un livido. Strillò però in modo assordante e lamentava dolore alla coscia. Perfino una mia amica che abitava sopra di noi accorse ad aiutare. Ho cercato di consolare F. e gli ho massaggiato la coscia con un po’ di crema alla calendula, metodo che funziona sempre. Poco dopo ha ripreso a giocare come se niente fosse e tutto sembrava apposto.

La notte F. ha dormito in modo molto inquieto e al mattino mi sono resa conto che non si sentiva bene ed aveva un po’ di febbre. Tutta la mattinata mi è rimasto attaccato e abbiamo passavato gran parte del tempo sul divano. La febbre saliva (non so quanto poiché non l’ho misurata), si riaddormentava sempre di nuovo ed ha vomitato due volte.

Eravamo seduti sul divano, F. mi stava seduto in grembo quando improvvisamente la sua gamba sinistra è scattata. F. ha sgranato gli occhi, ha fissato gli occhi in alto a sinistra e non li ha mossi più, tutto il corpo era in qualche modo rigido, quando ho notato che doveva rimettere. Ma aveva i denti stretti forte (gli occhi erano ancora fissi), il viso ha perso colore ed è diventato leggermente cianotico perché non respirava! Gli ho dato dei colpetti sulla schiena cercando con il dito di aprirgli i denti ed ho continuato a parlargli. Nonostante tutta la mia conoscenza della NMG e della crisi di guarigione ero molto nervosa e in quei secondi avevo anche paura, non avevo mai assistito ad una situazione del genere. (Nostra figlia ha già 6 anni e non è mai stata “ammalata”.)

Ad un certo momento (forse dopo un minuto o due) la stretta dei denti si è sciolta e lui ha vomitato, ha fatto un respiro profondo e tutto è tornato alla normalità. Gli ho fatto anche un po’ di impacchi freddi sui polpacci per diminuire la temperatura. Fino a sera la febbre è scesa ed il giorno dopo tutto era passato. F. era ancora un po’ fiacco ma senza febbre e due giorni dopo non aveva più sintomi.

La mattina, quando aveva iniziato con la febbre, avevo già riflettuto sulla probabile DHS, avevo anche pensato alla caduta dalla panca, ma l’avevo considerata talmente banale che non potevo credere che fosse quella la DHS. Dopo però quando proprio la gamba dolente e massaggiata era scattata (secondo la mia interpretazione era esattamente il culmine della fase di guarigione, crisi epilettoide, convulsione febbrile?) e la faccenda si è risolta anche in breve tempo, mi sono resa conto che non poteva essere stato nient’altro.

Mi occupo ormai da 5 anni della NMG e sono veramente sollevata di avere questa conoscenza. Da allora non abbiamo più bisogno del medico, anche la mia terza gravidanza ed il parto in casa si sono svolti senza medici e fronzoli della medicina. I nostri tre figli si sviluppano magnificamente anche senza vaccini (o proprio per quel motivo…), con loro non abbiamo mai dovuto andare da medici e siamo veramente felici della conoscenza dei processi biologici del corpo e della libertà della paura che risulta dalla conoscenza.

Annotazione:

Il dr. Hamer mi spiegò su mia richiesta che il ragazzino aveva reagito con la muscolatura striata dello stomaco (piccola curvatura = contrarietà di territorio) e con il diaframma (dispnea/affanno “non c’è la faccio” a causa del pianto).

N.d.R.: A volte però i medici servono!

Vedi anche:

SBS: Epilessia

Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile  Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile  Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile  Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile Hamer; Convulsione febbrile 

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Hamer; Convulsione febbrile

Mag
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Fabio, Sport Masseur
Hamer; Dermatite atopica
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Hamer; Dermatite atopica in un bambino in tenera età;  Testimonianza tradotta dal sito di Pilhar  :  25.02.2009 . All’età di circa 4 mesi mio nipote ha manifestato delle guance molto rosse e screpolate. Mia figlia si è rivolta subito a me e voleva sapere cosa poteva fare, non aveva fatto vaccinare i figli ed evita di andare dal medico, in quanto si occupava, già da un po’ di tempo, di NMG.

Immediatamente sapevo la causa: la cute significa “conflitto di separazione”.

Era successo il seguente episodio: il piccolo stava, per i primi 4 mesi fino a dicembre, sdraiato sul divano e andava a letto solo insieme ai genitori. Loro hanno un letto per tutta la famiglia. Entrambi i genitori e tutti e due i figli dormono insieme. Quando mia figlia ha avuto paura che il piccolo potesse cadere dal divano, lo ha messo a letto insieme alla sorella ed i genitori sono andati a letto più tardi. Il piccolo si svegliava di frequente e, prima di aver il tempo di sentire la voce sull’interfono ed essersi precipitati in camera da letto, il piccolo era già preso dal panico. Questo si è ripetuto ogni giorno per un periodo prolungato fino a quando mia figlia non mi ha chiamata. Le ho detto subito di eliminare il conflitto di separazione, cioè lasciarlo di nuovo in soggiorno fino a quando andavano a letto anche loro. Mia figlia però non era d’accordo, volevano stare un po’ da soli anche loro. Allora le ho detto che dovevano convivere con la dermatite atopica.

Mia figlia ha consultato un medico alternativo, il quale le ha detto di evitare prodotti con grano e latte di mucca. Non era un problema in quanto stava ancora allattando. Lei non beve latte e non era un problema rinunciare anche al formaggio. Lei prepara il pane in casa e allora si è messa ad usare altri cereali. Ma la dermatite atopica non è scomparsa.

Nel mese di maggio sono andati in vacanza in Italia. Tornando a casa mi ha chiamata tutta contenta e mi ha detto che la dermatite era scomparsa grazie al cambiamento d’aria. Le ho chiesto dove stavano loro mentre i bambini dormivano e mi ha risposto che si mettevano sul balcone della camera d’albergo.

Cosa era successo? Per due settimane il piccolo sentiva parlare i genitori mentre dormiva e la dermatite atopica, che solo in fase di guarigione rende la cute rossa e screpolata, ha potuto finalmente guarire. Mia figlia non aveva mai applicato delle pomate.

Mi sono fatta spedire una foto e l’ho fatta vedere a S.M. che mi ha confermato il mio sospetto e mi ha fatto notare che erano coinvolti entrambi i lati per il partner (padre) e per la madre. Mi ha detto inoltre che più tardi si sarebbe potuto anche parlare con il bambino della “separazione” e che poi avrebbe potuto capire.

Adesso mio nipote ha 4 anni e non ha più sofferto di dermatiti. Mia figlia ha rinunciato al suo lavoro per il bene dei bambini ai quali si dedica con amore ed attenzione.

Abbiamo tenuto il piccolo con noi a volte per 2 giorni e non è successo niente.

Posso solo consigliare a tutti i genitori con bambini che soffrono di dermatiti atopiche o psoriasi di rinunciare a qualche lusso e dedicarsi ai loro figli nell’interesse della loro salute. Quanta sofferenza per questa orribile malattia potrebbe essere evitata se sempre più persone si interessassero alla NMG.

Posso solo ripetere la mia gratitudine per la pazienza infinita del dott. Hamer che ci mette a disposizione il suo sapere!

Cari saluti

G. S.

Annotazione:

In natura i conflitti di separazione sono una vera catastrofe! Se il bambino viene separato dalla madre di solito è morte sicura per il bambino. Se la madre subisce un conflitto di separazione dal bambino la SBS inizia con “ulcere dell’epidermide”. Nella fase attiva, che contiene sempre il senso biologico nel gruppo rosso (ectoderma), si presenta un deficit della memoria a breve termine per dimenticare la persona dalla quale si è stati separati, per risolvere meglio il conflitto e poter continuare a vivere. Se contro ogni aspettativa il “cucciolo” ritrova sua madre dopo due/tre giorni, la madre non “riconosce” più il proprio cucciolo e di solito non lo riprende. Lo ha “dimenticato”.

Senza necessità in natura nessuna madre allontana il suo bambino. I popoli primitivi portano i propri bambini addosso fino all’età di 4 anni. Sarebbe anche la terapia in caso di dermatite atopica. Coccole, la cosa migliore pelle nuda su pelle nuda. Il bambino deve riacquistare la fiducia primordiale per la madre che è sempre in ogni momento disponibile. Più tardi quando il bambino è più grande si distacca in modo naturale dalla madre.

Oggi viviamo spesso nella nostra società, cultura e religione, contro la nostra biologia. Questo ci rende ammalati. (Malattie della civiltà = non siamo tenuti secondo le esigenze della specie!)

30 anni fa la dermatite atopica era rara. Oggi un bambino su cinque ne soffre. In passato le madri restavano accanto ai loro figli. Oggi i bambini “disturbano” e vengono mandati spesso già all’età di pochi mesi negli asili nido. Proprio nessuno riesce più ad immedesimarsi nell’anima di un bambino in tenera età? Da esperimenti sugli animali si sa che i cuccioli separati precocemente dalla madre mostrano presto disturbi comportamentali. Il fatto che questo viene richiesto e sovvenzionato dalla politica dimostra o un’ignoranza stupida o delle intenzioni sistematiche (Gender Mainstreaming ….).

è tempo di cambiare l’opinione della popolazione in direzione bio-logica!

Non siamo noi a doverci sottomettere alla politica ma al contrario. Il governo deve servire noi. Cos’altro dovrebbe fare in una democrazia (= governo del popolo)? Dobbiamo creare spazio libero alle madri per poter far crescere i loro figli senza emergenze finanziarie. La politica dovrebbe allora aiutare in modo che le madri possano restare con i propri figli.

Vedi anche:

SBS: Alterazioni della cute

SBS: Dermatite atopica

Hamer; Dermatite atopica

 

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Mag
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Fabio, Sport Masseur
Hamer; Crollo dell'autostima con conflitto del profugo
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Crollo dell’autostima con conflitto del profugo;

Testimonianza: Crollo dell’autostima con conflitto del profugo.

Testimonianza di un ragazzo di 19 anni gravemente handicappato

02.01.2009

Nostro figlio Bastian aveva vissuto per 12 anni in un collegio a Marburg. All’età di 18 anni era arrivato il momento di cambiare ed andare ad abitare in una comunità per adulti.

Egli non riesce a parlare e solo i sintomi lasciano intendere che cosa succede nella sua psiche.

Grazie alla Nuova Medicina Germanica ci è stato possibile interpretare il suo percorso.

A causa del cambiamento da Marburg a Wuerzburg aveva subito un grave crollo dell’autostima con delle osteolisi.

La zona esatta non si poteva stabilire poiché non è in grado di indicare dove sente dolore. I valori del sangue erano precipitati con l’emoglobina a 5,0. Sapevamo della pseudoanemia nella quale i valori del sangue dopo la soluzione del conflitto impiegano qualche mese per tornare normali.

Vivendo però in una comunità si effettuavano controlli di routine.

Secondo la medicina ufficiale era ammalato gravemente e venne ricoverato immediatamente in ospedale.

Il ragazzo non aveva nessun disturbo, l’appetito era buono e le mani erano calde, perciò era già in fase vagotonica.

Egli non comprese niente.

Ricoverato da solo in ospedale (a nostra insaputa richiesto dalla casa dove era alloggiato) subì immediatamente un massiccio conflitto del profugo con forti edemi. Il ragazzo normalmente esile (19 anni e 38 kg) il giorno dopo il ricovero aveva un viso come un pallone.

Forse a causa del suo handicap, dovuto ad un danno da vaccino, l’edema non era equamente distribuito in tutto il corpo ed aveva una guancia gonfia. Secondo la medicina tradizionale ciò era dovuto ad un’infiammazione.

Si aggiunse un altro guaio a seguito di una flebo di  glucosio che si depositò ulteriormente nel corpo.

Contro la nostra volontà gli vennero somministrati antibiotici per 5 giorni con la flebo.

Arrivò anche un dentista per esaminarlo. Sospettava un’infiammazione nella mandibola. Si meravigliò che il ragazzo aveva una dentatura impeccabile e che non aveva mai avuto bisogno di cure.

Sono stati eseguiti tutti gli esami e le nostre proteste non sono valse a nulla. Quando si ha un bambino handicappato è sempre come fosse minorenne, non si hanno dei diritti da genitori.

Grazie alla nostra costante presenza, con pernottamento in ospedale, la sua paura scomparve e con essa tutti gli edemi nell’arco di 2 giorni!

Adesso lo riabbiamo ancora sano. Grazie a dei preparati di ferro il valore dell’emoglobina è salito gradualmente.

Oggi il valore è normale.

Con l’applicazione della Nuova Medicina Germanica questa sofferenza sarebbe stata risparmiata a nostro figlio.

A.B.H.

 

Annotazioni:

La frase introduttiva del padre: “Solo grazie ai sintomi si può intuire cosa succede nella sua psiche”, mi ha profondamente  toccato.  In  parte  per  l’evidente forte handicap del figlio in parte  per l’impotenza contro questo sistema superstizioso e tirannico che deruba i genitori dei loro figli.

Cosa serve poter interpretare il linguaggio degli organi con il sapere della Germanica se non ci è permesso di applicarla?

Siamo costretti ad assistere come i nostri figli vengano  maltrattati e castrati davanti ai nostri occhi.

Derubando noi genitori della nostra possibilità di assistenza ai nostri figli ci derubano della nostra esistenza futura.

Vedi anche:

SBS: Cancro osseo

SBS: La sindrome

Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo  Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo  Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo Crollo dell’autostima con conflitto del profugo

Crollo dell'autostima con conflitto del profugo

 

 

 

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Mag
6
Fabio, Sport Masseur
Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo
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Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo;

Destrimane 17.04.2009

 

Nell’estate del 1982 mi ammalai di cancro alla laringe nonostante proprio in quel periodo mi trovassi in ottime condizioni fisiche e psichiche.

A  livello professionale e sportivo tutto andava a meraviglia.

Ero appena stato richiamato da una squadra di seria A per aiutare la squadra, nonostante a 42 anni fossi già quasi un matusalemme come calciatore.

Dopo aver raggiunto lo scopo di salvare la squadra dalla discesa in serie B avevo deciso di fare ancora una partita. Verso la fine della partita volevo gridare qualcosa ad un collega di squadra, ma improvvisamente mi è mancata la voce.

Dopo 3 settimane di forte raucedine andai dal medico.

Egli costatò un tumore alla laringe e mi mandò alla clinica universitaria di Kiel.

L’episodio superò ogni buon senso: avevo l’appuntamento alle ore 10 e naturalmente sono arrivato con largo anticipo.

Bisognava aspettare in una stanza nella quale si trovavano già circa 50 o 60 persone, tutte con l’appuntamento alle ore 10.

Uno dei tanti in attesa disse in modo molto azzeccato che si sentiva come una bestia al macello. Solo nel pomeriggio è arrivato il mio turno.

Nel dialogo con due giovani medici questi mi spiegarono che l’intervento era inevitabile. La cosa più sicura sarebbe stata quella di asportare l’intera laringe.

Consultatomi col mio medico specialista in laringoiatria a Flensburg ho insistito sull’asportazione solo parziale della laringe. Ho rifiutato la chemioterapia.

L’intervento che seguì andò molto bene e stranamente non ebbi neanche paura.

Due anni dopo l’intervento, nel 1984, ho avuto una grave ricaduta, tutta la gola si era chiusa di tessuti. Avrei dovuto essere di nuovo operato una settimana più tardi.

Ma improvvisamente non fu più necessario poiché tutte le escrescenze erano improvvisamente scomparse.

Fino al 2005 quando ho avuto il primo contatto con la NMG avevo creduto in una guarigione spontanea ma era successa una cosa che col senno del poi confermava la NMG.

Dopo la visita medica del 1984 mi era venuta l’idea di andare a trovare i miei ex colleghi di lavoro.

Prima della malattia del 1982 ero stato presidente del consiglio amministrativo di questa ditta dove ero stato licenziato su due piedi dopo una terribile controversia con il mio capo.

All’ epoca non mi venne meno la voce poiché non potevo essere licenziato come presidente del consiglio.

Ero però profondamente scioccato anche perché normalmente avevo un’ottima intesa con il mio capo. ( = conflitto)

Andando direttamente dalla visita medica a Kiel nel 1984 nella mia vecchia ditta mentre stavo parlando con un collega apparve il capo e mi chiese di venire nel suo ufficio. In breve  quel giorno ci siamo chiariti. ( = soluzione)

Nell’esame dopo il weekend successivo tutte le escrescenze erano sparite.

La causa della mia malattia era praticamente scomparsa grazie al dialogo chiarificatore.

Grazie alla NMG la mia paura del cancro è completamente scomparsa e per questo ringrazio infinitamente soprattutto il dott. Hamer. Auguro a Lei e alla Sua famiglia ogni bene nella Sua instancabile lotta per la NMG.

 

F.B.

 

 

Annotazioni:

Il sig. Bartling mi disse al telefono di essere destrimane.

Il licenziamento a sorpresa era un conflitto di spavento/paura (2° conflitto di territorio) o un conflitto di paura per il territorio (3° o ulteriore conflitto di territorio).

All’epoca ha lasciato la ditta e ha trovato un nuovo posto di lavoro.

Evidentemente era in soluzione pendente da 2 anni.

La soluzione definitiva è stata solamente il chiarimento con l’ex capo.

 

Vedi anche:

SBS: Cancro della laringe

Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo

http://www.nuovamedicinagermanica.it/component/option,com_frontpage/Itemid,1/

Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo  Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo  Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo  Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo Hamer, Testimonianza su Cancro laringeo 

Mag
6
Fabio, Sport Masseur
Hamer, testimonianza di Micosi sui piedi
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer, testimonianza di Micosi sui piedi;

02.04.2009

Hamer, testimonianza di Micosi sui piedi

Ho 44 anni e sono mancino.

22 anni fa ho avuto per la prima volta una micosi ai piedi tra il 4° ed il 5° dito.

All’epoca non conoscevo le correlazioni e non capivo.

La micosi ai piedi si manifestò quando tornai casa dopo un lungo viaggio in treno attraverso tutta l’Europa.

Da sempre l’igiene personale è stata molto importante per me, non posso proprio supportare di puzzare. In quel viaggio, mi ricordo ancora molto bene, ho portato l’ultimo paio di calzini per alcuni giorni.

Non avevo occasione di lavarmi i piedi sudati.

Durante il viaggio attraverso la Spagna negli stretti scomparti ferroviari mi sentivo molto a disagio perchè mi puzzavano i piedi ed ero sicuro che i compagni di viaggio lo notassero (= conflitto di insudiciamento).

Da allora è un mio bisogno primario cambiare i calzini tutti i giorni.

Se mi attengo a questa regola non ho nessun problema con le micosi ai piedi. Nelle piscine o nelle saune pubbliche cammino sempre a piedi nudi.

Questo non mi ha mai procurato una micosi ai piedi.

Si può dire che grazie alla costante  terapia dei calzini puliti non soffro per tutto l’anno di micosi ai piedi.

La settimana scorsa si è verificato un binario nuovo: mi alleno regolarmente in una palestra. In quell’occasione uso dei calzini speciali per la ginnastica.

La settimana scorsa però è capitato che avevo dimenticato di portarmi i calzini per la ginnastica e sono stato costretto ad allenarmi con i normali calzini da strada.

Mi sono sentito molto a disagio anche perché nella palestra è obbligatorio di portare scarpe da ginnastica.

Ero convinto di sentirmi addosso le occhiate di disgusto degli altri che vedevano i miei calzini da strada portati per un’giornata intera.

Quattro giorni dopo c’era una forte micosi tra il quarto ed il quinto dito a sinistra (lato del partner) e non mi ha affatto sorpreso.

 

Grazie dott. Hamer per la Germanica!

 

B.E.

 

Annotazione:

Una bella testimonianza che descrive con precisione le implicazioni. Grazie!

 

Vedi anche:

SBS : Alterazioni della cute.

SBS : Il melanoma

http://www.nuovamedicinagermanica.it/component/option,com_frontpage/Itemid,1/

 

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Mag
5
Fabio, Sport Masseur
Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua
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Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua;

Donna destrimane 04.06.2009

Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua

La paziente destrimane di 45 anni è sposata e amante dei giardini.

Nel suo giardino esiste una vite che ogni anno porta dei bei grappoli d’uva nera.

Conflitto:

Il partner parte armato di forbici da cartone per potare la vite. (Bisogna potare la vite dopo che ha messo getti nuovi altrimenti porta poca uva.)

Il partner allora incomincia a potare.

Lei lo vede e dice: “Ma tu sai che bisogna usare le forbici per potatura altrimenti i getti vengono schiacciati!”

Il partner si altera poiché non gli sembra logico, per lui le forbici sono tutte uguali, ed un taglio resta sempre un taglio.

Inoltre lui ha già un binario riguardo al giardino poiché non le ne combina una giusta quando mette mano lui al giardino.

Porge le forbici alla sua partner e dice: “Ecco le forbici, arrangiati!” = DHS per la paziente: conflitto di non voler aver detto qualche cosa.

La paziente se ne va senza dire niente, come colpita da un piccolo fulmine e dice a se stessa: non criticherò mai più, lui non sopporta le critiche.

Il giorno seguente si forma un’afta molto dolorosa sul lato destro della punta della lingua

(= lato del partner).

 

Annotazioni:

La mucosa della bocca si compone dalla mucosa esterna di epitelio pavimentoso (gruppo rosso, corteccia cerebrale) che possiamo toccare e della mucosa antica intestinale che forma lo strato sottostante (gruppo giallo, tronco cerebrale).

Gruppo giallo, strato sottostante formato dall’antica mucosa intestinale:

il lato destro della bocca serve per captare il boccone mentre il lato sinistro della bocca serve per liberarsi del boccone fecale.

Questo “captare il boccone” e “liberarsi del boccone fecale” sono governat1 dal tronco encefalico cioè dal gruppo giallo della tabella (antica mucosa intestinale).

Nella fase di conflitto attivo si forma un eccesso di cellule e con ciò un aumento del liquido salivare per far scivolare meglio il boccone o il boccone fecale. Questo è anche il senso biologico.

Durante la fase di guarigione, cioè quando il boccone è stato captato (a destra) o il boccone fecale è stato eliminato (a sinistra), perciò quando il conflitto ha potuto essere risolto, l’eccesso di cellule ormai superfluo viene demolito con l’aiuto della tubercolosi. Questo può causare dolore.

Gruppo rosso, strato superficiale la mucosa di epitelio pavimentoso:

in un’epoca evolutiva successiva la cavità orale primordiale è stata ricoperta da una robusta mucosa di epitelio pavimentoso.

Questa viene governata da un cervello dal punto di vista evolutivo più giovane, dalla corteccia cerebrale. Nella fase di conflitto attivo (3° legge biologica) si ha un calo di cellule per aumentare il lume e facilitare l’assorbimento o l’eliminazione del boccone = il senso biologico.

Si tratta però di un boccone che riguarda il partner o madre/ figlio, perciò la lateralità è determinante.

Se si è riusciti a sputare/eliminare il boccone che riguarda il partner o madre/ figlio, perciò se si è potuto risolvere il conflitto, la mucosa di epitelio pavimentoso viene riparata con gonfiore in fase di guarigione.

La mucosa della bocca appartiene al cosiddetto “schema della mucosa della bocca”, cioè duole nella fase di conflitto attivo (deficit di cellule) e non duole nella fase di guarigione.

Nel caso dell’afta possono reagire entrambi i tessuti.

Ho parlato ancora con il marito della paziente, anche lui conosce bene la NMG.

Mi ha riferito che si sono chiariti poco tempo dopo e la moglie ha avuto dolori soprattutto di notte che sono durati circa 2 giorni.

Noi eravamo entrambi irritati da questa circostanza poiché secondo lo schema della mucosa della bocca non dovrebbero presentarsi dolori in fase di guarigione.

Perché allora lei sentiva dolore durante il gonfiore?

Alla fine suppongo che fossero coinvolti entrambi i tessuti ed il conflitto era stato il seguente: non poter più gustare l’uva a causa del trattamento inadeguato di suo marito (gruppo giallo, lato destro della lingua), ma non poterlo rimproverare a causa della sua ipersensibilità (binario del giardino) (nominare il fatto, mi brucia sulla lingua) = gruppo rosso, lato destro della lingua, lato del partner.

Il conflitto perciò era stato il fatto di vedere potare la vite in modo inadeguato.

La soluzione del conflitto non era il chiarimento verbale avvenuto più tardi ma l’intervento di rimprovero del misfatto.

http://www.nuovamedicinagermanica.it/component/option,com_frontpage/Itemid,1/

Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua  Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua  Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua Hamer: afta sul lato destro della punta della lingua 

 

Mag
5
Fabio, Sport Masseur
Hamer: Testimonianza sull'infarto miocardico
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico;

trasmetto la mia esperienza con una crisi epilettica, concretamente con un infarto miocardico.

Ho 43 anni e sono destrimane (donna).

Ormai 7 anni fa, poco tempo dopo aver sentito parlare per la prima volta di NMG, all’epoca ancora Nuova Medicina, e poco tempo dopo che mi avevano prestato i libri d’oro del Dr. R.G. Hamer, ho avuto una crisi epilettica molto forte (= metà della fase vagotonica).

All’epoca non sapevo che avevo risolto un conflitto per conto mio e che c’era da aspettarsi una crisi.

Il sistema fondamentale però l’avevo compreso dopo la lettura di questi libri molto interessanti: ci sono periodi che abbiamo sintomi più forti che però passano. Anche col senno del poi dovrebbe essere stata la conoscenza più importante che mi è servita durante la crisi epilettica stessa.

Un pomeriggio stavo seduta da sola tranquillamente in salotto leggendo.

La crisi epilettica ebbe inizio senza preavviso.

Improvvisamente c’era un dolore molto intenso e pungente al torace durante la respirazione (potrebbe essere definito come un crampo) che rendeva praticamente impossibile inspirare.

Perfino con un’ispirazione molto, molto, piatta il dolore era subito insopportabile, perciò cercai per prima cosa di non respirare, di trattenere il fiato nell’attesa che in qualche modo il dolore si calmasse; effettivamente tenendo il fiato non sentivo dolore.

Era molto strano: dall’inizio non avevo paura ma rimasi tranquilla per tutto il tempo! In qualche modo ero consapevole che stavo sperimentando qualcosa che era definito come una crisi epilettica nei libri. In quel lasso di tempo mi sono passate molte cose per la testa.

Dopo un breve lasso di tempo ho provato se mi fosse possibile inspirare molto lentamente in modo superficiale: il dolore era un po’ meno intenso ma era ancora molto forte.

Così ero sicura che il momento più intenso fosse già superato e sarei migliorata.

Potrebbero essere stati 2 minuti ma anche solo 30 secondi: il tempo mi è sembrato molto lungo.

Il respiro migliorava solo lentamente ma costantemente fino a quando non sono riuscita di nuovo a respirare normalmente e i dolori sono cessati un po’ alla volta.

Più tardi mi sono alzata dalla posizione seduta e ho camminato su e giù per la casa.

I dolori al torace sono rimasti presenti più a lungo e solo dopo circa 2 ore e mezzo dopo ero di nuovo completamente libera dal dolore.

Perché non ho avuto nessun tipo di paura non lo so proprio.

Uno dei possibili motivi potrebbe essere il fatto che mi ero occupata della materia molto intensamente solo breve tempo prima e avevo compreso intimamente che si potevano presentare episodi del genere.

Ma sono anche sicura che se fossi andata in panico il risultato avrebbe potuto essere ben diverso.

Solo più tardi ho compreso che questa crisi epilettica era stato un infarto del miocardio.

Per questa testimonianza il conflitto concreto non ha importanza. Conflitti si presentano sempre e spesso li risolviamo a volte spontaneamente senza darci peso: è così la vita!

Posso solo raccomandare a tutti di occuparsi in tempo intensamente con il tema della NMG.

 

Grazie dott. Ryke Geerd Hamer!

 

  1. A.

 

 

Annotazione:

Peccato che la signora A. non vuole confidarci il suo conflitto, ma bisogna rispettare anche questa scelta.

Volutamente o per caso ci ha confidato comunque alcune cose che si possono “leggere” se si conosce la NMG. …

Si è trattato di una crisi epilettica del miocardio destro (crampo) ed una crisi epilettica del diaframma sinistro (dispnea).

Per un destrimane significa che ha potuto risolvere  un conflitto delle  troppe pretese, un conflitto del “non potercela  fare” (viene a mancare il fiato) in confronto alla madre o al figlio.

Non conosco la signora  A. personalmente e non vorrei insistere. Forse un giorno ci racconterà la sua storia per intera.

 

In questo caso: l’infarto al miocardio non mostra coronarie occluse!

 

Vedi anche:

SBS: Il cuore

Hamer: Testimonianza sull'infarto miocardico

http://www.nuovamedicinagermanica.it/component/option,com_frontpage/Itemid,1/

 

Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico  Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico  Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico  Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico   Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico Hamer: Testimonianza sull’infarto miocardico 

Mag
5
Fabio, Sport Masseur
Hamer: Testimonianza sul tema Fibromialgia
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Testimonianza sul tema Fibromialgia

02.04.2009

Mancina

Sintomi:

Dolori brucianti alle braccia e alle gambe, non come i dolori reumatici ma più come quelli conosciuti come dolori articolari che accompagnano l’influenza.

Debolezza crescente a causa degli stati dolorosi, inizialmente crampi e in parte inizi di paresi, limitazioni sensoriali.

Le varie diagnosi della medicina ufficiale come sclerosi multipla, ernia discale e sindrome del tunnel carpale non erano sostenibili a causa del perseverare dei sintomi o perché potevano essere esclusi grazie ad esami clinici.

L’avvenimento conflittuale:

nel 1998 è morto mio padre. È collassato nel bagno. Alla telefonata immediata di mia madre mi sono precipitata a casa dei miei genitori.

Ho tentato di tenere in vita mio padre applicando la respirazione ed il massaggio cardiaco o per meglio dire ho cercato di rianimarlo fino all’arrivo del medico del pronto soccorso.

Mia madre era sollevata all’idea che ci fossi anch’io e mi ha delegato sul da farsi. Purtroppo il medico ha potuto constatare solo delle fibrillazioni ventricolari e anche il defibrillatore non ha potuto riportarci mio padre.

Dopo la morte di mio padre hanno avuto inizio i dolori prima ad entrambe le mani che erano come intorpidite e formicolavano. Il sospetto era di un’altra ernia discale a livello cervicale (ne avevo avuta una a livello lombare durante la mia prima gravidanza).

Una risonanza magnetica della colonna vertebrale ha messo in evidenza una cosa terribile per me: l’infermiera in ospedale mi spiegò che era stato trovato un tumore nel midollo spinale cervicale e che bisognava eseguire un esame col mezzo di contrasto per il quale era necessario la presenza di un medico e perciò bisognava aspettare circa 45 minuti.

Ero seduta, da sola, nella sala d’attesa della clinica e avevo delle visioni orribili: “ I miei figli sono ancora troppo piccoli per crescere senza madre”, avevo d’avanti agli occhi l’immagine del mio deperire fino alla morte. Mi sono sentita malissimo e soprattutto molto sola.

L’indagine successiva poi ha mostrato una ciste,  una cosiddetta siringomielia. Non minacciava la mia vita secondo i medici ma forse era la causa dei sintomi alle braccia e dei mal di testa molto frequenti.

I disturbi alle braccia aumentavano, mi dolevano i polsi, portavo dei tutori per i tunnel carpali ad entrambi i polsi, di notte avevo crampi alle gambe. Si sono aggiunte le gambe agitate.

Dormivo circa 2 ore per notte, poi i disturbi arrivavano ad un livello tale che dovevo alzarmi. Durante il giorno lavoravo come una forsennata,  un modo per rimuovere i dolori durante il lavoro. Ufficio, bambini, casa, presidenza onoraria in due associazioni, consiglio parrocchiale: non tralasciavo niente.

Mi hanno mandato nella clinica universitaria di Tuebingen.

Dagli esami neurologici non risultava nessuna diagnosi, un’altra volta: non borreliosi, non sclerosi multipla, andavano ad esclusione, alla fine la diagnosi fu di fibromialgia.

Seguivano terapia con antidolorifici ed antidepressivi, abbiamo provato diversi farmaci per vedere se mi portavano sollievo.

La combinazione di antidepressivi, antiepilettici e antidolorifici davano un po’ di sollievo per un breve periodo.

Ci sono dei giorni in cui riesco superare la giornata solo con un dosaggio piuttosto alto di antidolorifici. La sensazione è come se stessi per covare un’influenza, tutte le articolazioni sono doloranti già al risveglio. Sento fortemente quando arriva un cambiamento di tempo.

Anche uno squilibrio psichico causato da tensione, dispiaceri o preoccupazioni si fa sentire subito. Nonostante le proteste del mio medico di antidepressivi non ne prendo più anche se a volte la tentazione di spegnere la coscienza è forte.

Contenuto del conflitto:

Dott. XY mi ha spiegato che la causa della mia malattia è il fatto di non essere riuscita di tenere in vita mio padre, perciò non la sua morte ma il mio fallimento dei tentativi di rianimazione.

Conflitto del “non poter trattenere”, dello “scivolar via”, del “non poter trattenere la vita nonostante tutti gli sforzi”.

Sono coinvolte anche le gambe poiché non “ero stata veloce abbastanza” o “non ero arrivata in tempo” (in senso sportivo). Perciò la base motoria. I dolori sono dolori del periostio. Sono in conflitto attivo.

Soluzione del conflitto:

La soluzione del conflitto è difficilmente possibile in quanto non posso annullare gli eventi riportando in vita mio padre.

Dott. XY ha proposto una eventuale soluzione cercando di rendere “immortale” mio padre creando per esempio una fondazione in suo onore. Non vedo questa possibilità come “cittadina normale”. Esercito la stessa professione di mio padre, sono architetto.

Potrebbe essere possibile elaborare il conflitto cambiando il mio stato di coscienza. Però bisogna farlo in modo biologico, a livello razionale riconosco che non è colpa mia che mio padre non è sopravvissuto.

P.F.

 

Annotazioni:

una testimonianza impressionante.

Può succedere talmente in fretta di subire un conflitto e ammalarsi. Non è possibile proteggersi dai conflitti.

Come si vede può anche succedere di conoscere il conflitto ma non trovare una soluzione.

“Rendere il padre immortale …” magari le riesce grazie a questa sua testimonianza!? Magari il suo caso diventa famoso … Glielo auguro.

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Hamer: Testimonianza sul tema Fibromialgia

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Mag
5
Fabio, Sport Masseur
Hamer: Paralisi infantile per un lettino a sbarre
dottor g. r. Hamer - official group
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Hamer: Paralisi infantile per un lettino a sbarre;

Sono l’Ing. K. e ho conosciuto Lei questa primavera durante una conferenza.

Insieme a Heinrich H. e Hermann W. sono rimasta a lungo seduta a tavola con Lei in quanto loro mi avevano offerto un passaggio in macchina.

Sono molto contenta di poterle inviare una testimonianza, secondo me molto affascinante, della Nuova Medicina Germanica.

Si tratta della mia pronipote Joella di 14 mesi.

Due giorni fa capitò che Joella, che aveva imparato a camminare a 12 mesi scarsi, non riusciva più a reggersi in piedi.

Mia nipote (19), che conosce bene la NMG,  mi chiamò immediatamente per telefono per consultarsi con me ma non riuscì a rintracciarmi.

Soltanto la sera venni a sapere per telefono cosa era capitato alla piccola.

Nel frattempo tutta la famiglia era in subbuglio: Joella mostrava sintomi di paralisi nelle gambe.

Anche il pediatra, chiamato nel frattempo da mia nipote, non sapeva indicare una cause, la bimba non era neanche vaccinata.

Poiché aveva somministrato un farmaco omeopatico in alta potenza qualche giorno prima consigliò a mia nipote di stare ad aspettare.

Mia sorella, la nonna della piccola, era fuori di se per la preoccupazione ed immaginava già la sua nipotina su una sedia a rotelle.

Per evitare il realizzarsi di questo incubo voleva andare il prima possibile da un medico per accertare che non si trattasse di borreliosi.

Anche i vicini di casa erano stati affetti da boreliosi ed erano stati “guariti” con degli antibiotici.

A questo punto mia sorella non era più abbordabile con spiegazioni sulla non validità del test della borreliosi e sulla dannosità e insensatezza del trattamento con antibiotici.

Davanti ai suoi occhi mentali vedeva solamente la sua amata nipotina su una sedia a rotelle e programmava con cieco attivismo la corsa dal medico più vicino.

Fortunatamente avevo ben memorizzata la testimonianza “paralisi motoria nel neonato” del 12.12.08 e sapevo che doveva esserci un qualsiasi conflitto del “non poter scappare” dietro il quadro della paralisi. Sapevo anche che non mi restava molto tempo poiché mia sorella voleva andare con la nipotina per fare un prelievo del sangue.

Allora chiesi a mia nipote al telefono se qualcuno aveva tenuto ferma la bimba contro la sua volontà. Dopo aver negato improvvisamente le venne in mente: “ Zia, si, per insegnare a Joella ad addormentarsi da sola, era stata costretta, su consiglio del pediatra, a restare da sola nel suo lettino con le sbarre per due giorni e questo le veniva molto difficile.

Piangeva da far pietà, aveva una paura terribile, continuava a chiamare la mamma…”

Eccolo trovato lo choc conflittuale che non poteva essere più evidente: la piccola era da sola e (nonostante mia nipote si affacciasse ogni 5 minuti) sentiva il fatto di essere chiusa dentro il suo lettino a sbarre acutamente e drammaticamente come un conflitto gravissimo.

Da quel momento la soluzione del conflitto era letteralmente un gioco da bambini: consigliai a mia nipote di mostrare alla sua bambina che si poteva anche scendere dal lettino nonostante le sbarre, cosa che fece subito.

Più tardi mi raccontò come si erano svolti i fatti: fece vedere alla piccola come smontava le sbarre dal lettino, poi la invitò di salire nel lettino, cosa che fece immediatamente, topolino intelligente, per poi scappar fuori di nuovo immediatamente per CORRERE !

Da un minuto all’altro il tesorino riuscì di nuovo a correre per la grande gioia di mamma, nonna e bisnonna. Che  grande sollievo! Per mostrare bene il suo grande sollievo la piccola continuava a far vedere a tutti come riusciva ad entrare e uscire dal suo lettino, squittendo di piacere.

 

Pensiamoe alle conseguenze se la bambina fosse stata costretta al prelievo del sangue (per il test della borrelliosi): sarebbe stato un altro conflitto del “non poter fuggire”.

Spero che riesca a pubblicare anche questa testimonianza, forse aiuterà prima o poi qualcuno a comprendere una sua emergenza come noi siamo stati aiutati dalla testimonianza sopracitata.

Le auguro anche in futuro la forza di lavorare sempre per la realizzazione della NMG e Le mando gentili saluti

 

Inge K.

 

 

Annotazione:

è davvero una testimonianza commovente.

Con la NMG si riesce ad aiutare in modo molto efficiente. Nè medico nè farmaco si intromettono tra il paziente e la sua salute, solo l’individuo riesce a guarire se stesso.

Bisogna sapere come!

Presupposto è la conoscenza delle correlazioni biologiche, poi basta un po’ di buonsenso.

 

Caro lettore, cerca di metterti al posto della nonna di Joella.

Era comprensibilmente in apprensione per la sua amata nipotina e in questo stato d’animo si tende all’attivismo cieco: bisogna fare qualcosa! Non si può stare senza far niente! La domanda è solo che cosa bisogna fare?

Qual’è la causa della paralisi?

La medicina ufficiale lo sa?

 

Se fosse andata come voleva la nonna …. La zia di Joella indica cosa sarebbe successo.

http://www.nuovamedicinagermanica.it/content/view/188/52/

Hamer: Paralisi infantile per un lettino a sbarre

 

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